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Autore: Nami93_Calypso    23/12/2016    4 recensioni
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Immaginate di svegliarvi al buio, non vedete niente ma percepite che la stanza si muove verso l’alto, forse è un ascensore.
Non sapete come siete arrivati lì e, soprattutto, perchè. Ma, cosa ancor più inquietante, non ricordate nulla: chi siete, quanti anni avete, da dove venite, qual è il vostro aspetto fisico. Ricordate unicamente il vostro nome.
Quando finalmente la stanza si ferma degli adolescenti vi danno il benvenuto nella Radura, il posto in cui loro vivono e hanno creato una società dopo esser giunti lì esattamente come voi, con quell’ascensore e senza ricordi.
Vi guardate intorno e l’unica cosa che vedete sono alte mura di cemento che circondano l’intera Radura.
È quello che è successo ai protagonisti di questa storia.
Chi sono?
Come sono arrivati lì?
Li ha mandati qualcuno?
Perchè non ricordano nulla?
Riusciranno ad andarsene?
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ASL, Mugiwara, Nefertari Bibi, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Notte di paura

Le Porte non si chiudevano, il che significava una cosa tanto semplice quanto terrificante: i Dolenti erano liberi di scorrazzare nella Radura.
Per quanto quelle imponenti mura significassero prigionia e impossibilità di scappare, erano sempre state un’utile difesa per i radurai che gli aveva permesso di dormire sonni tranquilli. Ma non era più così. Non si erano mai preparati ad affrontare un attacco in casa loro.
In quella situazione disperata, Law fece ricorso a tutto il suo carisma e alle sue doti di leader. C’erano due cose fondamentali da fare: creare delle barricate davanti alle Porte e trasformare il Casolare in una fortezza attrezzata per ogni evenienza.
Ordinò ai costruttori e agli spalatori, guidati da Zoro e Rufy, di occuparsi delle Porte; i cuochi, i medicali e gli scavatori si preoccuparono di rifornire il Casolare di tutto il cibo, le provviste e i medicinali possibili; i velocisti, aiutati dai geografi, trasportarono tutte le armi che vi erano nel loro sgabuzzino nel Casolare, pronti a combattere in caso di attacco e nel caso in cui le barricate non avessero retto; gli squartatori e gli insaccatori, guidati da Kidd e Brook, sigillarono ogni entrata, porta o finestra che fosse, del Casolare.
Law se ne stava nel mezzo della Radura ad osservare i suoi compagni all’opera. Il Casolare era ormai pronto, Kidd aspettava solo che entrassero tutti per chiudere la porta principale, e tutti ormai vi stavano facendo ritorno tranne i radurai che ancora si affaccendavano davanti alle Porte. Law sapeva che qualsiasi cosa avrebbero mai eretto davanti a loro non avrebbe fermato e tenuto fuori i Dolenti, ma non potevano certo stare lì ad aspettare di essere ammazzati senza fare niente o tentare di difendersi.
Ormai si era fatto troppo tardi, l’orario della chiusura delle Porte era passato da un paio d’ore, era troppo rischioso restare fuori.
-Zoro! Rufy!- urlò in direzione dei due Intendenti -Richiamate tutti e entriamo dentro!-
Non ci fu bisogno di ripeterlo due volte.
Entrarono tutti nel Casolare, quella notte nessuno avrebbe dormito fuori, e consumarono una cena tesa e silenziosa. Nessuno parlava, molti si stringevano gli uni agli altri, alcuni stavano in ascolto pronti a sentire i lamenti lontani dei Dolenti.
Dopo cena tutti i radurai vennero divisi sui vari piani e nelle varie stanze.
Bibi si trovò nella sua stanza con Nami, Rebecca, Marco, Sanji, Sabo, Zoro e Kidd che avevano recuperato dei sacchi a pelo per dormire.
Se ne stavano lì, chi seduto sui letti chi per terra, in silenzio, ognuno rinchiuso nelle sue paure a fissare il vuoto.
-Ok, così è insostenibile- se ne uscì Nami dopo un po’, alzandosi in piedi -Dovremmo per lo meno provare a dormire. Rimanere qui così non ha senso e ci porterà alla pazzia-
-La mocciosa ha paura- la canzonò Zoro, ma senza il solito tono divertito che contraddistingueva i loro bisticci scherzosi.
-No- rispose quella voltandosi verso di lui -La mocciosa è intelligente. È meglio non attirare l’attenzione tenendo la luce accesa e facendo rumore-
Detto ciò si diresse verso l’interruttore della luce e la spense. Nessuno obiettò.
Le tre ragazze si coricarono nei loro letti mentre i ragazzi si sistemarono alla bell’e meglio sul pavimento.
Bibi fu felice di vedere la testa bionda di Sabo per terra al suo fianco. La faceva sentire più sicura. Le faceva persino dimenticare che dall’altra parte della stanza c’era quell’odioso di Kidd.
