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Autore: Tada Nobukatsu    05/01/2017    2 recensioni
Il colibrì è l'uccello più piccolo del mondo. Ha spiccata aggressività, rapidità nel volo e nelle acrobazie, stupendi colori e per questo le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia. Il movimento delle ali può raggiungere la sorprendente velocità di 70-90 battiti al secondo. Nessun altro uccello vivente sul pianeta può battere le ali tanto velocemente. In proporzione, la dimensione del loro cuore, rapportata all’uomo, è più grande di 5,6 volte e la frequenza cardiaca dei battiti può raggiungere 1260 pulsazioni al minuto.
Tutte cose molto belle, ma la vera domanda è... che diavolo ci fa in mezzo ai corvi, ai gatti e ai gufi?
Ma soprattutto... Cosa c'entrano in tutto questo i biscotti di Kageyama?
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fidarsi o non fidarsi di un Diavolo sotto copertura?


Kuroo raggiunse la stanzina in piena notte e trovò Chiyo già lì, con lo sguardo assorto nel vuoto davanti a sè e le spalle curve. Nonostante il buio della stanza, nonostante i capelli le ricadessero davanti al viso, nascondendola parzialmente, era comunque possibile vederli quegli occhi completamente schiacciati da una profonda tristezza. Kuroo le si avvicinò, senza dire una parola, e continuò ad osservarla. Il silenzio durò qualche secondo che parve eterno, entrambi insicuri su cosa fosse giusto dire o su cosa l'altro avesse voluto sentirsi dire.

«Mi hai fatto promettere che non ti avrei dimenticato» disse infine Chiyo, senza guardarlo, continuando a fissare il suo punto sul pavimento. «Non è stato un errore, vero?» E finalmente alzò gli occhi su di lui. Kuroo rimase sorpreso nel scorgere al loro interno una profonda paura e angoscia. Non c'era tristezza, o per lo meno non era il sentimento predominante, ma c'era principalmente la paura.

«Insomma...» cominciò a tremare lei, sforzando quel solito sorriso che tirava su quando voleva nascondere e sopprimere il dolore. «Non ho sbagliato a... ad appoggiarmi completamente a tutto questo. Non ho sbagliato a crederci, vero?» la voce cominciò a tremarle, sforzata, mentre gli occhi le si inumidirono. «Perché io... io ora credo che non riuscirei più a... insomma, ho promesso. Non so se riuscirei a tornare indietro, a questo punto.»

Kuroo scattò verso di lei e cingendole le spalle se la strinse al petto con quanta più foga aveva. «Non è stato un errore» le disse semplicemente.

«Quindi...» accennò a sorridere lei, cacciando indietro le lacrime. «Quindi non è tutto finito?»

«Finito?» chiese lui, accennando un sorriso e separandosi da lei abbastanza da guardarla in viso: «Vuoi già liberarti di me?»

Chiyo l'osservò qualche istante, mentre un sorriso pian piano le nasceva in viso. «No» ammise poi, in un accenno di risata. «Ancora no.»

«Meno male» sospirò lui. «Pensavo che già stavi pensando a come uccidermi senza destare sospetti.»

«Ucciderti?» chiese lei, confusa.

«Sei pericolosa! Guarda cos'hai fatto oggi al povero Tanaka-kun che voleva solo difenderti dalle grinfie di Bokuto.»

«Tanaka-san è un idiota! Ma che andava blaterando stasera?»

«Credo volesse impedire a Bokuto di mettere gli occhi su di te» alzò le spalle, prima di sghignazzare malizioso. «Poverino, non sa che ha sbagliato bersaglio.»

«Ha detto che sono piccola e scema!» ringhiò lei, ricordandosi cosa l'avesse fatta incazzare più di tutti. Kuroo restò qualche secondo a guardarla, col sopraciglio alzato, senza dire niente. Chiyo lo fulminò, prima di rimproverarlo: «Non dovresti dire qualcosa tipo "Si sbaglia! Non è vero che sei piccola e scema"?!»

«Mi hanno insegnato a non dire mai bugie» sogghignò lui, destando la sua collera, per l'ennesima volta.

«Idiota! Ti faccio secco! Spilungone!» inveì contro di lui, colma d'ira. «Che razza di fidanzato sei, se nemmeno mi proteggi?» e si rese conto solo successivamente di cosa aveva detto, arrossendo.

Gli aveva dato del "fidanzato". Insomma, non che i presupposti non ci fossero, ma non avevano mai ufficializzato in nessun modo la cosa. Non si poteva ancora dire con certezza che stessero assieme.

