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Autore: Ninnola    23/05/2009    4 recensioni
La storia inizia dopo il bacio sulla terrazza della scuola...prima della gara di karate di heric. Sana scompare all'improvviso poco prima che la gara di karate inizi così, senza un motivo apparente, ma si scompirirà in seguito che è andata a New York dove una persona per lei importante lotta fra la vita e la morte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DICIOTTESIMO.

(basta solo una firma.)

 

 

TOC TOC TOC.

-sana sei sveglia? Posso entrare?- la signora Smith bussò con delicatezza alla porta della figlia.

Sana dormiva beatamente nel letto.

 

*flashback*

-è tardi.. e tra un po’ si sveglieranno tutti… devo andare- disse heric a sana quando già si stava facendo giorno.

-già…- disse sana abbattuta.

Heric si staccò da sana e anche lei fece lo stesso.

Lui si alzò  e lei rimase seduta nel letto.

Lei si strinse nelle sue gambe evitando così lo sguardo di lui, che sentiva passarle attraverso.

Sana sapeva benissimo che stava aspettando solo una sua conferma.

Aveva detto ad heric che sarebbe partita, anche se in realtà non aveva ancora firmato.

La mattina dopo ci sarebbe stato il volo e lei ancora non aveva idea di cosa fare.

Gli occhi di heric ancora la guardavano insistentemente.

Volevano risposte.

Gli occhi di sana erano socchiusi e fissavano il vuoto.

Volevano certezze.

E inaspettatamente ne ebbero.

-sana io… vado…… per qualsiasi cosa ci sono, ma questo già lo sai. ciao-  heric si avviò verso la porta.

Sana biascicò un flebile –ciao- prima di sentire richiudersi la porta della sua camera.

Aspettò che si richiuse anche la porta d’ingresso al piano di sotto per buttarsi nel letto e soffocare alcune lacrime contro il cuscino.

*fine flashback*

 

La porta si aprì lentamente, e diversamente da tutte le mattine, non fu quella sveglia strampalata a svegliare sana, ma le carezze della madre.

-tesoro svegliati! La signora Patricia ha fatto un tè buonissimo per colazione-

Sana aprì gli occhi confortata dalla voce calda e premurosa della madre.

-bene sei sveglia! Dai lavati, vestiti e scendi sotto-

Sana annuì e si alzò dal letto.

La sua camera in quel momento era poco luminosa eppure non erano chiuse le serrande.

-che brutto cielo… tutto grigio… sembra che pioverà…- rifletté ad alta voce sana prima di infilarsi sotto la doccia e tentare di lavare via quel peso che gli ricadeva sul cuore.

 

                                                                       *

-robby! Ti proibisco di accennare minimamente,fare allusioni, doppi sensi o cose del genere riguardo il contratto a sana! Se lo farai io ti caccerò di casa!chiaro?- disse sottovoce la signora smith al manager.

-si signora..ma Rossana deve avere quel lavoro…potrà diventare famosa,ricca, avere successo e anche io mi ricocerei- disse robby piangendo fiumi di lacrime da coccodrillo.

-vuoi che ti cacci adesso?-minacciò la signora smith – voglio che sana decida da sola quello che fare. Oramai è grande e sa quello che vuole. Sarà lei a parlarne se vuole –

-e se non dirà una parola di tutto ciò?- aggiunse robby.

- se non dirà nulla non se ne farà niente! Il regista troverà qualcun altro. Fine della storia!- affermò sicura la signora smith prima di girare i tacchi e andarsene lasciando robby sconcertato e basito.

 

                                                                       *

 

DIN DON.

La signora Patricia con passo svelto arrivò alla porta.

Di fronte un ragazzo.

- buongiorno signora, so che è molto presto ma cercavo Rossana, volevo parlarle è un po’ urgente..-

-oh ma certo! Entra ragazzo mio..hai fame? Ho preparato la colazione per sana che scenderà a momenti..-

-no grazie sono a posto- disse con cordialità Charles.

- d’accordo- disse la signora Patricia dirigendosi in cucina.

“che ci fa lui qui??” pensò robby adirato vedendo Charles in soggiorno.

-ah buongiorno robby! Ero passato per vedere se sana avesse bisogno di aiuto con i preparativi!-

-no sana non ha bisogno di aiuto con i preparativi si è appena svegliata! E se sei venuto qui per parlarle del film tu conviene andartene perché per la signora smith stamattina è un tabù- dichiarò robby con un velo di soddisfazione.

-oh..mi..mi dispiace..ma non importa glielo chiederò ugualmente!- disse raggiante Charles.

