Anime & Manga > Yuri on Ice
Segui la storia  |       
Autore: LysL    30/12/2016    2 recensioni
Una raccolta di otto piccole storie che vedono come protagonista Yuri Plisetsky mentre impara che "casa" non è solo un luogo, ma anche affetto e, perché no, a volte anche persone.
(La nota What if? si riferisce al fatto che il contesto diverge dal finale canonico, poiché la storia è stata ideata prima della fine della serie.)
*
{Storia partecipante al contest "Christmas Game – Puzzle Time" proposto e curato da Fanwriter.it ♥}
#1. Casa
#2. Promesse
#3. Tutta colpa del jet-lag (forse)
#4. Nanna
#5. Nuovo
#6. Troppo saké
#7. Hobbies
#8. Legami
#9. [Bonus!] A distanza
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Yuri Plisetsky
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Contest natalizio



Immagine di SpigaRose
 


Nanna
 
[Prompt: Cuscini]
 
La serata del ventiquattro era passata senza avvenimenti degni di essere menzionati, a parte la meravigliosa cena preparata da Yuuko, Yuri si sentiva sempre più stanco col passare delle ore. Non che fosse fisicamente stanco, dopotutto era lì solo da due giorni, e anche se aveva accompagnato le gemelle a pattinare insieme a Yuuko e aveva cucinato i pirozhki con la signora Katsuki, la sua non era una stanchezza fisica, quando piuttosto mentale. L’atmosfera rilassata di Hasetsu l’aveva fatto cadere in uno stato di torpore che non gli apparteneva, e non aiutava il fatto che avesse dovuto impedirsi di commentare in modo brusco i comportamenti smielati di Victor e Yuuri; si chiedeva se non si fossero già sposati in segreto e non fossero attualmente in luna di miele, perché non si spiegava in altro modo come quei due potessero sopportare di stare così vicini l’uno all’altro, ma aveva rinunciato a capire cosa Victor ci vedesse nel cotoletto ormai da molto tempo.
Sospirò piano, mentre sprofondava nei cuscini posti dietro la sua schiena, seduto a gambe incrociate sul pavimento di legno del salotto di casa Nishigori.
La verità era che anche Hasetsu cominciava a sembrargli molto una seconda casa, e a confermare quella sensazione c’erano le tre paia di mani che gli stavano accarezzando piano il cuoio capelluto, intrecciandogli i capelli, ormai arrivati alle spalle.
Di norma non amava che gli venissero toccati i capelli, ma le gemelle l’avevano pregato a mani giunte e i capi abbassati, con Yuuko accanto a loro che traduceva le loro parole, e Yuri aveva fatto finta di essere contrariato, per poi annuire ed accontentarle un’ennesima volta.
Era una bella sensazione, doveva ammetterlo; sapeva di famiglia, sebbene a volte risuonassero commenti in giapponese e più raramente in inglese (tra Victor e Yuuri, o se Yuuko e le gemelle volevano rivolgersi direttamente a lui).
Non sentiva nemmeno più la TV blaterare in giapponese, anche se non aveva neanche seguito qualunque cosa stessero vedendo, stordito com’era dal cibo, dal jet-lag (non ancora del tutto smaltito) e dalle gemelle che avevano deciso di cambiare acconciatura, con grande disappunto di una delle tre, la quale, stando alla traduzione di Yuuko, non aveva ancora finito la propria treccia.
Una manina paffuta gli si posò sulla fronte, spingendogli piano la testa all’indietro, in modo che anche la sua nuca poggiasse sul cuscino, e Yuri chiuse le palpebre spontaneamente, mentre dita gli spostavano i capelli dagli occhi. Lasciò andare un sospiro che fece ridacchiare le gemelle.
«Sei carino, Yurio-kun!» mormorò una di loro, prendendo una ciocca vicina al suo orecchio per unirla a quelle che teneva già sul palmo.
Un leggero rossore gli colorò le guance, non perché fosse imbarazzato dal complimento, dopotutto ne riceveva numerosi giornalmente, ma quel commento, detto come se fosse un dato di fatto, con il tono sincero che solo un bambino può avere, gli aveva mandato un fiotto di calore dritto al petto.
Aprì un occhio, per far mostrare che l’aveva sentita, senza però risponderle, e lei gongolò felice, dondolandosi sul posto.
Yuri era segretamente contento di essere trattato con tutta quella gentilezza; accolto come un membro della famiglia, entrambi i Nishigori e i Katsuki l’avevano subito fatto sentire parte di quell’atmosfera rilassata e piena d’affetto (forse anche troppo) che li caratterizzava, mettendolo in imbarazzo come dei veri parenti, ma sempre con buone intenzioni.
