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Autore: __Azzurra__    16/12/2016    5 recensioni
Se queste memorie saranno mai rese note ai posteri:
Si narri che un tempo gli eroi erano ragazzini.
Si narri che combatterono per ideali come la libertà e l’amore.
Si narri che essi...
Vissero.
Dal primo capitolo:
“No. Non vi è nessuna traccia della beltà di Euphemia nella sua fisionomia facciale. Ed è un vero peccato.
Perché?
Perché, se i lineamenti di Daphne fossero simili alla madre, non sarebbero così uguali a quelli di James.
La loro somiglianza è il campanello d’allarme che mi rammenta che i due siano legati da un vincolo di sangue. Un vincolo che mi esclude totalmente dal loro legame e che mi ricorda che James, ancor prima di essere mio “fratello”, è suo fratello.”
[…]
"«James, Eccezionale».
Ma per favore! Minnie doveva essere ubriaca quando ha emanato i giudizi. E ora dovremo sorbirci giorno e notte i vaneggiamenti di James.
Spero solo che Remus abbia preso lo stesso voto, così quel facocero abbasserà un po’ la cresta e non potrà più vantarsi di avere l’esclusiva.
«Chi è il fratello Alpha?» mi domanda retoricamente James, sorridendo in maniera spocchiosa.
Attento Potter, o quella dentatura bianca te la butto giù con un solo colpo."
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                                                          G.U.F.O. e guazzabugli
 
 
«Gradisci altri pancake, Sirius caro?».
«No Euphemia, ti ringrazio». Felpato rivolge a mia madre un sorriso di gratitudine, tamponandosi le labbra con un tovagliolo di stoffa.
«Del succo di zucca?». Prima ancora che possa risponderle, mamma, munita di caraffa, gli riempie il calice.
«Ma guardalo» commento a bassa voce, standomene in piedi sulla soglia della sala da pranzo mentre osservo svogliatamente Euphemia Potter, alias mia madre, trattare il mio migliore amico come se fosse il ministro della magia. «Lo chiama: Sirius caro».
«La pianti di fare il geloso?» mi rimbecca quella megera di Daphne, stesa con poca grazia sul divano del salotto.
Quella ragazza ha più ormoni maschili che femminili. Non mi sorprenderei se decidesse d’intraprendere una vita sentimentale divergente da quella verso cui si orienta il suo sesso.
«Che ho detto?» sbuffo, incrociando le braccia al petto.
«Ti comporti da bambino» mi annota lei, senza distogliere lo sguardo dalle pagine del libro che sta leggendo.
«Io?», mi porto una mano al petto, sbattendo le palpebre.
«Sì» risponde, schietta, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. «La verità è che sei geloso delle attenzioni che mamma riversa sul tuo compare» illustra con naturalezza, portandosi un polpastrello alle labbra e leccandolo, per poi girare la pagina del libro.
«Non sono geloso» ribatto, corrugando il volto in una smorfia e avvicinandomi a grandi passi al divano.
«Ah no?» mi schernisce lei in tono da saputella.
Con uno scatto agguanto uno dei cuscini e le sfilo con velocità gli occhiali dal volto. Daphne, di rimando, alza lo sguardo, osservandomi con un’espressione che è un misto di sorpresa e incomprensione. Non ha il tempo di realizzare la cuscinata, che le assesto con fervore sul volto.
Cade a peso morto sul divano ed io non perdo tempo nel fiondarmi a cavalcioni su di lei. Con la mia velocità da cercatore professionista le sbatto ancora una volta il cuscino contro la faccia, ma stavolta lo tengo premuto, stando attento a non soffocarla. O altrimenti mamma mi scorticherebbe vivo e darebbe i miei resti in pasto al gatto.
