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Autore: Montana    20/12/2016    1 recensioni
Inghilterra, 1914.
La Grande Guerra sta cominciando a scuotere l'Europa, e i suoi venti di distruzione e paura arrivano fino alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Newt Scamander vorrebbe solo occuparsi di bestie magiche.
Leta Lestrange ha progetti bizzarri e nessuno scrupolo.
Amelia Prewett farebbe qualunque cosa per non vedere i suoi amici soffrire.
Esperimenti contro natura, una storia d'amore, l'emblematica lealtà degli Hufflepuff.
E una sola, grande domanda: cos'è successo a Newt Scamander?
Genere: Azione, Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Lestrange, Newt Scamandro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Newt Scamander's Saga'
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III
Dove le due amiche di Newt non fanno nulla per andare d’accordo
 
 
15 Ottobre 1914
Classe di Cura delle Creature Magiche, Settimo Anno
Parco di Hogwarts, pomeriggio

Il tempo passava, scandito dalle lezioni, dai pomeriggi di studio, dalle ronde notturne, ed era ormai metà ottobre quando finalmente la pioggia diede tregua agli studenti per una lezione pratica di Cura delle Creature Magiche.
Inutile a dirlo, Newt era in fibrillazione. Aveva ricopiato tutti i suoi appunti sul quaderno nuovo e li aveva ampliati con quelli delle nuove lezioni, aveva discusso con il professore della sua spedizione alla ricerca dei Berretti Rossi, ma voleva vedere qualche creatura con i suoi occhi per carpirne il più possibile.
Lui e Amy se ne stavano in piedi in trepidante attesa, sprofondati in cinque centimetri di fango fresco, lei con la calda sciarpa Hufflepuff tirata su fin quasi agli occhi per ripararsi dal vento. Poco lontano da loro, seduto sulla staccionata ancora umida, stava uno sconsolato Doug, che ancora si chiedeva perché avesse continuato quel corso.
«Buongiorno ragazzi! Finalmente una lezione all'aperto, non siete contenti?» Esclamò il professor Cline, arrivato in quel momento con una gabbietta in mano. Newt si sporse immediatamente per cercare di capire cosa fosse la creatura di quel giorno, ma il professore se la nascose prontamente dietro la schiena, ridendo. «Scamander, insomma, un attimo di pazienza!»
Newt arrossì, ma sapeva che non doveva prendersela. Cline era il suo professore preferito, era lui che l'aveva spinto ad approfondire la sua passione per le creature, che gli consigliava sempre luoghi nuovi dove andare in esplorazione durante l'estate, e spesso si ritrovavano nello studio del professore per un tè e una chiacchierata istruttiva.
«Ci siamo tutti? Perfetto, buongiorno, signori e signore! Dunque, qualche indizio sull'animale di oggi: mangia le ortiche, vive nelle grotte e le api non
vanno d'accordo con lui. Qualche idea?»
Amy guardò Newt «È quello con il nome strano che abbiamo trovato a Belfast?» Gli sussurrò. Lui annuì ed entrambi alzarono la mano, accompagnati da un gemito di sconforto di Doug.
Cline aspettò ancora un attimo per vedere se qualcun altro avrebbe risposto, poi con un sospiro diede la parola al ragazzo.
«È un Glumbumble, signore. Infesta gli alveari, fa il favo in zone buie come le grotte e si nutre di ortiche.»
«Eccellente, Scamander. Cinque punti ad Hufflepuff. Ora, guardate questa meraviglia...» Aggiunse, aprendo finalmente la gabbietta.
La classe, soprattutto la parte femminile, emise versi di disgusto. Persino Amy, che ne aveva catturati alcuni con Newt, lo guardò con aria schifata «Me lo
ricordavo brutto, ma non così tanto.»
Il Glumbumble era un grosso insetto peloso, con ali grandi ed emetteva un verso piuttosto fastidioso, come se volesse rendere partecipe la classe di quanto poco amasse essere lì in quel momento. Newt lo guardava con aria adorante.
«Ragazze, insomma! Non offendete il povero Bob! Chi mi sa dire, ora che sapete cos'è, qualche altra caratteristica del caro Bob? Sì, Prewett?»
«Produce una sostanza simile alla melassa che provoca malinconia.»
«Ottimo, altri cinque punti ad Hufflepuff. Qualcos'altro?»
Una Ravenclaw bionda nelle ultime file alzò la mano.
«Sì, Steeval?»
«La suddetta melassa può essere utilizzata come rimedio all'isteria, ad esempio in caso di ingestione di foglie di Alioto.»
«Perfetto, avete studiato allora! Cinque punti anche a Ravenclaw. Ora, chi vuole toccare questo tesorino?»
Amy si fece immediatamente da parte: aveva preso in mano una di quelle cose orribili già quando era andata in missione con Newt e ricordava perfettamente la sensazione più che sgradevole. Newt invece fu ovviamente il primo a farsi avanti, come aveva sempre fatto; alla sua prima lezione aveva insistito per prendere in braccio uno Kneazle, portava ancora le cicatrici dei suoi graffi micidiali.
«Guarda il bimbo come si diverte.» Sussurrò Amy a Doug, che continuava a guardarli perplesso e schifato.
«Ehi, Amy? Vedi questa macchia bluastra qui?» Le chiese Newt attirando la sua attenzione. La ragazza si avvicinò alla bruttissima bestia.
«Lì sotto l'ala? Sì, è strana?»
«Nessuno degli esemplari che avevamo trovato in Irlanda ne aveva una simile!»
«Mh, non ricordo così nel dettaglio...»
«Professor Cline! Bob ha qualcosa di strano!»
«Strano? Sia più specifico, Scamander!»
Newt fece esaminare la macchia al professore, che lo guardò piacevolmente stupito «Complimenti Scamander, potresti aver scoperto qualcosa di importante. Ti saprò dire appena scoprirò qualcosa in più. Potete andare ragazzi, io e Bob dobbiamo fare un salto al laboratorio.»
Gli studenti sciamarono di nuovo verso il castello.
«Cosa pensi che avesse la creatura?»
«Si chiama Bob. Non saprei, dovrei riesaminare i miei appunti, lo farò stasera
prima della ronda. Andiamo al corso intensivo di DADA?»
«Oh sì, non vedevo l'ora di essere usata come sacco da boxe dagli Slytherin...»

