Scappa.
Non fermarti.
Lascia tutto alle spalle.
Cambia vita.
Purosangue.
Mezzosangue.
Il marchio nero.
Odio il Marchio nero.
Babbani, che insulsi.
La mia bacchetta.
Devo usare la magia.
Non posso, è vietato.
Sono colpevole.
Sono un Mangiamorte.
Professor Piton.
Non voglio ucciderlo.
Odio mio padre.
Sei stato assolto.
Mia madre mi ha salvato.
Sono stato un codardo.
Scappa.
Perché mi fissano.
Avada Kedavra.
Suonava. Suonava i suoi pensieri per attutire il dolore. Suonava per cercare di non pensare. Suonava.

<< Sei davvero bravo >>.

<< Lo dici ogni volta Luna >>.

<< Potresti fare il musicista. Io potrei accompagnarti con la mia danza >>.

<< Stai scherzando, vero? >>

<< Perché, dovrei? >>

<< Luna, sei pessima nella danza >>

<< Solo perché tu non la comprendi >>

<< Certo, certo, come preferisci credere >>

<< Tornerai a Hogwarts? >>

<< Hmm >> fu il massimo della risposta che ricevette Luna Lovegood da Draco Malfoy.

<< Vuoi nasconderti in eterno? Sei stato scagionato, Draco. Non ti manca tua madre? >>

<< Mia madre… >>
 

***

Nove mesi prima Luna Lovegood, mentre passeggiava per le ormai tranquille strade di Hogsmade, aveva intravisto per caso un gruppo di Nargilli sopra una testa biondo platino e così, con fare disinvolto iniziò a seguire la sua preda. Dapprima non si era resa conto di chi stesse seguendo, era troppo presa dai Nargilli per soffermarsi sui dettagli fisici della persona che rincorreva. Fu così che lei trovò Draco Malfoy. Appena posò gli occhi su di lui, non poté non notare che era cambiato, aveva gli occhi stanchi e tormentati, del carattere scontroso non ce n’era traccia, sembrava scomparso, arrendevole.  Era vuoto.
Luna si avvicinò e disse << Hai dei Nargilli sulla testa >>.

Pronunciò quella frase così, semplicemente, senza tanti giri di parole, nel suo classico modo disincantato e disarmante. Nemmeno lei sapeva cosa aspettarsi: una reazione, un urlo, un insulto. Qualsiasi cosa, ma non arrivò niente. 

Nel frattempo Draco, nonostante il suo sguardo non lasciasse trasparire nulla, era entrato nel panico. Lo avevano trovato. Non aveva più scampo. Come poteva essere stato così stupido, aggirarsi tranquillamente per Hogsmade senza una pozione polisucco. Merlino, Draco sembri un babbano o un mago da quattro soldi come Weasley.

<< Tieni. Ti regalo la mia collana di tappi di burrobirra. Li tiene lontano sai? Sono dispettosi >>.

<< Ti prego, va via. Non voglio che mi riconoscano >>.

<< Qui, nessuno si cura di chi sei. Sai, non credo tu abbia mai fatto nulla. Non dovresti preoccuparti. Piuttosto, ti va di ricercare Nargilli con me? >>.

All’inizio Draco pensò fosse tutto un sogno, uno brutto però, un incubo, uno scherzo. Invece no, Luna era reale e stava parlando con lui.
<< Va via >>

<< Vieni spesso qui? >>

<< No >>

<< Sei con tua madre a Malfoy Manor? >>

<< No >>

<< Che cosa fai tutto il giorno? >>

Draco si stava innervosendo, ma non voleva attirare l’attenzione su di se. Così, assecondava le domande di Luna.

<< Vago >> rispose.

<< Ah, una cosa triste. Ti si addice >>

<< Se lo dici tu >>. Oddio, ci mancava solo la Lunatica a importunarmi. Che strazio. Merlino, perché non mi toglie gli occhi di dosso cosa vuole. E per mandare via quel pensiero mosse bruscamente la mano sinistra come a scacciare un insetto, solo che il parassita era una ragazzina esile e bionda, magra, con due occhi giganteschi color del cielo e un sorriso genuino.

Per fortuna, a interrompere quella scenetta ci pensarono le due migliori serpi di tutta Hogwarts, dopo Malfoy, naturalmente.

