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Autore: Empirya    22/05/2009    3 recensioni
-Affidati a me, o non sarai mai libero di Lui- Andrè è un ragazzo testardo e ribelle, Auguste è un uomo misterioso e carismatico che per qualche strana ragione gli si è avvicinato cambiandoli la vita. Ma in realtà Auguste e Andrè hanno molto in comune, sono 2 creature uniche e destinate a condividere segreti antichi, ma sapranno farlo come compagni e amanti o come nemici e rivali? E mentre Auguste cerca di attirare a se con tutte le sue subdole armi, il giovane Andrè, un altra creatura è vittima dell'incanto del ragazzo, una creatura disposta a divenire il suo eterno schiavo, e che tuttavia dovrà fare i conti con il rivale più terribile. E tutto questo sullo sfondo un mondo popolato di creature antiche e misteriose.
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 : Incontro
Andrè camminava ormai da qualche minuto, immerso nei suoi pensieri, quando d’un tratto si accorse di non sapere dove stava andando. Si fermò e si guardò intorno, rendendosi conto di essere finito in un quartiere piuttosto inquietante. Era quasi deserto e la poca gente che si aggirava per quelle strada erano ubriachi barcollanti. Si affrettò a cambiare direzione, rimproverandosi per essere stato così distratto.
Mentre camminava si rese conto che il rumore dei suoi passi era l’unico rumore udibile come nel sogno pensò, ma scacciò subito via il pensiero. Quel sogno lo aveva parecchio inquietato, e soprattutto credeva che avesse qualche collegamento con Auguste.
Auguste! Il solo ripensare a quel nome lo irritò, neppure in quel momento si sentiva libero da lui, il suo pensiero lo perseguitava dovunque andasse.
A volte si domandava cosa ci facesse lui affianco a quell’uomo. Auguste non aveva molte persone che potevano considerarsi suoi amici, o meglio, in molti lo rispettavano e addirittura lo temevano, ma Auguste li teneva tutti a una certa distanza e non sembrava interessato a nessuno di loro. Invece con lui si comportava in modo diverso, come se lo trovasse interessante, e Andrè non ne aveva mai capito la ragione.
Rammentò il giorno in cui si erano incontrati, Andrè era appena arrivato all’accademia, e dopo aver sistemato le sue cose nella sua camera, se ne era andato in giro per l’accademia per conoscere il luogo dove avrebbe passato tutto il suo tempo.
Mentre camminava per i corridoi aveva visto Auguste per la prima volta, era diretto nella direzione opposta alla sua e si erano incrociati. Auguste si era fermato di fronte a lui e per rispetto si era fermato anche Andrè, ma qualcosa nello sguardo di quell’uomo lo lasciava perplesso.
Mentre lo fissava, nel suo sguardo c’era qualcosa, cos’era? Forse… bramosia? Gli aveva dato quell’impressione. In ogni caso il modo in cui lo guardava non era affatto normale, i suoi occhi sembravano illuminati da qualcosa.
Andrè si era sentito irritato da quello sguardo e aveva parlato
-Avete bisogno di qualcosa signore?-
Ed eccolo che lo aveva visto per la prima volta, quel sorriso che celava chissà quali pensieri-
-Guardavo i tuoi occhi ragazzo, sono molto belli, come due gemme preziose, non ne ho mai visti così-
E detto questo lo aveva afferrato per il mento e portato a fissarlo da una distanza ravvicinata negli occhi. Andrè era avvampato all’istante, stupito e colto totalmente di sorpresa da quel gesto, poi aveva scansato la mano di Auguste con violenza.
-Devo andare!- aveva affermato imbarazzato, e si era affrettato a oltrepassarlo.
Auguste non lo aveva fermato.
In seguito lo aveva fermato sempre in modi analoghi, con atteggiamenti a metà tra il lusinghiero e il molesto. Andrè dal canto suo non aveva mai incoraggiato quel genere di comportamenti e nonostante Auguste fosse più grande e una persona a cui doveva rispetto, non ci aveva mai pensato due volte a respingerlo bruscamente.
Lo trovava strano e pericoloso, inoltre non aveva mai capito da dove derivasse quel suo interesse per lui.
