Witch
Cedric
Quando un incontro ti cambia la vita
Terminate: Quest'amore ...
*Sogno*
Avvolta da uno
strano torpore mi ritrovai stesa su un letto a me sconosciuto! Solo
dopo
qualche istante lo riconobbi come quello di casa Cullen, nella stanza
che Alice
mi aveva premurosamente assegnato. Mi guardai attorno ancora stordita,
con l’intento
di ricollegare gli ultimi eventi.. non rammentavo cosa fosse accaduto,
ma di
certo non mi ero addormentata volontariamente, lo dimostrava il
bellissimo
vestito blu che ancora indossava e che di certo non era l’abbigliamento
più
comodo per dormire. Almeno per me … quel corpetto stretto era
estremamente
fastidioso. Ancora mi domandavo come Alice mi avesse convinta ad
indossarlo!
Già Alice …mi
tornarono
a mente le sue parole … dovevo essere svenuta dopo la sua rivelazione!
Ma come
era potuta accadere una cosa così assurda!? Come potevo trovarmi nel
passato!? Non
vi era alcuna logica in questa storia … e se non mi trovassi in
quest’enorme
stanza potrei dire di aver sognato ogni cosa.
Decisi
di alzarmi e magari cercare qualcuno
della famiglia Cullen per ottenere qualche informazione anche se
dubitavo mi
avrebbero mai creduto .. probabilmente mi avrebbero ritenuta pazza e mi
avrebbero fatta internare!
Ma esistevano
manicomi nel 1808? Meglio non indagare oltre!
Aprii la porta
della mia camera - e tentando di limitare al minimo i rumori - mi
diressi giù
per le scale alla ricerca di qualcuno, con la speranza di non
incontrare quella
ragazza che mi aveva fulminata con lo sguardo … mi faceva non poca
paura e l’idea
di ritrovarmi sola in una stanza con lei non mi aggradava di certo!
Tutt’altro.
“Alice?” sussurrai
lievemente. Non sapevo nemmeno che ora fosse … e non avevo certo
intenzione di
svegliarli. Perché per quanto ne sapessi poteva essere notte inoltrata
“Bella finalmente
vi siete ridestata … ero preoccupata per la vostra salute! Avete perso
improvvisamente i sensi e non ne comprendo il motivo! Ho per caso detto
qualcosa che vi ha turbata?” la voce alle mie spalle mi fece sussultare
e non
riuscii a trattenere un urlo di terrore
Alice sogghignò
divertita mentre gli altri membri della famiglia uscirono dalle loro
stanze
probabilmente allarmati dall’urlo. Meno male che avevo deciso di non
svegliarli
…
“Cosa è accaduto?
State bene cara?” la donna di nome Esme mi si avvicinò cauta, cercando
di
confortarmi, notando il mio respiro accelerato e i battiti frenetici
del mio
cuore che non accennava a rallentare
“ Si … io … mi
dispiace … mi sono spaventata” farfugliai ansante tenendo gli occhi
bassi
imbarazzata
“perdonatemi ..
non era mia intenzione!” mormorò Alice docilmente sotto lo sguardo
truce di
Edward.
Un cipiglio
increspò la mia fronte osservando i due che si scrutavano e per un
istante mi
parve addirittura di vedere le labbra di Edward muoversi
impercettibilmente ma
senza che nessun suono fosse udibile.
“comunque mi
avevate chiamata! Avete bisogno di qualcosa?” continuò il folletto
addolcendo
il suo tono e riportando il suo sguardo su di me
La osservai mentre
il mio volto assumeva un colorito purpureo! Come le avrei spiegato la
situazione? Come avrei comunicato a questa famiglia così gentile che
ospitavano
una pazza che blaterava di essere giunta dal futuro? Mi maledii per la
mia
incoscienza … ero uscita da quella stanza senza preparare un discorso
ed ora mi
ritrovavo ammutolita sotto lo sguardo incuriosito di otto persone! Oltretutto come avevo potuto
non tener conto
della mia innata incapacità di mentire? Le bugie non erano certo il mio
forte
.. tantomeno l’improvvisazione!
Mi ero appena
rovinata con ,le mie mani
*Manicomio … sto
arrivando!* pensai preda del delirio
Alice notando il
mio mutismo e probabilmente anche l’imbarazzo che ne conseguii decise
di trarmi
in salvo, almeno in parte, liberandomi dall’intera famiglia!
