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Autore: sara_gi    18/12/2016    2 recensioni
1 settembre 1993. Una studentessa molto particolare, proveniente dalla Scuola di Magia e Stregoneria italiana, si trasferisce ad Hogwarts per frequentare il secondo anno. Qui la sua vita si intreccerà con quelle del Magico Trio, al terzo anno, con la più piccola di casa Weasley e con le due Serpi più affascinanti di Hogwarts. Quali cambiamenti porterà nelle vite di quei sei ragazzi che sembrano aver fatto dell'odio reciproco un motivo di esistenza?
Dal testo:
Chiara[...]si ritrovò a chiedersi se, sotto sotto, così in profondità da non esserne neppure cosciente, Draco non invidiasse quei Grifondoro tanto odiati. Se non gli invidiasse quello status di "prediletti" che tanto gli pesava essendo lui nella Casa meno apprezzata.[...]e per la prima volta si chiese se quella "faida" tra Case potesse venir sanata.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Nota dell'autrice

Buongiorno! Eccovi il nuovo capitolo più l'intermezzo!

Vi scrivo per avvisarvi che domenica prossima posterò
regolarmente. Ebbene sì: "lavorerò" per voi anche a Natale!
Per farvi, spero, un regalo gradito: il capitolo finale del
primo libro dedicato alla Ruota degli Elementi! ;)
Inoltre, per chi segue l'evolversi del mio romanzo (Sangue Indiano)
posterò regolarmente i nuovi capitoli la Vigilia.
Grazie e buona lettura!
Sara



Capitolo Quinto

 

 

Dopo quell'incredibile sabato pomeriggio quel groppo così eterogeneo si unì, se possibile, ancora di più. Avevano stabilito una linea di condotta per tenere al sicuro Chiara, principalmente si sarebbero astenuti dal parlare delle doti della ragazza e delle sue "stranezze" a meno di non essere in un luogo sicuro e silenziato, e avevano ripreso la routine dello studio.

Draco e Harry ricominciarono a insultarsi e azzuffarsi nei corridoi almeno un paio di volte alla settimana di modo da non insospettire gli attenti Serpeverde che avevano notato un ammorbidimento nei loro rapporti nell'ultimo periodo: Draco era preoccupato che potessero diventare curiosi, i Serpeverde curiosi erano l'ultima cosa che serviva loro in quel momento.

Intanto le lezioni del giovedì sera con Lupin stavano dando qualche frutto: anche Chiara iniziava a veder spuntare la nebbiolina argentea dalla bacchetta. Poi una sera, mentre stavano chiacchierando tra una comparsa e l'altra del "Dissennatore", una battuta di Harry le riportò alla mente il momento esatto in cui Draco le aveva chiesto di accettare il suo dono, la sua vita, e con quel ricordo e quella gioia nel cuore affrontò il falso Dissennatore.

- Expecto Patronus!- esclamò.

E una forma maestosa emerse dalla sua bacchetta librandosi in volo e investendo il Dissennatore, respingendolo e facendolo richiudere nel baule, prima di svanire lasciandoli a bocca aperta.

- Bravissima, Chiara!- esclamò stupito Lupin.

- Era...- tentò di parlare lei ancora a occhi sgranati sulla stanza vuota.

- Sì, era il tuo Patronus.- confermò il professore.

I due ragazzi intanto si stavano scambiando un'occhiata allibita.

- L'hai visto anche tu?- chiese Harry.

- Sì...- rispose con la bocca secca il biondo.

- E'...è un...-

- Sì...-

- ...-

Il Patronus di Chiara era un Drago.

Blaise fu l'unico a non stupirsi quando quella notizia fece il giro della loro compagnia, dopo tutto, ai suoi occhi, era assolutamente sensato che qual particolarissimo animale potesse essere il suo "Spirito Protettore". I Draghi erano da sempre accomunati agli Elementi, con la cui magia erano molto in sintonia. E un "drago" le aveva giurato fedeltà eterna. Non per quello sentì di doversi esimere dal prendere in giro il suo amico che, nella settimana seguente, minacciò di schiantarlo almeno una volta al giorno. Salvo sentirsi ricordare che gli schiantesimi non li avevano ancora studiati. Ma, come il motto della scuola insegnava, non si stuzzica il drago che dorme, così l'aver passato un'intera notte impastoiato gli fece passar la voglia di fare ulteriori battute.

