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Autore: lottie e    31/12/2016    2 recensioni
Dal testo:Hinata aveva poche certezze nella sua vita, poche parevano dire tanto, quasi nessuna.
Ogni avvenimento nella sua vita era scandito da un continuo passaggio da un estremo all’altro, proprio come stava accadendo a lei, forse.
Trama: Konoha stava risorgendo dalla quarta guerra, ma nonostante ciò c'erano ferite che sembravano non potersi più rimarginare.
Durante la guerra, Naruto ha diffuso il suo chakra nel corpo di Hinata Hyuga, ciò ha portato alla vittoria ma anche al danneggiamento oculare della forza innata della corvina. L'unica soluzione sarebbe riuscire a controllare il Kyubi, ma solo una persona è in grado di fare ciò: Sasuke Uchiha.
Hinata, non deve solo affrontare questo problema fisico, bensì qualcosa di più grande, l'enorme vuoto che le ha lasciato la guerra. Una sofferenza che non pare avere soluzioni.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Titolo: Febbre, gelo e sorprese

 
Sasuke era certo che la ragazza non avrebbe resistito a lungo: il ginocchio le provocava un’espressione di dolore ogni qual volta atterrava su di un ramo di un albero cosicché la corvina cercava di allungare i suoi salti. Inoltre, attivare il Byakugan l’avrebbe stesa di per sé, doveva solo evitare di utilizzare quell’attacco, l’avrebbe distrutta.
Ora si ritrovava a percorrere la strada con il corpo della corvina tra le braccia, non gli dispiaceva ammettere che l’aveva messa in difficoltà per raggiungere quello scopo: già sapeva cosa gli avrebbero costretto a fare; voleva ridurla in condizioni tali che non la toccassero o avrebbero incasinato ancora di più la sua situazione. Non era preoccupato per lei, solo che non voleva complicare le cose, era pur sempre lui che avrebbe dovuto districare i nodi.
Così percorse tutto il viaggio con la ragazza tra le braccia, non aveva dato il minimo accenno di risvegliarsi, ma più che svenuta, ora sembrava essersi addormentata accomodandosi con la testa tra l’incavo della sua spalla e il suo collo. Sasuke sentiva mentalmente il suo braccio reclamare di rimetterla giù, portare una ragazza tra le braccia non era per nulla romantico come sembrava dai film da quattro soldi che Sakura si ostinava a far vedere a lui e Naruto, anzi il braccio ti s’intorpidiva fino ad addormentarsi.
La sera giunse presto e stavolta come rifugio scelsero una grotta nascosta tra le piante. Appena Sasuke posò il corpo inerme della Hyuga, fu un sollievo per la sua spalla, nonostante la sua brutale natura, quando l’aveva ‘’adagiata’’ o meglio dire, buttata come un sacco di patate, sulle coperte che Naruto aveva sistemato per lei, sentì il suo corpo tonare a rilassarsi, rendendosi conto solo ora di quanto i suoi nervi erano sull’allerta.
Dopo, Sasuke decise di ispezionare la zona, Sakura e Naruto erano rimasti nella caverna per rendere il luogo più ospitale.
Naruto si era preoccupato di raccogliere qualche ramo che non fosse umido di neve e accese un fuoco al centro della grotta.  Sakura aveva sistemato i sacchi a pelo di ognuno e poi si era seduta vicino a Hinata.
-E’ disidratata, Naruto mi porteresti un po’ di acqua?- Sakura passò le dita sulle labbra secche di Hinata e poi premette con la mano sulla sua fronte, fortunatamente non aveva la febbre e sembrava anche più rilassata da quella mattina.
-Ma non rischierai di farla affogare ?- chiese Naruto mentre porgeva la borraccia d’acqua a Sakura.
La ninja medico alzò gli occhi al cielo e afferrò brutalmente la borraccia:- Baka.- aveva sentenziato tranquilla. Naruto per tutta risposta incrociò le braccia offese e si sedette accanto ad una Sakura scocciata e un Hinata ancora inerme.
-Resto qui in caso rischierai di ucciderla. - terminò il ragazzo mentre osservava con una certa preoccupazione la ragazza stesa accanto a lui.
Sakura, veramente stufa delle stupidaggini di Naruto, fece scorrere un po’ di acqua sulle proprie dita e le premette sulle labbra di Hinata, poi spinse in modo brutale la borraccia sul petto di Naruto e lo guardò soddisfatta.
-Ripetilo finché non sarà di nuovo idratata. - sussurrò Sakura mentre se ne andava a sistemare le sue provviste.