-Ehi- si sentì richiamare dal bisbiglio del velocista e lo guardò -Scoperto qualcosa con le mappe?-
Lei scosse il capo.
-No. Solo tanto mal di testa come ieri-
Fece una pausa.
-Però credo di esserci vicina, mi manca un solo passaggio-
Rimasero in silenzio per qualche secondo.
-E nel Labirinto? Qualche novità?-
-No- rispose lui, girandosi sul fianco per guardarla meglio -I muri sono cambiati come al solito. Ma credo sia normale, visto che ieri sera e sta mattina le Porte hanno funzionato come al solito. Bisogna vedere se domani sarà cambiato qualcosa-
-Credi che i muri non si saranno spostati perchè le Porte non si sono chiuse?-
-Esatto-
Mentre parlavano vennero raggiunti dal suono basso e costante di qualcuno che russava, probabilmente Zoro.
-Credo anche che sia il caso di rimanere fuori di notte e studiare il Labirinto più a fondo-
Bibi strabuzzò gli occhi, sconcertata da quella affermazione. Nessuno era mai rimasto fuori di notte, chi passava la notte nel Labirinto moriva.
-Ormai stare qui o lì durante la notte non fa nessuna differenza senza le Porte a proteggerci-
Un brivido percorse la schiena della ragazza. Aveva ragione, erano tutti ugualmente in pericolo.
-Non credo che troverete qualcosa di nuovo, un’uscita- gli fece notare -Qualcosa mi dice che la chiave sta nel movimento dei muri-
-Che però forse non si muoveranno più- le fece notare Sabo.
-Già, ma abbiamo 800 giorni di mappe dalla nostra parte-
Il biondo rispose con un sorriso amaro e rimase in silenzio per un po’.
-Ho bisogno di credere che ci sia una via d’uscita-
Bibi lo guardò nel buio. Riusciva a leggere un’infinita tristezza nel luccichio dei suoi occhi. Poteva solo immaginare come si sentisse. Quel ragazzo, giunto lì senza ricordi, si era addentrato nel misterioso e minaccioso Labirinto alla ricerca di una fuga che portasse lui e i suoi amici fuori di lì e non aveva mai smesso di credere che esistesse per tutto quel tempo. Probabilmente era un’idea a cui si aggrappava disperatamente per tirare avanti, per varcare quelle Porte ogni giorno.
Avrebbe voluto consolarlo, allungare una mano per afferrare la sua e stringerla, ma non lo fece. Gli disse solo -Ti capisco- e i due ripiombarono in silenzio.
Passò molto tempo, in cui Bibi non avrebbe saputo dire se avesse dormito o meno, prima che iniziasse a sentire i lamenti lontani dei Dolenti. Le venne la pelle d’oca a causa dei ricordi che quei suoni risvegliavano in lei e si raggomitolò nel letto sperando che facendosi piccola piccola quei mostri non l’avrebbero notata.
I lamenti, e con loro lo sferragliare del metallo, si facevano sempre più vicini. Nella stanza nessuno fiatava ma Bibi era certa che fossero tutti svegli, in allerta.
Passò ancora del tempo finchè non sentirono il suono di legno che andava in frantumi poco distante. Le barricate delle Porte erano andate distrutte. I Dolenti erano nella Radura.
Tutti si tirarono a sedere e Sabo si avvicinò carponi alla finestra per osservare attraverso le fessure tra le tavole di legno che erano state fissate sulle finestre.
Con un cenno fece capire agli altri che le creature erano lì fuori e che si stavano avvicinando al Casolare.
Nami e Bibi, i cui letti avevano la testa che confinava con la parete della finestra, si spostarono sul bordo opposto del letto. Sanji si sedette vicino a Rebecca, la schiena contro la parete che confinava con il corridoio. Zoro si sedette sul letto della rossa mentre Marco, Kidd e Sabo strisciarono sul pavimento fino ad appoggiare la schiena al letto della rosa.
Rimasero in silenzio, in ascolto, in attesa che qualcosa accadesse.
La turchina sentiva perfettamente il suono delle punte metalliche che strisciavano sulla pietra con intervalli regolari, suono che si alternava al rumore delle appendici che uscivano ed entravano nel corpo del Dolente. Riusciva a immaginarli mentre avanzavano rotolando per poi fermarsi, come a calcolare la direzione da prendere, ed era sicura che anche Sabo, Marco e Nami se li stessero immaginando.
La loro stanza si trovava al piano superiore ma Bibi non sapeva se questo li avrebbe aiutati.
Si immaginò tutti gli altri radurai nelle stanze confinanti e sotto di loro nelle loro stesse condizioni, schiacciati in un angolo col fiato sospeso.
Rumore di altra legna che va in frantumi li raggiunse, questa volta più vicino, molto vicino, troppo vicino. Era il fianco del Casolare che andava in pezzi, la parte di fronte a loro lacerata, segno che le punte di metallo del Dolente si erano conficcate nella parete e che la bestia stava risalendo l’edificio rotolando verso l’alto.