Ma Kuroo non parve dare peso alla cosa allo stesso modo e si limitò a rispondere, grattandosi la nuca con fare quasi rassegnato, «Mi sembra che tu sia in grado di difenderti benissimo da sola, senza il mio intervento.»

Non aveva avuto reazioni, ma aveva ben capito cosa lei avesse detto. O forse no? Magari non aveva colto. O magari era lei che ancora non capiva troppo bene.

Kuroo colse il suo silenzio e il suo sguardo imbarazzato, assorto, e le chiese: «Che c'è?»

«Uhm... niente, è che...» balbettò lei, tornando a fissare quel punto invisibile vicino ai suoi piedi, penzoloni giù dal mobiletto. «Ecco... mi chiedevo se... date le circostanze, io e te... sì, insomma, se si può considerare che... come dire... stiamo insieme?» riuscì infine a chiedere, avvampando come poche volte aveva fatto.

Kuroo attese qualche secondo, prima di rispondere, alzando gli occhi: «Beh, non so. In realtà pensavo di tenerti ancora un po' come giocattolino, giusto per dirvertirmi un po', e poi magari guardare oltre.»

«Eh?!» sobbalzò lei, spalanco gli occhi. Diceva sul serio?

Kuroo la guardò sogghignando, prima di avvicinare rapidamente il volto al suo e sfiorarle le labbra. «Sto scherzando, stupida» mormorò prima di baciarla.

«Beh» continuò poi con più serietà, sedendosi al suo fianco e cingendole le spalle con un braccio, stringendola. «Non saprei. Tu che ne dici?»

«Io?» chiese lei, agitata come poche volte.

«Sì, dimmi tu che ne pensi. E questa volta dammi una risposta vera, per favore!» la fulminò.

Lei ridacchiò, abbassando lo sguardo, imbarazzata, poi cercando di fare appello a tutto il suo coraggio disse: «Sì, a me sta bene.»

«Ottimo, allora è deciso» e accostandosi al suo orecchio le sussurrò dolcemente: «Ora sei la mia piccoletta.»

Chiyo sorrise emozionata, lasciandosi stringere ancora, poi ebbe un flash e allontanandosi appena da lui quasi gli urlò contro, puntandogli il dito: «Ti eri ingelosito!»

«Eh?!» sobbalzò lui.

«Bokuto qualche giorno fa ha detto che ero la "sua piccoletta" e tu hai iniziato a dargli addosso» spiegò lei. «Avevi detto che era perché si dava troppe arie e ti aveva infastidito.»

«Ed è così» disse lui, distogliendo lo sguardo ma arrossendo appena.

«No, invece! Ti sei ingelosito! Ecco perché ultimamente te la prendevi tanto con lui.»

«Sciocchezze!»

«Dai, non mentire alla tua Chiyo-chan!» sghignazzò lei, sporgendosi verso di lui e punzecchiandolo. «Ammettilo che eri geloso.»

«Nah...» cercò di insistere lui, continuando però ad allontanarsi con la nuca e guardare altrove.

E Chiyo avrebbe continuato ad andare avanti se non avessero sentito delle voci mormorare nel corridoio.

«Sta arrivando qualcuno» sussurrò lei e Kuroo scese dal mobiletto, sporgendosi lievemente dalla porticina. Si guardò attorno, poi si piegò ad afferrare la mano di Chiyo e la tirò via, mormorandole: «Andiamo.»

«Ma perché scappiamo, possiamo sempre dire che ci siamo trovati per caso, no?» chiese lei. Quella situazione le fece tornare in mente la prima volta che Kuroo l'aveva portata fuori, sull'altalena. Anche quella sera l'aveva presa per mano e l'aveva trascinata via. Era una sensazione sempre piacevole.

«Perché così è più eccitante, no?» sghignazzò lui, prima di nascondersi dietro un angolo. «E perché vorrei stare un altro po' in pace con te, senza seccatori che fanno domande» disse poi con più serietà.

Intanto da dietro un angolo, poco distante, erano sbucati due ragazzi dell'Ubugawa. Camminavano appiccicati l'uno all'altro, con una torcia in mano, e si guardavano attorno convulsamente.

«Ma perché dobbiamo farlo?» lamentò il primo, tremolante.

«Perché se ci sono veramente dei fantasmi voglio vederli!» rispose il secondo.

«Ma se ci sono veramente, moriremo! Lo dice la leggenda!»

«Sciocchezze! Certe cose non esistono!»

«Ma allora se non esistono perché siamo qui?»

«Per accertarci che non esistono!»

«E se invece esistesse davvero!»

«Non dire stupidaggini!»

