Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: ryuga hideki    29/12/2016    0 recensioni
-No...- l'espressione di Banner cambiò subito, facendosi perplessa constatando l'abbandono del lato maturo di Stark.
-Dai! Sarà divertente!!! Possiamo divertirci come loro hanno fatto con noi...-
(...) Da quando era tornato sulla Terra per stare con Jane le cose non erano andate come si era immaginato. La relazione con Jane per i primi mesi era andata a gonfie vele, ma con il passare del tempo si era fatta sempre più difficile e fredda.
Storia ambientata nel periodo Avengers: Age Of Ultron. Coppie: Thorki, Stanner, Clintasha e accenni Stucky
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
VICINI


 

Thor e Loki tornarono ad Asgard. Il Dio del Tuono lo teneva tra le braccia; si mise a correre lungo tutto il Bifrost per raggiungere il più presto possibile le sale di guarigione. Loki aveva perso i sensi e si era fatto interamente blu. Il suo corpo era diventato freddo come il ghiaccio e respirava a fatica.

-Ho bisogno di aiuto!- urlò con voce tonante una volta giunto nelle sale mediche. Posò il Dio degli Inganni sulla lastra di marmo e lo guardò. -Resisti, Loki.- il moro lo udì a malapena, ma aprì gli occhi che si erano fatti interamente bianchi. In quel momento giunsero dei curatori; Thor si shoccò nel vedere lo sguardo perso dell'amato dio. -Che cosa gli succede?- chiese turbato e scosso.

-Vi prego di aspettare fuori, sire!- disse una curatrice scortandolo fuori.

-Ma lui ha bisogno di me...- oppose una leggera resistenza, continuando a tenere lo sguardo fisso sul moro.

-Vi prego...-

-Loki, svegliati!!!- si fece sentire nel mentre lo facevano uscire.

I guaritori aprirono la fucina dell'anima per analizzare i centri energetici del Dio e la loro interazione con i vari organi. La situazione non era bella per niente.

-Male, molto male...- una enorme fonte di energia oscura, il cui centro era nel plesso solare, si stava espandendo sempre di più risucchiandogli l'energia vitale.

-Signore, cosa possiamo fare?- chiese un'aiutante. Il capo dei guaritori smanettò con la fucina, cercando di analizzare sempre più a fondo l'entità oscura.

-Non lo so ancora. L'energia maligna dovrebbe essere già esplosa eppure...c'è qualcosa che gli impedisce di uscire e prendere il controllo.-
Il Dio degli Inganni iniziò a farfugliare qualche cosa sotto voce. Il curatore si avvicinò ed analizzò gli occhi, constatando che l'energia aveva preso il controllo del suo centro ottico.
-Dobbiamo somministrargli un calmante! Preparate la fiala! Magari riusciamo ad aiutarlo.- i guaritori si diedero da fare, mentre Loki non faceva altro che aggrapparsi all'immagine di Thor con tutte le forze che aveva in corpo. In quel momento la pelle iniziò a cambiargli nuovamente colore, abbandonando il blu e lasciando il posto al candido pallore. I curatori fecero per iniettargli il calmante, ma quando notarono il cambiamento si stupirono ed esitarono un'istante.

-Signore, cosa facciamo?- chiesero. Il capo controllò la fucina e vide che l'energia oscura si stava ritirando. Allora capì cosa era meglio fare.

-Procedete! Dobbiamo riuscire a calmare le energie del plesso solare così da aiutarlo a liberarsi!- gli scoprirono la zona dell'addome e gli fecero l'iniezione. In pochi istanti il corpo del Dio si calmò e qualche minuto dopo gli occhi tornarono normali.
Il moro aveva un aria distrutta e stanca; il respiro era affannoso e il colore del viso era più pallido del solito.
-Cos'è successo?- chiese con un filo di voce.

-Thor vi ha portato d'urgenza qui poiché le vostre condizioni di salute erano messe molto male. Eravate in serio pericolo di vita.- il dio non rispose. Capì di cosa parlavano. -Dobbiamo avvisarla di una cosa, sire!- il moro si voltò verso il capo dei guaritori.