La turchina sentì gli altri trattenere il fiato. Vide Rebecca nascondere il viso dietro la spalla di Sanji e Nami che conficcava le unghie nel braccio di Zoro con lo sguardo terrorizzato fisso sulla finestra.
Delle ombre sottili apparvero dietro le fessure delle assi poste sulla finestra. Erano le appendici, le armi del Dolente. Era proprio fuori dalla loro camera.
Bibi si mosse nervosa, sperando di allontanarsi ancora qualche millimetro dalla finestra.
-È TUTTA COLPA SUA!-
Tutti sobbalzarono, facendosi sfuggire anche qualche gridolino, quando Kidd si alzò in piedi urlando. Il rumore improvviso attirò il Dolente che sfondò la finestra con uno dei suoi artigli. Pezzi di vetro e legno si sparsero per la stanza mentre il corpo gibboso e ricoperto di muco denso e puzzolente della creatura faceva capolino dalla fenditura. Erano tutti concentrati su quell’immagine raccapricciante e nessuno si accorse in tempo di Kidd che attraversava la stanza in direzione di Bibi.
-Lei è la causa di tutti i nostri problemi-
Senza nemmeno avere il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo, la ragazza fu sollevata di peso dal letto dal rosso.
-E con lei se ne andranno anche loro!-
Kidd la stava trasportando verso il Dolente, tenendola da dietro e stringendole le forti braccia intorno alla vita. Lei, terrorizzata, cercò di divincolarsi, scalciando contro le sue gambe e cercando di liberarsi dalla sua presa, ma era troppo forte.
Gli altri radurai si ripresero dallo shock improvviso e si mossero tutti verso di loro nel tentativo di fermarli ma non abbastanza velocemente. Erano ormai vicini al Dolente e la distanza fu annullata da un braccio meccanico che terminava con tre artigli che scattavano a forma di mano che andò a sostituirsi alle braccia del rosso.
La presa metallica sulla sua vita era ancora più forte di quella del ragazzo e il Dolente iniziò a trascinarla verso il suo corpo deforme e scuro.
Bibi urlò, terrorizzata, e senti altre urla intorno a sè.
Aveva le braccia bloccate nella morsa e cercava di allontanare il busto dalla creatura mentre quella la sollevava per aria e l’avvicinava a sè. Sentì qualcosa afferrarle le gambe. Erano Sanji, Nami e Rebecca che cercavano di sottrarla alla presa del mostro ma quella era troppo forte e ormai il corpo della ragazza era entrato in contatto con quello della creatura che stava già facendo retromarcia per tornare all’aperto.
Più i radurai tiravano, più Bibi si scuoteva nel tentativo di ribellarsi, più la bestia aumentava la presa. La turchina sentì che la sua pelle veniva punta in varie zone: sul braccio, sulla coscia, sull’addome. Urlò per il dolore e la frustrazione.
Vide i tre radurai ancora aggrappati alle sue gambe, il volto contratto dallo sforzo. Vide Zoro e Sabo lottare contro Kidd per impedirgli di intervenire nuovamente, uno sguardo folle negli occhi del rosso. La vena di follia era anche evidente nella sua voce, nella sua risata sadica mentre la guardava negli occhi, la guardava soccombere. Alla vista di quel pazzo sadico che gioiva della sua imminente morte un urlo di rabbia le uscì dal petto, ma ormai stava perdendo le forze.
Vide Sabo tirare un pugno in faccia al rosso. Vide Zoro strattonarlo per la maglietta. E poi vide Marco: si avvicinò con sguardo furente brandendo quella che sembrava la gamba di una sedia e l’abbatté con forza e precisione sul braccio meccanico che immobilizzava Bibi, nel punto in cui era fissato al corpo del mostro. L’arto si stacco e cadde sul pavimento con un tonfo sordo e con lui anche la ragazza cadde sul pavimento.
Rebecca e Nami si lanciarono subito sopra di lei per allontanarla dalla finestra e mentre ciò avveniva sentì qualcosa che urtava contro le sue gambe. Era Kidd. Nella colluttazione contro gli altri due era indietreggiato e dopo una poderosa spinta di Zoro era inciampato sulle gambe della ragazza e ora stava inesorabilmente precipitando sul corpo del mostro che ormai stava uscendo dalla finestra. La creatura colse l’occasione al volo: si era lasciato sfuggire una preda, non avrebbe perso anche questa. Con una nuova appendice strinse il corpo del rosso contro il suo e prima che qualcuno potesse fare qualcosa uscì dal Casolare tra i lamenti e le urla del ragazzo.
Quella fu l’ultima cosa che Bibi vide. Tutto si fece scuro e con la poca lucidità che le rimaneva riuscì solo a registrare frasi sconnesse intorno a lei.
-Se ne stanno andando!-
-Bibi!-
-È stata punta!-
-Chiamate Law-
-Sabo! Dove vai?!-
-Portatela in infermeria e prendete il dolosiero-
-Bibi, attraverserai la Mutazione-
   
 
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