Dal canto suo Chiara altalenava tra la gioia segreta per quel particolarissimo Patronus e l'imbarazzo totale nel notare le occhiate che i suoi amici si scambiavano ogni volta che lei e Draco erano nella stessa stanza. Ormai, per farla arrossire, bastava un semplice saluto fatto con "quel certo tono di voce". Finchè un giorno si decise a rispondere per le rime a Ron facendogli notare che, prima di prendere in giro il Patronus altrui, avrebbe fatto meglio a scoprire qual era il suo. Dopo di che diede un'occhiata circolare a tutto il tavolo per far ben comprendere che era rivolto a tutti e se ne andò lasciando dietro di sè cinque bocche aperte e un mezzo ghigno soddisfatto.

 

Il compleanno della ragazzina si avvicinava e i suoi amici si stavano spremendo per organizzarle qualcosa di speciale. Chiara compiva gli anni il ventuno, l'Equinozio, il primo giorno di primavera, un lunedì. La luna piena sarebbe stata la notte della domenica seguente, e in vista dell'agitazione che di sicuro avrebbe colpito la loro amica, volevano farle passare una bella giornata di compleanno. Non potevano fare nulla per le ore di scuola, di certo non potevano saltare le lezioni, ma per il pomeriggio volevano organizzare qualcosa. Alla fine fu Blaise ad avere l'idea che piacque a tutti: una festicciola con tanto di torta nella sala da tè di Madama Piediburro. La cosa difficile fu ottenere il permesso dalla professoressa McGranitt la quale era fermamente convinta che far uscire dal Castello Harry con Sirius Black in giro fosse una follia, per quanto in pieno giorno e di lunedì quando gli allievi di Hogwarts non avevano il permesso di andare al villaggio. Senza contare che Chiara era al secondo anno e quindi non avrebbe potuto visitare il villaggio fino all'anno seguente. Alla fine fu l'intervento del Preside, giunto "per caso" nell'aula di Trasfigurazione nel bel mezzo della perorazione, a dare la svolta decisiva e, soprattutto, positiva. Disse che le probabilità che Sirius Black potesse essere nella sala da tè di Hogsmade di lunedì pomeriggio erano davvero minime e che non c'era nulla di male a concedere alla ragazzina un permesso speciale data la situazione. Aggiunse poi che, volendo, la professoressa poteva unirsi ai ragazzi per fare gli auguri a Chiara: avrebbe potuto così assicurare loro protezione. Così, organizzato tutto in segreto da Hermione durante il sabato di uscita precedente al ventuno, i ragazzi attesero pazienti il lunedì.

Il giorno del suo compleanno Chiara si era svegliata contenta. Adorava il proprio compleanno, nessuno capiva perchè, ma la metteva di buon umore. Buon umore che iniziò a spegnersi a colazione quando nessuno dei suoi amici di Grifondoro le fece gli auguri. Si spense ancora un po' nell'incontrare i due Serpeverde che si limitarono a salutarla con un cenno presi da una discussione sul Quidditch. La ragazzina si chiedeva come fosse possibile che si fossero dimenticati del suo compleanno quando, fino a una settimana prima lo nominavano di continuo. Ma le lezioni iniziarono lasciandole poco tempo per pensare. A pranzo Hermione sparì in biblioteca con Ron e Harry per un ripasso veloce in vista dell'interrogazione di Erbologia e Ginny, coinvolta in una conversazione da due compagne Corvonero si fermò a mangiare con loro lasciando Chiara da sola al solito posto a cincischiare il cibo: la fame le era completamente passata. Dall'altra parte della Sala Draco e Blaise la osservavano rattristati, speravano solo che la sorpresa del pomeriggio la ripagasse di quella tristezza.

Finite le lezioni ufficiali Chiara si diresse verso la Stanza delle Necessità per la lezione di Antiche Rune quando si vide venire incontro Hermione carica di pacchi. Gliene mise in mano la metà dicendo che la professoressa McGranitt le aveva chiesto di portarli all'ufficio postale e che le aveva dato il permesso di portare Chiara con se per aiutarla con tutta quella roba. Se non altro qualcosa di diverso per distrarsi, si ritrovò a pensare la più giovane indossando il mantello. Tennero un buon passo mentre Hermione ciarlava di quanto le piacesse l'ufficio postale di Hogsmade con tutti quei gufi così diversi tra loro. Entrando nel villaggio fecero una deviazione perchè, a detta di Hermione, dovevano prendere un altro pacco da spedire dalla proprietaria della sala da tè. La campanella sulla porta trillò quando entrarono e Madama Piediburro sorrise loro indaffaratissima.