“Seguitemi … nella
vostra stanza potremmo parlare con calma “
mi comunicò tendendomi una mano. Gli altri comprendendo la
mia ansia
decisero di lasciarci sole, anche se mi parve di notare una certa
incertezza in
Edward … quasi non gradisse l’idea. Ma dopo qualche istante di
esitazione si
allontanò seguendo Elen e solo allora notai che la loro destinazione
coincideva.
Infatti entrambi entrarono nella stanza accanto alla mia …
Spalancai gli
occhi per lo stupore … finalmente comprendevo il motivo degli sguardi
assassini
che quella bellissima ragazza continuava ad inviarmi senza sosta! Lei
doveva
essere la compagna di Edward e di certo non doveva aver gradito la mia
comparsa
in casa e la gentilezza che aveva dimostrato verso di me … una
sconosciuta
trovata nel bosco. Sperai vivamente non le avesse narrato del piccolo
incidente
nella radura.
Doveva essere
gelosa e di certo non le si poteva dare torto avendo accanto un ragazzo
stupendo come Edward … Eppure bella com’era come avrebbe potuto mai
essere
gelosa di me? Di certo non vi era paragone …io ero una ragazza
normalissima!
Invece in quella
casa erano tutti accomunati da una bellezza sconvolgente e questo era
di certo innegabile
… per non parlare della tonalità dorata dei loro occhi … un caldissimo
oro! anche
se per un momento mi era parso che quelli di Elen si fossero scuriti
divenendo
neri come la pece. Ma probabilmente mi stavo solo facendo trasportare
dalla
fantasia .. con tutto quello che mi era accaduto iniziavo a farmi
trascinare da
strani deliri e pensieri tutt’altro che coerenti!
Forse l’idea del
manicomio non era totalmente da scartare …
Alice mi strattonò
per farmi ridestare e mi trascinò in camera con poca delicatezza. Ma
dove la
prendeva tutta quella forza il piccolo scricciolo? Pareva così fragile
e
delicata eppure la sua presa era paragonabile ad una morsa d’acciaio.
Quando la porta fu
chiusa lei si avviò verso una piccola poltrona posta in un angolo e si
accomodò
invitandomi a parlare
Stranamente il primo
pensiero coerente che riuscii a formulare non fu rivolto al mio volo
pindarico nel
passato …
“Perché mi odia?
Sembra
quasi voglia incenerirmi con lo sguardo” chiesi titubante
Non mi sfuggi il
sorrisino malizioso che si disegnò sulle sue labbra “non comprendo di
cosa
parlate … Elen non vi odia affatto”
“ma non vi è
risultato difficile comprendere a chi mi riferissi” replicai piccata
L’ennesima
risatina divertita, iniziai a sospettare sapesse qualcosa che a me era
oscuro “Lei
si comporta così con ogni fanciulla estranea alla famiglia … voi non
avete
colpa! Ignoratela e tutto andrà per il meglio!” esitò “Di cosa volevate
parlarmi? Ora siamo sole e potete pormi ogni domande desiderate! Di me
potete
fidarmi …” concluse persuasiva
Presi un respiro
profondo ed andai ad accomodarmi sul letto sperando vivamente di
riuscire a
trovare le parole adatte per esporle il problema “ Alice … io non so
come sia
potuto accadere.. ma quella strana luce che mi ha trasportato qui non
mi ha dislocata
solo nello spazio .. ma anche nel tempo! So che potrete reputare le mie
parole illogiche
e insensate … ma la mia epoca non è questa! Io vivo in un tempo dove ci
sono
tecnologie avanzate, vestiti più comodi e un modo di parlare
decisamente più
semplice .. “ conclusi rialzando finalmente lo sguardo per esaminare la
sua
reazione… convinta di poter osservare sul suo volto sconcerto o
addirittura
paura! Ma non fu così …
“non preoccupatevi
Isabella … comprendo benissimo ciò che tentate di comunicarmi e vi dirò
di più …
so qual è il vostro destino e il motivo di tale viaggio! Non dovrete
che attendere
che questo si compia e io fino a quando non giungerà la persona che si
occuperà
di voi provvederò a farne le veci guidandovi …. Tutto ciò che state
vivendo e
vivrete è scritto! Non dovete temere”
Che io fossi
divenuta pazza era assodato … quella strana ragazza dalle fattezze di
un
folletto cosa stava blaterando? Sapeva cos’era accaduto? Si stava
burlando di
me credendomi sull’orlo di una crisi di nervi? Poteva essere … ma il
suo
sguardo serio e sereno metteva in dubbio la mia teoria.
