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Autore: Crystal25396    05/01/2017    2 recensioni
Che non ci si possa smaterializzare all’interno dei confini di Hogwarts è un particolare che chiunque abbia mai letto “Storia di Hogwarts” conosce. Eppure quella mattina, qualcuno vi era riuscito.
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Dal secondo capitolo:
Quando Hagrid, dopo aver bussato, ottenne il permesso di entrare, i due trovarono il preside seduto alla sua scrivania, che li osservava dietro i suoi occhiali a mezzaluna.
«Oh, Hagrid! Qual buon vento ti porta? Qualche problema o questione che vorresti discutere sul tuo nuovo incarico?»
«No signore. Non ho problemi con quello, ma con questo qui» rispose Hagrid facendo cenno allo strano tizio col cravattino, che si stava guardando attorno incuriosito, con un’espressione innocente e bambinesca sul volto.
Quando si rese conto che l’attenzione era rivolta tutta verso di lui, l’uomo fece un profondo inchino verso il preside, salutandolo con un amichevole «Salve!»
«L’ho trovato vicino al Lago Nero. Credo che abbia qualche rotella fuori posto…»
«Ehi!» esclamò l’uomo con aria imbronciata.
«…e che sia un Babbano.»

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Cross-over Harry Potter / Doctor Who
La storia può essere letta anche da chi non ha mai visto Doctor Who.
Genere: Fantasy, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Remus Lupin, Rubeus Hagrid, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Capitolo 7
Halloween
 
 


Come il Dottore aveva immaginato, in brevissimo tempo Difesa Contro le Arti Oscure divenne la lezione più amata dagli studenti. La storia di quanto accaduto con il Molliccio aveva fatto il giro della scuola in un lampo e non c’era da stupirsi che Piton fosse diventato particolarmente vendicativo con i Grifondoro, Neville in particolare, che non perdeva occasione di strapazzare il più possibile. Inoltre, la sua già scarsa simpatia per il professor Lupin assunse dimensioni gigantesche e i suoi occhi lampeggiavano minacciosi al solo sentirlo nominare. Inutile dire che neanche il Dottore era scampato a questo profondo odio improvviso: tutti sapevano che aveva assistito alla lezione e nei loro racconti gli studenti ci tenevano particolarmente a sottolineare come l’insegnante di Astronomia fosse scoppiato a ridere fino alle lacrime, senza neanche cercare di trattenersi.
Rimaneva solo da capire come Piton sarebbe riuscito a vendicarsi con i suoi due colleghi: non poteva certo togliere loro punti Casa come faceva con i Grifondoro. Alcuni tremavano al solo pensiero di cosa la mente perversa del professore di Pozioni avrebbe partorito. Nel frattempo, gli studenti si limitavano a seguire le sue lezioni senza emettere un solo fiato, per paura di una qualche reazione improvvisa. L’unico che trovava la situazione allettante era Draco Malfoy. Lui e la sua banda di Serpeverde non perdevano occasione di servire su un piatto d’argento la situazione perfetta per far togliere punti ai Grifondoro. Ogni volta ne inventavano una nuova e avevano tentato lo stesso approccio, più discreto, anche con altri professori, ma con risultati piuttosto deludenti.
La sera precedente, durante la lezione notturna che avevano assieme ai Grifondoro, ci avevano provato anche con il Dottore, ma la cosa si era risolta in maniera alquanto esilarante.
Quando Draco Malfoy aveva tentato di attirare la sua attenzione, il Dottore l’aveva ignorato quasi completamente, azzittendolo con un semplice “Non ora, sono occupato!”, mentre era chino sul telescopio di Lavanda Brown. Si era deciso a voltarsi e prestargli attenzione solo dopo aver restituito lo strumento alla Grifondoro.
«Dimmi tutto Draco!» aveva esordito, felice di potersi rendere utile.
«Non riesco a manovrare il mio telescopio. Sa com’è, il braccio…» aveva risposto infastidito, facendo cenno all’arto bendato che teneva appeso al collo.
Nonostante Madama Chips l’avesse dimesso all’inizio della settimana, Malfoy continuava ad andarsene in giro con l’aria di uno che è eroicamente sopravvissuto ad una tremenda battaglia.
«Puoi lavorare con uno della tua casa, allora. Bene! Problema risolto. Ora, ho potenziato i vostri strument-»
«Mi scusi professore, ma non crede sia meglio che io lavori con Paciock, che  qui accanto a me?» lo aveva interrotto, gustandosi l’espressione terrorizzata di Neville. Harry, seduto alla sua sinistra, gli aveva lanciato uno sguardo di fuoco: lo sapeva che doveva esserci un motivo se aveva scelto la postazione in mezzo alla loro…
Il Dottore, però, lo aveva guardato confuso e ciò che era uscito dalle sua labbra in quel momento aveva spiazzato l’intera classe.
«Come hai fatto a salire fin qua su, allora?»
«Come, scusi?»
«Ti fanno male le gambe?» aveva chiesto e senza lasciare ad alcuno il tempo di intervenire, aveva tirato fuori il suo cacciavite sonico e l’aveva puntato contro Malfoy «No, non ti fanno male, sono perfettamente sane, quindi puoi camminare. A questo punto le cose sono due: o qualche incantesimo ti impedisce di camminare, o stai cercando di imbrogliarmi. Stai cercando di imbrogliarmi?»
Mentre parlava non aveva smesso un attimo di gesticolare e si era avvicinato a Malfoy, finendo la frase chinato verso il volto del ragazzo, che lo osservava ad occhi sgranati.
«N-No, signore.» aveva balbettato disorientato.
«Benone!» aveva esultato ricomponendosi e tornando verso il centro dell’aula. «Allora puoi raggiungere e lavorare in coppia con Pansy. Sono certa che sarà più entusiasta di Neville all’idea di poterti aiutare: ho notato che dall’incidente con l’ippogrifo è parecchio premurosa nei tuoi confronti... Bene, riprendiamo! Cosa stavo dicendo? Pianeta! Bene, ho potenziato i vostri telescopi, così che possiate osservare stelle che altrimenti non avreste potuto notare. Vedete quel puntino grigio luminoso? E’ un pianeta noiosissimo e dal nome altrettanto buffo: Raxacoritofallapatorio.»
Il Dottore aveva ripreso a spiegare come se niente fosse e incurante del fatto che ora l’intera classe di Grifondoro lo stava guardando con occhi adoranti.
«1 a 0 per il Dottore» aveva ridacchiato Ron scambiandosi uno sguardo divertito con Harry, mentre Draco Malfoy afferrava i suoi libri e si sedeva accanto a Pansy, furioso più che mai.
Quella sottospecie di professore… Lo odiava, lo odiava ancor più di quanto non odiasse Lupin, quello vestito peggio del loro vecchio elfo domestico. Come aveva osato metterlo in ridicolo davanti all’intera classe? E soprattutto, come osava chiamarlo per nome? Lui era Draco Malfoy, per Salazar. Chi si credeva di essere?
«Che razza di insegnanti ha messo quel vecchiaccio ad insegnare, quest’anno?» aveva sibilato a denti stretti.
«Draco?» si era sentito chiamare dal Dottore, facendolo inevitabilmente trasalire. «Quasi me ne dimenticavo… Non chiamarmi più “signore”. Cinque punti in meno a Serpeverde.»
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. A stento si era trattenuto dall’alzarsi e lasciare l’aula ed era rimasto seduto al suo posto, senza più fiatare, incenerendo con gli occhi quel tizio con la giacca in tweed. Ne avrebbe discusso con suo padre, quello era poco ma sicuro.
 