- Oh bene eccovi: è sul tavolo della saletta sul retro, andate pure a prenderlo.- disse servendo due clienti.

Le due ragazze si avviarono lungo il corridoio, Hermione rimase qualche passo indietro fingendo di sistemare la pila di pacchi che aveva in mano così da far entrare prima la ragazzina e, com'ella ebbe varcato la soglia si ritrovò coperta da una pioggia di coriandoli.

- Sorpresa!!!- esclamarono in coro i suoi amici.

Chiara sgranò gli occhi alla vista di tutti loro, del tavolo apparecchiato e dell'enorme torta che faceva bella mostra di se su un'alzata.

- Tanti auguri di buon compleanno, signorina Gastaldi.- disse sorridendo la professoressa McGranitt, anche lei presente.

Con un colpo di bacchetta Hermione ritrasfigurò la carta dei pacchi che avevano portato fin lì che da marrone, carta da pacco, tornarono multicolore carta da regalo.

Il pomeriggio volò in allegria, anche la professoressa si ritrovò più volte a ridere di cuore per le amichevoli schermaglie che si sviluppavano in quel groppo così eterogeneo. In cuor suo era soddisfatta e felice di vedere quei ragazzi, un tempo così acerrimamente nemici, andare d'accordo.

Soprattutto vedere Draco e Harry prendersi ironicamente in giro ma senza cattiveria era un risultato a dir poco sbalorditivo. La strega si ritrovò così a concordare con Silente: Chiara aveva fatto un vero e proprio miracolo.

 

La luna splendeva piena nel cielo e nuovamente la ragazzina vestita di bianco camminava con passo sicuro verso il luogo dov'era attesa. La riva del laghetto in mezzo alla foresta era silenziosa, le pietre umide brillavano alla luce lunare e una lieve brezza muoveva le fronde degli alberi che circondavano lo specchio d'acqua. Ad attenderla, questa volta, c'erano più persone: il professor Stiroli, ovviamente, Silente e la McGranitt. E i suoi amici. Tutti in perfetto silenzio la osservavano avanzare finché, giunta in prossimità dell'acqua, si fermò. Scambiò uno sguardo rapido con Draco che la guardava con la stessa espressione ammirata do Halloween, poi guardò il professor Stiroli che le sorrise incoraggiante: lei sapeva cosa doveva fare. Chiara chiuse gli occhi prendendo dei lenti, lunghi respiri finchè la percezione di ciò che aveva intorno si annullò totalmente nella concentrazione, quindi, sollevate le mani e la bacchetta, iniziò a sussurrare l'Incanto dell'Acqua. Ancora una volta la luce l'avvolse, luce azzurrata questa volta, il Bastone Elementale comparve di nuovo, il simbolo dell'Acqua sul puntale aureo circolare e quattro anelli d'oro, e lei l'impugnò. Recitando la seconda stringa riprese a camminare avventurandosi sull'acqua del lago che, ubbidiente, la sostenne come fosse solida. Giunta a qualche metro dalla riva Chiara iniziò a muoversi nella Danza dell'Acqua, la quale rispose con impeto al suo richiamo. Ed ecco che onde concentriche iniziarono a raccogliersi sotto i piedi della ragazza sollevandola verso l'alto, rivoli d'Acqua cominciarono a scorrere dal lago verso il cielo racchiudendola in una bolla luminosa e trasparente. Figure evanescenti ammantate di quella stessa luce azzurrina, Spiriti dell'Acqua, presero a vorticare intorno a quella bolla, accompagnando la loro Signora nella sua Danza.

Gli spettatori sulla spiaggia osservavano rapiti lo spettacolo dinanzi a loro, gli occhi umidi di emozione e i respiri trattenuti. Draco aveva occhi solo per Chiara, per la sua grazia eterea nella danza, per i movimenti fluidi e potenti delle sue mani, per la luce ultraterrena dei suoi occhi. Fece un involontario passo in avanti, chiamato da quella creatura magnifica che volteggiava quasi incorporea sull'acqua. Silente lo fermò posandogli una mano sulla spalla, nulla doveva interrompere quel rito, neppure qualcosa che Chiara stessa, il suo cuore, aveva chiamato. L'anziano mago sapeva che lei non era realmente cosciente e consapevole in quel momento, la trance era quasi totale, e che quindi non si era resa conto di star chiamando il ragazzo. Il richiamo del cuore, Silente sorrise. Che cosa magnifica le emozioni...

