Cap.3
Ferocia coniugale
«Mi
stai fottutamente prendendo in giro, Draco?» gridò
Astoria, puntando un
coltello verso il marito. «Sei solo un lurido maiale! Un
porco che meriterebbe
di finire macellato» ringhiò.
Draco
indietreggiò fino a un pilastro. «Puoi fermarti
per un secondo, per favore?», ansimò.
«Lasciami solo spiegare».
«E
che cosa mi potresti mai dire questa volta, Draco?»
sbraitò Astoria e lanciò il
coltello da cucina. «La mia migliore amica? La mia migliore
amica, Draco?!».
Draco
si riparò dietro una colonna, nascondendosi
dall’arma che cadde a terra con un
rumore metallico. «Vorrei ricordati che il nostro matrimonio
è stato solo un
accordo» rispose. Si sporse con gli occhi socchiusi.
«Ed entrambi abbiamo
cercato altre relazioni extraconiugali…»
iniziò a risponderle.
«Siamo
sposati da solo tre mesi!» sbraitò Astoria.
Lanciò i piatti contro la colonna,
facendoli finire in frantumi, alcune schegge ferirono il viso di lei e
le mani
di Malfoy, che si era coperto gli occhi.
«Ho
pensato…» sussurrò Draco, nascondendosi
nuovamente dietro la colonna.
«Hai
pensato che cosa?! Che mi sarebbe andato bene essere derisa dalle mie
amiche?!»
strillò Astoria.
Draco
si mise a correre, si gettò carponi e gattonò
sotto il tavolo. «Astoria, hai
accettato tu» ribatté, indurendo il tono.
«Fottiti,
Draco. Sei un abominio di liquami e sperma»
ringhiò la moglie.
Draco
si passò la mano sul viso e si mise seduto, rimanendo sotto
il tavolo.
«Seriamente,
la nostra relazione non è mai veramente cominciata.
È ridicolo che tu stia
facendo così. In fondo a me interessa fare bella figura in
società quanto
interessa a te» borbottò.
Astoria
afferrò una sedia e la abbatté al suolo,
mandandola in pezzi.
Un
rivolo di sudore scese lungo il viso di Draco che dimenò le
mani davanti a sé.
«Perché
non vuoi fare una discussione da adulti con me? Sono convinto che
riusciremo a
capirci se parliamo come le persone civili» propose.
«Possiamo
provare, ma…» sibilò lei e
sputò per terra. «Tu sei uno stupido porco che non
pensa ad altro che a riprodursi».
Draco
uscì da sotto il tavolo, tenendo le mani alzate. "Se le
facessi notare
proprio ora che non si sta per niente comportando da signora e sembra
una
sgualdrina di bassa lega, mi ucciderebbe" pensò.
«Mi
dispiace, ma mai avrei pensato che fosse la tua migliore
amica» si scusò,
deglutendo rumorosamente e continuò ad avanzare. Si
mordicchiò il labbro a
sangue. «Ferma. Mi raccomando rimani ferma» la
implorò, tremando.
«Ascoltami,
va bene? In fondo io non ho fatto tutte queste storie quando ti ho
visto con
quel Trevor, perché lo so che con me sei
infelice…» disse con voce tremante.
«Non
sai nemmeno il suo fottutissimo nome, bastardo discendente di una
stirpe di
lerci porci» strepitò lei.
«V-va
bene» ribatté Draco, sentendo il sudore gelido
scendergli lungo la schiena. "Con
le sue parole mi sta dando il voltastomaco". «Va bene,
Astoria. Però cerca
di essere sincera con te stessa, prova ad essere realistica per un
minuto. Tu
non sei felice… E la tua storia con lui non è
stata seria come non è stata
seria la mia» disse, rendendo più sicuro il tono.
Il petto di lei si alzò e
abbassò affannoso.
«Io
non avevo realizzato quanto bisogno avessi tu di divertirti con altre
streghe!»
esclamò la donna. Sospirò pesantemente, raggiunse
il divano e vi si lasciò
cadere seduta di peso.
Draco
le si sedette accanto e la guardò in viso, dicendole
gentilmente: «Mi dispiace
averti fatto soffrire così».
Astoria
arricciò il labbro superiore. «Se ti aspetti che i
tuoi modi gentili mi
affascinino, ti sbagli. Non scivolerò fuori dal vestito per
te come fanno tutte
le tue donnine, piuttosto tirerò fuori te dalla tua
pelle» disse gelida.
Draco
deglutì rumorosamente.
«Per
come è andato il nostro matrimonio, sono sempre stato io a
scivolare fuori dai
miei vestiti per svendermi a te» ribatté.
Astoria
si alzò in piedi di scatto.
«Fottiti,
Draco» sibilò.