Anime & Manga > Naruto
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Autore: lele06    01/01/2017    2 recensioni
Salve a tutti. Ho caricato nuovamente questa storia visto che ho deciso di cambiare quasi l'intero primo capitolo, visto che quello che aveva aggiunto prima non mi soddisfaceva molto.
Tratto dal testo:
< E inoltre secondo me è scarso a basket > aggiunse
< Non è scarso, è molto forte > urlò Hinata alzando il capo sorprendendo sia la madre che la sorella, le quali non si sarebbero mai aspettate un comportamento così dalla dolce e tranquilla Hinata
< È bravissimo a giocare a basket. Era uno dei migliori giocatori della squadra delle medie e sono sicurissima che sarà così anche alle superiori > aggiunse certa delle sue parole. Aveva visto come il ragazzo si impegnava non solo durante gli allenamenti con la squadra il pomeriggio, ma anche la sera al parco. Era certa che sarebbe stato un giocatore fondamentale anche per la squadra del liceo
Spero che con questo piccolo estratto vi abbia incuriosito.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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                             CAPITOLO 5
Dopo aver chiuso la porta, Hinata poggiò la schiena ad essa per poi volgere lo sguardo al soffitto, pensando a come avrebbe dovuto comportarsi al suo ritorno. Considerò che se sarebbe rimasta muta non sarebbe stato una grande novità in quanto lei non parlava molto a causa della sua timidezza. Quindi nessuno poteva dire che fosse successo qualcosa, anche se Ino e Sakura ne fossero già al corrente. Decise di comportarsi come sempre, almeno non avrebbe insospettito Sasuke, il quale era un ottimo osservatore. Appena finì di pensare a ciò, decide di andata nel piccolo giardino prima che i ragazzi fossero venuti e l’avrebbero trovata vicina alla porta a fissare il soffitto. Se l’avrebbero vista in quel modo, avrebbero potuto pensare che fosse una ragazza strana.
Giunta in giardino si diresse con passo svelto verso una delle due panchine. Si era pentita di non essersi portata con se una felpa. Anche se era settembre, la sera sulla montagna già faceva leggermente freddo. Si sedette posizionando le mani sotto le gambe per tenerle al caldo per poi alzare lo sguardo e guardare il cielo. Pensò che quella notte non ci fossero molte nuvole e grazie a questo la luna era visibile come anche le stelle. Rimase incantata dal fascino del corpo celeste, in quanto le era sempre piaciuta. Ogni sera usciva sul balcone di casa sua per mirarla e mentre l’osservava rifletteva. Le piaceva guardarla mentre sorseggiava una tazza di thè di inverno oppure mentre mangiava un gelato d’estate. Poteva stare ad osservarla per ora senza mai stancarsi
< È davvero bella stasera la luna > esclamò una persona, facendo spaventare Hinata, la quale credeva di essere solo in quel piccolo giardino
< È stupenda vista in montagna > fece notare Hinata riportando il capo all’insù
< Posso sedermi? > domandò indicando la panchina
< Certo > rispose Hinata facendogli spazio
Quando il ragazzo si posizionò di fianco a lei, Hinata si sentì un tantino agitata. Era la prima volta che si trovasse con un ragazzo da sola a guardare la luna
< Sono davvero grato alla tua scuola > disse all’improvviso attirando l’attenzione della ragazza che sentendo quelle parole si voltò verso il ragazzo al suo fianco, rimanendo sorpresa di constatare che fosse davvero un bel ragazzo.