Daphne prova a divincolarsi, ma non ci riesce. Con le mani mira al mio collo ma non ho nessuna difficoltà nell’intercettargliele. Lascio andare il cuscino e rimpiazzo le mie mani con il capo, in modo che non si liberi dal guanciale. Con entrambi gli arti superiori le afferro i polsi e glieli porto sopra la testa, mentre gli angoli delle mie labbra formulano un largo ghigno.
«Bada bene, ragazzina». Si possono cogliere note abbastanza pungenti nella mia voce. Che le serva di lezione per quando crede di essere lei tra i due la gemella predominante.
Sono io il gemello Alpha.
Sono bello, intelligente e molto più simpatico di lei.
«Non hai speranze contro di… OUCH». Avverto una fitta lancinante allo stomaco. Quella farabutta mi ha appena assestato una ginocchiata alla pancia.
Lascio istintivamente i suoi polsi, la mia testa si alza dal cuscino e mi rannicchio in posizione fetale a causa del dolore.  
E’ stato un colpo basso!
In tutti i sensi…
Daphne, avendo l’occasione di sgattaiolare via dalla mia morsa, ribalta le situazioni e si getta a capofitto sul mio corpo, urlando: «CARICA». Atterra con il suo deretano sulla mia schiena, facendomi affondare totalmente sulla superficie morbida del divano. Gemo di dolore, ma sembra non importarle. Anzi, rincara la dose, distendendosi sul mio dorso e circondandomi la testa con le gambe, come se voglia soffocarmi.
Senza perdere tempo a pensare, seppur ancora dolorante, schiudo le labbra, mi chino appena in avanti così da avere ad un palmo dal naso la sua caviglia destra, avvinghiata al mio collo, e, per quanto mi è possibile, azzanno una parte di pelle lasciata scoperta.
Non avevo riflettuto al fatto che potesse reagire allo scatto, piuttosto che liberarsi. Infatti, mi ritrovo il suo tallone contro la mia fronte. Fortuna che non abbia preso l’occhio o altrimenti i vetri degli occhiali sarebbero andati in frantumi ed io mi sarei ritrovato con delle pupille infilzate.
«Vedi Sirius caro…». La voce di mia madre riporta entrambi alla realtà. Ci prendiamo una pausa dall’azzuffata e volgiamo lo sguardo verso la mamma e Sirius, che stanno in piedi a pochi passi da noi. «Io non ho cresciuto figli» dichiara, osservandoci con un cipiglio inarcato. I suoi occhi sono carichi di esasperazione e rassegnazione. «Ho allevato dei selvaggi», sospira, alzando le iridi al cielo.
Sirius non pare darle ascolto. Ci fissa con un’aria spenta e vuota. Tiene le braccia lungo il corpo e ha le labbra arricciate. Mi ricorda la Dama Grigia, il fantasma della casa di Corvonero, quando vaga per i corridoi senza dare confidenza a nessuno. Nemmeno a un bell’imbusto come me.
 
 
                                                                                                                             *****

 
«Euphemia, davvero, non ce la faccio più» ammetto, cercando di non sembrare maleducato nel rifiutare la sesta fetta di torta al cioccolato.
«Sei così pallido, caro» risponde lei con premura, riempendo nuovamente il mio calice con del succo di zucca.
Euphemia non è lontanamente paragonabile a quella donna che fino a ieri chiamavo “madre”. In sedici anni di vita non si è mai degnata di rimboccarmi le coperte, né di spendere una parola d’apprezzamento nei miei riguardi. Tutte le sue attenzioni sono sempre state rivolte verso Regulus. Il figlio perfetto. L’erede della casata Black.
Io invece… Sono solo un traditore della mia carne.
James è fortunato ad avere una madre così amorevole. Dovrebbe portarle più rispetto, anziché definirla una “megera dagli occhi da serpente”. Io, a differenza sua, trovo che il suo sguardo color verde smeraldo sia carico di dolcezza e affetto.
Certo… Avere  a che fare con un figlio come James è tutt'altro che semplice. Non mi meraviglierei se la signora Potter avesse attentato alla sua vita di tanto in tanto. Sarebbe stata legittima difesa nei confronti della propria sanità mentale.
