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Autore: IAIA    07/04/2005    3 recensioni
Una ff su un xsonaggio un po' marginale ma ke x me ha molto fascino... l'estate di Hermione non sarà più la stessa... -scritta con pdstella-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap4

Cap. 4

Per un attimo i due ragazzi stettero lì a guardarsi, incerti su cosa fare. Poi si avvicinarono e si abbracciarono. Krum sfiorò la guancia di Hermione con un bacio.

Insieme si diressero alla villa. Krum teneva un braccio attorno ai fianchi di Hermione.

-          Io è veramente felice che tu è qvi, Hermione

-          Anche io, Viktor.

Un tossicchiare alle loro spalle li riscosse. L’uomo che aveva accompagnato Hermione si stava avviando con i bagagli.

-          Oh, qvesto è Boris. Lui è mia gvardia del corpo – disse Krum – non è granché come maggiordomo, ma conosce inglese meglio di me… – aggiunse bisbigliando.

Hermione rise.

Guardò Krum. Non era cambiato affatto dall’ultima volta che si erano visti: capelli e occhi nerissimi, naso aquilino, camminata un po’ goffa. Solo lo sguardo era mutevole. Quando (raramente) si rivolgeva agli altri, era torvo e scuro. Se restava a parlare insieme a lei, invece, cambiava: era uno sguardo dolce, sincero e timido allo stesso tempo.

Avevano raggiunto la villa. Era veramente enorme, quasi un castello. Tutte le stanze erano grandi e spaziose, arredate elegantemente con divani e quadri antichi.

-          Così questa è casa tua… – disse Hermione guardandosi intorno.

-          Oh, no – rispose Krum – qvesta è casa estiva, per le vacanze…

La camera di Krum era forse la più semplice, con una bella libreria su una parete e la sua scopa da quidditch, una splendente Nimbus Millennium, l’ultimo modello non ancora in commercio, vicino al letto.

Ma la stanza che la lasciò senza fiato fu senz’altro la biblioteca: enorme, grandissima, con migliaia, forse milioni di libri, da fare invidia alla biblioteca di Hogwarts.

-          Io passa molto tempo qvi – disse Krum – mi piace leggere – aggiunse con fare innocente, alzando le spalle.

Hermione restò a bocca aperta.

-          Domani io fa vedere a te lago – aggiunse – adesso è ora di cena, vieni.

La portò in una grande sala dove una tavolata immensa era ricca di portate che provenivano da varie parti del mondo.

-          Bene, Viktor, ecco tva affascinante amica…

Quello che aveva appena parlato doveva trattarsi del padre di Krum, data la somiglianza. Avevano lo stesso naso, notò Hermione. Era alto, molto più di Viktor, e portava un abito nero, lungo fino ai piedi. I capelli erano neri e ordinati, al contrario di quelli del figlio, che erano piuttosto lunghi e perennemente davanti agli occhi. I lineamenti del viso, però, erano pressoché identici.

-          Hermione, mio padre Xavier. Papà, Hermione Granger.

-          Incantato – Xavier Krum si inchinò e le fece il baciamano. Aveva lo sguardo molto serio.

-          Piacere – disse Hermione. In quel momento una scopa sfrecciò giù dalle scale con a cavallo un bambino sui sei anni. Arrivò a tutta velocità verso di loro e stava quasi per atterrare sulla tavola imbandita quando Viktor si gettò su di lui tenendolo bene stretto in braccio e cominciando a fargli il solletico.

-          Argh... mio fratello Yuri… – disse con affanno mentre il piccolo si dimenava per liberarsi. Al contrario di Viktor, Yuri Krum aveva due grandi occhi verdi e un  bel nasino all’insù.

-          Viktor, Yuri, per favore… non vorrete far scappare la nostra ospite prima di cena… – ecco la spiegazione: sulla soglia c’era una donna molto bella, alta e slanciata, evidentemente la madre di Viktor e Yuri. Aveva i capelli scuri come quelli di Viktor, lisci, molto lunghi, e gli occhi verdi – Viktor, tesoro, non mi presenti questa ragazza?