-Cosa c'è?-

-L'energia oscura che è dentro di voi...non credo che riuscirete a resisterle ancora. Il Ragnarok giungerà a momenti...è stato sventato una volta, ma questa volta sarà diverso...molto diverso. È tornato in vita non solo grazie ad Odino...-

-Che intendete dire?- lo guardò un po' preoccupato.

-L'energia oscura vi stava mantenendo in vita o meglio vi ha ridato la vita. Anche se Odino non avesse fatto nulla sareste tornato, ma non come adesso. Sareste stato un arma di distruzione, il Ragnarok stesso.- il terrore si stava facendo strada dentro Loki, ma mascherò ogni cosa come era sempre abile a fare.

-Se morissi, non servirebbe a nulla, vero?-

-No...l'energia vi manterrebbe in vita ugualmente.- Loki annuì e si mise seduto. Scese dalla lastra di marmo e si sistemò come se nulla fosse.

-Grazie...- poi uscì dalla sala ed incontrò Thor che aspettava fuori.

-Loki!!!- gli corse in contro e gli prese il viso tra le mani. -Stai bene?-

-Sì, tranquillo...- gli accennò un piccolo sorriso.

-Hai una brutta cera. Ti dovresti riposare!-

-Non ne ho bisogno...- abbassò lo sguardo. -Tanto sarebbe inutile.- pensò tra sé e sé.

-Cosa ti hanno detto i curatori?-

-Niente di preoccupante, solo un collasso di energia...- si allontanò e si voltò. -Vado a prendere una boccata d'aria. Ci si vede...- fece per andare.

-Vengo con te!- proprio in quel momento una guardia chiamò il biondo; era atteso dal padre.

-Hai da fare, Dio del Tuono... non fare aspettare Padre Tutto!- se ne andò.

 

I giorni passarono e Loki si fece sempre più distante e freddo. Aveva diminuito i contatti con tutti. Si rinchiudeva spesso nelle proprie stanze a leggere. Andava in biblioteca e prendeva una tonnellata di libri da leggersi in camera. Poche volte usciva, almeno così credevano, ma quando lo faceva era sempre di nascosto e per andare in luoghi mai visti.

Thor era infastidito da questo suo atteggiamento, il non sapere lo innervosiva alquanto. Ogni volta che tentava di parlargli, il Dio degli Inganni lo aggirava, riuscendo ad andarsene. La cosa che più lo innervosiva era il non potergli stare vicino; gli aveva detto che lo amava, voleva stare al suo fianco perché sapeva che necessitava del suo supporto. Eppure non capiva come mai lo avessi allontanato così.
Era una limpida sera. Loki era solo nelle sue stanze; stava ammirando l'orizzonte. Osservava le stelle e i lontani pianeti, posti che avrebbe voluto visitare per scoprire i loro misteri. Era l'essere più colto di Asgard dopo, ovviamente, Padre Tutto e Madre; forse questo suo sapere intimoriva la gente.

Una leggera brezza soffiò, accarezzandogli il viso e portando con sé il profumo di freschezza e fiori. Sospirò e decise di seguire i pensieri che gli stavano nascendo per la testa. Entrò in camera, si mise un mantello sulle spalle e mutò forma per uscire inosservato. Una volta fuori dal palazzo d'Oro riprese le proprie sembianze e corse il più velocemente possibile per non farsi vedere da nessuno. Passò per qualche via della città per giungere in un luogo solo a lui conosciuto. In quel momento, senza che il Dio degli Inganni se ne accorgesse, Thor uscì dalla taverna e lo notò. Sentì il suo profumo, fragranza che sarebbe in grado di riconoscere tra miliardi di persone. Allora lo segu^ senza pensarci troppo. Non lo chiamò poiché sapeva che sarebbe scappato o si sarebbe dissolto dal nulla.

Arrivarono in un vicolo desolato; Thor si nascose e Loki si guardò attorno per essere certo di non essere seguito. Poi aprì un varco e vi entrò; il biondo guardò e corse il più velocemente possibile per entrarvi dentro. Si trovavano lungo le sponde del mare. Erano soli.

-Loki!- lo chiamò il Dio del Tuono, deciso di fermarlo. Il moro si fermò e si voltò lentamente.

-Cosa...cosa diavolo ci fai qui?- chiese con sorpresa.