«CARICA».
All’urlo si succede un rumoroso tonfo, che porta sia me sia Euphemia a guardarci negli occhi con fare sorpreso. Nessuno dei due ci mette molto nel comprendere che i due fratelli Potter stiano combinando qualcosa. Anch’io, dopo cinque anni di convivenza nella sala comune, sono abituato alle loro azzuffate.
Rammento ancora quando Daphne ha inseguito James per tutto il parco con il rastrello di Hagrid. Se non fosse stato per Lunastorta, Ramoso sarebbe sicuramente finito diritto al San Mungo.
Io avrei voluto aiutarlo, davvero, ma ero troppo impegnato a riprendermi dagli spasmi delle risa. E poi, in tutta onestà, non ci tenevo a beccarmi una rastrellata in testa.
«Non farci caso, Sirius».
Casco dalle nuvole, udendo le parole di Euphemia, che ha una smorfia di esasperazione stampata sul volto. «Vorrai scusarmi». Si congeda, socchiudendo le palpebre e alzandosi dalla sedia con eleganza.
No.
James si sbaglia nel pensare che sua madre e sua sorella siano simili. Quel felino non ha ereditato nemmeno una minima percentuale del carattere e dei modi della signora Potter.
Dopo aver pulito le labbra, unte di succo, con un tovagliolo, mi alzo anch’io e raggiungo Euphemia, che si sta dirigendo verso il salotto.
La scena cui assistiamo è un classico. Daphne e James si stanno azzuffando come dei maghi ubriachi appena usciti da una taverna di basso borgo. Miss Potter, che, essendo una ragazza, dovrebbe mostrarsi come la più delicata tra i due, sta fronteggiando il fratello con la forza di un gigante.
Sì. Condivido il pensiero di James riguardo la faccenda che Daphne abbia più ormoni maschili che femminili in corpo.
Madame Potter mi illustra in tono spazientito che, invece di tirar su dei normali ragazzi, abbia cresciuto due selvaggi. C’è ilarità nelle sue parole ed io dovrei ridere, soprattutto dopo aver visto quei due scannarsi con le unghie e con i denti.
Ma non lo faccio.
Me ne sto fermo e impalato a fissarli.
Daphne, con indosso il pigiama e la vestaglia e i capelli allo sbaraglio, sembra una delle donne di servizio del Paiolo Magico e James… Oh beh, lui è indescrivibile!
Appaiono entrambi buffi, specialmente ora che hanno stabilito una tregua e ci guardano con disorientamento, ma io non riesco a ridere.
Avverto un bruciore all’altezza della bocca dello stomaco. E non credo sia dovuto al fatto che abbia mangiato come un bisonte. Sembra un dolore scaturito dalla rabbia, che lentamente si sta impossessando del mio corpo. Una rabbia per nulla feroce, ma abbastanza letale da corrodermi lo stomaco.
Studio Daphne. Le osservo con attenzione il volto. Le sue iridi sono scure e intense e il suo volto è molto più pieno rispetto a quello della madre. No. Non vi è nessuna traccia della beltà di Euphemia nella sua fisionomia facciale. Ed è un vero peccato.
Perché?
Perché, se i lineamenti di Daphne fossero simili alla madre, non sarebbero così uguali a quelli di James. 
La loro somiglianza è il campanello d’allarme che mi rammenta che i due siano legati da un vincolo di sangue. Un vincolo che mi esclude totalmente dal loro legame e che mi ricorda che James, ancor prima di essere mio “fratello”, è suo fratello.
A scuola non è così difficile essere il fratello di James, ma adesso… Che sono in casa Potter… E sono spettatore di quel quadretto familiare, mi rendo conto di quello che sono realmente: un estraneo.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
Noto le iridi di Sirius puntate su di me. Ho come l’impressione che mi stia esaminando il volto centimetro per centimetro. Quel ragazzo, per quanto affascinante possa apparire, sa essere inquietante.