“maguardaquestosbruffonechisicredediessereaparlarecosì” – come vuoi- disse tagliente robby.

 

                                                                       *

 

Sana osservava la sua immagine allo specchio, poco convinta di quello che vedeva.

Si era già cambiata tre volte, ma non aveva voglia ne di mettersi una gonna, ne dei pantaloni, ne dei jeans, ne vestiti. Il suo armadio e la sua camera piangevano per quanto disordine si era creato in pochi minuti.

Passarono altre quindici minuti buoni prima che tornasse sui suoi passi decidendo che la prima gonna che aveva provato era”perfetta!” come aveva pensato.

Gonna di jeans, canottiera bianca e capelli sciolti. Niente trucco e rigorosamente ciabatte ai piedi.

Scese le scale e andò in cucina.

-buongiorno piccola! Ecco la colazione!- disse la signora Patricia raggiante- sei sempre così bella ragazza mia!-

- la ringrazio signora Patricia rispose educatamente sana.

La signora smith arrivò nella stanza e si sedette di fronte alla figlia chiedendo anche lei un tè, che gli venne portato in tempo record.

-come hai dormito sana?-

-bene grazie mamma-

-bene…allora oggi hai intenzione di uscire oppure mangiamo insieme? Se mangiamo insieme dico alla signora Patricia di far preparare il tuo piatto preferito..-

-non lo so. Ho intenzione di farmi una passeggiata e basta… si possiamo mangiare insieme… io ora esco..grazie della colazione…a dopo-

Sana arrivò all’ingresso e si mise un paio di ballerine bianche e afferrò una giacca e la borsa vicino all’appendiabiti e uscì.

-buongiorno signora smith! Sana è scesa per la colazione?- chiese Charles tutto felice.

-buongiorno Charles ma che ci fai qui a quest’ora? Comunque sia, si è già scesa ed è anche uscita-

-ugh… che..che cosa? Ma perché?- disse Charles rimanendoci di sasso.

-ha detto che voleva passeggiare da sola quindi se vuoi puoi aspettarla qui!-

-no.. io devo parlarle e anche subito! Grazie signora! Arrivederci!- e uscì di corsa tentando di ritrovare sana in giro per la città.

                                                                                  *

 

Sana non cercava un posto in particolare,  solo camminava per cerca di pensare e schiarirsi le idee.

Ma ora il suo cervello era intasato.

Non riusciva neanche a capire quello che voleva.

“certo le opzioni sono due: fare il film e non farlo, su questo non ci piove…allora cerca di pensare sana.. facendo il film ho la possibilità di essere un’attrice più conosciuta e affermata, con successo e tanti soldi, alla fine sei mesi passano in fretta… rimanendo qui..starei sempre con i miei amici e magari prendendo qualche impegno per delle pubblicità o magari dei set televisivi… è ovvio che dovrei fare il film ma…non lo so.. è tutto così giustamente sbagliato. Io.. non ci capisco più niente…”

Sana rifletteva vagando per le strade della città, arrivando stranamente nello stesso punto in cui Charles la stava cercando.

-SANAAAAA!- Charles si fiondò addosso a lei

- Charles.. che paura! Cosa c’è?- disse sana alquanto intimorita.

-sana io devo parlarti!-

-si l’avevo capito… dimmi tutto-

-vieni camminiamo un po’…-

-ok.. ma va tutto bene?-

-si certo… solo volevo chiederti… com’era andata ecco.-

- com’era andata cosa?-

- beh con lui… cosa avete deciso?-

-ma..Charles che ti salta in mente? –

-quindi non hai deciso con lui? Hai deciso da sola?-

-eh…io in realtà non ho ancora..deciso cosa fare..-

-oh… non immaginavo che.. scusa mi dispiace…-

- ma non dire sciocchezze! È che sono solo insicura tutto qui…-

- sana pensa quanto sarà bello! Io e te insieme in un altro film… un film in cui siamo i protagonisti… a Los Angeles! Vedrai sarà tutto perfetto… poi saremo insieme sarà divertente! E dopo faremo tante interviste.. e promuoveremo insieme il film.. diventeremo famosi e ci cercheranno tutti per far parte dei loro film… saremo sempre in contatto e se avremo bisogno l’uno dell’altro ci saremo sempre! Io credo che sia magnifico e che non dobbiamo buttare questo colpo di fortuna che il destino ci ha concesso! Vedrai tutto si sistemerà per il meglio! – esclamava Charles senza riprendere fiato.

- Charles sembri proprio convinto..- osservò sana.