-Mi chiedo la stessa cosa di te! Che sei venuto a fare? Dove stai andando?-

-Me ne vado...mi sembra ovvio!- si voltò per proseguire. Thor rimase un attimo in silenzio, poi aggrottò le sopracciglia e gli corse in contro per poi farlo voltare.

-Non puoi andartene senza darmi alcuna spiegazione! Ti ho promesso che sarei sempre stato al tuo fianco! Ti ho detto che ti amo e che sarei stato sempre con te anche in questo momento...e tu...ti sei allontanato senza alcun motivo!- il moro abbassò lo sguardo e si morse il labbro. -Dimmi cos'hai...- gli accarezzò il viso.

-Sta diventando sempre più grande...- si mise una mano sul petto, tenendo lo sguardo basso. -Fra poco non ci sarà più nulla in grado di contrastare l'energia del Ragnarok che scorre dentro di me.- alzò lo sguardo su di lui. -Non voglio restare qui dove potrei far male a Madre e a te. Quindi, lasciami andare!- lo guardò con uno sguardo serio e gelido.

-Non posso...- sussurrò Thor, accennandogli un sorriso. Loki rimase spiazzato, non sapendo come reagire. -Non è nella mia natura abbandonare chi ha bisogno di aiuto e tu ne hai davvero bisogno...- lo abbracciò. -Torna a casa con me...vedrai che risolveremo il tutto insieme...-

Loki non disse nulla, si limitò a ricambiare l'abbraccio chiudendo gli occhi. Poi si staccarono e si guardarono per un istante; Thor si avvicinò al suo viso e lo baciò. Il moro sentì del calore riscaldargli il petto e si sentì bene. Gli sembrava di volare e di essere in pace con l'universo. Ogni singola traccia di rancore era sparita dalle sue vene, solo bontà vi era.

 

Il giorno seguente Loki si svegliò nel proprio letto. Si guardò intorno e vide al suo fianco Thor baciato dai raggi solari. Sorrise leggermente per poi calarsi sul suo viso e baciarlo. Il biondo si svegliò e gli accarezzò la schiena.

-Buondì...- sussurrò il Dio del Tuono.

-Mattiniero, vedo...- criticò ridendo il moro.

-Mmh...non m'interessa l'ora! Voglio mangiare!!!- si alzò dal letto e si preparò.

Anche Loki fece lo stesso, indossando i vestiti più leggeri che avesse. Si sistemò la chioma corvina e si voltò verso il biondo che si stava vestendo con i capi del giorno prima.
Era una giornata splendida, con un sole caldo e il cielo limpido. I due uscirono dalla stanza, la vita nel Palazzo era già sorta da un pezzo. Le ancelle erano indaffarate qua e là mentre le guardie controllavano ogni zona. I due principi si recarono nella sala del banchetto per consumare la colazione. Lì vi trovarono tutti quanti: Odino, Frigga, Sif, Volstagg, Fandral e Hogun.

-Ben arrivati. Era ora!- disse Madre con un tenero sorriso sulle labbra.

-Ci siamo svegliati un po' tardi...- ammise Thor. -Abbiamo festeggiato fino a tarda notte, ieri.-

-Accomodatevi, ho da annunciarvi una lieta notizia!- disse Odino con voce possente, alzandosi. Thor e Loki si sedettero incominciando a mangiare, nel mentre si misero in ascolto. Tutti si voltarono verso Padre Tutto guardandolo con curiosità. -Thor, è giunto il momento che tu trovi una compagna di vita per diventare al più presto re!-

Il biondo guardò il padre e poi Loki che, con estrema grazia, stava morsicando una squisita fragola. Subito dopo Odino proseguì il discorso.

-Domani sera si terrà una festa per farti conoscere le varie pretendenti! È già tutto pronto!- lo sguardo di Thor mutò, facendosi alquanto turbato.

-Padre io...- Loki lo guardò in silenzio, continuando a mangiare. Avrebbe voluto dire qualcosa ma era meglio tacere. Il biondo si voltò verso di lui e lo guardò. Gli sembrava che il Dio degli Inganni gli stesse dicendo di lasciar perdere e allora non disse nulla. Avrebbe parlato con il padre prima o poi e gli avrebbe spiegato la situazione.