La mattina, quando scese per colazione, il Dottore si ritrovò puntati addosso tantissimi occhi, che lo guardavano orgogliosi, la maggior parte provenienti dal tavolo dei Grifondoro.
«Ho sentito che hai sistemato per le feste quel Malfoy, è Dottore?» rise Hagrid dandogli una poderosa manata sulla schiena, che gli fece oscillare pericolosamente il viso verso la sua ciotola di zuppa inglese.
Da quando Remus e il Dottore erano andati a trovare il guardiacaccia, Hagrid aveva quasi completamente rivalutato quell’uomo bizzarro col cravattino. Era strano, non c’erano dubbi, ma era simpatico e le parole di conforto che gli aveva rivolto per un attimo lo avevano fatta apparire ai suoi occhi, a discapito del suo aspetto, un uomo vecchio e saggio quasi quanto Silente.
«Sul serio? Veramente io non ho fatto nulla…» disse il Dottore lanciando un’occhiata al tavolo dei Serpeverde, dove Draco Malfoy lo osservava furioso, la mano sinistra che impugnava pericolosamente la forchetta con cui stava mangiando il suo dolce.
«Harry mi ha mandato un gufo dopo la lezione, dice che hai impedito a Malfoy di mettere in difficoltà Neville e che ci hai anche tolto i punti. Lo dicevo io che eri in gamba!» sentenziò riprendendo a dargli quelle che dovevano essere delle pacche amichevoli.
«Hagrid ha ragione, sei stato grande, Dottore!» dissero i gemelli Weasley raggiungendolo al tavolo dei professori, stringendogli la mano a turno.
«Più che grande, direi fantastico!»
«Magnifico!»
«Unico!»
«Geniale!»
«E qualcosa mi dice che stai riacquistando punti come professore più amato di Hogwarts.» intervenne Remus, prendendo posto accanto al Dottore. «Ho sentito alcuni studenti parlarne mentre venivo qui in Sala Grande. Hogwarts non si è ancora completamente svegliata e sei già sulla bocca di tutti.»
«Ben detto, professor Lupin!» esclamò George.
«Ora scusate, ma per noi è meglio andare» disse Fred facendo cenno alla McGranitt, che li guardava con aria di rimprovero.
«Ci vediamo a lezione Hagrid. Professori…» li salutarono dirigendosi al tavolo dei Grifondoro.
«Nel caso non ve lo avessi detto lo ripeto: quei due mi sono simpatici» borbottò fra se il Dottore.
«Sono bravi ragazzi, ma ne combinano una più del diavolo. Sono i degni eredi di un altro gruppo di mia vecchia conoscenza» disse Hagrid lanciando una fugace occhiata a Remus, che non riuscì a nascondere un sorriso malandrino.
«Addirittura?»
«Lo dice anche Silente, l’ho sentito io.» confermò Hagrid.
«Si può sapere di che state parlando voi due?»
«Nulla, Dottore. Nulla. Cambiando argomento, avete visto l’avviso affisso in bacheca?» chiese Remus servendosi del succo di zucca.
«Eccome se l’ho visto!» intervenne Hagrid allegro «La prima gita ad Hogsmeade dell’anno!»
«Hogsmeade?» chiese il Dottore. Più il tempo passava e più invece di capirci qualcosa, quel mondo magico lo faceva sentire sempre più stupido. In tutta la sua vita aveva viaggiato moltissimo, più di qualunque essere vivente nell’intero universo. Eppure da quasi un paio di mesi non faceva che sentirsi come un novellino. Quasi tutto ciò che lo circondava per lui era nuovo, ogni giorno scopriva qualcosa di diverso e ormai gli era chiaro che di cose da imparare ne aveva ancora moltissime. Lui. Il Dottore.
Il Dottore doveva imparare. Strabiliante… Ma la cosa gli piaceva da impazzire!
«E’ l’unico villaggio completamente abitato da maghi della Gran Bretagna.» gli spiegò Remus «E’ qui vicino, c’è un sentiero che lo collega ad Hogwarts e gli studenti dal terzo anno in poi hanno il permesso di visitarlo in alcuni finesettimana prestabiliti. Quest’anno la prima uscita sarà la domenica di Halloween.»
«Un villaggio interamente abitato da maghi? Mi piace! Ci andiamo Remus? Vero che ci andiamo?» lo pregò il Dottore.
«Questa volta passo, mi spiace. Ma puoi sempre andarci con Hagrid.»
«Ma certo! Ti ci porto io, Dottore. Vedrai, ti piacerà Hogsmeade!»
 