Mezz'ora dopo, le aspettative di Amy non erano state disattese. Anzi.
«Maledizione, basta! Basta!» Gridò con voce piena di collera, tentando di rialzarsi dopo l'ennesimo Schiantesimo dello Slytherin con cui stava duellando.
Questi la guardò sogghignando «Il duello non finisce finché non ti disarmo, Prewett, e mi sembra che nonostante tutto tu abbia ancora la bacchetta in mano.»
«Allora disarmami e facciamola finita, Avery.» Sibilò lei, di nuovo in posizione eretta per quanto barcollante.
«Non penso proprio. Obscuro!»
Una benda magica coprì gli occhi di Amy, che si limitò ad un sospiro affranto «Molto originale, Avery. Non lo fai proprio mai.» Disse, creandosi uno scudo attorno mentre si toglieva la benda, evitando così un altro Schiantesimo.
Avery era molto bravo, a differenza di Amy, ma era anche molto ripetitivo. E per Amy, che era il suo bersaglio preferito durante i duelli, era diventato facile capire alcuni dei suoi schemi, come bendarla e lanciarle uno Schiantesimo mentre si liberava dalla benda. Purtroppo però il ragazzo rimaneva molto più forte di lei, quindi l'incantesimo che le scagliò dopo distrusse il debole scudo e la spedì contro il muro opposto.
«Expelliarmus.» Disse a quel punto, ritenendosi soddisfatto. La bacchetta di Amy gli volò in mano, e aspettò svogliatamente che lei si rimettesse in piedi per ridargliela.
«Ottimo lavoro, Avery. Prewett, dovresti almeno provare a difenderti...» Le disse il professore, accompagnandola giù dalla pedana. Lei mugugnò qualcosa e si sedette pesantemente accanto a Newt, che la guardò affranto. L'ultimo colpo ricevuto, oltre alla botta alla schiena, le aveva procurato un taglio sulla guancia, quindi le diede il fazzoletto che teneva sempre pronto dopo i suoi duelli.
La sua compagna di duello era ovviamente Leta, e i due duellavano con calma e precisione, disarmandosi una volta per uno, quindi nessuno dei due riportava mai ferite. Amy invece veniva presa di mira da tutti gli Slytherin, probabilmente a causa della volta in cui aveva difeso Newt dai loro attacchi al secondo anno. Una ragazzina Hufflepuff che gli si opponeva non era vista di
buon occhio dai gradassi Slytherin.
«Giornata no, Prewett?» Infierì la Lestrange, seduta all'altro fianco di Newt. Amy desiderò schiantarla.
«Sarebbe bello duellare in maniera corretta e rispettosa, per una volta. Aspettare che l'avversario sia tornato in piedi prima di colpirlo di nuovo, per esempio.»
«Credi che in guerra siano tutti lì ad aspettare i comodi di una ragazzina? Mi meraviglio di te, Prewett; tuo fratello non ti ha raccontato niente?»
Amy alzò di scatto la testa, fulminando l'altra con lo sguardo «Non parlare di cose che non conosci, Lestrange.» La ammonì fredda. Newt cercò di diventare il più possibile parte della sedia.
Leta rise «Oh Prewett, ne so molto più di te! Non basta avere un fratello informato sui fatti per capire come gira il mondo. Anzi, posso dire di avere idee mie, anziché precetti inculcatimi dalla mia famiglia.»
«Come se nessuno sapesse cosa fa la tua famiglia, Lestrange.» Concluse Amy, lapidaria, e si alzò in piedi. Era mortalmente pallida e dovette aggrapparsi allo schienale della sedia per non cadere a terra, ma Newt sapeva che era rabbia, non conseguenze del duello.
«Professore, mi scusi, temo di dover andare in Infermeria. L'ultimo colpo non mi ha fatto per nulla bene.»
«D'accordo Prewett. Vuoi che qualcuno ti accompagni o pensi di farcela da sola?»
Newt sentì distintamente lo sguardo dell'amica puntato su di lui per qualche secondo, poi Amy rispose «Dovrei farcela. Se quando uscite mi trovate
agonizzante in un corridoio, per favore, portatemi in Infermeria.»
 

