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Autore: Tada Nobukatsu    15/12/2016    4 recensioni
Il colibrì è l'uccello più piccolo del mondo. Ha spiccata aggressività, rapidità nel volo e nelle acrobazie, stupendi colori e per questo le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia. Il movimento delle ali può raggiungere la sorprendente velocità di 70-90 battiti al secondo. Nessun altro uccello vivente sul pianeta può battere le ali tanto velocemente. In proporzione, la dimensione del loro cuore, rapportata all’uomo, è più grande di 5,6 volte e la frequenza cardiaca dei battiti può raggiungere 1260 pulsazioni al minuto.
Tutte cose molto belle, ma la vera domanda è... che diavolo ci fa in mezzo ai corvi, ai gatti e ai gufi?
Ma soprattutto... Cosa c'entrano in tutto questo i biscotti di Kageyama?
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gatto sospetto avvistato


Quella notte, alla stessa ora di sempre, Chiyo si alzò dal suo futon e andò nello stanzino delle macchinette. Lo trovò vuoto, ma era fiduciosa e sapeva che Kuroo sarebbe arrivato a momenti. Avevano deciso di tenere per sè la cosa, di cercare di restare nell'ombra, prima di tutto perché non trovavano carino sbandierare in giro certe cose e poi perché erano membri di squadre rivali e non sapevano come gli altri l'avrebbero presa. Poteva anche esserci il rischio che non li avessero fatti giocare l'uno contro l'altro per evitare favoreggiamenti e loro non lo volevano assolutamente. Non desideravano altro che scontrarsi in campo per decretare chi dei due fosse il vero gigante.

E poi era appena successo, era qualcosa di strano anche per loro.

Per questo, quell'angolo ritagliato in piena notte, era l'unico momento in cui potevano tornare a stare un po' insieme veramente. Mentre aspettava, tentò di nuovo di cercare i famosi biscotti di Kageyama, ma quella volta senza successo. Probabilmente il ragazzo, stufo di essere derubato, gli aveva finalmente trovato un valido nascondiglio. Chiyo sbuffò e si lasciò cadere a sedere sul mobiletto, in silenzio, ad aspettare. Neanche si era accorta però, quella sera, che la sua uscita dalla stanza non era passata inosservata. Kaori e Yukie, camminando in punta di piedi, raggiunsero lo stanzino delle macchinette.

A Kaori uscì uno sbadiglio, per la tarda ora, e si beccò uno "shh" di rimprovero da parte di Yukie. Si affacciò lentamente, cercando di non essere vista e vide Chiyo seduta sul mobiletto, concentrata a fissarsi i piedi che dondolavano nel vuoto.

Non c'era nessun altro.

Yukie fece cenno all'amica di seguirla e insieme tornarono indietro, nascondendosi dietro l'angolo del primo corridoio.

«Chi c'era?» chiese Kaori sottovoce.

«Nessuno, era sola» rispose Yukie.

«Secondo me aveva ragione, non c'è nessuno. Dai, torniamocene a letto.»

«No! È troppo sospetta! Secondo me sta aspettando...»

«Ma io ho sonno» lamentò Kaori, beccandosi un altro "sh" da parte dell'amica.

Poi si illuminò e mormorò: «Arriva qualcuno!»

«Eh?!» sembrò risvegliarsi Kaori e spingendo cercò di infilarsi sotto l'amica per guardare anche lei. «Chi è? Fammi vedere!»

«Fai piano o ci scopre!» l'ammonì Yukie.

«Ehy...quello non è...?» ed entrambe si portarono una mano alla bocca spalancata, sorprese, e lievemente rosse in volto per la scoperta. «Il capitano della Nekoma!»

Kuroo raggiunse lo stanzino barcollando appena e grattandosi la nuca, impigrito. Tirò un lungo sbadiglio, prima di affacciarsi.

Puntò gli occhi su Chiyo, lievemente sorpreso, ma poi sorrise timidamente.

«Scusa, ti ho fatto aspettare. Mi sono addormentato, stasera sono veramente a pezzi» disse entrando.

«Aspettare?!» esclamarono in un sussurro Kaori e Yukie, prima di guardarsi con gli occhi che brillavano.

«Si trovano qui tutte le notti!» disse Yukie, trasognante.

«Che cosa romantica!» gli fece eco l'amica.