Parecchio inquietante…
Con molta cautela scruto l’espressione di mia madre, che con lo sguardo ci sta comunicando frasi del tipo “belle figure che mi fate fare”.
Spero che la presenza di Sirius la addolcisca un po’. D’altronde è piuttosto palese che abbia una predilezione particolare per Felpato. L’anno scorso sono stata costretta a cedergli camera mia perché è ritenuta la migliore della casa. Ed io, povera sventurata, ho dovuto trasferirmi in quella del facocero, che per un paio di volte mi ha involontariamente spinto giù del letto nel cuore della notte.
Adesso che Sirius ha tagliato la corda e si è stabilito da noi, mamma sembra essersi dimenticata di avere altri due figli. Riversa in lui tutte le sue attenzioni e questa è una cosa positiva, così non stressa me con le sue paturnie.
Non è colpa mia se non sono la dama di corte che sperava di avere per figlia ma, ora che ha tecnicamente adottato Felpato, potrà dire di avere almeno un figlio a modo e che sappia comportarsi da vero gentleman.
Io e mio fratello in questo ambito siamo senza speranza. Io perché sono attratta da tutto ciò che non riguardi vestiti e lustrini
, lui perché preferisce scorrazzare su un manico di scopa piuttosto che imparare tutti i capitoli del Galateo.
«Buongiorno gente». Papà, vestito di tutto punto e con un sorriso a fior di labbra, fa capolinea in salotto. Osserva mamma, poi sposta lo sguardo su Sirius e infine si concentra su me e James.
Sbatte le palpebre mentre esamina le nostre strambe posizioni. In effetti, mi sono scordata di essere ancora bellamente seduta sulla schiena di James, ma nonostante questo non mi scollo.
Sto così comoda in questa posizione.
Papà corruga la fronte e lascia cadere le braccia lungo i fianchi, apparendo leggermente contrariato. Il che è strano, perché papà…
«ALL’ATTACCO» trilla, correndo verso di noi.
Ecco, appunto.
Velocemente scendo dalla schiena di James e mi faccio da parte cosicché mio padre non mi venga addosso e si abbatta totalmente su mio fratello. Il caro e vecchio Ramoso, sfortunatamente, non ha manco il tempo di alzarsi e si ritrova ancora più spiattellato contro il divano dal peso piuma di mio padre.
Papà ha ufficialmente dato il via a un altro round.
Acciuffo con il braccio sinistro il collo di James e con la destra, chiusa a pugno, gli scompiglio i capelli, mentre papà inizia a molleggiare sul suo corpo.
La reazione di mia madre è impagabile. Con la fronte estremamente corrugata e le guance contratte lascia la stanza, scuotendo il capo con indignazione.
Sirius invece rimane lì dov’è. Un’espressione vuota incorniciata sul volto e lo sguardo completamente assente.
«Si… Sir… R-rius». James prova a sbiascicare qualcosa, intanto che io e papà continuiamo a non dargli tregua. «A… Aiu…». Credo che stia chiedendo a Sirius di venire in suo soccorso.
Felpato, d’altro canto, sembra ravvivarsi dopo aver ascoltato quella proposta, ma non si muove. Continua a stare al suo posto. Mio padre con un cenno del capo lo invita a unirsi all’ammucchiata, ma lui continua a tenersi a debita distanza da noi.
«Avanti Sirius» lo incoraggia mio padre. «O altrimenti James morirà asfissiato». Non è male come idea… Prenderei il suo posto nella squadra.
«Sir…» frigna il facocero, alzando più che può la mano in segno d’aiuto.
Sirius, visibilmente più vispo, accetta la sua richiesta e dopo pochi istanti me lo ritrovo addosso.