Naruto rimase lì a guardare Hinata mentre ripeteva il gesto compiuto da Sakura. Ogni qual volta Hinata fosse in pericolo era sempre per colpa sua e non sapeva come poter migliorare la situazione, si rendeva conto che Hinata fosse un po’ infastidita dalla sua presenza, comprendeva che lei fosse arrabbiata, ma le sue intenzioni non erano mai state quelle di ferirla, soprattutto ora che era consapevole dei suoi sentimenti nei confronti della ragazza.
Si riscosse dai suoi pensieri solo quando la figura stesa accanto a lui iniziò a biascicare qualche strano verso per poi svegliarsi.
Naruto cancellò dal suo volto l’espressione affranta che aveva fino a quel momento e sorrise nel modo più naturale che potè alla vista degli occhi grandi di Hinata.
- Hina-chan, come va?-
La ragazza lo fissò con un espressione ancora assonnata e scosse la testa a mo di sì per dare una risposta.
Si alzò con la schiena e si guardò intorno confusa, ma prima di porre ogni domanda le fu già data una spiegazione.
-Hai dormito tutto il giorno, siamo a poche ore di viaggio dalla città del fuoco, domani partiremo all’alba così presto finirà tutto. - Hinata avrebbe voluto controbattere, dire che per lei le cose stavano solo iniziando, non sarebbe finito proprio nulla, ma piangersi addosso non serviva a nulla così si armò di un estrema forza di positività e sorrise a Naruto nel modo più falso che poteva e si mise a ispezionare la grotta in cui si erano rifugiati: c’era Sakura che sistemava zaini e roba varia correndo di qua e di là, con il suo modo frettoloso e analitico di fare. Naruto restava accanto a lei a fissarla e a seguire il suo sguardo e Sasuke, Sasuke non c’era e basta. Tornò indietro nel tempo, al momento del combattimento, era forse ferito? Si voltò verso Naruto in modo piuttosto frettoloso.
- Sasuke-kun è ferito?-
Naruto stava per rispondere con qualche frase del genere ‘’ ma magari’’ quando dalla caverna si presentò il soggetto della domanda della corvina.
Aveva sulla spalla dei rami di legno che reggeva con entrambe le mani e sul viso un espressione soddisfatta, con un sorriso sadico ad abbellire tutto il resto.
Sembrava un Angelo meraviglioso se non fosse stata per quella bocca maligna che tanto ricordava a Hinata il Lucifero di Milton.
Il corvino poggiò pesantemente la legna accanto al fuoco, il sorriso alleggiava ancora sul suo viso e il suo sguardo si diresse verso Hinata.
  • Chi diavolo credi che ti abbia portato fin qui?-
Hinata avrebbe voluto rispondere a tono, ma non ne valeva la pena però proprio non riuscì a trattenere lo sguardo di fuoco che conteneva tutta la rabbia che alleggiava in lei ogni qual volta Sasuke Uchiha si comportava da perfetto scorbutico.
Crebbe di poterlo bruciare con gli occhi e ne era quasi convinta poiché Sasuke indietreggiò di qualche millimetro, qualcosa di irriconoscibile per gli occhi dei superficiali, ma non per chi come Hinata era un amante dei particolari.
Sasuke dopo un attimo di tentennamento si accovacciò a sistemare la legna ai suoi piedi, in quel momento Hinata le ricordava tanto sua madre quando aveva qualcosa da rimproverare a suo padre. Non gli rispondeva mai, corrugava la fronte e i suoi occhi erano fuoco e suo padre non reagiva mai, abbassava la testa cercando di non dare a vedere la sua vergogna, esattamente come stava facendo lui ora.
Dannata ragazzina, dannato Byakugan, dannata volpe e dannati tutti!
La cena fu abbastanza veloce per tutti, nessuno pareva avere troppa fame, persino Naruto si sentiva stranamente poco affamato, l’ansia per il giorno dopo s’iniziava a sentire.
I ragazzi si organizzarono in gruppi di tre per fare di guardia durante la notte, Hinata, come aveva specificato Sakura aveva salvato la vita a tutti e tre, si meritava di riposare e la corvina non si sentiva neanche in forza per controbattere quindi annuì e basta.
La prima guardia era di Sasuke, dalle nove fino a mezzanotte poi sarebbe toccato a Naruto e infine a Sakura fino all’alba. La guardia di Sasuke era stata piuttosto tranquilla, tranne il continuo rantolare e lamentarsi di Hinata che non faceva altro che tossire, girarsi di qua e là e biascicare parole incomprensibili, ora che era finita la sua guardia sperava solamente che quella ragazza la finisse di contorcersi nel sonno e lo lasciasse dormire serenamente.
