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Autore: Audrien    30/12/2016    2 recensioni
Storia ambientata nell'estate dopo il 5° anno del trio.
Tratto dal primo capitolo: -Abbraccio?- propose Fred aprendo le braccia. Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato, ma poi sorrise e lo strinse all'altezza della vita, con l'orecchio appoggiato sul suo petto sentiva i battiti del suo cuore. La testa aveva smesso di girare.
Dal capitolo 11:
–Ho bisogno di parlarti.- annunciò quando Molly uscì fuori in giardino per posare degli utensili.
-Credo che tu abbia già detto abbastanza.-
La ragazza restò a guardarlo mentre si portava il pollice tra le labbra e leccava un po’ di marmellata rimasta attaccata al polpastrello. Arrossì, lui lo notò e le fece l’occhiolino. –Vuoi favorire anche tu, Granger?- indicandosi il dito.
-No, grazie. Weasley.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Qualcuno bussò alla porta del bagno dove Hermione era intenta a rendere i suoi capelli almeno presentabili.
-Granger, c'è qui un baldo giovane che chiede di essere annunciato- George fece capolino nella piccola stanza. -dice di essere impaziente di incontrare la sua damigella e invitarla a danze.-
Hermione sbuffò e spinse via il gemello per passare. 
-Ricordati che il negozio chiude alle 19.30, dopodiché sei out.-
-Grazie per avermelo ricordato Georgie caro, la vostra benevolenza è qualcosa di grande.- ribatté sarcastica Hermione al gemello e volse la sua attenzione su Cormac, che effettivamente era davvero molto 'baldo'. 
-Gne gne gne gne gne, Georgie'- fece il verso Fred al fratello per poi ridere insieme. 

Avevano deciso di prendere una burrobirra al Paiolo magico dato che sarebbe stato imprudente usare la metropolvere per andare ad Hogsmead, così lontano da casa. Si erano quindi avviati da un paio di minuti e ancora non si erano parlati.
-Allora come le stai passando queste vacanze, Cormac?- ruppe il ghiaccio Hermione.
-Hai degli occhi stupendi.- rispose lui, tranquillo.
-Oh, ehm..grazie..- la ragazza abbassò lo sguardo imbarazzata. -Hai già iniziato a studiare per i compiti delle vacanze?- ritentò, sperando di ricevere una risposta sensata.
-No, non ancora. Fin'ora ho passato il mio tempo ad allenarmi a Quidditch, sai, voglio fare il provino come portiere ed entrare nella squadra di Grifondoro.-
-Oh, grande. Direi che hai la stazza giusta.-
-Be' si, in effetti ho delle belle spalle larghe, adatte per proteggere gli anelli, ma non è il mio solo aspetto positivo. Sono anche molto forte, attento, rapido nei movimenti. So come lasciare le persone a bocca aperta. Non solo in ambito sportivo, s'intende.- ammiccò ad Hermione alzando ripetutamente le sopracciglia.
Hermione era semplicemente basita, questo sentirsi in imbarazzo cominciava a stizzirla. 
Arrivati alla locanda si sedettero ad un tavolo, scelto con attenzione da Hermione, che non era tanto appartato, ed ordinarono due burrobirre. 
-Hai altri interessi oltre la passione per il Quidditch?- chiese Hermione speranzosa.
-Ma certo, mi piacciono le scope, la cura del corpo, le ragazze belle come te.- ammiccò di nuovo. -A te non piacerebbe leggere un bel libro il cui protagonista fosse un belloccio come me?-
-Diamine sei capace di pensare esclusivamente all'esteriorità, Cormac? Hai mai pensato di guardare oltre il tuo naso?-
-Ma perché ti scaldi tanto ragazza?! Mi hai chiesto le mie passioni te le ho dette, non ho chiesto le tue perché altrimenti avrei dovuto sorbirmi le tue stupidaggini sul C.R.E.P.A. e la liberazione degli elfi, oppure il fantastico mondo della biblioteca di Hogwarts e la sua custode vecchia come i libri stessi di Madama Pince!- Ribatté Cormac battendo una mano sul tavolo, facendo tremare il liquido nei bicchieri appena arrivati.
-Se sei già al corrente delle mie tanto noiose passioni, perché mi hai invitata qui per conoscermi?!- domandò quasi arrabbiata Hermione.
-Perché in fondo lo so cosa c'è sotto la tua maschera da secchiona.-
Che sapesse anche lui del Weasley? -Non credo di seguirti.- 
-Certo Granger, puoi fingere quanto vuoi. Lo so che il tuo segreto è per una cerchia di pochi, ma di me puoi fidarti.- disse il ragazzo sorridendo maliziosamente e sfiorando con la mano la gamba di Hermione sotto il tavolo.
Lei si ritrasse immediatamente. -Vuoi veramente farmi credere che tu pensi che io sia una poco di buono come la Parkinson?- le narici le presero a tremare, si alzò. -SEI UN PORCO MAIALE ARROGANTE E PRESUNTUOSO, RINGRAZIA MERLINO CHE IO NON POSSA USARE LA MAGIA FUORI DA HOGWARTS STUPIDO IMBECILLE POMPATO!- esclamò queste parole dopodiché prese il boccale di burrobirra ancora intatto e lo rovesciò completamente sulla testa di Cormac. 
Lui si alzò rapido, osservò lo scempio che la ragazza aveva creato e la guardò negli occhi. -Tu sei fuori.. Pazza, psicopatica..-
-Non farti più vedere né sentire schifoso!- Hermione uscì dal locale sbattendo la porta.