Qualche ora prima, durante lo spacchettamento dei regali, la signora Katsuki gli aveva addirittura regalato una sciarpa fatta a mano, e Yuuko una maglia con la stampa di un leone che occupava l’intera parte frontale, perché qualche settimana prima Yuri le aveva detto che la sua ormai gli veniva stretta. Aveva anche accettato il regalo di Victor e Yuuri (una felpa nera su misura con la scritta “Ice Tiger of Russia” stampata a lettere leopardate), decidendo che, almeno per quanto riguardava il vestiario, avessero buon gusto.
Ad un certo punto, quando era sul punto di crollare addormentato lì sul pavimento, Yuuko si alzò dal suo posto sul divano, accanto al marito, ed esordì con un commento in giapponese che Yuri non colse, ma al quale le gemelle reagirono con una serie di lamenti.
Solo dopo qualche secondo, quando Takeshi gli tradusse la conversazione, Yuri capì che la donna aveva detto loro di andare a letto, con relative proteste. Poi una delle tre puntò il dito ad indicarlo, ma Yuri, ovviamente, non comprese una parola, se non il suo soprannome “Yurio-kun”. Di nuovo, Takeshi si premurò di tradurgli.
«Perché Yurio-kun non deve andare a letto?» aveva detta quella che Yuri era abbastanza sicuro fosse Lutz.
«Perché Yurio-kun non ha sei anni.» era stata la risposta di Yuuko, e gli aveva indirizzato un sorriso come per dirgli “Sta tranquillo, non è colpa tua se sono ancora sveglie.”
«Ma non siamo stanche!» si lamentò Axel, riconoscibile dalla grossa “A” che figurava sulla maglia del suo pigiama. Per tutta risposta, Loop si lasciò sfuggire uno sbadiglio e si stropicciò gli occhi con i pugni chiusi, senza però mancare di dar man forte alla sorella. «No, infatti!»
Yuri considerò la situazione: le gemelle non ne volevano sapere di andare a letto, lui invece avrebbe davvero gradito potersi distendere su un materasso vero, inoltre poteva vantare un certo ascendente sulle tre piccole pesti.
Si esibì in uno sbadiglio ostentato (anche se neanche tanto), e incrociò lo sguardo di Yuuko, che alzò gli occhi al cielo e si godette la scena.
«Veramente io sto per andare a letto.» disse lui in inglese, in modo che le bambine capissero quanto bastava per convincerle.
Lutz lo guardò come se si sentisse tradita, e lo stesso fecero Loop e Axel, anche se quest’ultima gli strinse una spalla piagnucolando «Yurio-kuuun!»
Yuuko soppresse la risatina che le era salita alle labbra, e sollevò le sopracciglia indicando il corridoio dove si trovavano le camere da letto. «Tutti a nanna, su!»
Axel fu la prima ad alzarsi, e senza neanche dare la buonanotte, si diresse verso la stanza con il naso puntato per aria e sbuffando; le altre due, con lo sguardo sconsolato di chi sa bene che non ha altra alternativa, salutarono mogie Victor e Yuuri, ma mentre Loop seguì la sorella nel corridoio, Lutz si fermò, abbracciando il cuscino di fianco a Yuri, e guardandolo con quegli occhioni delusi che ebbero l’effetto di farlo sentire un po’ in colpa.
Yuri la fissò per qualche secondo, indeciso sul da farsi, poi si alzò in piedi con un sospiro rassegnato, caricandosi Lutz (ancora attaccata al suo cuscino) in braccio. «Sei viziata.» le disse, e lei scosse la testa, confusa. Probabilmente non aveva mai sentito quella parola. Yuuko ridacchiò, lasciandole un tenero bacio sulla fronte, mentre le ripeteva la frase in giapponese. Lutz sbuffò e nascose il viso nel cuscino.
Quando finalmente arrivarono nella camera delle gemelle, le altre due ebbero da ridire sul trattamento preferenziale che era stato riservato alla sorella e Yuri fu lasciato libero di andare anche lui a dormire solo quando Loop e Axel ebbero ottenuto la promessa di essere trasportate in braccio anche loro, la sera successiva. Yuri non riuscì nemmeno a sentirsene infastidito.
 
 
 
[1181 parole]
 
 
 
Note della pseudo autrice:
Ed ecco anche la quarta storia di questa raccolta!
Salve gente, e grazie per aver letto questo capitolo :)
Come per quello precedente, anche a questo sono molto legata, soprattutto perché ci sono le gemelle (le adoro tanto :3). Anche qui, credo che il tema della raccolta sia espresso in modo un po’ più esplicito, come nel primo capitolo, perché Yuri si permette di rilassarsi in un contesto che non è “Mosca, nonno, gatto” e mi è piaciuto un sacco scrivere questa cosa!
Inoltre, anche qui ho deciso di inserire un mio headcanon, ossia che sebbene Yuri abbia un buon rapporto con tutte e tre le gemelle, è più protettivo e affettuoso con una in particolare (Ho deciso Lutz, non so esattamente perché lol).
E niente, tutto qui, per stavolta non ci sono precisazioni, vi risparmio :’)
Grazie sempre a tutti coloro che hanno letto, con la speranza che vorrete lasciarmi un commento alla storia, e soprattutto a coloro che l’hanno messa tra le preferite/seguite, vi voglio bene!
LysL
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: LysL