-          Sì, mamma – rispose lui, un po’ imbarazzato – questa è Hermione Granger. Hermione, mia madre, Nadine.

-          Lieta di conoscerla – disse cortesemente Hermione. Non voleva fare brutte figure davanti ai genitori di Viktor.

Il padre di Krum fece un cenno invitandola ad accomodarsi, e tutti si sedettero per la cena.

Hermione si guardò intorno, non sapendo da dove cominciare. Decise di servirsi di una porzione di quello che sembrava un pasticcio di carne.

-          Tu freqventi Hogvarts, a qvel che ho capito, dico bene? – le chiese il padre di Viktor.

-          Esatto – rispose lei – comincio il quinto anno a settembre.

-          Mmm… e come ti sembra, in qvanto a organizzazione?

-          Beh, mi sembra un’ottima scuola… il professor Silente, soprattutto, è molto in gamba – disse Hermione, non sapendo bene cosa rispondere.

-          Silente, eh? Sì, l’ho incontrato l’anno scorso… ottimo mago, senza dvbbio – disse lui, con aria poco convinta.

-          Anche Harry Potter frequenta quella scuola, non è così? – intervenne la madre di Krum, facendo avvicinare un piatto di verdure con la bacchetta.

-          Sì, siamo in classe insieme – rispose Hermione. Krum mosse un labbro, impercettibilmente. Non aveva dimenticato quanto la sua Hermione fosse affezionata a Potter, tanto che aveva creduto che stessero insieme, smentito poi da tutti e due.

-          E il vecchio Piton insegna ancora Pozioni? – chiese ancora Xavier Krum. Hermione annuì, e lui non sembrò molto contento.

La cena proseguì tranquillamente, ed Hermione venne a sapere che Viktor, finita la scuola, si era dedicato a tempo pieno al quidditch, e che faceva tournée in tutto il mondo con la nazionale Bulgara e il suo club, una squadra rumena di Bucarest, già campione d’Europa per il quinto anno consecutivo. Naturalmente lui era l’asso della squadra, nonché recordman di età, boccini catturati e detentore del trofeo per la migliore Finta Wronsky dell’ultima Coppa del Mondo. Viktor le disse che il mese seguente sarebbe partito per un torneo in Cile, poi avrebbe fatto qualche partita in Giappone e in Francia prima dell’inizio del Campionato vero e proprio.

Si era fatto molto tardi e, finito di mangiare, Krum accompagnò Hermione nella camera degli ospiti, (che era molto vicina alla sua, pensò Hermione). Era grande e lussuosa come tutte le altre, ma speciale.

Hermione si guardò intorno. Le pareti erano dipinte con paesaggi meravigliosi di posti fantastici che sembravano uscire da un sogno; c’erano unicorni e sirene che danzavano su una musica dolcissima che sembrava provenire dalle foglie delle piante. C’erano prati immensi e cieli multicolori punteggiati da qualche stella luminosa. I fiori emanavano un profumo intenso e dolce e i personaggi dell’affresco sorridevano e salutavano i due ragazzi.

-          Ehm… ti piace? – chiese Krum.

-          E’… è bellissima… – Hermione non trovava parole per descrivere quella meraviglia.

Krum sorrise.

-          Bè, allora… ci vediamo domani… buonanotte Hermione… – disse  guardandola speranzoso.

-          Buonanotte Viktor – rispose lei abbracciandolo forte. Krum si chinò e la baciò sulla guancia, poi si voltò e si allontanò silenziosamente.

Grattastinchi si avvicinò ad Hermione cominciando a fare le fusa. Lei lo accarezzò dolcemente; guardò attraverso una grande finestra che dava sul lago. La luna era piena e luminosa e le stelle brillavano nitide in cielo, l’ideale per un compito di divinazione, se l’avesse avuto. Ma Hermione in quel momento pensava soltanto a quanto era felice di essere lì con Viktor.

 

  
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