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Autore: Freuda Weasley    24/12/2016    1 recensioni
Di cosa parla questa storia? Di una ragazza in ricerca di avventure e della sua identità. La troverà? Beh, il suo cammino è molto lungo, pericoloso, (estenuante), e sarà ricco di sorprese! Tornate nella Terra di Mezzo ancora una volta, al fianco di Thorin Scudodiquercia e della sua compagnia! Stessa meta, stessi personaggi, ma... stesso viaggio?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                   Conseguenze






Thorin stropicciò gli occhi alla luce dell’alba; a volte la vista gioca brutti scherzi, ma spesso al destino piace scherzare ancora di più. Gli occhi di lei erano fissi su di lui, ma non c’era rimprovero o astio nel suo sguardo; era gentile e timido, con una quasi impercettibile punta di vittoria, come quello che aveva il giorno in cui si erano incontrati la prima volta. Quegli occhi lo gelarono. Se solo i suoi avessero potuto parlare! Dallo sguardo di Ionis aveva capito esattamente quello che pensava… perché non poteva spiegarle tutto allo stesso modo? I dubbi lo avevano sopraffatto, si era lasciato trasportare da una corrente di incertezze e sì, aveva lasciato che le parole di Dwalin lo guidassero, ma tutto questo non aveva niente a che fare con lei! C’era molto di più… quanto avrebbe voluto gridarle che non era stata colpa sua… ma non l’avrebbe mai ammesso di fronte alla compagnia. Non riuscendo a pronunciare una parola, decise di sostenere il suo sguardo. Disteso a terra, ancora per metà infilato nel sacco, la osservò allontanarsi senza che distogliesse gli occhi da lui. Thorin sospirò rassegnato; ormai era troppo tardi. Inutile attendere parole che non sarebbero mai arrivate, scuse che non sarebbero mai state pronunciate. Lei distolse lo sguardo solo quando fu accanto a BlackDust.
‘Thorin! Ho incontrato Io sulla via del ritorno e mi ha raccontato tutto. Cosa ti è saltato in mente? Sei impazzito?’ Gandalf ruppe il silenzio con la forza di una frana. Certo non poteva trovare momento migliore per rimproverarlo come fosse un bambino. Non aveva alcuna voglia di spiegare come era arrivato a fare una cosa del genere, né tantomeno di farsi trattare in quel modo davanti ai suoi uomini! Non avrebbe mai ammesso di aver sbagliato.
‘È un re Gandalf, sa quel che fa.’ Gli rispose Io mogia; gli dava le spalle e sembrava stesse sistemando qualcosa sul dorso di BlackDust. I nani non capivano cosa stesse succedendo, ma iniziarono a intendere perché non avevano più visto la ragazza. Cercarono di documentarsi sull’accaduto, ma Thorin li zittì con uno sguardo.
‘Preparatevi a partire.’ Disse a tutta la Compagnia, gli occhi ardenti fissi in quelli dello stregone.
Aspettò che tutti gli altri furono lontano, e quando anche Gandalf si allontanò borbottando qualcosa, si avvicinò alla ragazza.
‘Me ne sto andando.’ Lo anticipò acida. Quanto prima avevano studiato i reciproci volti, tanto adesso Ionis evitava il suo sguardo il più possibile, mentre faceva finta di armeggiare con dei lacci.
‘Mi dispiace, ho commesso un errore.’ Ionis non gli rivolse nemmeno un’occhiata.
‘Rimani con noi. So che saresti davvero un’ottima risorsa per…’, la ragazza si voltò di scatto e lo interruppe.
‘Questo lo sapevi anche prima! Non credo sia stato Gandalf col suo tono burbero a farti cambiare idea!’. Con un salto e un’agile spinta fu in groppa al suo destriero.
‘Dobbiamo prenderci la responsabilità delle nostre scelte.’ Disse dall’alto della groppa lucente come pece alla luce dell’alba.
‘Ti auguro che tutta la fortuna del mondo ti accompagni nel tuo viaggio e che la tua missione abbia successo’. Thorin non l’aveva mai sentita parlare con quella voce. Non si era mai sentito più avvilito… la guardò galoppare verso l’orizzonte, finché gli alberi non la nascosero del tutto alla vista.
 