“Come potete
essere a conoscenza del mio destino? Io non vi ho mai incontrata sino
ad ora”
domandai stupefatta
“Mia cara .. avete
vissuto sin dalla vostra nascita circondata dalla magia … ma non temete
la
risposta alle vostre domande giungerà presto! Ma non è mio il compito
di darvi
le spiegazioni di cui necessitate” si fermò incerta “
Voi dovete solo aver fiducia in me … potete
Isabella?” mi sollecitò fiduciosa
Mi limitai ad
annuire frastornata, quella ragazza proprio come suo fratello si
ritrovava ad
avere su di me un effetto calmante che mi spingeva a fidarmi anche dopo
aver
udito parole incomprensibili. Oltretutto non potevo fare altrimenti …
la loro
casa era l’unico luogo dove avrei potuto rifugiarmi fino al mio ritorno
a casa
.. se mai fosse stato possibile!
“Tornerò a casa in
qualche modo?” farfugliai mentre le lacrime iniziarono inesorabilmente
a rigare
il mio volto. Temevo quella risposta … temevo l’idea di non poter più
rivedere
la nonna, i miei amici … la mia casa
Mi si avvicinò
accarezzandomi dolcemente la testa “ non preoccupatevi … tutto a suo
tempo!” e
detto ciò si allontanò celermente dalla stanza richiudendo la porta
dietro di
se.
Fu così che mi
abbandonai alle lacrime, singhiozzando e disperandomi per quel destino
che si
era accanito contro di me, strappandomi alla mia vita per riemergermi
in un
luogo e un tempo sconosciuto … non so quanto tempo trascorsi in quello
stato …
ma non mi mossi fino a quando anche l’ultima lacrima non trovò il suo
sfogo
donandomi quel minimo di sollievo che quella situazione poteva
concedermi. Fatto
sta che spossata mi abbandonai al mondo dei sogni lasciandomi cullare
dalle
braccia di Morfeo.
Una ragazza dai lunghi
capelli castani
immersa in una foresta … era terrorizzata e faceva correre
incessantemente il
suo sguardo attorno a se come alla ricerca di qualcuno.
Il suo abito nero
strappato in più punti
rivelava ferite profonde …
Un nome veniva
mormorato dalle sue labbra
.. un flebile sussurro
Chris …
Un pianto di un
neonato …
Poi tutto svanii e
mi risvegliai abbandonando il mondo dei sogni … i quali tanto erano
nitidi da
apparire quasi reali! Troppo reali … proprio come il senso di paura e
frustrazione
che provava quella ragazza! E la sua voce … così terribilmente
familiare. Scossi
leggermente la testa come a voler scacciare quelle immagini che ancora
vorticavano nella mia mente.
Ancora più confusa
decisi di alzarmi avvicinandomi allo specchio, l’immagine che mi si
rivelò era
orribile. I miei occhi spaventosamente arrossati per tutte le lacrime
versate,
mentre i capelli arruffati incorniciavano il mio volto più pallido del
solito. Sbuffai
sommessamente e mi avvicinai all’enorme vetrata posta sulla parete
della stanza
scostando delicatamente le tende per permettermi di osservare il
paesaggio …
come immaginavo era notte fonda. La luna si stagliava nel cielo coperta
da una
coltre di nuvole che impedivano ai suoi flebili raggi di filtrare.
Almeno una cosa non era cambiata … Forks continuava ad essere il luogo più nuvoloso d’America … e per quanto strano potesse apparire ciò mi rassicurava … ricordandomi casa.
Ringrazio
immensamente le 7 persone
che hanno commentato
non immaginate come mi fa piacere leggere i
vostri commenti!!
Grazie anche alle 26
persone che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti
e le 21
tra le storie seguite!
kiss
Manu
Fermatevi
per un commentino pleaseeeee mi farebbe piacerissimo!!