Blaise Zabini e Daphne Grengass entrarono proprio in quel momento nel locale, dirigendosi spediti verso il tavolo occupato dal Principe delle Serpi, muovendo distrattamente gli occhi come a sondare il terreno. Inizialmente non notarono Luna, tanto erano concentrati sulla perlustrazione della sala.

<< Cosa ci fa Lei, qui? >> disse Zabini in tono annoiato. Ovviamente rivolse la domanda a Draco, senza degnarla di un minimo sguardo.

Se pensava che Luna avrebbe ignorato quel gesto, si dovette subito ricredere, anche lei era cambiata.

<< Inseguivo Nargilli e ho scorto il mio compagno di scuola, Draco. E’ infestato di Nargilli, sapete?  La prossima volta puoi rivolgerti direttamente a me, Serpe>>. Detto ciò si voltò e dopo aver salutato allegramente Madama Rosmerta, uscì dal locale.

Tutta quella scenetta lasciò i tre amici interdetti. Lunatica era cambiata.

<< Avete novità per me? >> chiese subito Draco, scocciato di quell’inutile perdita di tempo.

<< Sì, Dra. Tua madre è tornata a Malfoy Manor e ci chiede spesso di te, non sappiamo più cosa fare. Ha minacciato di torturarci >>

<< Non lo farà >>

<< Lo farà Draco. E’ impazzita da quando sei scappato. Si tormenta >>

Fu sempre Daphne a parlare. Era la più cara amica di Draco e sapeva benissimo come prenderlo senza farlo arrabbiare. Lo conosceva. Conosceva il vecchio Draco. L’aveva protetto, difeso, spalleggiato durante tutti quegli anni e non avrebbe smesso adesso. 

<< Domani siamo invitati a Malfoy Manor. Tua madre darà una festa >> disse Zabini

<< Una festa? E per quale motivo? >>

<< Credo per riprendere le vecchie abitudini. In questo periodo è la donna più in vista del regno magico >>

<< Daph, voi ci andrete? >>

<< Si. E ha intenzione di parlare in privato con noi due. Non possiamo mentire ancora per molto >>
Un cenno d’assenso da parte di Draco.

<< Avete portato tutto? >>

<< Si, abbiamo prelevato dai nostri fondi personali. Alla Gringott non si sono insospettiti, tranquillo >>

<< Cosa farai? >> chiese Zabini.

<< Scomparirò ancora >>

<< Ma per quanto tempo potrai continuare così? Merlino, Malfoy… >> incalzò l’amico. Era arrabbiato, frustato, ma soprattutto non capiva.

<< Tutto il tempo necessario >>. Blaise non poteva comprenderlo. Erano amici, ma era stata la guerra ad unirli. Lui non era Daphne.

<< Draco, nessuno ti incolpa. Tuo padre è ad Azkaban insieme agli altri mangiamorte ed il tuo nome è stato cancellato dalla lista dei colpevoli. Quindi, non capisco. Torna a casa. Torna da tua madre>>.

Forse no, Daphne nemmeno capiva.

<< Hai intenzione di parlare con lei? >>.
Chiese Draco circospetto.

<< Ovviamente no >>.
Bugiarda, pensò Draco. Una degna serpe.

Prima che potesse pensare a qualsiasi cosa per togliersi di mezzo i suoi amici vide solo un movimento alla sua destra. Luna Lovegood, con la bacchetta in mano, si rivolse verso i due serpeverdi compagni di camerata di Draco,  disse << Oblivion >>.
Poi, lo prese per mano e iniziarono a correre.
 

***

Così era iniziato il loro sodalizio: da una corsa.

Luna, in generale, non era assolutamente cambiata. Era ancora una tipa alquanto stramba, lievemente infantile, misteriosa e lunatica. Tuttavia, la guerra l’aveva resa anche più pragmatica e risoluta. Lei lo sorreggeva, lo aiutava, lo sosteneva.

Luna era l’unica amica di Draco Malfoy.

Vivevano nel cottage di lei. Frequentavano poco il mondo magico e lavoravano nel mondo Babbano. Draco insegnava musica al Royal College of Music. Luna, invece, aveva un’erboristeria, ma le mancava il mondo magico. Voleva tornare a Hogwarts. Draco lo sapeva. Tuttavia, non si sentiva ancora pronto. E così, egoisticamente, continuava a rimandare.

Era arrivata anche per loro la lettera per Hogwarts. Mancava una settimana al Primo settembre e Luna aveva intenzione di tornare a scuola. Con o senza il suo amico.