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Autore: Nami93_Calypso    01/01/2017    1 recensioni
Il titolo è già abbastanza esplicito di per sè ahah
Una long senza troppe pretese a tema natalizio dedicata al crack-pairing Sabo x Bibi che ormai mi ha conquistato anima e corpo con la sua dolcezza e semplicità; sono contenta di vedere che non sono l'unica nel fandom ad apprezzare una ship tanto bizzarra ahah
[ModernAU] [SaboxBibi] [ChristmasTime] [AltriPersonaggi]
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Dal cap 7
"-Mamma!- il gruppetto fu raggiunto da Karl che, all’opposto della gemella, aveva preso i capelli azzurri dalla madre e gli occhi blu dal padre –Non dovevate far vedere una cosa allo zio Law?!-
I due coniugi si guardarono, sorridendo con fare sadico.
-Ta-dan!- esclamarono marito e moglie in coro spalancando le braccia per mostrare i propri maglioni ai due amici ancora sulla porta.
Su quello di Sabo c’era scritto “Buon” e su quello di Bibi “Natale”.
Prima che gli ospiti potessero commentare si voltarono per rivelare le scritte sulla schiena.
Il biondo aveva scritto “Law” e la turchina un semplice punto esclamativo.
-Se sono costretto a sopportare certe idiozie ho bisogno di alcool-
-Vai di là, Marco ti aspetta-"
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Questa storia partecipa al contest “Christmas Game! Puzzle Time!” a cura di Fanwriter.it!
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Nefertari Bibi, Sabo, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Christmas Game! Puzzle Time!” a cura di Fanwriter.it!
Numero Parole: 747
Prompt/Traccia: A lavora fino a tardi anche la sera della Viglia e B gli fa una sorpresa

 

Sorpresa

Si passò le mani sul volto, gli occhi gonfi e stanchi. Le portò tra i capelli scompigliavi mentre fissava stravolto la moltitudine di carte sparpagliate sulla scrivania davanti a lui.
Maledetto caso.
Quando aveva deciso di intraprendere la carriera di avvocato sapeva che era un lavoro in cui non si andava mai veramente in vacanza. Aveva sperato che, almeno per le festività, sarebbe stato libero da impegni ma, certamente, se succede qualcosa e qualcuno ha bisogno di un avvocato non gli si può certo rispondere “torni dopo il 6 gennaio”.
E quindi eccolo lì, il giorno della Viglia di Natale, a sbattere la testa contro quella denuncia, le testimonianze, i precedenti.
Erano già le 18.00, un orario illegale in qualsiasi giorno dell’anno figurarsi il giorno prima di Natale, ma lui era troppo diligente. Aveva bisogno di completare le ultime pratiche per poter andare a casa con la coscienza pulita.
-Sabo-
Sobbalzò sulla sedia sentendo che qualcuno lo chiamava. Si era quasi dimenticato di non essere solo e che, nello studio, c’era ancora il suo capo cui faceva riferimento per i suo tirocinio, colui che effettivamente avrebbe dovuto prendere in carico quel caso ma che, giustamente, aveva affidato a lui parte del lavoro.
-Mi dica, Sengoku- gli rispose ritrovando un contegno e mettendosi più dritto sulla poltrona.
-Vai a casa- fece solamente lui, scrutandolo seriamente attraverso le lenti degli occhiali.
Il biondo lanciò una rapida occhiata alla scrivania prima di rispondere.
-In realtà mi manca poco, devo solo…-
-Non mi interessa- lo interruppe bruscamente -vai a casa-
Lo guardò ancora con fare severo prima che un sorriso spuntasse sul suo volto.
-È la Vigilia di Natale, ragazzo. Immagino tu abbia programmato modi migliori di passarla-
Sabo lo guardò. Era vero, aveva dei programmi, ma si sentiva in colpa a lasciarlo lì da solo a finire il lavoro.
-Signore, e lei?- domandò.
Quello rise sonoramente.
-Anche io ho da fare, cosa credi? È proprio per questo che ti sto cacciando così posso andarmene anche io! Su, forza!- e detto ciò scomparve così come era arrivato.
Il biondo scosse la testa sorridendo. Era proprio tipico di Sengoku, fare tutto il serioso e impettito per poi rivelare un fare gentile e spensierato.
Finalmente libero dalle sue responsabilità, sia fisicamente che mentalmente, mise rapidamente in ordine il suo materiale e recuperò il cappotto. Uscì velocemente dal suo ufficiò, salutò il suo capo e lasciò l’edificio.
Perché il suo capo aveva ragione, aveva grandi progetti per quella sera.
Dato che il Natale l’avrebbe passato con la sua famiglia, i suoi fratelli, i loro genitori e zii, e che anche Bibi l’avrebbe passato con suo padre, avevano deciso di passare insieme la Vigilia. E, visto che la ragazza sapeva che avrebbe lavorato fino a tardi anche quel giorno, aveva detto di avergli preparato una sorpresa.
Salì sulla metro sorridendo. Chissà cosa lo aspettava. Aveva già avuto modo di assaggiare la sua cucina e gli venne l’acquolina in bocca al pensiero di cosa avrebbe potuto cucinare in quella sera di festa.
Fece più rapidamente che potè per arrivare a casa di lei.
Arrivò al suo cancello e citofonò. Nessuno rispose ma la serratura metallica scattò.
Si avviò per il vialetto e giunse alla porta di casa.
Di solito vi trovava Bibi che lo aspettava sull’uscio con la porta aperta, ma questa volta non c’era nessuno e la porta era chiusa.
Chinò il capo di lato sollevando un sopracciglio, stranito.
Allungò una mano e l’appoggiò sulla maniglia. Quella si abbassò e la porta si aprì.
Dentro la luce era spenta.
-Bibi?- la chiamò, chiedendosi cosa stesse succedendo e perché non si vedesse la sua ragazza da nessuna parte.
Ma la sua attenzione fu presto catturata da altro.
Un bagliore proveniente dal tavolo da pranzo lo fece avvicinare.
La luce era spenta ma delle candele lunghe, rosse e dorate, accese sulla tavola rischiaravano l’atmosfera. La tavola era apparecchiata con cura, con una tovaglia bianca con decorazioni natalizie rosse, verdi e oro. Il servizio di porcellana era bianco con delle rifiniture in oro. Probabilmente era il servizio buono che la ragazza usava solo in determinate occasioni.
Una bottiglia di vino bianco era aperta e i calici erano pieni, due piatti contenevano gli antipasti di pesce freddo ed erano lì ad aspettare che i commensali prendessero posto.
-Emh-emh-
Il suono di qualcuno che si schiariva la gola lo fece tornare dritto dopo essersi piegato ad annusare il piatto.
Si voltò in direzione del suono udito e, finalmente, la vide.

TO BE CONTINUED...
   
 
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