 
La compagnia riprese il suo viaggio verso est e per tutta la giornata nessuno disse una parola. Non credevano possibile che Thorin avesse preso un’iniziativa simile! Perché mai avrebbe dovuto allontanare un alleato significativo, secondo le parole di Gandalf? Avevano provato più volte a domandare a lui e al loro re cosa avesse fatto per ricevere una punizione simile, ma il nano era rimasto muto come una tomba, annegato nei suoi pensieri e rimorsi. Quando il sole era ormai al tramonto, lo stregone gli si accostò. Thorin proseguiva al passo discosto dagli altri, una ventina di metri più avanti.
‘Thorin, non fuggire le mie parole nel modo in cui allontani i tuoi congiunti. Per tutta la giornata sei stato muto; ora non ti chiedo di fare nulla di più. Mi basterà che tu stia a sentire’.
‘Ti ascolto’. Rispose guardando dritto di fronte a sé.
‘Non è troppo tardi, Thorin. Và da lei’. Il nano si voltò verso di lui, incredulo, come se non capisse di cosa stesse parlando.
‘Sì, so a cosa stavi pensando’. Continuò Gandalf sorridendo beffardo.
‘Ionis è venuta a cercarmi nel bosco per salvarvi, ieri notte! Sapeva di non potercela fare da sola e così ha fatto in modo che vi raggiungessi il prima possibile. Dopo avermi riferito l’accaduto se ne sarebbe andata, come tu da stolto le avevi consigliato! Ma l’ho costretta a venire, sperando ce avresti cambiato idea! Puoi raggiungerla; fa dietro front, offrile delle scuse adeguate e riportala qui’.
‘Io ho fatto la mia scelta, forse resa errata dalla fretta, ma lei ha fatto la sua e ormai sarà a mille miglia da qui!’ disse sconsolato.
‘Io non ci giurerei. Non guardare al tempo come fosse una folata di vento, che mette a repentaglio tutto ciò in cui si imbatte e continua per la sua strada, lasciando agli altri raccogliere i pezzi. Ionis non ha alcuna fretta di tornare a casa… non mi stupirebbe se si trovasse dietro quel colle!’ Thorin non sembrava convinto.
‘Cosa vuoi fare, passare tutto il resto del viaggio in questo stato per un misero errore, quando hai la possibilità di rimediare?’ Non rispose nemmeno stavolta. Lo stregone sbuffò contrariato e si allontanò. Il capo della compagnia restò da solo per il resto della serata, finchè tutti si coricarono. Ma la mattina seguente, di Thorin Scudodiquercia non c’era traccia.
 
 
 
Aveva cavalcato da prima dell’alba, non voleva perdere un minuto di più. Si era diretto verso il luogo in cui avevano avuto il malaugurato incontro, per iniziare le ricerche. Certo, quella ragazza avrebbe potuto essere ovunque a quell’ora, ma era animato da una nuova speranza adesso. Aveva in mente una nuova proposta da farle e se anche stavolta la sua risposta fosse stata negativa, l’avrebbe accettato, ma voleva accertarsi che fosse quello che volesse anche lei.
 
 
A volte al destino piace scherzare e ha un umorismo tutto suo.
Eccola lì. Seduta sull’erba, la schiena appoggiata al tronco dietro di lei, i resti di un fuoco ormai del tutto consumato ai suoi piedi e BlackDust al suo fianco. La contemplò per un momento, indeciso se mostrarsi emergendo dai cespugli o se correrle incontro. Quando lei alzò di scatto la testa e si girò nella sua direzione, Thorin si nascose con lo stesso timore di un bambino che sta per essere scoperto ad aver finito la marmellata. Silenzio. Si era accorta di lui o era stato solo un caso? Aveva forse visto male? Chissà se adesso stava ancora guardando in quella direzione…
Non potè voltarsi per assicurarsene che qualcosa lo colpì e si trovò a compiere un paio di capriole; steso sulla schiena, la testa dolorante, aveva un pugnale puntato alla gola e un peso sul petto lo teneva giù.
‘Che ci fai tu qui?’ gli chiese stupefatta. La sua espressione non bastava a mostrare la sua perplessità. Semplicemente non poteva crederci. Era tornato per lei?
Lei si spostò accanto a lui, lasciandolo mettere a sedere. Dopo qualche respiro profondo finalmente parlò:
‘Tu sei parte della Compagnia. E non perché sia Gandalf a dirlo. Il tuo posto è con noi. Dimentica le mie parole di qualche giorno fa. Perdona il mio comportamento impulsivo, sono stato… incosciente. Ma voglio che tu sappia che mi fido di te; quella notte saresti potuta scappare, vendicando la mia irresponsabilità e lasciandoci morire, ma non l’hai fatto. Ci hai salvato la vita.’
‘Gandalf sarebbe tornato anche senza le mie sollecitazioni, si era accorto che c’era qualcosa che non…’
‘Ma tu sei andata a cercarlo per avvertirlo. È questo ciò che conta’. Si alzò e la aiutò tendendole una mano.
 
‘Ho una cosa per te.’ Thorin affondò una mano sotto il mantello e slacciò una spada che teneva legata alla cintura.
‘Prima di ripartire, abbiamo trovato la grotta dove quelle orrende creature si rifugiavano e scampavano alla luce del sole. C’erano accozzaglie di tesori rubati e un’invidiabile collezione delle migliori lame elfiche in circolazione’. Le tese l’elsa.
‘Prendila. Che il mio riconoscimento non possa essere più profondo e il mio animo più grato’. Ionis piegò un ginocchio a terra, il capo chino.
‘Thorin Scudodiquercia, voi siete il mio re. D’ora in poi la mia unica missione sarà servirvi; la mia lealtà parlerà per me. Vi proteggerò anche a costo della vita, mi batterò sempre, affronterò ogni pericolo per voi. Avete la mia spada, la mia mente e qualsiasi arma con cui possa rendervi un servizio, io la diventerò’. Pronunciò l’ultima frase con più fermezza delle altre: sapeva cosa avrebbe potuto comportare. Era passato molto tempo dall’ultima volta.
‘Alzati. Sono io a essere in debito con te, un debito che spero di ripagare adeguatamente un giorno’.
Ionis poggiò le sue dita su quelle di lui e strinse l’impugnatura che gli porgeva, d'accordo.



Angolo autrice       
Salve a tutti!! So cosa ho scritto nello scorso capitolo, ma non sono riuscita a pubblicarlo prima, mi dispiace! Comunque non è ancora Natale XP. Spero vi sia piaciuto, lasciate un commento per farmi sapere se la storia vi sta piacendo.
Auguro un buon Natale a tutti voi! 
Baci,
Freuda Weasley  

 

  
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