E continuarono a battibeccare su quella storia, camminando lentamente. Kuroo lanciò uno sguardo enigmatico a Chiyo, che si limito a sospirare e negare con la testa. Quella stupida storiella sui fantasmi innamorati aveva fatto il giro della scuola in meno di una giornata, era incredibile!

Lasciarono lì i ragazzi ricercatori e corsero verso la loro finestra semi-aperta.

Uscirono e di nuovo tornarono al parco, sopra quella casetta.

«Fantasmi nella Shinzen?» chiese infine Kuroo, una volta sistemati e finalmente soli. Chiyo sospirando si lasciò avvolgere dalle sue braccia, sedendosi ancora una volta sulle sue gambe, e gli poggiò la testa sul petto.

«Stupidaggini! È una storiella inventata da Kaori e Yukie perché ieri sera ci hanno visti insieme e mentre me ne parlavano Miyanoshita ci ha sentite e loro si son dovute inventare qualcosa.»

Kuroo scoppiò a ridere, nel sentire la ridicola situazione che si era andata creando.

«È incredibile che sia già diventata così virale!» disse lei.

«Le storie sui fantasmi attirano sempre un sacco di curiosi. Avrebbero potuto inventarsi altro... che ne so? Una coppia di scoiattoli.»

«Scoiattoli?» scoppiò a ridere Chiyo, alzando la testa per poterlo guardare in viso.

«Non ti piacciono gli scoiattoli? Meglio i gatti, forse» sogghignò.

«Sì, avrebbero dovuto dire che avevano visto un gatto abbracciato a un colibrì! Non avrebbero sicuramente destato sospetti!»

«Un gatto e un colibrì, che coppia bizzarra e contro natura.»

«Non c'è una sola cosa che sia a nostro favore, se ci pensi.» e Kuroo la guardò, volgendole tutta la sua attenzione. «Tu sei alto io sono bassa, due città diverse, due animali simbolo diversi, due squadre non solo diverse ma addirittura rivali.»

«Il gatto-capo cattivo... è così che mi hai chiamato la prima volta» ricordò Kuroo.

«Hai buona memoria» rise lei, divertita.

«Per le cose che riguardano te, sì» sorrise dolcemente, stringendola. Poi aggiunse: «Insomma, non si incontrano tutti i giorni dei folletti isterici e psicopatici come te, è difficile da cancellare dalla memoria. A volte ho ancora gli incubi.»

«Hai un modo tutto tuo di essere dolce» gli disse irritata, manifestando tutto il suo nervoso ma senza dargli addosso direttamente. In fondo, nonostante la cattiveria detta, la stava ancora stringendo con dolcezza e sorridendo amorevolmente. Come poteva incazzarsi in un momento come quello?

«È la mia arma di seduzione» continuò lui, divertito.

«Forse dovresti rivederla.»

«Perché? Finora ha funzionato» sghignazzò.

Chiyo sorrise intenerita, abbandonando il senso di fastidio per quelle sue continue provocazioni e frecciatine. Si rigirò su se stessa, andando ad affondare il viso contro il suo petto, socchiundendo gli occhi e beandosi di quel suo odore che cominciava a piacerle sempre più. Strinse la sua maglietta tra le dita, restando lì immersa, beata in quell'abbraccio.

«Mi mancherai» ammise infine.

«Sì, lo so bene» rispose lui e lei tornò a irritarsi.

«Non dovresti dire qualcosa tipo "anche tu"?» lo rimbeccò e lui tornò a sghignazzare divertito. Era più forte di lui, non riusciva proprio a non prendersi gioco di lei, le sue reazioni erano sempre uno spasso.

«Non avrai tempo di sentire la mia mancanza, sarai impegnata ad allenarti per i preliminari, e poi...» sorrise, dandole un tenero bacio sulla fronte. «Ti scriverò e ti telefonerò tutte le sere. Mi sentirai tanto che comincerai a detestarmi» sghignazzò.

«Ma io ti detesto già» sorrise lei, accucciandosi più sul suo petto. Da quella posizione poteva sentire battere il suo cuore, era come una ninna nanna delicata e dolce, le infondeva tranquillità. Chiuse gli occhi e si beò di quel silenzio, rotto solo da quel costante tamburellare contro il suo orecchio, e in un attimo si sentì in pace.

Chissà quanto avrebbe dovuto aspettare per poterlo avere ancora, quell'attimo di serenità.

«Vorrei potermene stare qui così tutta la notte» ammise, con un velo di tristezza nella voce. L'idea che di lì a poco sarebbe dovuta tornare sola nella sua stanza, dando definitivamente una fine a tutto quello, la riempiva di dolore.

«Potremmo farlo» disse lui.