Danzando Chiara stava tornando a riva e, ormai al sicuro sulla spiaggia, concluse l'Incantesimo che, nuovamente in un lampo di luce, si dissolse. Il silenzio e l'oscurità furono abbacinanti per coloro che avevano assistito. In silenzio tornarono verso il Castello, il professor Stiroli teneva una mano dietro la schiena di Chiara per aiutarla a trovare il sentiero al buio, gli altri li seguivano.

Rientrati al castello i professori spedirono a letto i ragazzi ma, prima di separasi, senza che Chiara se ne accorgesse, i due gruppi si fecero in cenno d'intesa, poi raggiunsero le rispettive sale comuni. Chiara era esausta, in silenzio per non svegliare le compagne di camera lei e Ginny si cambiarono e si infilarono nei letti. Grata per quella comodità confortante la ragazzina si addormentò subito. Ginny attese qualche minuto per sicurezza poi, silenziosa, prese il mantello e uscì dalla stanza. Riunitasi agli altri uscirono di nuovo dalla Sala Comune e si avviarono al settimo piano. Qualche corridoio prima della Stanza delle Necessità incrociarono i due Serpeverde e, tutti insieme, raggiunsero la porta che andava delineandosi sul muro.

- Chi ha pensato all'arredamento?- chiese Harry guardandosi intorno mentre la porta si chiudeva.

- Io.- rispose una voce gelandoli tutti sul posto.

Albus Silente era comodamente seduto sulla poltrona davanti al caminetto e li guardava divertito, fece loro cenno di sedersi sui divani intorno a lui.

- Miei cari ragazzi,- esordì - davvero pensavate che non immaginassi la ridda di domande e discussioni nelle vostre menti dopo questa sera?- scosse la testa divertito - Non riuscirei a prender sonno io, immagino voi!-

- Quindi... Non è arrabbiato perché siamo qui?- chiese Hermione.

- Per nulla, signorina Granger. Al contrario sarei stato deluso di non vedervi arrivare.- guardò Ginny - La vostra amica dorme?-

- Sì, signore. E' crollata come ha toccato il letto.-

- Lo immaginavo. Ha usato parecchia magia, questa sera- li guardò - Uno spettacolo portentoso, non è vero?- loro annuirono - Francesco Stiroli mi ha confidato che è stato ancor più emozionante dell'anno scorso. Il che è tutto dire visto che Chiara danzò la Danza dell'Aria sospesa sul nulla!- rise pacato - Non credevo davvero di poter assistere, nella mia vita, a una tale magia...- si appoggiò allo schienale della poltrona fissando il fuoco.

- Ora cosa succederà?- chiese Blaise.

- Non molto, signor Zabini, riprenderete la vita di tutti i giorni.-

- Come?- chiese Ron - Perché non so gli altri ma io non mi sento proprio uguale a ieri!- annuirono tutti.

Silente sorrise - Quella che avete vissuto è un'esperienza che cambia molte cose, signor Weasley. Per questo nulla deve cambiare.-

- Per proteggere ciò di cui siamo stati testimoni.- aggiunse sottovoce Draco.

- Precisamente, signor Malfoy,- approvò il Preside - precisamente. Lei vi ha concesso il dono più grande che potesse farvi: la sua realtà. Ora sta a voi, con le vostre azioni e parole, proteggere quel dono. E colei che ve l'ha fatto.-

Rimasero in silenzio riflettendo qualche minuto.

- Agire, vivere e parlare come se questa sera nulla fosse accaduto.- disse infine Hermione – Perché anche i muri hanno occhi e orecchie. Una parola incauta e Chiara può venir scoperta.-

- Esatto.- confermò Silente.

- Professore..?- chiamò Harry - Perché Chiara è qui? Perché non ha continuato gli studi in Italia?- chiese dando voce alla domanda che tutti si erano posti.

Così Silente raccontò loro dell'incontro avvenuto nel luglio precedente e ciò che il professor Stiroli gli aveva detto sui pericoli che correva Chiara. Alla fine i ragazzi si scambiarono occhiate preoccupate ripensando a tutte le volte che avevano parlato delle loro teorie o di ciò che Chiara era, in luoghi potenzialmente rischiosi. Avrebbero dovuto essere più prudenti da quel momento in avanti...

Esauriti gli argomenti Silente li mandò tutti a letto con l'ordine di andarci davvero, questa volta. Prima che lasciasse la stanza però trattenne uno di loro.

- Signor Malfoy vorresti per favore fermarti ancora qualche minuto?-

Sorpreso il biondo Serpeverde annuì e fece cenno a Blaise di andare: si sarebbero visti in camera.