Il ragazzo tirò un calcio alla zucca vuoto di Naruto che si alzò di scatto senza fare troppi convenevoli e si sedette accanto al fuoco, peccato che dopo cinque minuti stesse già dormendo di nuovo.
Sasuke biascicò qualche parola incomprensibile, probabilmente qualche maledizione nei confronti di tutta questa situazione.
Mise la testa sotto il cuscino e in pochi attimi fu preso dalla morsa di un terribile sonno.
Erano ormai le due di notte inoltrate quando dei rumori, respiri affannosi e parole soffocati penetrarono nel fine udito di Sasuke.
Aprì gli occhi di scatto e il suo sguardo si diresse verso Naruto, stava dormendo durante il suo turno di guardia, tutto normale. Quando i suoi sensi, dopo pochi attimi furono completamente svegli percepì che i rumori non provenivano dal di fuori della caverna, bensì dall’interno, afferrò un kunai nella mano destra e appena fu retto fece qualche passo verso quei suoni.
La sua vista fin troppo abituata al buio capì quasi immediatamente da chi provenivano quei suoni.
C’era quella figura esile troppo ricorrente ai suoi occhi in quei giorni, teneva una mano stretta sulla gola, e l’altra posta sulla bocca.
S’inginocchiò pesantemente accanto al sacco a pelo della ragazza, che quasi non sembrò accorgersene.
-Che succede?- chiese Sasuke con la voce più roca del solito, stava morendo di sonno in realtà.
La ragazza si voltò spaventata, i suoi respiri sempre più brevi e interrotti da spasmi di tosse.
Sasuke spalancò gli occhi: c’era del sangue sulla mano della ragazza, sul cuscino e le colavano piccole gocce di sangue dalla bocca, sembrava voler parlare ma non riusciva ad emettere suoni e se ci provava un colpo di tosse la colpiva fino a farla piegare in due. Lo guardava con occhi supplicanti e per una volta sembrò che qualcuno cercasse appoggio e non avesse paura di Sasuke Uchiha.
Si alzò in fretta e cercò dell’acqua ma le borracce erano tutte vuote e infatti il ragazzo ricordò Sakura che dichiarava che il giorno dopo si sarebbe preoccupata di andarle a riempire.
Era nel panico più totale e sul serio non sapeva cosa fare. Sentiva la ragazza alle sue spalle tossire e a ogni colpo di tosse corrispondevano altre gocce di sangue sulla coperta.
Ebbe come un immagine sfocata nella sua testa, quando era uscito per ispezionare la zona aveva sentito lo scorrere lento di un fiume. Si girò di scatto e si accovacciò vicino la corvina. Era più pallida di qualche momento fa e ora il sangue che tossiva sembrava più denso. La volpe si stava divertendo davvero tanto.
Sasuke tentò di chiamarla più e più volte ma la ragazza non accennava a girarsi verso di lui così e afferrò il volto sciupato tra le mani e la girò verso di sé.
-Hinata, Hinata guardami.- la sua voce ora alle orecchie di Hinata appariva più chiara, nonostante il bruciore alla gola e la mancanza di ossigeno. Lo guardò negli occhi sperando che avesse un benché minimo di soluzione, ma per la prima volta leggeva chiaro sul suo volto che non sapeva neanche lui come risolvere la situazione, appariva persino preoccupato.
Il ragazzo riusciva a comprendere la paura dell’altra e si affrettò a spiegare fin dove l’avrebbe condotta.
S’infilò un braccio della ragazza sulla spalla e la circondò con il braccio la vita stretta.
La ragazza si lasciava a tratti trascinare e a tratti cercava di trascinarsi. Sasuke ogni tanto si voltava verso di lei con un’espressione preoccupata.
I colpi di tosse non facevano che aumentare e la ragazza macchiava di gocce i vestiti di Sasuke.
Si sentiva bruciare dall’interno, non riusciva a sentire la neve attraverso i vestiti leggeri né tanto meno il vento contro la pelle nuda del viso.
-Forza Hinata ci siamo quasi, manca poco.- Il ragazzo la tirò con un po’ di più forza, era la prima volta che Hinata lo sentiva sinceramente preoccupato per la sua condizione, ma riusciva a sentire non troppo lontano lo scorrere lento di un ruscello e si armò di una forza che non aveva per continuare quei brevi metri. Quando giunsero a destinazione la ragazza si accosciò sulla neve fredda ai loro piedi sentendo immediatamente il sollievo a contatto con la sua pelle bollente. Si sentiva come cosciente del fatto che qualcosa dentro di lei volesse darle fuoco, sentiva come una voce che le diceva ‘’ brucia’’.