< Perché? > chiese non capendo a quello che si riferisse
< Ci avete dato un grande aiuto a ripulire l’hotel > rispose sorridendo
< Per caso è della tua famiglia l’albergo? > domandò
< Si > rispose il ragazzo < Lo abbiamo comprato a metà agosto. Versava in uno stato di abbandono. Noi abbiamo iniziato a ripulirlo e ad aggiustarlo. Fortunatamente poi siete arrivati voi > aggiunse
< Sono contenta che siamo stati d’aiuto > disse rabbrividendo a causa di una piccola folata di vento. Il ragazzo accorgendosi di quello, si tolse la sciarpa che aveva al collo per prestarla alla ragazza. Il suo tentativo di farla riscaldare fu vano a causa dell’arrivo di un ragazzo dai capelli biondi che gli bloccò il braccio
< Non ha bisogno della tua sciarpa > affermò con tono aggressivo, guardandolo in modo animalesco come se volesse dire “non permetterti di toccarla”
< Scusa? > chiese come se non avesse capito le parole appena dette dal ragazzo
< Credo che hai afferrato perfettamente il concetto > rispose, al quanto piccato da quella domanda, sentendo nascere in lui un certo odio nei suoi confronti
< Tu chi saresti? > domandò per conoscere la persona con cui stava tendo la conversazione
< Sono Naruto Uzumaki, un suo amico > rispose afferrando il braccio della ragazza, ancora sorpresa dal vedere Naruto di fronte a lei
< Come mai sei qui? > gli domandò attirando la sua attenzione
< Sono venuto a chiamarti. Gli altri ci stanno aspettando > rispose iniziando a percorrere il tragitto per ritornare in hotel trascinando con se Hinata, la quale si voltò alle sue spalle
< Scusa, ci vediamo > disse con voce un po’ più alta del solito per poi riportare lo sguardo verso il ragazzo davanti a lei, ancora incredula che Naruto fosse andato a cercarla. Non si sarebbe mai aspettata un comportamento del genere dal ragazzo. Anche se era leggermente felice anche se sapeva perfettamente che quell’atteggiamento fosse dovuto al fatto di essere preoccupato solo per un’amica.
                                      
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< N-Naruto > lo chiamò Hinata cercando di attirare la sua attenzione. Da quando l’aveva presa per il braccio per riportarla nella stanza, il ragazzo non aveva mollato la presa sull’arto della ragazza. Anche se non gli dispiaceva essere toccata da lui, doveva dire che la sua presa era davvero forte. Questa gli stava causando un po’ di dolore
< È successo qualcosa? > domandò voltandosi, arrestandosi, preoccupato che ad Hinata fosse successo qualcosa
< I-il braccio > rispose guardandolo. Quando Naruto si accorse che stesse ancora trascinando la ragazza, lasciò andare immediatamente la mano per poi portarla dietro la nuca, iniziando a strofinandosela in modo imbarazzato. Intanto Hinata vedendo quel suo lato pensò di essersi innamorata ancora di più del ragazzo. Lo aveva trovato adorabile mentre si passava la mano tra i capelli guardando a destra e sinistra troppo imbarazzato per guardarla negli occhi. Pensò che in quel frangente i ruoli si fossero invertiti.
< Scusa > iniziò continuando a non guardare il volto della ragazza < Ti ho fatto male? > domandò accertandosi che non avesse provocato qualche danno alla sua amica
< No no > rispose cercando di tranquillizzarlo. Doveva dire che gli fosse piaciuto quando fosse apparso dal nulla. Anche se pensò che non lo avesse fatto perché provasse qualcosa per lei, ma solo perché fosse preoccupato per la sua amica.
< Raggiungiamo gli altri > disse sorridendo afferrando di slancio la mano di Hinata, il cui viso divenne rosso appena sentì la mano del ragazzo stringersi alla sua, per poi cominciare a correre verso la stanza delle ragazze.
Dopo due bussate, la porta si aprì mostrando la figura di Ino, con le braccia incrociate al petto, con in volto un’espressione furente che appena i ragazzi la videro pensarono che forse non era una buona idea entrare in quella stanza. Appena la porta si chiese alle loro spalle, i due, gli unici in piedi con l’aggiunta di Ino, si sentirono un tantino osservati. Gli sguardi dei presenti erano rivolti a loro come se volessero vedergli dentro. Anche se in quella stanza stavano poche persone, cioè quattro, a loro sembrava di essere osservati da dieci. In quel momento Naruto considerò che avesse fatto bene a lasciare la mano della ragazza una volta giunti di fronte alla porta. Se i loro amici li avessero visti mano nella mano avrebbero potuto fraintendere la situazione. Anche se non gli era dispiaciuto tenere la mano di Hinata. Anzi doveva dire che si era sentito in pace, molto calmo come se quello che gli accadesse a torno non avesse più tanta importanza. Se invece ricordava la scena di Hinata parlare con il ragazzo nel giardino, sentiva crescere in lui un immenso odio nei confronti di quel ragazzo, anche se non riusciva a capirne perfettamente il motivo. Quando aveva visto che il ragazzo volesse offrigli la sua sciarpa ad Hinata, pensò che avesse visto troppo e doveva intervenire. Considerò che non si dovesse permettere di sporcare Hinata con il suo profumo.