Niente fu più vero. Il Dottore rimase entusiasta da quel piccolo villaggio. La loro prima tappa fu Stratchy&Sons - Abbigliamento per Maghi, dove il Dottore acquistò un cravattino che poteva cambiare colore e fantasia a seconda della temperatura esterna. Subito dopo passarono da Zonco, dove incontrarono Fred e George, che con il supporto di Lee Jordan stavano facendo rifornimento di scherzi. Quel negozio gli piacque talmente tanto che vi rimase dentro per quasi due ore, facendo perdere la pazienza ad Hagrid, che stufo di aspettarlo decise di “andarsi a fare un bicchierino”, dicendogli che lo avrebbe aspettato ai Tre Manici di Scopa. Alla fine, Fred e George rimasero con lui per tutto il giorno: dopo avergli mostrato le Pallottole Puzzole che avevano acquistato, i Frisbee Zannuti presi per loro sorella Ginny e una Tazza da Tea Mordinaso che –a detta loro- Harry avrebbe potuto rifilare alla Cooman, convinsero il Dottore a prendere un paio di Fuochi d’Artificio Filibuster e lasciarono il negozio con una busta piena di scherzi. Fecero una pausa ai Tre Manici di Scopa dove si riunirono con Hagrid e poi si precipitarono da Mielandia, dove questa volta anche il guardiacaccia non si fece pregare molto prima di spendere. Quando rientrarono al Castello era quasi il tramonto e le loro tasche traboccavano di dolci.
«Devo ringraziare Albus per le monete che mi ha prestato.» affermò riversando sul suo letto gli acquisti della giornata.
Era stata una giornata splendida e poteva solo che migliorare, con il sontuoso banchetto che lo attendeva per la cena. Raggiunse la Sala Grande con il sorriso sulle labbra e passò la serata a divertirsi come un matto. Dopo tutti i dolci mangiati ad Hogsmeade, nel suo stomaco non c’era più molto spazio e così si limitò ad un paio di bocconi di uno sformato di zucca, che era senza dubbio la vera protagonista di quella serata. Centinaia di esse decoravano le tavolate di studenti e professori e alcune erano state perfino incantate, di modo che, muovendosi, creassero dei magnifici giochi di luce e ombre grazie alle candele accese al loro interno. Un nugolo di pipistrelli veri svolazzavano sulle loro teste, guizzando fra le tantissime stelle filanti arancioni e il soffitto era coperto di nuvole come luminosi serpenti d’acqua.
Chiacchierò con il preside per quasi tutta la durata della cena e alla fine si unì ai fantasmi in una bizzarra danza che lui stesso aveva definito “della giraffa ubriaca”, facendo scoppiare a ridere l’intera sala e coinvolgendo alcuni studenti, che nell’ilarità generale si buttarono in pista, seguendo le mosse del loro insegnante di Astronomia.
 