Mi agguanta per la vita e mi tira via con forza così da staccarmi da James. Insieme scivoliamo sul pavimento ed io gli finisco addosso. Ne approfitto per saltargli sulla pancia con un ghigno trionfante. Lui, dopo aver incassato il colpo, ribalta le situazioni e inizia a solleticarmi la pancia, insinuando le sue affusolate dita al di sotto della maglia del pigiama.
Brutto farabutto. Sa bene che è il mio punto debole.
Inizio a ridere a crepapelle, muovendomi come un’anguilla, ma nonostante ciò lui continua a torturarmi. Anche se presa dagli spasmi, odo James emettere dei gemiti di dolore. Da qui non riesco a vedere nulla, ma certamente papà lo starà massacrando per bene.
 «Padroncini» la voce squillante di Effie pone fine al guazzabuglio.
Io con forza provo a liberarmi di Sirius e papà decide di graziare James, alzandosi dal suo corpo. Un verso strano e strozzato gli esce dalla bocca. Come se qualcuno lo avesse schiantato.
«Che c’è Effie?» domanda mio padre, ricomponendosi.
«Sono arrivate le lettere da Hogwarts» annuncia, mettendo in evidenza le tre buste che ha in mano.
Un lampo mi attraversa la mente.
«I GUFO!» esclamo, alzandomi in piedi con uno scatto e correndo verso l’elfa.
«Giusto» si unisce al coro James, che riprende come per magia le forze e mi segue a ruota, arrivando prima di me e strappando le buste dalle mani di Effie.
Sirius, dopo essersi rimesso in piedi e aver spazzolato i vestiti con le mani, ci raggiunge. Io nel frattempo tento di prendere le lettere, ma James alza il braccio e fa in modo che siano inarrivabili. Purtroppo sono molto più bassa di lui e, quindi, non posso far altro che provare a saltare per riuscire a raggiungere le buste.
«Dammele» protesto, mentre lui si beffa di me e con la mano, libera, mi arruffa i capelli.
Salto un po’ più in alto e le ho quasi raggiunte, quando James le lancia in direzione di Sirius, che le prende al volo e scappa.
Io, ringhiando e mettendo in bella vista i denti, lascio perdere mio fratello e parto all’inseguimento di Felpato, che corre verso la sala da pranzo. Io gli sto alle calcagna con James dietro di me.
Sirius d’un tratto si ferma ed io, non riuscendo a frenare in tempo, gli cado sulle spalle. Finiamo entrambi nuovamente sul pavimento ed io atterro sulla sua schiena. Stessa cosa vale per mio fratello, che, dopo pochi istanti, mi finisce addosso.
Alziamo tutti e tre lo sguardo e ci accorgiamo di mia madre, che ci fissa con un sopracciglio inarcato e le braccia conserte.
Ahi… Sento odore di guai.
Si abbassa e allunga la mano verso Sirius.
E’ chiaro che voglia le lettere.
Felpato non se lo fa ripetere due volte e gliele porge. Lei li prende con delicatezza e ci lancia un’occhiata irritata.
Sia io sia i ragazzi scattiamo in piedi e ci ricomponiamo.
«Sedetevi» ordina con un tono che non ammette repliche.
Nessuno si azzarda a obiettare. Occupiamo gli stessi posti di stamani e rimaniamo in silenzio, tenendo lo sguardo basso.
«C’è anche la lettera di Sirius?» domanda con curiosità mio padre, facendo irruzione nella stanza.
Mia madre annuisce e china lo sguardo sulle buste. Con gesti secchi le apre e poi prende posto anche lei. Alza lo sguardo su di noi e annuncia in tono solenne: «detterò io i risultati».
Anche stavolta nessuno ha nulla da ridire.
«Allora…».
L’ansia inizia a prendere possesso del mio corpo. Il cuore mi batte talmente forte da ritrovarmelo quasi in gola.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
Non ho ben capito cosa sia successo, anche se ne ho preso parte, ma ciò che mi rincuora è che adesso Felpato appaia molto più che risollevato. Come dico sempre: non c’è nulla che non si risolva con una sana azzuffata.