«Non preoccuparti!» gli sorrise Chiyo. «Sono arrivata da poco anche io. Kaori e Yukie si sono fatte strane idee su di me e hanno cercato di restare sveglie fino a tardi per vedere se uscivo dalla stanza. Ho dovuto aspettare che crollassero» sospirò con amarezza. Quelle due non gli avrebbero più dato pace.

«Strane idee?» ridacchiò Kuroo, mettendosi davanti a lei e facendole scivolare delicatamente una mano su un fianco, in un accenno di un abbraccio. L'altra mano la portò sul suo viso, accarezzandole una guancia, scorrendo fin dietro la nuca, e tirandosela leggermente contro le stampò un delicato bacio sulle labbra.

Chiyo si sentì di nuovo esplodere dentro, in quel turbinio di emozioni che già la sera prima aveva provato e che per poco non l'avevano fatta star male da quanto erano intense.

Quando Kuroo la lasciò di nuovo andare, lei tornò a respirare, scoprendo che ancora una volta aveva trattenuto il fiato.

«Che tipo di idee?» chiese curioso, restando in quella posizione.

«Credono che io abbia un ragazzo, o comunque qualcuno che mi piaccia» sventolò la mano lei, sospirando affranta.

Kuroo accennò un sorriso raddolcito, illuminando appena il volto, e chiese: «Non è così?»

Chiyo si irrigidì, arrosendo violentemente e cominciò a balbettare: «Beh... non lo so... ecco... è stato solo... ieri sera... noi...»

«Chiyo-chan» l'improvviso cambio di tono di Kuroo, quasi la spaventò. Era diventato così serio, per quale motivo? «Vorrei che tu fossi sincera con me.» poi sorridendo, alzò le spalle assumendo un'espressione disinteressata. «Insomma, non posso continuare a perdere notti di sonno per qualcuna che si dimenticherà di me non appena uscita da quella porta, no? Sarebbe una perdita di energie inutili.»

«È così che mi vedi?» chiese istintivamente Chiyo, innervosendosi appena nel sentirsi appellare come un'eventuale "perdita di energie". Ma lasciò correre e divenne seria anche lei, affrontando quella questione. La sera prima aveva evitato di rispondere esplicitamente e lui ancora le chiedeva conferma, nonostante quello che stavano vivendo.

«Tu hai paura di non piacermi?» chiese lei, corrucciandosi appena, come se stesse cercando di capire una lezione a scuola.

«È naturale, no?» alzò le spalle lui. Mica poteva leggerle la mente, come poteva saperlo?

Il punto della questione però non era il piacere o meno, ma era la sensazione di paura. Kuroo aveva insistito la sera prima per avere una risposta esplicita e ora era tornato alla carica, questo dimostrava quanto la cosa gli stesse a cuore, quanto lo preoccupasse non sapere ciò che lei pensasse di lui.

Si mostrava sempre freddo e calcolatore, superiore a tutti, non sembrava mai avere punti deboli, ma lì, in quella stanza, quella notte, Chiyo ebbe la sensazione di averne appena trovato uno.

"Chissà che magari non ci abbia pensato tutta la notte" pensò lei, lasciandosi sfuggire un leggero sorriso intenerito. L'eventualità la riempiva d'emozione, era qualcosa di assolutamente dolce e inaspettato da parte di uno come lui.

Le guance di Chiyo si arrossarono, mentre il sorriso sul suo volto si stendeva sempre di più, incapace di contenerlo. "Che cosa dolce" pensò, percependo un delicato calore all'altezza del petto. Lui continuò a guardarla interrogativo, chiedendosi cosa le passasse per la testa e perché stesse sorridendo in quel modo. Poi Chiyo si allungò verso di lui, cingendogli il collo e lo strinse, affondando il volto nell'incavo del suo collo.

«Non hai niente da temere, Tetsurou.» E Kuroo sobbalzò appena, colpito nel sentirsi chiamare per nome. «Se c'è una cosa che non riuscirò mai a fare sarà proprio dimenticarmi di te, una volta fuori da quella porta.»

Kuroo sorrise, finalmente soddisfatto, e cingendole la vita la strinse.