< Lo sai quanto tempo è passato da quando sei andato a cercarla? > chiese Ino, rimasta all’impedì vicino alla porta
< Credo che siano trascorsi solo 20 minuti > rispose Naruto sperando di aver indovinato. Purtroppo capì di aver sbagliato osservando il volto di Ino incupirsi
< Errato > disse < Sono passati quaranta minuti. Ci siamo preoccupati credendo che vi fosse successo qualcosa > continuò raggiungendo Sai sul letto
< S-scusa Ino è colpa mia > affermò Hinata abbassando il capo, dispiaciuta del fatto che la colpa fosse data a Naruto. Se non fosse uscita per fare una passeggiata, tutto questo non fosse successo. Se qualcuno doveva essere sgridata quella era lei, di certo non il ragazzo al suo fianco.
< Adesso basta Ino > esclamò Sakura < Quel che è fatto è fatto. Giochiamo un po’ > continuò tirando fuori dal suo zaino le carte di UNO mettendo d’accordo tutti i presenti, i quali si posizionarono in cerchio in mezzo alla stanza. Proprio quando Sakura stava iniziando a mischiare le carte, sentirono bussare alla porta. I ragazzi pensarono immediatamente che dovesse essere il professore Kakashi per controllare se tutto fosse in ordine. Di certo in quella stanza non lo era, visto la presenza di tre ragazzi. Prima che Naruto iniziasse a dare di matto per quella situazione, Sasuke gli toppò la bocca con la mano per evitare che urlasse
< Spegniamo subito la luce ed infiliamoci sotto le coperte. Quando se ne sarà andato usciamo nuovamente fuori > spiegò a voce bassa per poi allontanare lentamente la mano dalle labbra di Naruto, il quale non ebbe nemmeno il tempo di guardare gli altri nel constatare che erano rimasti solo lui ed Hinata al centro della stanza. Se non voleva essere scoperto, doveva fare in fretta prima che il professore entrasse nella stanza per vedere se le ragazze stessero dormendo. Prese la mano di Hinata. Si buttò sull’unico letto libero per poi ricoprirsi completamente con le lenzuola. Aveva intuito subito che non fosse una situazione ideale, in quanto Hinata stava di fianco a lui con il capo poggiato al petto. Il respiro della ragazza, gli toccava la pelle del collo. A sua insaputa quella cosa gli piaceva tanto, ma in più sentire il petto della ragazza toccare il suo torace. Questo lo stava facendo impazzire. Doveva dire che erano davvero morbide.
< Cerca di resistere Hinata > disse Naruto, a voce bassa, ricevendo un cenno da parte della ragazza. Quando questa mosse la testa per dare l’assenso, il ragazzo respirò il profumo proveniente nei suoi capelli, visto che avesse abbassato il capo. Ne rimase esterrefatto pensando che fosse il più bel profumo che avesse mai sentito in vita sua. D’altra parte Hinata non poteva crederci di trovarsi in quella situazione. Aveva il volto rosso come un peperone a causa della vicinanza del ragazzo. Pensò che se non fosse distesa nel letto sarebbe sicuramente svenuta. Inoltre ogni volto che respirava, inalava l’odore del ragazzo che secondo lei fosse di una bellezza indescrivibile. Ad ogni respiro sentiva il cuore aumentare di battiti, iniziando a preoccuparsi del fatto che il ragazzo lo avrebbe potuto sentire.