Terzo piano, corridoio
Notte

Newt era esausto. Dopo il duello e gli allenamenti di Quidditch (era stato confermato nella squadra, e quella domenica si sarebbe disputata la partita contro Ravenclaw), eccolo a girare senza meta per i corridoi fino a tarda notte per la ronda da Prefetto. Alla stanchezza fisica si aggiungeva la preoccupazione per Amy, che non era andata a cena e quindi forse era ancora in infermeria.
«Newton, questa sera i quadri sono più di compagnia di te.»
La voce di Leta lo distolse dalle sue preoccupazioni «Scusa, ehm, l'allenamento.»
«Tanto la finale sarà anche quest'anno tra Gryffindor e Slytherin. Davvero, mi chiedo perché voialtri vi ostiniate a fare le squadre.»
Newt si sentì punto nel vivo da quell'affermazione «Se voi Gryffindor e Slytherin non andaste in giro a vantarvi in questo modo delle vostre capacità atletiche, probabilmente molti più Hufflepuff e Ravenclaw si interesserebbero alle proprie squadre e potremmo competere tutti equamente. Ma siete voi gli sportivi, dopotutto; i Ravenclaw sono studiosi e gli Hufflepuff sostanzialmente inutili, no?»
Un silenzio sorpreso seguì le sue parole, durando qualche minuto. Persino Newt era stupito di se stesso, aveva dato voce ai suoi pensieri su un argomento di cui fingeva di non curarsi troppo, e in più l'aveva detto a Leta
senza balbettare nemmeno una volta.
«Non siete inutili, siete solo buoni. Troppo buoni, disgustosamente buoni! Anche la tua amica, la Prewett, quando duella non attacca, si limita a difendersi. Può andar bene quando hai undici anni, ma noi siamo maggiorenni, e i ragazzi della mia Casa sono aggressivi. Non può prendersela con me se non sa difendersi.»
«Amy sa difendersi. Ma tu non dovevi p-parlarle del fratello. È una situazione difficile, è il suo ehm, punto di riferimento ed è in pericolo, a casa non hanno sue n-notizie da quest'estate. A proposito, tu cosa sai della g-guerra?»
«So quello che sappiamo tutti, che l'Inghilterra babbana probabilmente si unirà presto al conflitto, e che al Ministero si sta discutendo se appoggiare la manovra o meno. Personalmente non penso che dovremmo aiutare i babbani, dopotutto noi non c'entriamo nulla con loro.»
«E di ciò che succede in Germania, tu cosa sai?»
«Te l'ho appena detto, Newton. Lo sai che la guerra è contro la Germania, no?»
«Intendo cosa sai di Grindelwald.»
Leta perse per un istante la sua abituale espressione impenetrabile, ma si riprese subito «Mi dispiace deluderti, ma ne so quanto te. Ha dei progetti bellicosi contro i babbani ed è probabile che cerchi di sfruttare la Guerra a suo favore. Questo è tutto quello che so, se non mi credi puoi sempre darmi del Veritaserum.»
Seguirono altri lunghi minuti di un silenzio teso e imbarazzato. Newt si guardava le punte delle scarpe con estrema attenzione, Leta ondeggiava nervosamente la bacchetta.
«S-scusami, sono solo stanco.» Mormorò lui dopo un po'.
Lei gli rivolse un sorriso storto «So che non pensi davvero che io sia una fanatica di quel genere. Te l'ho detto, Newton, sei buono. Sei un Hufflepuff. E domenica vincerete voi la partita. Ora vai a riposarti, finisco io qui. Tanto, è l'ultimo piano che dobbiamo fare.»
«Grazie. Ci vediamo d-domani, buonanotte!»