Non si era resa conto che in quel breve frangente di sollievo Sasuke aveva avuto abbastanza tempo da riempire la borraccia d’acqua fredda e ora era inginocchiato di fronte a lei e gliela porgeva con insistenza.
-Forza bevi ragazzina!- solo ora che era tornato bruto come al solito si rese conto che le ultime volte che si era rivolto verso di lei non era stata più ‘’ragazzina’’ ma ‘’Hinata’’ e il suo nome sulle labbra di lui, poteva giurarlo, assumeva un diverso significato.
La ragazza interruppe i suoi pensieri all’ennesimo spasmo di tosse, quando questa cessò, afferrò la borraccia  tra le mani tremanti e buttò giù l’acqua tutto di un sorso. Sentiva il sollievo scorrerle lungo la gola e il bruciore attenuarsi. Dopo aver bevuto avidamente sembrò quasi sentirsi meglio, ma sentiva ancora un calore diffondersi per tutto il corpo. Si era posata la boraccia in grembo stretta tra le mani, e si stava godendo quegli attimi di freschezza che il vento le donava sulla pelle bollente.
Non si rese subito conto della mano fredda che le asciugava una singola goccia di sangue vicino le labbra finché fu chiaro che tale freschezza non era dovuto al vento ma alla mano quanto piuttosto incerta di Sasuke. La ragazza spalancò gli occhi sorpresa. Il ragazzo come resosi conto dell’evidente imbarazzo dell’altra lasciò scivolare la mano fino alla borraccia vuota e si alzò per andarla riempire. Bagnò anche un fazzoletto e ritornò accanto alla ragazza, le poggiò la borraccia sulle gambe e iniziò a pulirle le mani con cura dal sangue incrostato. Non osava guardarla, era concentrato sulle sue mani fragili e quasi trasparenti di lei. Sentì il respiro caldo di lei avvicinarsi fino alla sua guancia e biascicare qualche parola interrotta.
-Grazie- sussurrò più decisa la ragazza. Il ragazzo si voltò di scatto trovandosi a pochi millimetri dal volto arrossato dalla febbre di lei. Lasciò cadere il fazzoletto sporco di sangue lì per terra e avvicino la mano al collo della ragazza, posò due dita sulla vena che va dritto al cuore: il suo battito era regolare e il suo respiro più tranquillo. Trascinò la mano con una certa lentezza fino alla clavicola per salire lungo la guancia ossuta e le tempie e posò la mano sulla fronte, aveva ancora la febbre troppo alta, naturalmente quella non era una semplice febbre.  Piuttosto che scostarsi bruscamente, come Sasuke si aspettava, a ogni tocco la ragazza si beava di quel contatto fresco.
-Dobbiamo tornare nella caverna o peggiorerai.- la ragazza emise un sospiro soffocato, tanto che Sasuke pensò a un'altra crisi, finché la ragazza non appoggiò la sua testa contro quella del ragazzo, a pochi millimetri da spiaccicare il volto dell’una contro l’altro.
-Ti prego.- sussurrava la ragazza con le labbra che si attaccavano per il freddo alle labbra di lui. – rimaniamo ancora qui- la voce di Hinata alle orecchie di Sasuke appariva interrotta, quasi incomprensibili. Tanta audacia da parte di quella ragazzina, e chi se l’aspettava. Quante sorprese che uno Hyuga poteva tirar fuori. Le afferrò il volto tra le mani avvicinandolo ancora di più se possibile e come aveva fatto lei sussurrò sulle sue labbra.
-Muoviti ragazzina perché giuro che ti lascio qui a gelare!- le ultime parole che aveva pronunciato erano quasi un ringhio tanto che la ragazza si riscosse e lo guardò agitata.
Questa storia della volpe l’avrebbe portata in guai grossi se lo sentiva!

Angolo Autrice: MI DISPIACE AVERCI MESSO TUTTO QUESTO TEMPO!

Inizio con lo scusarmi perché sono davvero pessima ma iniziata la scuola davvero non ho avuto più tempo per nulla. Per non parlare del corso di chitarra e di disegno: la mia vita sta sfociando nell’assoluto nulla!
Comunque durante queste vacanze ho ritrovato questo vecchio capitolo ed ho buttato giù qualcosa di nuovo, quindi spero che ci sia ancora qualcuno pronto a leggere questa storiella! Che altro aggiungere? Spero abbiate fatto un buon Natale e vi auguro un buon inizio!
La vostra Lottie
 
  
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