Esamino i lineamenti facciali di mia madre, mentre legge con gli occhi i risultati, per capire se sia soddisfatta o no.
Penso di essere andato bene in tutte le materie, fatta eccezione per Divinazione.
 Ho i miei seri dubbi che la professoressa Tinker abbia apprezzato la mia visione. Per andare sul sicuro ho predetto una cosa scontata: ovvero la vittoria della coppa di Quidditch dei Grifondoro.
«Pronti?».
Tutti annuiamo, anche se io e Sirius siamo molto più rilassati in volto rispetto a Daphne.
«Artimanzia».
Ah beh questa non mi riguarda. La segue Daphne e, per quanto ne so, è una materia tosta. Uno dei principali motivi per cui non l’ho scelta.
«Oltre Ogni Previsione».
Daphne esulta silenziosamente, per poi formulare una smorfia verso di me.
Strega.
Non temere. La lista è ancora lunga.
«Astronomia» .
Ah vero. Mi sa che ho toppato anche in questa. Anzi, abbiamo toppato.
Nessuno dei tre ci ha mai capito molto a riguardo. Remus era la nostra ultima speranza, ma si è fermamente opposto d’aiutarci dopo ciò che è accaduto durante l’esame di Storia della magia.
Lancio un’occhiata di compassione a Felpato, che scrolla le spalle in tutta risposta.
Alla fine Astronomia non è poi così importante…
«James e Sirius, Accettabile».
Batto le mani per poi alzarle verso il cielo. «James Potter, signori» il mio tono di voce trabocca di orgoglio. «Chissà chi sarà stata bocciata» squittisco con fare sibillino, voltandomi verso Daphne, pallida in volto.
Beccati questo, strega!
«Daphne», mia madre volge il capo verso mia sorella, che si sta mordendo a sangue il labbro inferiore. «Oltre Ogni Previsione» dichiara, curvando le labbra in un sorriso.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
Non appena Euphemia distoglie lo sguardo da Daphne, quest’ultima ne approfitta per girarsi appena verso James, mettendo il braccio sinistro in evidenza. Successivamente, stando attenta a non farsi vedere da sua madre, preme la mano destra contro l’interno del gomito.
Scuoto lentamente il capo, alzando gli occhi al cielo.
Quella mocciosa è proprio un maschiaccio nato.
«Cura delle Creature Magiche».
Ah beh… Questa è facile.
«James e Sirius, Accettabile».
Osservo il volto di James incupirsi. Non perché lui tenga particolarmente a quella materia, ma è sicuro che il voto di Daphne sarà molto più alto del suo. Ambrata è troppo devota agli animali per prendere un voto basso in questa materia. Solo Merlino sa che gusto ci trovi nel spalare lo sterco degli ippogrifi all’alba.
«Daphne». Ancora un sorriso per la figlioletta da parte di Euphemia. «Eccezionale».
Touché.
E James, ovviamente, sbuffa.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
«Divinazione».
E qui casca l’asino.
Non che abbia ottenuto chissà quali voti finora…
«Troll» comunica mia madre, lanciando a me e a Sirius un’occhiata eloquente per farci intendere che è un voto condiviso.
Daphne, intanto, ridacchia sotto i baffi.
Avrei voluto vedere lei davanti ad una palla di vetro. La signorina ha pensato bene di non inserire Divinazione nel suo piano di studi.
Scaltra lei!
«Difesa contro le Arti Oscure».
Qui sicuramente è andata bene.
Deve essere andata bene.
O altrimenti mia madre mi sotterra. Per il momento si è contenuta perché è presente Sirius.
«Daphne, Oltre Ogni Previsione».
Niente male il felino.
«James e Sirius». Ecco un sorriso che le rallegra il volto. «Eccezionale».
Schiaccio il cinque a Felpato e indirizzo una pernacchia verso Daphne, che non si scompone per nulla.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
Finora è andata bene.