«Che?!» stridulò lei, alzando gli occhi sul suo viso. «Non dirai sul serio!»

Era una cosa folle, ma lui aveva già fatto cose folli e questo la portava a credere in tutto ciò che diceva, anche le più stupide. Era imprevedibile.

«Perché no? È l'ultima notte che stiamo insieme, è un buon modo per passarla.»

«Hai idea del rischio? Ci caccerebbero dal club come minimo!» lo rimbeccò con rimprovero. Che andava blaterando!

«Basta non farsi scoprire» alzò le spalle lui.

«E come vorresti fare? Mettere dei pupazzi sotto le coperte per simulare noi stessi? Domani mattina vedrebbero i futon vuoti, non credi?»

«Gli diremo che ci siamo svegliati all'alba e che siamo andati a correre un po'. E comunque, sono sicuro che se ne parlassi con Yukie e Kaori loro troverebbero il modo di coprirti» sghignazzò.

«Non ne sono certa. E tu? Con la tua squadra? Non si insospettirebbero?»

«Sono quello che tiene in riga tutti, sono il più maturo e responsabile, nessuno sospetterebbe di me» disse assumendo un aria angelica.

«Sei un diavolo sotto copertura» constatò Chiyo e lui sghignazzò malefico alla sua affermazione.

«Vai in stanza a prendere un cambio per domani, così non ci facciamo trovare in pigiama. Io cerco un posto dove starcene tranquilli, senza essere scoperti.» e cominciò a scendere dalla casetta-scivolo. Ma Chiyo restò immobile lì, rossa in volto, pensierosa. Non pienamente convinta.

«Non ti va?» chiese lui, vedendola titubare.

«Mi stai seriamente chiedendo di passare la notte con te?» balbettò, agitata come poche volte le era successo.

Kuroo sorrise maliziosamente, sghignazzando, e le chiese: «Ti stai facendo strani pensieri?»

«Io? No!» cominciò a dimenarsi lei, senza uno scopo preciso se non quello di voler trovare una scappatoia. «È che, insomma, è strano... non credi?» e continuò a balbettare qualsiasi cosa le venisse in mente, nella speranza di dire la cosa giusta, tra le tante.

Kuroo la lasciò parlare, guardandolo lievemente divertito, godendosi in un certo senso lo spettacolo, poi le venne in soccorso: «Non ho cattive intenzioni. Te lo assicuro.»

Quello sembrò bastare per calmarla un po', nonostante continuasse a essere rossa in volto.

«Sono un gentiluomo, per chi mi hai preso?» disse con disinvoltura.

Chiyo si avvicinò al bordo della casetta, per scendere, e mormorò poco convinta: «Per un diavolo sotto copertura»

Rientrò nella casetta e stava per dirigersi alla scaletta per scendere, quando Kuroo, dietro di lei, si chinò in avanti e l'afferrò, cingendole la vita. Se la trascinò contro, premendosela al petto, e fece scivolare con voluttuosità la mano sul suo ventre.

«Allora sta a te decidere se fidarti o meno» le sussurrò provocante all'orecchio, prima di posarle con delicatezza le labbra sul collo.

Il cuore di Chiyo parve esplodere ed ebbe come la sensazione che la sua faccia facesse altrettanto, colta da un improvviso bruciore alle guance. Il respiro accellerò e le gambe si fecero molli. Si sciolse dall'abbraccio con rapidità, fuggendo poi via con uno stridulo: «Comincia a fare freddo qui fuori, non credi? Perché non torniamo a scuola?» e non aspettò risposta che già era sulla via del ritorno, dritta e rigida come un soldatino. Kuroo se la rise per un po', poi decise di seguirla.


NDA.

Eccomi! Il capitolo precedente l'ho postato talmente di fretta che neanche ho avuto tempo/modo di lasciare una NDA e delle anticipazioni. Mamma mia che periodo schifoso T_T

Comunque... Kuroo tieni le mani a posto!!! L'aver rivendicato la proprietà non ti da diritto di farne quello che vuoi u.u Non fare lo sporcaccione.

DUNQUE! Accetterà Chiyo-chan di passare la notte con lui, alla fine? E se sì... Kuroo manterrà la promessa di fare il gentiluomo? Insomma, la domanda che tutti ci poniamo è... il prossimo è un capitolo a rating rosso o meno? :P ehehe lo scroprirete settimana prossima col nuovo capitolo che si intitola: "Sai, di solito i gatti se li mangiano gli uccellini"

Niente anticipazioni o vi spoilero tutto xD

Io ringrazio tutti come al solito e vi do appuntamento a giovedì prossimo.

Cià cià


Tada-nobukatsu-kun


   
 
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