Stando in quella posizione, Naruto poté osservare meglio il corpo della ragazza, giungendo alla conclusione che fosse davvero piccolo. Nonostante questo, lo trovò molto bello anche se non lo potesse vedere bene a causa del buoi. Gli venne l’istinto di abbracciarlo in quel momento. Purtroppo rimase solo un istinto, in quanto pensò che se lo avrebbe fatto, sicuramente avrebbe spaventare la ragazza e di conseguenza sarebbero stati scoperti. Questa era una cosa che non doveva accadere, anche se avrebbe voluto abbracciarla davvero. Mentre rifletteva su ciò, sentì la porta leggermente aprirsi. Immaginò che il professore stesse sbirciando per vedere che tutto fosse a posto. Pregò che facesse presto, perché altrimenti non avrebbe più resistito ed avrebbe abbracciato Hinata. Non sapeva il perché gli fosse venuto quell’istinto, sapeva solo che voleva tenerla fra le sue braccia e non farla più andare via. Inoltre aveva avvertito che i suoi battiti stessero aumentando. Questo poteva essere un problema se la ragazza li avrebbe sentiti.
Quando la porta si chiuse, Naruto sfilò il lenzuolo da dosso scoprendo sia lui che Hinata, la quale rimase sorpresa da quel comportamento in quanto non si era minimamente accorta che il professore se ne fosse andato, poiché in quel momento era per lei fosse l’ultimo problema al mondo la presenza dietro la porta del professore Kakashi.
< Siamo al sicuro adesso > fece notare Naruto guardando il volto di Hinata, notando che quest’ultimo fosse di un rosso molto accesso. Preoccupato si avvicinino
< Stai bene? > domandò preoccupato pensando che la ragazza stesse poco bene, visto che non era normale avere il colorito del viso come lo avesse lei
< S-si s-si > rispose balbettando distogliendo immediatamente lo sguardo non sapendo dove guardare.
< Meno male > tirò un sospiro di sollievo Naruto calmatosi sentendo le parole delle ragazza, la quale quando ascoltò quei semplici vocaboli usato dal ragazzo sentì il suo cuore battere come un martello pneumatico.
< Menomale che ha fatto presto > esclamò Sakura uscendo dalle coperte insieme a Sasuke, catturando l’attenzione di Naruto che quando li vide insieme non sentì nemmeno un po’ di gelosia osservandoli vicini. Non avvertì nessuna sensazione di risentimento verso il suo amico. Ripensandoci provò più astio nei confronti del ragazzo che stesse parlando con Hinata poco prima che verso Sasuke in quel momento. Quando aveva visto il volto di Hinata rosso, inizialmente si era preoccupato per poi trovarla molto adorabile appena aveva distolto lo sguardo dal suo guardandosi intorno.
< Giochiamo? > domandò Ino anche lei uscita dal letto insieme a Sai, osservando gli altri quattro ragazzi, che in risposta scesero dal letto per posizionarsi nuovamente al centro della stanza, sperando che questa volta nessuno li venisse a disturbare.

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Dopo aver giocato i ragazzi ritornarono alle proprie camera. Naruto aprì gli occhi in quanto ormai era passata un’ora da quando era entrato nel letto, ma sfortunatamente non riusciva ad addormentarsi. Appena chiudeva gli occhi inizia a ricordarsi tutti gli avvenimenti di quella sera. Iniziando dalla scena di Hinata insieme al ragazzo seduto sulla panchina; l’odio che provò guardandoli chiacchierare come se fossero amici oppure la stizza guardando il ragazzo donare la sua sciarpa ad Hinata per non farla prendere freddo oppure quando si era nascosto nel letto insieme alla ragazza. Ricordava perfettamente ancora il profumo dei suoi capelli. Il solo rammentarlo gli faceva battere forte il cuore in quanto quando lo ricordava appariva nella sua mente il volto di Hinata.
