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Autore: IAIA    08/04/2005    2 recensioni
Una ff su un xsonaggio un po' marginale ma ke x me ha molto fascino... l'estate di Hermione non sarà più la stessa... -scritta con pdstella-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.5

Cap. 5

Un raggio di sole svegliò Hermione la mattina dopo. Alzandosi si sentì riposata come mai in vita sua. Anche nell’affresco intorno a lei cominciava ad albeggiare e i personaggi si stavano svegliando dopo una notte di danze.

Hermione aprì le finestre e respirò l’aria fresca del mattino. Ad un tratto vide qualcosa proiettarsi su di lei a velocità folle. Si chinò appena in tempo per evitare un piccolo gufetto che entrò in camera e si schiantò contro l’armadio, seguito da una civetta bianca che si appoggiò delicatamente su un pomo del letto. Hermione riconobbe subito Leo, il gufetto di Ron ed Edvige, la civetta di Harry. Entrambi portavano una lettera attaccata alla zampa. Grattastinchi cominciò a soffiare e fece per lanciarsi su Leo, ma Hermione lo prese al volo prima che riuscisse a mangiarselo in un sol boccone e lo mise sul letto, intimandogli di stare calmo. Il piccolo Leo si mise a volare per la stanza, ululando a tutto spiano, mentre Edvige lo guardava con insofferenza. Hermione aprì prima la lettera di Harry, visto che Leo era deciso a non farsi avvicinare.

Diceva:

 

Cara Hermione,

spero che tu stia passando delle belle vacanze, laggiù in Bulgaria. Io sono riuscito a convincere i Dursley a farmi stare qui da Ron per tutta l’estate, per fortuna. Dovevi sentirlo, Ron, quando gli ho detto che andavi da Krum. “Coosa??? Ma come può… con Krum!! non…non è possibile…” e un’altra serie di cose che faccio meglio a non scrivere. Credo che ti arriverà presto anche una sua lettera, sempre che Leo riesca ad arrivare fin lì. Qui ci stiamo divertendo un mondo, Charlie è tornato dalla Romania e starà con noi per due settimane. Stiamo facendo a gara di chi prende il boccino in meno tempo!

Stammi bene

Harry

 

P.S.: comunque secondo me Ron un po’  ha ragione, faresti meglio a stare attenta… buone vacanze!!

 

Hermione chiuse la lettera. “I soliti paranoici, sono solo gelosi” pensò, e sorrise. Acciuffò Leo mentre stava becchettando il muro (gli unicorni del dipinto erano in fuga) e prese la lettera di Ron. Stava per aprirla quando sentì un forte trambusto fuori dalla porta. La aprì leggermente per vedere cosa stava succedendo e vide Viktor e Yuri avvinghiati l’uno sull’altro. Viktor era in pigiama, bagnato fradicio. Yuri stringeva dei fiori colorati e umidi tra le mani. Hermione non riusciva a capire che cosa fosse successo. Ad un tratto Viktor la vide e arrossì violentemente.

-          Ehm… ciao, Hermione… ehm… penso che la colazione è pronta… fieni giù?

-          Ehm… certo – rispose lei sorridendo – un secondo solo e arrivo.

-          Aspetto giù, allora. Yuri…

Si avviò verso la sua camera. Il piccolo Yuri si fermò a osservare Hermione incuriosito. Poi le porse un fiore di quelli che aveva in mano e le disse qualcosa in bulgaro. Aveva una vocetta simpatica e dolce.

-          G… grazie – disse lei senza capire.

Il bambino se ne andò saltellando ed Hermione tornò in camera guardando sospettosa il fiore giallo. Lo appoggiò sulla scrivania e si cambiò. Fece per uscire dalla porta quando sentì un sibilo sempre più forte. Grattastinchi stava annusando perplesso il fiore, temendo qualcosa di spiacevole. Hermione si avvicinò per capire che cosa stesse succedendo, prese il fiore in mano e improvvisamente la pianta si gonfiò, si gonfiò sempre più fino a che… splash!! Le esplose in mano bagnando lei e Grattastinchi da capo a piedi. Il gatto emise un grido rauco e scappò sotto il letto. “Ora capisco… che bambino simpatico!” pensò amaramente. Le toccò cambiarsi di nuovo. Per fortuna era una splendida giornata di sole e i capelli non ci avrebbero messo molto ad asciugarsi.

Scese per la colazione. Trovò Viktor intento a dare da mangiare al suo gufo. Appena la sentì scendere le scale si voltò.