«Hai un buon odore» mormorò Chiyo, vicino al suo orecchio, con un tono che sembrava quasi avesse parlato nel sonno. Kuroo, in un flash, rivide Chiyo addormentata sulle sue spalle, il viso rivolto verso il suo collo, Bokuto a fianco a sè che piagnucolava perché lei aveva appena detto che la sua maglietta sapeva di tartufo, e la sua voce che nel sonno aveva pronunciato il suo nome, dopo aver sentito il suo odore. Probabilmente era tutto collegato, anche se in quel momento lui aveva cercato di non dargli troppo peso.

Non doveva preoccuparsi di niente. Chiyo aveva già cominciato a volgere gli occhi a lui, ben prima di rendersene conto.

«Ma tu non dimenticarti di me, eh!» si affrettò ad aggiungere lei, puntellandolo sul petto con un dito con aria minacciosa.

«Sarebbe impossibile dimenticarsi di una pasticciona come te, con tutti i guai che combini» sospirò lui, cercando ancora una volta di assumere quell'aria da superiore.

«I guai mi travolgono! Non sono io a cercarli! Te l'ho già detto!» lamentò lei.

«Certo, certo...» continuò lui, mostrandosi poco convinto.

«Sei proprio insopportabile!» ringhiò Chiyo.

«Ehy, così mi spezzi il cuore» ridacchiò lui, portandosi una mano al petto e fingendosi melodrammatico.

«Perché ne hai uno?» continuò lei.

«Da qualche parte, sicuramente.»

«Impolverato, inutilizzato e dimenticato!» continuò lei, infastidita sempre più. Lui le afferrò la mano, stringendola con dolcezza, e guardandola negli occhi disse affabile: «Lo tengo ben conservato per una persona speciale.»

Chiyo, ancora una volta, avvampò così violentemente che per poco non si sentì male. E Kuroo sghignazzò divertito nel vedere la sua reazione, in qualche modo soddisfatto, come se avesse voluto proprio quello.

Gli piaceva sapere di averla in pugno.


«Mi spezzi il cuore» mormorò Kaori.

«Lo tengo conservato per una persona speciale» mormorò Yukie.

Sedute per terra, una di fianco all'altra, con la schiena poggiata al muro e non troppo lontane dallo stanzino per poter origliare un po', entrambe stringevano il lembo della propria maglietta tra i denti, per trattenere l'emozione che si sarebbe potuta sprigionare in urla e pianti.

E insieme, infine, sospirarono trasognanti: «Che dolce!!!»


NDA

Eccomi! Capitolo un po' meno intenso degli altri e forse anche più corto, chiedo scusa se questa volta non sarà proprio di vostro gradimento (pure lo stile mi lascia un po' perplessa, ma non ho tempo di sistemarlo).

Yukie e Kaori hanno fatto centro! Sgamata Chiyo-chan! Poveretta... chissà cosa le toccherà subire ora da quelle due ahahah


ANNUNCIO ALLA CLIENTELA: Purtroppo, per profondi problemi personali (Dio liberami dall'ansia) purtroppo credo con ogni probabilità che la settima prossima salterò la pubblicazione e andremo direttamente a giovedì prossimo (29 per intenderci). Sinceramente spero di no e di riuscire a mantenere l'impegno, ma sappiate che c'è alto rischio. Ci scusiamo per il disagio u.u

*dlin dlon * fine annuncio.


Vi lascio comunque l'anticipazione e, nel caso non dovessimo.... rileggerci (?)... BUON NATALE!


«Sempre quel Bokuto! Va sempre da quel Bokuto! Ormai mi ha dimenticato per sempre...» piagnucolò Tanaka.

«Ma no, Tanaka, sono sicuro che non è così» disse Sugawara, cercando di consolarlo, ma non riuscendo a trattenere una risatina divertita.

«O magari tra quei due c'è del tenero» sghignazzò Daichi, stendendosi al fianco di Sugawara. Tanaka sobbalzò, allarmato: «Con quel testa a gufo scemo?! No! Non se ne parla! Glielo impedirò!»

«Impedirglielo? Non sei mica suo padre?» disse Daichi.

«Chiyo-chan merita di meglio! E poi è l'asso di una squadra avversaria! Non se ne parla! Adesso vado a dirgliene quattro...»


Tanaka-brother torna all'attacco xD Vai Tanaka-san! Fagli sentire la tua voce!

Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooo


Tada Nobukatsu-kun
   
 
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