< Sasuke > chiamò l’amico sperando che questo fosse sveglio. Non ricevendo nessuno risposta < Sasuke > riprovò alzando leggermente il tono di voce augurandosi di essere sentito. Vedendo che non rispondesse sospirò per poi fare un ultimo tentativo
< Sei sveglio? > domandò guardando la sagoma del suo amico sul letto di fianco al suo
< Non più > rispose con tono scocciato. Lo aveva sentito anche le altre due volte precedenti, ma non aveva risposto perché voleva dormire. Visto che Naruto continuò ad insistere, decise che forse era meglio rispondere altrimenti avrebbe continuato così tutta la serata facendogli fare una nottata. Non voleva proprio che questo accadesse
< Per caso ti ho svegliato? > chiese Naruto facendo nascere in Sasuke l’istinto di ucciderlo al momento
< Devo proprio rispondere? >domandò sperando che Naruto capisse cosa volesse dire
< Ho capito > rispose il ragazzo portando gli occhi al soffitto
< Sbrigati a parlare altrimenti mi addormento di nuovo > disse invitandolo a parlare visto che da quando aveva detto quelle parole Naruto era stato in silenzio. Sasuke pensò che forse il ragazzo stesse pensando a cosa dire, così decise di dargli qualche minuto per fargli formulare le parole che doveva dirgli. Visto che il minuto era trascorso, decise di incalzarlo poiché voleva riposare
< Questa giornata è stata molto strana > iniziò continuando a guardare il soffitto, mentre Sasuke continuò a dargli le spalle < Non so come è potuto succedere, ma quando stavo sotto le coperte con Hinata, il solo respirare il suo odore mi ha fatto battere il cuore > aggiunse portandosi la mano sul suo petto, notando che quando l’aveva nominata questo aveva accelerato di battito
< Quindi?> chiese non capendo a cose volesse arrivare
< Inoltre quando l’ho vista parlare con un ragazzo e sorridere a quello che dicesse lui, ho provato una grande rabbia > affermò
< Quella non è rabbia baka > fece notare Sasuke, facendo voltare Naruto verso di lui meravigliato da quello che il suo amico avesse appena detto
< Davvero? > chiese ancora con lo stupore sul viso
< Certo quella è chiamata gelosia > rispose voltandosi per osservarlo < Certo che a volte sei proprio baka > aggiunse per poi rimettersi nella stessa posizione di prima
< Perché dovrei essere geloso? > domandò ingenuamente Naruto. Sentendo quella domanda Sasuke decise di respirare profondamente altrimenti avrebbe potuto commettere un omicidio quella sera.
< È troppo facile se ti dò io la risposta a questa domanda > rispose < La devi trovare da solo altrimenti non imparerai niente > continuò. Sentendo quelle parole, Naruto non replicò in quanto in fondo sapeva che forse il suo amico avesse ragione. Doveva trovare una risposta al più presto alla sua domanda
< Notte > disse non ricevendo nessuna risposta da parte di Sasuke.

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Il giorno seguente furono rimessi nuovamente a lavorare per tutto il giorno. Passarono l’intera notte a giocare a carte nella camera delle ragazze visto che la mattina seguente dovessero ritornare a casa. Appena tornò a casa, Naruto fu bombardato di domande da parte della madre, la quale era molto curioso di sapere se il figlio si fosse comportato in modo adeguato. Dopo avergli raccontato tutto, tralasciando qualche avvenimento, la madre tirò un sospiro di sollievo ascoltando le parole del figlio. Pensò che stranamente si fosse comportato bene. Di solito ogni qualvolta andasse in gita combinava sempre qualche marachelle. Pensò che forse fosse cresciuto e avesse messo la testa a posta. Anche se su questo non ne era ancora molto certa.
Il lunedì, quando tornarono a scuola, furono avvicinati dai loro compagni di classi, i quali iniziarono a chiedere cosa avessero fatto in quella gita. Quando dissero che avevano solo lavorato, i ragazzi furono felici di non essere stati sorteggiati per fare il rappresentante di classe. Quella che i cinque ragazzi avevano raccontato non era una vacanza, bensì erano lavori forzati. Vennero interrotti dall’entrata del professore
< Tornate ai vostri posti > affermò dirigendosi alla cattedra < Da oggi avrete un nuovo compagno > continuò posò il registro sulla scrivania, attirando l’attenzione su di se dei suoi studenti, i quali iniziarono a chiedersi che tipo fosse il nuovo studente. Anche se i ragazzi sperassero fosse una nuova ragazza.
< Entra > urlò. La porta si aprì e da questa apparì un ragazzo, per il dispiacere di quelli presenti in aula. Appena Naruto lo vide, rimase sorpreso poiché notò che fosse il ragazzo incontrato all’hotel.
< Salve a tutti sono …. > iniziò
 
Note autore:
Salve a tutti. Ecco il quinto capitolo
Come vi sembra? Secondo voi chi è il nuovo ragazzo? (Non si tratta di un nuovo personaggio, ma di uno già presente in Naruto). Spero che abbiate trovato interessante questo capitolo.
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; Kula per aver aggiunto la storia tra le preferite e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima
   
 
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