 

~~~~

 

In tanto sulla terra Steve stava riflettendo su quanto era accaduto con Tony. Era ricercato, come non biasimarli, e la sua vita si era fatta più movimentata del normale. Doveva sempre cambiare posto ogni settimana per non rischiare di essere trovato dallo Shield. Era passato quasi un mese da quando avevano ibernato Bucky e da quando aveva iniziato questo tipo di vita. Se doveva essere sincero si stava già stancando. Non era mai stato un tipo che fugge davanti ai problemi, se così non fosse stato a quest'ora non sarebbe Captain America.

Se ne stava seduto su di una sedia in una stanza spoglia. Guardava fuori dalla finestra mentre con la memoria riviveva i momenti di quello scontro. L'urlo di Tony gli rimbombava nella testa e non riusciva a cancellarlo. Sapeva che Bucky aveva commesso molti crimini e sapeva quanto doloroso potesse essere per Tony conoscere l'assassino dei suoi genitori.

-Come avresti reagito tu, Steve?- continuava a ripetersi, cercando di analizzare a fondo ogni punto di vista. Ma più cercava, più s'incasinava senza riuscire a trovare una risposta ai propri pensieri. Si mise le mani sul viso, massaggiandosi gli occhi, per poi buttare all'indietro la testa. -Che devo fare?- guardò il soffitto con uno sguardo assente. Gli sembrava di essere su di un altro pianeta. -Ho bisogno di parlare con Tony...- si alzò dalla sedia e si preparò per tornare a New York.

Il giorno seguente si trovò nei pressi della Stark Tower. Alzò la testa per ammirare il grattacelo degli Avengers. Sospirò poiché sapeva che molti giorni sarebbero passati prima della riunione della squadra speciale. S'incamminò ed entrò nel palazzo; Friday lo aveva già riconosciuto e dato il benvenuto.

-Bentornato, signore! L'annuncio al signor Stark?-

-No, grazie. Preferisco che non sappia nulla.- disse mentre si dirigeva verso le stanze più alte della torre. Arrivò nella stanza principale; si guardò intorno e ad accoglierlo ci fu Bruce.

-Capitano...cosa la porta qui?- chiese il dottore mentre sorseggiava una tazza di caffè. Il biondo si voltò e lo video appoggiato al bancone.

-Volevo parlare con Tony...-

-Sono sicuro che non vuole vederla.- si avvicinò. -Mi spiace, capitano.-

-Ti prego, Banner. Ho bisogno di spiegargli...- il dottore lo guardò negli occhi e sospirò.

-Puoi sempre provare, ma non ti assicuro che non ti faccia del male fisico...- gli fece strada. -Friday non dire nulla del nostro arrivo.-

-Certo, signore!-

Presero l'ascensore e andarono fino ai sotterranei dove si trovavano tutti i laboratori. Le luci bianche del corridoio rendeva tutto asettico e candido. Entrarono nella stanza principale, il laboratorio 1 il più grande fra tutti. Tony era intento a smanettare per realizzare un qualche congegno ecosostenibile. Ai piedi di una scrivania vi era lo scudo di Steve. Il capitano si guardò intorno e lo notò per poi tornare con lo sguardo su Tony.

-Ho quasi raggiunto il definitivo del prototipo!- esclamò entusiasta. -Devi provarlo, Bruce!-

-Non appena lo avrai ultimato!- sorrise. -Tony...c'è una persona per te...- l'inventore alzò lo sguardo e rimase spiazzato. Il suo sguardo mutò all'istante facendosi cupo e pieno di rancore.

-Cosa ci fa lui qui?- chiese con tono freddo.

-Voleva parlarti...e tu hai bisogno di parlargli, lo so.- i due scienziati si guardarono negli occhi, il dottore si fece capire subito e Tony non obbiettò, posando lo sguardo su Steve.

-Che vuoi, ghiacciolo?-

-Ecco... volevo dirti che mi spiace per quanto è successo.-

-Oh, alla buon ora! Ma non mi servono le tue scuse, visto che hai praticamente appoggiato l'assassino dei miei genitori!- esclamò con tono irritato.

-Tony...non potevo lasciare il mio ragazzo da solo contro il resto del mondo!-