Amy era appena tornata in Sala Comune. Era rimasta in Infermeria nonostante la sua condizione non fosse grave, era stanca e molto nervosa a causa della Lestrange quindi si era fatta dare un po' di Distillato della Pace per cercare di rilassarsi. Aveva anche saltato la cena per evitare di incontrare qualcuno che potesse vanificare gli effetti del Distillato, ed era rimasta a chiacchierare con l'infermiera fino a tardi.
Uscita dall'Infermeria aveva incontrato Collins, il Caposcuola Gryffindor, che era parso molto sollevato dal vederla.
«Prewett, cercavo proprio te! Mi hanno detto che Avery ti ha spedita in Infermeria dopo un duello, è vero quindi?»
«No, Avery mi ha tartassata per bene ma non ero qui solo per lui. Diciamo che persino l'innata bontà degli Hufflepuff può essere messa alla prova da quelle serpi.»
Lui le aveva sorriso, comprensivo «Non dirlo a me. Ero preoccupato, temevo di
dover fare la ronda di domani da solo!»
«Non avevo dubbi... Appurato che sto bene, buonanotte Collins.»
«Ehi aspetta! Sono un bravo cavaliere, lascia che ti riaccompagni alla tua Sala Comune. Non vorrei che qualche altro Slytherin danneggiasse la mia collega Caposcuola, senza di lei le ronde sarebbero troppo noiose!»
Si era fatta accompagnare fino alla pila di barili, ma si era rifiutata di insegnargli la combinazione di suoni. Era un bravo ragazzo, Collins, era quasi divertente fare le ronde con lui.
Aveva appena preso in mano una fetta di torta lasciata su un tavolino dagli Elfi, quando sentì la porta della Sala Comune aprirsi di nuovo. Istintivamente portò la mano alla bacchetta, ma si rilassò quando vide che era solo Newt. Poi si irrigidì di nuovo, ricordandosi di come lui l'aveva abbandonata dopo il duello.
Lui le sorrise, ignaro «Ehi! Eccoti finalmente, mi sono preoccupato a non vederti a cena!»
«Non mi sembrava ti preoccupasse molto la mia salute, dopo il duello.»
Newt indietreggiò «C-cosa significa?»
«Beh per quanto ne sapevi potevo essermi accasciata da qualche parte mentre andavo in Infermeria.»
Sul viso del ragazzo si dipinse un'espressione colpevole talmente triste che Amy dovette quasi farsi violenza per non perdonarlo all'istante «Scusami Amy, non mi ero reso conto che stessi tanto male, pensavo fossi solo arrabbiata con Leta. Sei rimasta in Infermeria fino adesso? Perché non mi hai fatto chiamare?»
«Sì, sono uscita adesso, ma ho passato la mia serata a chiacchierare con l'infermiera. Mi ha medicato il taglio sulla guancia e mi ha dato del Distillato della Pace, non sono stata male, ero solo furiosa.» Ammise lei.
Newt parve sollevato «Oh Amy, mi ero spaventato! Comunque ho parlato con Leta, le ho detto che non deve parlarti di tuo fratello. Dice che non ti sai difendere...»
«Non parlarmi della Lestrange.»
Le era uscito troppo brusco, se ne rese conto allo sguardo stupito di Newt. Per evitare di tornare in Infermeria a elemosinare altro Distillato, prese un respiro profondo e alzò le mani in segno di resa «Sono stanca e dolorante, è meglio se vado a dormire. Notte Salamander.»
«Amy?»
«Dimmi.»
«Sei tornata in dormitorio da sola a quest'ora di notte?»
«No, mi ha accompagnata Collins. Il Caposcuola Gryffindor.»
«Oh bene. Ah, Amy...»
«Newt.»
«Ci vieni comunque alla partita domenica?»
Amy dovette mordersi le labbra per non sorridere «Probabilmente sì.»