A dirla tutta, mi aspettavo un voto più basso in Astronomia, perché ho copiato frettolosamente gli appunti di Remus e non ho avuto il tempo di rileggere il tutto. E’ solo grazie a lui se ho preso un Oltre Ogni Previsione. Altrimenti avrei preso lo stesso voto di quei due, se non peggio.
«Erbologia».
Questa non dovrebbe essere andata male. Me la cavo con le piante.
«Sirius e James, Oltre Ogni Previsione».
Li guardo con sorpresa. Non mi aspettavo prendessero un voto così alto in Erbologia.
«Daphne, Eccezionale».
Gioisco internamente, piegando gli angoli delle bocche in un sorriso sghembo.
«Incantesimi». Fa una pausa. «James e Daphne Oltre Ogni Previsione».
«Sirius caro», la sua voce è talmente zuccherina da provocarmi il mal di denti. «Eccezionale».
Non c’è da meravigliarsi che Sirius abbia preso un voto così alto. E’ il migliore del nostro corso in Incantesimi. E non sono poche le ragazze che gli chiedono ripetizioni private.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
Tsk.
Ma guardatela.
Sembra un’adolescente alle prese con le prime cotte. Neanche Daphne ha mai guardato Sirius in quel modo. In realtà Daphne non l’ha mai calcolato minimamente dal punto di vista sentimentale. Da bambina aveva occhi solo per Remus. Per fortuna è stata solo una cosa momentanea legata alla spensierata fanciullezza, o altrimenti qualcuno avrebbe fatto una visita al San Mungo.
Non so chi dei due, ma sicuramente ci sarebbe finito per mano mia.
«Pozioni».
Non sono una cima in Pozioni, ma un po’ me la cavo… E’ un peccato che Evans non abbia accettato la mia richiesta di lezioni private. I miei voti sarebbero stati più alti.
«James e Sirius, Oltre Ogni previsione».
Boom, baby, boom.
Con l’aiuto di Evans sarebbe stato un Eccezionale.
«Daphne, Eccezionale e Oltre Ogni Previsione in Rune Antiche».
Esplodi sorellina mia, esplodi!
Sappiamo tutti che hai voti alti in Pozioni grazie alle avance che fai al lumacone.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
James è convinto che Lumacorno si sia invaghito di Daphne. Come se fosse possibile… Ci vuole fegato a uscire con una come quella. E, a voler esseri sinceri, Lumacorno non mi sembra un cuor di leone. Non per nulla è il direttore della casa di Serpeverde.
«Storia della Magia».
Anche questa dovrebbe essere andata bene. Remus ci ha passato tutte le risposte.
«Daphne, Desolante».
Ah giusto. Lei non è riuscita a copiarle in tempo.
«James e Sirius, Eccezionale».
Come volevasi dimostrare.
Faccio l’occhiolino a James, che si sta già pavoneggiando sotto lo sguardo inceneritore di Daphne.
Gli occhi di Ambrata sono talmente accesi che potrebbero davvero riuscire a carbonizzare Ramoso.
«Trasfigurazione».
Siamo alla fine.
«Daphne e Sirius, Oltre Ogni Previsione».
Me lo aspettavo. D’altronde, Minnie mi ama.
 
 
                                                                                                                             *****
 
 
«James, Eccezionale».
Ma per favore! Minnie doveva essere ubriaca quando ha emanato i giudizi. E ora dovremo sorbirci giorno e notte i vaneggiamenti di James.
Spero solo che Remus abbia preso lo stesso voto, così quel facocero abbasserà un po’ la cresta e non potrà più vantarsi di avere l’esclusiva.
«Chi è il fratello Alpha?» mi domanda retoricamente James, sorridendo in maniera spocchiosa.
Attento Potter, o quella dentatura bianca te la butto giù con un solo colpo.
 
 
 
 
 
   
 
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