-Tu rappresentavi la giustizia! Avresti dovuto fare la cosa giusta! Potevi non schierarti ma lo hai fatto!- alzò la voce, sentendo la rabbia crescergli dentro. -Hai idea di quello che ho passato nella mia intera vita? Mio padre non faceva altro che parlare di te e prenderti come esempio per qualsiasi cosa io facessi! Non mi ha mai detto che mi voleva bene se non in uno stupido e vecchio video che aveva quel cazzo di Shield!!!- gli occhi gli si fecero lucidi. -Lui aveva stima di te! E non di me...e tu gli hai voltato le spalle. Ho passato gli anni a deludere mia madre per ripicca nei confronti di mio padre, ma lei era sempre così fiduciosa in me... Non sai come ci si sente a passare l'intera esistenza con il rimorso di non aver potuto essere un figlio migliore. Non aver salutato i miei genitori con affetto almeno il giorno della loro morte!- Bruce lo guardò aggrottando le sopracciglia. Steve rimase per un attimo in silenzio.

-Mi spiace tanto, Tony... davvero. Ma tu cosa avresti fatto se ci fosse stato Bruce nei panni di Bucky? Che avresti fatto se Bruce avesse ucciso i genitori di Clint?- il dottore lo guardò per un istante e comprese. -Non sto cercando di alleviarmi le colpe delle scelte che ho fatto, voglio solo farti capire il mio punto di vista. Sia Bruce che Bucky hanno commesso molti crimini, ma entrambi non erano in loro stessi. Bruce non è mai se stesso al cento per cento quando Hulk prende il sopravvento e Bucky non era se stesso dopo il lavaggio del cervello.- Tony non rispose. Rimase alquanto spiazzato, non sapeva cosa dire. -Tu ti svegli e decidi di schierarti dalla parte di Bruce che ha ucciso molti innocenti a causa di Wanda. Ogni giorno apri gli occhi e decidi di difenderlo da tutte le accuse che lo minacciano e fai questa decisione perché per lui faresti ogni cosa. E questo vale anche per me...per Bucky farei qualsiasi cosa, anche morire se dovesse servire a tenerlo al sicuro.- l'inventore abbassò lo sguardo e strinse i pugni. -Non ti chiedo di perdonarmi, ma solo di sapere che mi spiace.-

-Tony...donati un po' di pace...- disse Bruce con un tono di voce calmo e dolce. L'inventore si voltò, tenendo i pugni ancora stretti. Steve lo guardò con occhi tristi, ma capiva che per lui non era facile.

-Grazie per avermi ascoltato...A presto, dottore...- si voltò e s'incamminò verso l'uscita. Bruce li guardò entrambi, sperando che la situazione non finisse in questo modo.

-Ti predono, Steve...- disse all'improvviso l'inventore. Il biondo si voltò ed accennò un piccolo sorriso.

-A presto, amico...- il capitano uscì dal laboratorio lasciando i due da soli.

-Tony...- il dottore gli si avvicinò; allungò una mano verso la sua e gliela strinse. -Sono felice di ciò che hai fatto...-

-Steve è molto più bravo di me con le parole...- si voltò verso di lui e gli prese il viso tra le mani. Aveva uno sguardo distrutto ma allo stesso tempo sollevato. Bruce lo guardò con uno sguardo interrogativo sul viso. -Tutto ciò che ha detto su di me e te... Beh, è vero. Se potessi ti terrei in una sfera di cristallo perché...- fece un respiro profondo chiudendo gli occhi. -Perché ho troppa paura di perderti...-

-Io non voglio che tu ti senta obbligato a prendere le mie difese...-

-Non mi obbligo a fare nulla. Ti sostengo sempre perché...”ogni giorno...” non ricordo cosa ha detto!- Bruce sorrise divertito.

-Non importa!-

-Beh, lo faccio perché ho paura che se non lo facessi ti potrebbero portare via da me.-

-Non me ne andrò...- avvicinò di più le labbra alle sue. -E le tue parole sono molto meglio di quelle di Steve...- sorrise. Tony lo baciò, stringendolo a sé.

Finalmente Tony Stark era riuscito a trovare un po' di pace.



Buone feste a tutti! scusate se vado un po' a rilento e ammetto che non ho avuto tempo di ricontrollare, quindi scusate!

Ryuga Hideki
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: ryuga hideki