- lo sono sana! E devi esserlo anche tu! Ce la possiamo fare insieme! –

- io… -

-oh andiamo sana! Basta solo una firma! Una firma e tutto andrà bene –

- andrà bene…-

-si esatto! Allora ti ho convinto?-

- …- sana si sforzava di pensare a qualcosa di sensato ma aveva così tanti pensieri nella testa che sembrava vuota.

- ok- fu quello che riuscì a dire.

 

Non era un sì.

Ma neanche un no.

Sana scelse la via più comoda, ma anche quella che in futuro le si sarebbe ritorta contro.

La strada dell’indecisione.

Lasciava al destino tutto.

Ora era solo un burattino nelle mani di qualcun altro.

Troppo difficile scegliere.

Troppo difficile dire di no.

Troppo difficile dire di si.

Facile rimanere neutrale.

 

-oh sana che bello! Dai andiamo a casa tua immediatamente così firmi!-

- va bene Charles…-

-dai corri!- e Charles iniziò a correre trascinando sana per un braccio.

 

 

                                                                       ***

 

Robby era con le lacrime agli occhi.

Dopo tanta pena e paura che la sua piccola stella rifiutasse quel film, le sue preghiere erano state esaudite.

Sana era decisa a firmare il contratto.

-ecco sana, firma qui..qui.. e qui- intimò alla ragazza.

Sana prese una bic nera e scrisse dove le aveva indicato il suo manager il suo nome.

-qui?-

-si si-

 

Sana Kurata.

-anche lì sana!-

-bene!-

Sana Kurata.

-e qui immagino…-

-esatto!-

 

Sana Kur..

 

-eh.. cosa c’è sana?-

Sana era iniziata a tremare.

Come aveva potuto?

Come aveva potuto farsi prendere dall’euforia di Charles di partire, e dimenticarsi che..l’avrebbe lasciato?

 

-sana..per favore..mancano tre lettere!- piagnucolava il manager.

Sana non riusciva a crederci.

Ma ormai non poteva più tornare indietro.

Aveva marchiato a fuoco, o a inchiostro per meglio dire, il suo futuro.

 

ata.

 

 

PLOCK.

 

 

 

Sana prese il foglio e lo consegnò al suo manager neanche guardandolo in faccia.

-sana cos’è questa?- chiese sospettoso il manager vedendo una macchiolina sul foglio.

-.. non è niente… forse mi è entrata un po’ di polvere nell’occhio facendolo lacrimare tutto qui…-

-bene! Dai vai in camera tua e prepara i bagagli! Domani si parte! Andiamo a Los Angeles! Yuppi!!-

 

 

Sana iniziò a correre per le scale piangendo, e chiudendosi in camera si buttò sul letto e pianse disperatamente.

Qualche ora dopo una valigia aperta con qualche maglietta era poggiata sul pavimento,e lei stremata addormentata al letto, con le lacrime ancora agli occhi.

-vorrei morire per non pensare più a niente- soffiò sana.

 

 

 

                                                                               *****

 

 

 

OH OH OH!

 

Che quadretto tragico eh?

Ebbene si! Ha firmato!

Questo significa che partirà!

Ma tranquille ci saranno dei risvolti interessanti… spero :S

Ihih ^_^

Passando ai ringraziamenti:

Princerella – grazie grazie grazie dei complimenti *si inchina e sorride a 324.000 denti* anche se devo dire che forse questo capitolo è un po’ abbandonato a se stesso perché diciamo che è solo di passaggio… non so… a te che te ne pare?:D

ryanforever - :D ecco il sorriso che mi avevi chiesto ^_^ grazie per continuare a seguirmi e mi sostieni così insistentemente ^_^ beh dunque che dire? Lo so lo so è un capitolo abbastanza triste…Mi dispiace un po’ che sana ha deciso di partire (anche se in realtà sono stata io ù.ù ) ma era necessario! Mi dispiace di non essere stata abbastanza chiara nel capitolo precedente :S se non si capisce bene qualcosa dimmi cosa così lo rivedo! Bacione :*

 

con questo mi eclisso, e dato che il caldo asfissiante mi illumina la mente insieme al mio bicchierotto di coca-cola inizio subito a scrivere il nuovo capitolo!

Baci ninni!

 

PS: mi faccio anche un po’ di pubblicità da sola… per chi volesse leggere la mia prima shot su kodocha è quella intitolata - Ma io ti perdonerei stringendoti e dicendoti “Amore”. – AHAHAHAH [non ho un futuro come pubblicitaria L]

 

Ok ora mi eclisso sul serio!

 

Alla prossima!!

  
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