Comunque alla fine, in qualche modo si era stretto un legame tra di loro, che Andrè non poteva negare. E lo trovava anche molto affascinante a dirla tutta, ma quello non lo avrebbe mai ammesso all’ interessato.
Mentre era immerso nei suoi pensieri udì un rumore alle sue spalle. Si bloccò voltandosi in dietro. Non c’era nessuno. Continuò ad avanzare leggermente intimorito, si diceva che non era niente, ma d’un tratto udì distintamente un rumore di passi che si avvicinavano. Ricordò il sogno e non ci pensò due volte: iniziò a correre più che poteva.
Ora lo sentiva chiaramente! Qualcuno lo stava inseguendo. Non sembravano passi umani, ma quelli di qualche animale.
Un ruggito lo paralizzò, doveva essere un animale molto grosso!
Svoltò a un angolo sperando di confondere il suo inseguitore. Corse, corse, corse, finché non si rese conto di aver commesso un terribile errore, era finito in un vicolo cieco.
Era terrorizzato, vide un ombra gigantesca proiettarsi sul muro. Chiuse gli occhi in preda al panico più assoluto Auguste! urlava la sua mente , mentre i passi si avvicinavano e il suo cuore martellava.
-Ciao-
La paura fu sostituita dallo sbigottimento, aprì gli occhi e vide un ragazzo fermo davanti a lui.
Era giovane, con un fisico asciutto, seppur più robusto di Andrè , ed era almeno cinque centimetri più alto di lui. Aveva capelli lunghi, color miele legati in una coda di cavallo, una carnagione abbronzata e occhi marroni. Un bel ragazzo, ma dal modo rozzo in cui era vestito era evidente che fosse di bassa classe.
-Lo hai visto?Sen’ è andato?- Chiese Andrè, ancora spaventato
-Che cosa?- rispose il ragazzo, scrollando le spalle con semplicità
-com’è possibile che tu non lo abbia sentito? Era un animale, doveva essere molto grosso, forse un orso! Potrebbe essere ancora qui!- nella voce di Andrè c’era ancora una nota di terrore-
Il ragazzo ridacchiò -Non è che sei un po’ troppo teso? Sai quando si è spaventati si tende a sentire e vedere cose che…-
-Non me lo sono immaginato!- la rabbia si era sostituita alla paura.
- Va bene, va bene…- mormorò il ragazzo, liquidando la cosa.
Meglio così pensò Andrè, tirando un sospiro di sollievo, poi fece per andarsene.
-Vai via di già?- chiese il ragazzo
-Perché dovrei restare?- chiese Andrè, irritato da quel ragazzo.
-Dovresti almeno offrirmi una birra per ringraziarmi, sembri ricco-
-Ringraziarti di cosa?- iniziava ad arrabbiarsi sul serio
-Ti ho salvato dal mostro no?-
Quando Andrè gli rivolse uno sguardo fulminante, il ragazzo rispose beffardo con un occhiolino.
-Su andiamo a bere e a divertirci insieme, sei così carino, mi piaci-
-Vai a scroccare da bere a qualcun altro- rispose Andrè brusco.
Si era già allontanato di qualche metro dal ragazzo, quando udì delle parole pronunciate sommessamente , come un sussurro
-Quindi torni già a piangere tra le braccia di Auguste?-
Si voltò di scatto, il ragazzo sorrideva beffardo
-Che hai detto?!- Non riusciva a crederci!Chi era quello?
-Ho detto andiamo a divertirci insieme, mi pia…-
-Non mi riferivo a quello!Hai nominato Auguste! Come sai chi è?
-Non conosco nessun Auguste- rispose semplicemente, con il sorriso dipinto sulle labbra
-Ti ho sentito!- urlò Andrè, ma poi capì che non avrebbe ottenuto nulla così
-D’accordo, Andiamo a bere da qualche parte- disse.
fine terzo capitolo

Ringrazio Degonia, Echoes, e Pluma che hanno commentato i precedenti capitoli ^^ sapere che qualcuno ha letto e apprezzato ciò che ho scritto mi ha dato la motivazione per continuare, spero che qualcuno vorrà commentare anche questo capitolo, ne sarei molto felice. -
   
 
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