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Autore: xx_cla_xx    05/01/2017    0 recensioni
Sherlock Holmes è sempre stato un ragazzino sveglio, dedito alla sapienza e alla scienza della deduzione.
non ha mai provato una particolare attrazione verso i sentimenti.
O almeno questo è quello che lui pensa.
Questo è ciò che il suo cervello si è sempre detto. Perchè anche la minima probabilità che lui abbia provato dei sentimeti lo manda fuori di testa.
Ma c'è stato un momento in cui era vulnerabile.
E con l'arrivo di questo suo amico d'infanzia i ricordi potrebbero iniziare a tornare a galla, a farsi rivivere.
ATTENZIONE:la storia è mia. Forse, non so ancora, potranno comparire scene prese dai libri/ dalla serie.
MA SAPPIATE CHE TUTTO CIÒ CHE SCRIVO È MIO, SONO MIE PAROLE.
Pertanto, se qualcuno la "rendesse sua" o la utilizzasse senza chiedermi il permesso potrebbe correre il rischio che io lo denunci per violazione di copyright.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Moriarty, John Watson, Lestrade, Sherlock Holmes, Un po' tutti
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Sherlock era esausto, aveva passato tutta la notte a pensare e cercare di ricordare quel misteriosi amico d'infanzia, così quando bussarono alla porta aprì senza curarsi di chi vi fosse dall'altra parte. I suoi genitori. -Ciao tesoro!! Da quanto tempo!-Disse la mamma-guarda cosa ci tocca fare per vedere il nostro amato figliolo. Ci tocca andare noi a trovarlo. Dobbiamo sempre autoinvitarci- disse la madre alzando gli occhi al cielo. Si tolse la giacca e la poggiò sul divano, sul quale si sedette qualche secondo dopo. -Allora, che ci racconti??-Chiese il padre, che intanto aveva preso posto vicino alla moglie- come vanno i casi? Sei riuscito a capire chi aveva assassinato quel tizio, quello trovato nella metro?- chiese il padre, cercando di far parlare il figlio, inutilmente. Questo stava infatti fissando il vuoto, la sigaretta spenta penzolante dalle labbra. Stava pensando a dove fosse l'amico tanto atteso. Che gli avessero fatto uno scherzo? -Allora, questo "amico d'infanzia"?- chiese alla madre mimando le virgolette con le mani. -Ah già!-Disse la madre, battendosi una mano sulla fronte.-dovrebbe arrivare da un momento all'altro. Non entravano su un taxi solo, e così..-Lasciò la frase in sospeso. -Parlatemi di lui- disse Sherlock, più per poter pensare che per vera curiosità. Era infatti giunto alla conclusione che doveva trattarsi di uno dei suoi tanti nemici che si era procurato un tanti anni di casi. Si ricordò della madre che parlava giusto per il rumore del campanello. -Eccolo! -saltò in piedi la madre, entusiasta. -dai Sher, vai ad aprire all'ospite.- lo sgridò la madre, quando vide che il figlio non si muoveva. Il figlio prese la sigaretta dalle labbra, la appoggiò sul tavolo accanto alla poltrona e si alzò, controvoglia. Si trascinò giù per le scale della casa dove abitava e, arrivato alla porta, la aprì. La scena che gli si presentò davanti gli sarebbe potuta risultare divertente, se avesse saputo divertirsi. Ma non sapeva farlo. Gli risultò così solo stramba, più stramba di quando aveva bussato alla sua porta una ragazza con gli stivali in piena estate. Cercò così di cogliere più dettagli che poteva dall'uomo che aveva davanti. E si fece una mappa mentale. Aveva i capelli corti, penso Sherlock. Doveva essere stato un soldato, un tempo. Doveva essere stato in Afghanistan. E doveva anche essere un tipo a cui non piaceva aspettare sulla porta, dato che, quando vide che Sherlock non era intenzionato a scostarsi dalla porta si schiarí la voce, come a volergli indicare di levarsi. Si scostò così dalla porta e lo guidò su per le scale, che portavano nel salotto dove i genitori li aspettavano impazienti. Appena arrivarono Sherlock si sedette sulla sua poltrona, portò la sigaretta alla bocca e si perse nello studiare lo sconosciuto. Aveva capelli corti, castano scuro e tagliati come un militare. Aveva le guance incavate, come non magiasse da tanto, e ben rasate. Aveva il naso piccolo, ma non troppo, che finiva tondeggiante. Gli occhi erano grigi "come il temporale" pensò Sherlock. Aveva le sopracciglia non molto folte, e strette. Le labbra erano sottili, e di una tonalità più scura rispetto al resto della faccia, già si per sé di un rosa non proprio chiaro. Era basso, di corporatura magra e di una trentina d'anni. Non sembrava il tipo di persona da divertimento scatenato. Sherlock non si ricordava di averlo mai incontrato prima di quel momento, ma era sicuro che, con un po' di sforzo, sarebbero potuti andare d'accordo. -Questo è John- disse la madre entusiasta, con un sorriso a 32 denti. -John, lui è Sherlock. Sherlock, lui è John- li presentò la madre, sempre più felice. -Sherlock, c'è una cosa che non ti avevo detto: John è arrivato a Londra da poco, di ritorno da..- ...da una missione militare in Afghanistan- la interruppe Sherlock, calmo. Il ragazzo lo fissò a bocca aperta, stupito. Al che Sherlock rispose con un'alzata di spalle, come a voler spiegare che era una cosa elementare. La madre rise- vedi John, mio figlio Sherlock è molto perspicace, riesce a capire tutto al volo. Sherlock continuò- e presumo voglia affittare questa casa insieme a me- concluse. -presunsione esatta- gli disse la madre.-senti la signora Huggson-disse la madre, gesticolando. -Hutson- disse lui. -Come?-Chiede la madre, confusa, tornando sul divano, accanto al marito-La signora Hutson, non Huggson-la corresse Sherlock. Intanto John si era accomodato sulla seconda poltrona, situata davanti a quella del detective, con di fianco il caminetto da cui proveniva lo screpitio del fuoco. A quell'affermazione seguì un silenzio carico di imbarazzo. -Va bene- disse Sherlock infine. -Cosa?-Chiede la madre, confusa. -va bene, John può rimanere qui.- spiegò Sherlock- ma non ti aspettare trattamenti speciali- disse poi, rivolto al ragazzo. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ spazio autrice ciao! come va? allora, siamo arrivati a 100 visualizzazioni, e per me è bellissimo. se vi va, vorreste lasciarmi scritto un commento? mi farebbe iacere sapere se vi piace o se avete delle cose/errori da segnalare. sarebbe stupendo. grazie per l'attenzione, Claudia
   
 
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