La porta si chiuse lasciando i due da soli. Silente gli fece segno di sedersi di nuovo lì con lui e lo osservò un momento.

- Cosa ti turba, Draco?- gli chiese sorprendendolo con l'uso del nome.

- Mi chiedevo - disse il ragazzo dopo qualche istante - perché mi sono mosso, perché ho sentito l'impulso a andare verso l'acqua, quando tutti gli altri erano immobili.-

Silente sospirò - Perché Chiara era te che chiamava, non noialtri.- disse sereno.

- Cos..? No, non ha chiamato!-

- No, è vero, non a voce. Ma la sua essenza più intima, il suo cuore se vogliamo, ti chiamava. Io riuscivo a sentire quella particolare voce.- gli rivelò - Altrimenti come potevo sapere di doverti fermare? Che ti saresti mosso?-

Draco abbassò lo sguardo - Pensavo che si fosse immaginato che avrebbe dovuto impedirmi di fare stupidaggini. Che mi tenesse d'occhio perché sa che sono un debole e quindi che...- si interruppe a corto di parole.

- Ragazzo mio, tu non sei un debole!- esclamò sconcertato Silente - Come ti è venuta questa idea?!-

- Mio padre...- il tono amaro - Lui dice sempre che sono debole, che la mia debolezza lo mette in imbarazzo, che dà disonore al cognome che porto.-

Albus sospirò sconsolato - Lucius ha passato la vita sentendosi dire le stesse cose da suo padre. Speravo avesse capito che non è così che si cresce un figlio... Draco, guardami.- obbedì - Forse non lo credi ma io non passo tutto il tempo a osservare Harry, sai? Io osservo tutti i miei allievi. E tu, mio caro ragazzo, sei tra quelli che preferisco osservare.- Draco spalancò gli occhi sorpreso – Sai perché? Perché al di là dei tuoi atteggiamenti, delle tue parole sprezzanti e degli scherzi che combini ai tuoi compagni, io vedo un ragazzo dotato di intelletto fino, un mago di grande potenzialità e un pozionista di talento.- gli posò una mano sulla spalla - No Draco, tu non sei debole, non sei stupido e non sei inetto. Tu sei uno dei migliori della tua generazione, dei più promettenti. E Chiara, il suo cuore, ha guardato dentro di te e ha visto tutto questo. E questa sera, in quel momento così speciale nella sua vita, ti avrebbe voluto con lei. Per questo il suo cuore ti ha chiamato. E il fatto che tu abbia risposto mi dice che anche tu avresti voluto esserle accanto, sbaglio?- Draco scosse la testa - Tu tieni molto a quella ragazzina, non è cosi?-

- Si...- rispose dopo qualche istante.

- Ne sono lieto.- disse il Preside con un sorriso.

- Com'è possibile, signore?- chiese Draco sconcertato - Come posso tenere a lei così, in questo modo, ora? Posso davvero dire di "amare" qualcuno? Merlino, nemmeno so cosa voglia realmente dire, quella parola.- disse coprendosi la faccia con le mani, esasperato.

- Amore è una parola che abbraccia una grande gamma di colori, Draco. Quindi sì, è possibile. Ora l'amore per voi ha un colore delicato, tenero come il germoglio che è. Quale colore prenderà in futuro...- sorrise - Ebbene lo vedremo, ti pare? E' inutile angustiarsi adesso. E ricorda: il cuore non è mai troppo giovane o troppo vecchio per quella parola.- concluse.

Rimasero in silenzio qualche minuto poi Silente si alzò invitandolo a fare altrettanto e si avviarono alla porta. Prima di aprirla però l'anziano Preside guardò nuovamente negli occhi il ragazzo.

- Ancora una cosa. Voglio che tu sappia che la mia porta è aperta per te, Draco. Lo è ora e lo sarà sempre. Se avrai bisogno di consiglio o di aiuto potrai sempre contare su di me, d'accordo?-

- Anche se non sono il Prescelto?- ironizzò con un mezzo sorriso.

- E chi dice che anche tu non lo sia? Abbiamo tutti un nostro ruolo nel mondo, Draco, siamo tutti prescelti per qualcosa. Harry per sconfiggere definitivamente Voldemort, speriamo. Tu...- si interruppe.

- Io?- chiese curioso.

- Tu, forse, per proteggere una piccola strega con un immenso potere. Salva la sua vita Draco, lei salverà la tua anima.- concluse posandogli una mano paterna sulla spalla.

 
  
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