-          Bvongiorno, Her… oh, no! – disse vedendole i capelli bagnati – Yurii!!!

-          Ehm… non ti preoccupare, Viktor, non è niente…

-          Mi spiace tanto, appena trofo lui…

-          Non importa, davvero… ehm… non mangiano i tuoi genitori? – chiese, per cambiare argomento.

-          No, sono già andati al lavoro. Loro alzano sempre prima di noi e tornano stasera.

-          Davvero? Che lavoro fanno? – chiese lei. Il giorno prima non ne avevano parlato.

-          Beh, mio padre insegna…

-          Che cosa?

-          Pozioni. All’Università di Mosca.

-          Mosca?? E come fa ad arrivarci tutti i giorni, si…

-          … Materializza, già. Anche io so Materializzarmi. – aggiunse per attirare l’attenzione su di sé – Ho esame a settembre. Vuoi federe?

-          Perché no?

Krum si concentrò, chiuse gli occhi e dopo qualche secondo sparì dalla stanza. Hermione si guardò un po’ intorno per capire dove fosse finito, ma era sola. Poi Krum si Materializzò davanti a lei sorridente.

-          Hai visto? Ce l’ho fatta! – disse, cercando di trattenere l’orgoglio smisurato.

-          Bravissimo! – esclamò lei.

-          E non è tutto… guarda…

Richiuse gli occhi per un secondo e cominciò a sparire e riapparire in punti diversi della sala, sempre più velocemente. Poi non ricomparve per qualche secondo. Hermione si guardò in giro, ma non c’era traccia di lui. Improvvisamente ricomparve in aria, finendo fragorosamente sul tavolo in mezzo alle ciotole di marmellata.

-          Viktor! Va tutto bene? – chiese lei allarmata.

-          Ohi… ehm, perfetto! Ho fatto qualche problema in arrifo… – rispose lui massaggiandosi la nuca. Hermione si mise a ridere.

-          Che… che c’è? – chiese lui.

-          Sei coperto di marmellata di fragole! Sei buffissimo!!

-          Umpf… non è niente da ridere… – ribatté lui un po’ offeso, ma guardandosi attentamente si trovò veramente ridicolo e si unì a Hermione nelle risate.

-          Ci vorrebbe uno dei fiori di tuo fratello per pulirti!

-          Non scherzare… non vorresti trovare un mazzo di qvelli nel tvo letto stasera… – disse Krum con un sorriso e ridendo si tolse la maglietta appiccicosa. Hermione smise di ridere e lo fissò a bocca aperta. Però… niente male! Aveva già visto Krum in costume, una volta ad Hogwarts, ma da vicino era tutta un’altra cosa. Era magro, ma aveva degli addominali da fare invidia al miglior Oliver Baston. La pelle olivastra lo faceva sembrare abbronzato, ma Viktor Krum spalmato di crema, al sole su una spiaggia privata era l’ultima cosa che Hermione si sarebbe potuta immaginare.

-          E’ tutto bene, Hermione? – chiese lui un po’ imbarazzato. Evidentemente non era abituato ad “esporsi” così, e lo sguardo assatanato di Hermione lo faceva sentire a disagio.

-          Eh…? Sì… oh scusa, mi ero… cioè… – Hermione tentò di ricomporsi come poté.

Krum ripulì la maglia con un colpo di bacchetta e se la rimise addosso.

-          Vuoi federe il lago, Hermione? Possiamo fare il bagno, c’è caldo… – le disse.

-          Volentieri, mi preparo e scendo in un attimo! – rispose lei, e salì di corsa in camera sua per prendere il costume da bagno. Grattastinchi non c’era. Probabilmente stava gironzolando per la casa. Volgendo lo sguardo sulla scrivania si accorse che la lettera di Ron non c’era più.

“Che strano, mi sembrava di averla appoggiata lì… sarà caduta…” pensò senza curarsene troppo, e, dopo essersi messa in costume, scese all’ingresso dove Krum la stava aspettando.

Il lago si trovava poco lontano dalla villa; lo raggiunsero a piedi seguendo un sentiero. Il posto era splendido, per metà circondato da salici piangenti e fiori bellissimi, di mille colori, tra cui tante ninfee bianche che galleggiavano sull’acqua limpida.