18 Ottobre 1914
Campo da Quidditch
Mattina

«Ecco Hobbler che lancia un altro bolide contro Butler! Sono agguerriti questi Hufflepuff oggi, eh ragazzi? Butler schiva ma gli cade la pluffa ed ecco Scamander che la prende al volo! Bravo Scamander, non pensare solo alle tue strane bestie!»
Le risatine del pubblico furono subito coperte dal boato dei tifosi Hufflepuff, capitanati da un'Amelia Prewett col viso dipinto dei colori della casa e coperta di stendardi.
«E Scamander segna! 110-90 per Hufflepuff. Ehi, e il boccino? Qualcuno sa dov'è il boccino? Fraser, Randall, voi lo vedete? Oggi i cercatori sembrano in difficoltà! Nel frattempo la pluffa è di nuovo in mano a Scamander che oh! Scamander schiva un bolide di Carter e mantiene la pluffa! Va verso gli anelli ma è marcato a vista e passa la pluffa a Cartwork che segna! 120-90 per Hufflepuff! Ragazzi, quanta Potenza questi tassi! Ma cosa c'è là? È il boccino! Fraser e Randall si lanciano all'inseguimento, è un testa a testa, eccoli, ci sono quasi... E Fraser prende il boccino! Hufflepuff vince, 250 a 90! Complimenti tassi, complimenti! Qui Jordan, il vostro cronista preferito, che vi dà l'arrivederci al prossimo match della stagione, Ravenclaw-Gryffindor!»
Le squadre tornarono a terra tra i boati del pubblico, i corvi si complimentarono con gli avversari per la vittoria e i tassi si strinsero in un gigantesco abbraccio di gruppo (l'unico tipo di contatto fisico che Newt non aveva il coraggio di rifiutare).

Uscito dagli spogliatoi, con i capelli rossi ancora umidi, Newt si trovò davanti Doug e Amy, ancora col viso truccato e uno stendardo per mantello. Si sorrisero.
«Complimenti per la partita, è stata una vittoria ben meritata.» Gli disse lo sconfitto Doug, stringendogli la mano.
«Grazie Doug, voi vedete di battere i Gryffindor tra due settimane.» Gli rispose il rosso. Poi si girò verso Amy «Grazie per essere venuta.»
Lei arrossì leggermente e sbuffò «Oh insomma, figuriamoci se potevo lasciare gli Hufflepuff senza il capo coro! Dai andiamo a pranzo, ho fame io, mi figuro tu!»


***
Angolo autrice: buonasera! Spunto così, senza un vero perché, dopo due capitoli di silenzio stampa da parte mia, per rispondere ad alcune domande che mi sono state poste e per darvi alcune specificazioni.
Non metterò prestavolto per gli OC, perché non mi sono ispirata a nessuno di particolare per crearli e preferisco che siate voi lettori a pensarli come più preferite. Ovviamente non detengo i diritti sui personaggi creati da JK Rowling, ma nel remoto caso che a qualcuno di voi venisse voglia di usare qualche mio OC per i vostri scopi siete pregati di avvertirmi!
Tutte le nozioni sulle Creature Fantastiche vengono dalla mia copia di "Animali Fantastici e Dove Trovarli", e non ne inventerò altre.
Spero di avervi detto tutto; mi raccomando, se la storia vi piace (o non vi piace) non esitate a lasciare una recensione!
Al prossimo capitolo!
  
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