Tornata sulla stradina acciottolata di Diagon Alley Hermione era furiosa con se stessa. Sapeva che sarebbe finita così perché conosceva la nomea di Cormac, eppure aveva accettato lo stesso il suo invito. "Che stupida!" si disse. 
La bottega de Il Ghirigoro attirò la sua attenzione ed entrò. Si lasciò trasportare da quell'odore meraviglioso che emanano le pagine dei libri e quasi come per magia la sua frustrazione svanì, a colmare il suo animo fu invece l'interesse dei titoli sul dorso in pelle di alcuni libri sullo scaffale. La sua mente era del tutto presa nel prendere nota di cosa leggere una volta ad Hogwarts, dato che non disponeva di denaro con sé quella volta, finché il proprietario del negozio non le annunciò l'immediata chiusura. I suoi nervi scattarono di nuovo e in tutta fretta ringraziò il commerciante andando via di corsa al negozio Tiri Vispi Weasley. "Fortuna che sono ancora aperti" si ritrovò a pensare. Entrò e si rese conto che era deserto, l'orologio segnava le 20.00. Si udivano solo le voci di Fred e George all'interno del magazzino. Stavano litigando, e anche pesantemente.
-Non riesco a non pensarci Georgie, ci ho provato!- urlò Fred.
-Be' riprovaci e vedi di riuscirci, o almeno trova una soluzione alternativa perché tu così conciato non mi servi per niente!- esclamò il fratello uscendo in negozio. Incrociò gli occhi di Hermione, che notò, era paonazzo. -Ah, la principessina è tornata! Fatte buone cose?! Ti avevo detto che alle 19.30 chiudevamo.-
-Be' siete ancora aperti..- 
-Grazie al ceppo Granger, vallo a spiegare a nostra madre. Secondo lei ti avremmo lasciata in pasto a Tu-Sai-Chi.-
-O semplicemente non deve sapere che non ho lavorato qui questo pomeriggio altrimenti..-
-Ahh cazzo Granger, ma non sai mai quando star zitta?! Dai muoviti.- la prese per il braccio e si smaterializzarono nel giardino della Tana.
-E Fred?-
Non avrebbe dovuto fare quella domanda. -No. Non sai proprio star zitta.- rispose George raggiungendo casa a lunghi passi.

Trovò Ginny sul suo letto intenta a leggere lo stesso libro che aveva gettato per aria tempo prima quando tornò in camera loro dopo cena. La sua amica sembrava così concentrata che le dispiaceva disturbarla con i suoi stupidi problemi e quindi cercò di fare lo stesso immergendosi nel libro che aveva lasciato sul comodino quella mattina.
"Fred non è tornato per cena, sarà stato per il litigio con George? E perché mai avrebbero dovuto litigare quei due?! Perché diavolo sto pensando a Fred?!" Pensò questo appena prima di ricordarsi che quel libro lo aveva finito la sera precedente. Sbuffò sonoramente e si girò verso l'amica. -Ginny pensi che io sia una persona noiosa?- 
Ginny la guardò di sottecchi senza chiudere il libro, poi fece un profondo respiro e si rivolse a lei. -Chi ti ha detto questo?-
-Nessuno. Mi stavo solo chiedendo se quel che dicono tutti lo pensi anche tu.-
-Tutti chi, Hermione?-
Hermione ci pensò un po' su, poi coraggiosamente disse -Avevi ragione tu..non sarei dovuta uscire con Cormac. E' stato un totale fiasco e purtroppo sapevo sarebbe finita così. Mi ha accusata di essere noiosa e credeva che questa fosse solo una maschera per nascondere chissà quale mia perversione segreta.-
Ginny rise moltissimo. -Oh si..in fondo pochi sanno che sogni di essere violentata dai personaggi dei libri e che conosci incantesimi in grado di riprodurli nella realtà..-
-Dai Ginny... In parte è vero però.- e rise anche lei.
-Comunque no, non sei noiosa. Più che altro ansiosa.. Sicuramente un pochino precisina e perfettina, ipercritica, saccente..-
-Okay basta così, grazie.- la interruppe Hermione.
-E anche permalosa.- inisté la weasley incrociando le braccia in segno di sfida.
-Non sono permalosa!- sbottò Hermione con risentimento. Alla vista del sopracciglio alzato  di Ginny continuò -Forse solo un pochino.-