Quando alla fine tornò nella sua stanza, il Dottore si lasciò cadere sul letto, esausto e soddisfatto. Quei maghi erano una forza! L’ultima volta che si era divertito così tanto era stato al matrimonio di Amy e Rory, ma quella volta non aveva potuto godere dell’espressione sconcertata di Minerva McGranitt mentre ballava come un matto davanti a tutti.
Si alzò dal letto e uscì sul terrazzo, lasciandosi accarezzare il volto dal freddo vento autunnale.
Amy e Rory.
Era due mesi che era lì e due mesi che non li vedeva. Gli mancavano i coniugi Pond, ma senza TARDIS non poteva andare da nessuna parte. Non aveva ancora scoperto cosa l’avesse spinta ad andarsene. Ai suoi cambi di rotta improvvisi era abituato: quante volte le aveva detto di andare da una qualche parte e lei, puntualmente, aveva fatto di testa propria? Ormai era capitato talmente tante volte che aveva perso il conto. Ma mai lo aveva lasciato in un luogo da solo di sua spontanea volontà, doveva esserci qualcosa lì, ad Hogwarts, che non le permetteva di atterrare. Ma cosa?
«Se sono qui per una qualche invasione aliena, devo essere tremendamente in anticipo. E’ troppo chiedere una piccola situazione di panico in cui possa essere di nuovo Il Dottore
 
In quel preciso istante, un forte bussare alla porta lo fece voltare e prima che potesse rispondere, Penelope Light, Caposcuola dei Corvonero, spalancò la porta.
«Professore!» lo chiamò gridando. Aveva il fiatone, doveva aver corso mentre saliva le scale, e lo guardava con occhi sgranati, pieni di paura.
«Penelope!» disse il Dottore raggiungendo la ragazza. «Che c’è? Che è successo?»
«Pro-Professore, de-deve venire subito!» esclamò facendo dei profondi respiri per riprendere fiato. «In Sala Grande, il p-professor Silente sta-sta radunando tutta la scuola.»
«Per quale motivo, che succede?»
«Si-Sirius Black, Dottore. Sirius Black è entrato ad Hogwarts!»











***
Angolo dell’autore
In ritardissimo, lo so, ma tra feste e cambio pc non sono riuscita a postare prima. Avevo anche pensato di pubblicarlo direttamente martedì prossimo, ma poi ho deciso di metterlo subito: non mi sembrava giusto farvi aspettare ancora.
Allora, le cose iniziano a farsi interessanti… Grandi sviluppi non ce ne sono stati, lo so, ma date tempo al tempo. E poi… Cavoli, Sirius si è appena infiltrato ad Hogwarts!
E comunque, spero abbiate apprezzato la scena durante la lezione di Astronomia xD Non sono riuscita a resistere, dovevo mettere in riga Malfoy in qualche modo e ho sfruttato l’ingenuità del Dottore a mio vantaggio :p Ma soprattutto, spero vi piaccia il quadretto Dottore-Gemelli Weasley. Nel caso non si fosse capito, ve lo dico apertamente: li adoro quei tre assieme! Spero di riuscire a piazzare qualche piccola scena che li coinvolge in ogni capitolo…
 
Mi farebbe molto piacere sapere che cosa ne pensate del capitolo e/o della storia in generale. Se mai voleste lasciare una piccola recensione, un commento, farmi notare qualche errore o quello che volete, sappiate che farete di me un persona felice ^_^
Ringrazio tutte le persone che si sono avventurate in questa storia e questa settimana ringrazio in particolare
- Corvinus e miss_moka che l’hanno aggiunta alle seguite;
- fairy70  che l’ha aggiunta alle preferite;
- _purcit_, I_S_Acquamarine e ___HermionePotter___ che hanno lasciato una recensione.
 
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Alla settimana prossima!
 
-Crystal-
   
 
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