Passarono tutta la mattina a fare il bagno. Krum era un ottimo nuotatore e si esibì nella trasfigurazione in uno squalo che aveva usato anche durante la seconda prova del Torneo Tremaghi a Hogwarts. Come in quel caso, però, l’incantesimo non gli riuscì alla perfezione, e si tramutò in una specie di uomo-squalo che suscitò le risa di Hermione. Si divertirono tantissimo e stettero molto a parlare tra loro.

-          … allora qvella volta, ho messo troppa polfere di lucertula in mio calderone ed è scoppiato tutto addosso a Karkaroff… che non ha stato molto felice… – raccontava lui. Hermione continuava a ridere degli aneddoti di Viktor.

-          … dovevi vedere, era difentato fiola e aveva tutti tentacoli… – e descriveva il suo professore con tanto di animazione con le braccia che facevano i tentacoli tra le risate della ragazza. Anche lui sembrava divertirsi molto.

-          Ehm… – Boris si Materializzò dietro di loro, sempre vestito in giacca e cravatta come il giorno prima.

-          Oh ciao, Boris… che succede?

-          Ehm… è l’ora di pranzo, signor Krum. Io e il signorino vi stiamo aspettando.

-          Oh, cavolo… è tardi! Fieni, Hermione?

-          Certo…

Tornati a casa mangiarono insieme a Yuri e Boris. Come al solito la tavola era coperta da una serie infinita di portate e di bevande. Il pranzo trascorse tranquillamente.

Hermione aveva paura che Viktor si arrabbiasse con il suo fratellino per lo scherzo dei fiori ad acqua, ma lui sembrò essersene dimenticato.

-          Che cosa farai oggi, Yuri? – gli chiese.

-          Boris porta allo zoo… – rispose lui in un timido inglese.

-          Davvero, Boris? Non avevo ancora visto tuo lato di babysitter… – rise Krum.

-          Ehm… passeremo il pomeriggio allo Zoo di Creature Magiche di Dublino – spiegò lui, visibilmente imbarazzato per il nuovo ruolo assegnatogli – e poi ci fermeremo dalla signorina Samantha per qualche giorno…

-          Sìì!! Zia Sammy, zia Sammy!! – esultò il piccolo Yuri.

-          E’ sorella di nostra madre – spiegò Krum – loro sono nate di Irlanda.

-          Oh, ora capisco perché parla l’inglese così bene… – disse Hermione.

-          I signori Krum hanno fatto sapere che sono attualmente in Thailandia per una riunione di lavoro, – continuò Boris – e che torneranno al più tardi domani sera.

-          Mmm… bene – disse Krum.

Passarono il pomeriggio passeggiando nei prati che circondavano la casa. Poi Krum portò Hermione sulla sua scopa e volarono per il cielo limpidissimo sovrastando la terra sotto di loro. Hermione si stringeva forte a Krum che compieva acrobazie straordinarie a cavallo della sua Nimbus: giri della morte, vortici improvvisi, che Viktor faceva sembrare bazzecole. Con una picchiata velocissima arrivarono quasi a toccare terra, e mentre risalivano, Krum porse a Hermione uno stupendo fiore dorato che aveva colto con la stessa abilità con cui catturava i boccini.

-          Per te… – le disse.

-          Grazie…

Il cuore di Hermione batteva a mille; era bellissimo volare con Viktor, era più che emozionante… era il massimo. Superarono in volo una coppia di unicorni selvatici bianchi che correva nella prateria e salutarono dall’alto il sole che tramontava dietro le montagne in un cielo fantastico che sfumava in tutte le tonalità di rosso e arancio possibili, e poi in azzurro, fino ad arrivare al blu intenso verso est.

Hermione non si era mai sentita così bene. Le sembrava di vivere un sogno, uno di quei sogni che vorresti non finissero mai. Tutto lì era perfetto. L’atmosfera, le sensazioni, i posti… le persone… una persona…

Atterrarono sulle sponde del lago. Tutto era silenzioso, le onde lambivano tranquille le rive; i due si sedettero sul prato a chiacchierare guardando la luna piena che illuminava il cielo.

-          Mi sono divertita un sacco oggi, Viktor, è stata una giornata splendida – disse lei.

-          Lo stesso anche io. Hermione… folefo dirti… guarda! Una stella cadente! Esprimi un desiderio!

Si guardarono negli occhi. Poi, lentamente, si avvicinarono e si baciarono dolcemente, a lungo, chiudendo gli occhi, appoggiati sull’erba morbida, assaporando fino in fondo quel momento magico.

Sotto le stelle di quella notte silenziosa sapevano di aver espresso entrambi lo stesso desiderio.

 

  
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