Fred non arrivò per l'ora di cena, ma verso le 23.00 decise di tornare per non preoccupare ulteriormente la signora Weasley. Si sedette accanto al tavolo di legno massiccio e cominciò a mangiucchiare il cibo riscaldato da Molly in compagnia della fioca luce delle lampade ad olio appese al soffitto. La casa era immersa nel silezio, l'unico suono era il tintinnio prodotto dalla forchetta a contatto col piatto.
-Fred tutto bene?- chiese la madre, seduta di fronte, preoccupata. -Come mai non sei tornato in orario con tuo fratello?-
Il ragazzo mugugnò qualcosa di indefinito e continuò a mangiare a capo chino. Prese parola solo dopo un tempo che parve infinito. -Mamma.. mi chiedevo.. Ehm. Quando tu e papà..eravate giovani..-
-Sì?- lo incalzò Molly.
-Be' capisco che erano altri tempi ma..volevo sapere chi di voi due fece il primo passo?- domandò Fred un pochino imbarazzato.
La signora Weasley rise di gusto. -Oh be' io e tuo padre eravamo fatti l'una per l'altro-
-Si mamma, è quello che dici tutte le volte. Quello che voglio sapere però è come avete capito che vi piacevate? E' stato semplice per voi?-
-Tuo padre è stato sempre gentile con tutti, Freddie, eppure molto spesso i ragazzi della nostra età lo evitavano per le sue manie filobabbane esasperanti. Io invece lo trovavo divertente e mi ritrovavo molte volte al suo fianco in difesa dai Serpeverde e da Lucius Malfoy. Ovviamente essendo della stessa casa eravamo a stretto contatto, ma il rapporto non è stato mai forzato. Ci siamo avvicinati di più quando entrambi al sesto anno diventammo Prefetti... Divenimmo veramente affiatati, finché una notte, mentre eravamo di turno di controllo, tuo padre si dichiarò. Ero felicissima, se non l'avesse fatto lui lo avrei fatto io a breve!- 
-Ma tu sei una donna!- esclamò Fred.
-Ohh, figliolo ma cosa importa? Se provi dei sentimenti per una persona è bene dirlo al diretto interessato il più presto possibile, potresti non avere più altre possibilità. E poi noi siamo Grifondoro, non dimenticarlo.-
Fred guardò la madre diritto negli occhi serio, poi sorrise rinfrancato. -Grazie mamma.-
-Si ma io adesso voglio sapere perché me l'hai chiesto.- domandò subito la signora Weasley approfittando di uno dei pochi momenti seri del figlio. 
Fred rise. -Complimenti per la cena mamma, vado a letto!-
-No aspettaa! Voglio sapere!!- gli urlò dietro lei mentre il figlio già saliva le scale. Sorrise tra sé e sé contenta che in quei tempi bui le persone riuscivano a non rintanarsi nella paura e ad osare ancora per le cose importanti come l'amore.
 
Inutile dire che sono veramente mortificata..è passato un anno dall'ultimo aggiornamento. Addirittura ho dimenticato anche come sarebbe dovuto essere il finale della storia. Un paio di giorni fa l'ho riletta tutta sommariamente correggendo errori qua e la. Oggi ho finito questo capitolo, che seppure breve mi ha ridato la voglia di scrivere ancora. Mi scuso tanto con i lettori che mi seguivano e spero tanto che tornino a farlo e a recensire, anche se in modo negativo, questa storia. 
Il titolo è messo a caso dato che è un capitolo transitorio.
Al prossimo, baci. Audrien.
  
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