Capitolo 7: nuove conoscenze
Il
giorno dopo, come promesso, portai nuovamente Naruto
in giro per il villaggio. Quel giorno gli avrei mostrato un’area diversa
rispetto al giorno precedente e ancor un po’ più affollata.
Speravo
che fosse pronto.
Naruto era
più tranquillo rispetto al giorno precedente.
Ne fui
sollevata. Si stava abituando in fretta e questo non poteva che essere positivo.
Ad un
tratto mentre camminavo, mi accorsi che il ragazzo non era più al mio fianco.
Mi
voltai di scatto e per fortuna mi accorsi che si era fermato solo a pochi metri
da me.
La sua
attenzione era stata catturata dai fiori di un fioraio.
Conoscevo
quel negozio…era quello della mia amica e nemica Ino Yamanaka.
Raggiunsi
Naruto.
“Naruto! Non ti fermare così di colpo!” gli dissi, ma non mi
ascoltava.
“Fronte
spaziosa, cosa ci fai qui?” mi disse Ino uscendo
fuori dal negozio. Quel giorno era di turno lei.
Non ero
molto contenta, dato che in un modo o nell’altro si finiva per litigare per Sasuke o perché ognuna di noi si credeva più bella
dell’altra.
“Ciao Ino!” dissi annoiata.
“Ti
servono dei fiori?” disse prima di adocchiare Naruto
che la stava osservando “Oh…ehm…ciao!”
“Ciao!”
rispose Naruto sgranando gli occhi.
Era la
prima persona, non contando me, Kakashi e Tsunade, che gli rivolgeva la parola e sembrava molto
sorpreso di questo. In prigione chiunque cercava di evitare di avere contatti
con lui. Era una esperienza nuova.
“Non ti
ho mai visto prima! Sei uno straniero?”chiese la mia amica giocando con i
capelli. Non c’era niente da fare…Ino era
irrecuperabile, appena vedeva un bel ragazzo, perdeva la testa.
Naruto non
rispose alla sua domanda…continuava a tenerla
d’occhio e a fare qualche passetto indietro.
Non
voleva proprio fidarsi delle persone nuove, il che per certi versi era una cosa
positiva…non si sa mai quali sono le intenzioni dei
singoli individui.
“Allora?”
chiese Ino vedendo l’esitazione di Naruto.
Intervenni.
“Ehm…no, cioè…in un certo senso!”
dissi non sapendo esattamente cosa dire.
“Eh? Sei
strana più del solito, Sakura!” disse tornando poi a rivolgersi al ragazzo. “Comunque
io sono Ino del clan Yamanaka,
tu come ti chiami?”
“Naruto!” disse. Ormai le frasi più comuni le aveva
imparate.
“Naruto? un nome particolare, ma ti si addice.” Ino cominciò a girargli intorno per guardarlo da capo a
piedi “Uhm…sei carino! Un vero peccato che tu perda
il tuo tempo con una come Sakura!”
Naruto
cominciava a innervosirsi allo strano atteggiamento di Ino.
Ma dovevo aspettarmelo da lei.
La
presi per un braccio e la trascinai via
“Ino per favore, cerca di comportarti in modo più normale
per favore!” gli chiesi con aria preoccupata.
La mia
amica mi guardò stranita, ovviamente non capiva.
“Cosa
è?” disse Naruto prendendo una pianta in mano.
“è un fiore Naruto!
Si dona a una persona che piace!” gli dissi io.
Ino mi
guardava con un’aria sempre più interrogativa… tutti
sanno cosa è un fiore!
Poi
vidi Naruto spostarsi al banco delle rose e prenderne
una.
“Sakura
piace a Naruto!” mi disse porgendomi una rosa rossa.
Arrossii. Quel gesto poteva sembrare ambiguo, ma sorrisi per la sua ingenuità.
Chissà
se conosceva il significato del colore.
“Oh una
rosa rossa…è una cosa seria allora!” disse Ino guardandomi di sottecchi.
Smentii,
ovviamente non era come credeva lei. Probabilmente aveva scelto il rosso per
puro caso.
“Come
no? ti ha regalato una rosa…rossa per giunta!”
confermò Ino “non sai che significa amore?”
“Si, ma…è una lunga storia!” dissi.
Ino voleva
saperne di più e decisi di dirle come stavano le cose. Curiosa come al solito,
si unì al nostro tour e ascoltò il racconto di Naruto,
anche se avevo tralasciato la parte del demone.
La
ragazza non mi credette subito, ma vedendo i strani
comportamenti del ragazzo, si dovette ricredere.
“è
incredibile!” disse all’ennesima buffoneria compiuta da Naruto
“Avevi ragione! Ha vissuto proprio fuori dal mondo per tutto questo tempo!”
“Ora
capisci perché ti ho chiesto di comportarti in modo normale prima? Se si agita
troppo, può diventare…bhè ecco…”
esitai a continuare la frase.
“Pericoloso?”
disse Ino dicendo la parola che cercavo di evitare.
Naruto subito
si girò verso di lei e la guardò storto. Ebbi i brividi in quel momento, ma per
fortuna si limito a dire
“Io no
pericoloso!”
Ino sgranò
gli occhi a quella reazione, ma non potevo spiegarle il perché di quel
comportamento.
Per
fortuna Naruto dimenticò tutto subito per tornare a
guardarsi intorno.
I
problemi cominciarono ad arrivare dopo.
Incontrammo
altri nostri amici.
Shikamaru e Chouji furono i primi. Subito si accorsero di qualcosa di
strano in Naruto.
Shikamaru sembrò
capire subito chi fosse. Suo padre spesso era mandato a sorvegliare la prigione
e di certo sapeva della sparizione di Naruto. Doveva
essere venuto a conoscenza di lui da suo padre. Chouji
invece era all’oscuro, ma come al solito offrì qualcosa da mangiare, sia a noi
che a Naruto.
Esso non
prese niente, ma fece qualche passo indietro.
Non era
mai capitato che in vita mia incontrassi così tanti amici in una volta sola, ma
quel giorno a quanto pare si erano messi tutti d’accordo.
Successivamente
mentre Shikamaru spiegava la situazione a Chouji su Naruto, aiutato dalla
sottoscritta,
un
enorme cane bianco si avvicinò a noi con in groppa un ragazzo, erano Kiba e Akamaru. Con loro c’era
anche Shino.
Naruto
sembrava nervoso…ora cominciava ad esserci troppa
gente intorno a lui.
Cominciava
ad abituarsi a vedere più persone insieme, ma solitamente queste si facevano i
fatti loro, invece i miei compagni venivano verso di noi.
Naruto si
nascose dietro di me, ma qualcuno lo seguì. Era Akamaru
che si era avvicinato a lui curioso.
Naruto non
sembrava spaventato dal cane, anzi fra di loro si instaurò subito un legame di
amicizia.
“Cavolo,
non ho mai visto Akamaru dare così tanta corda a uno
sconosciuto!” disse Kiba.
Ormai
ero convinta che Naruto avesse la capacità di capire
gli animali e gli animali erano in grado di capire lui.
Kiba si
avvicinò a Naruto per poterlo conoscere, ma
quest’ultimo interpretò l’avvicinamento, da parte del mio compagno, come una
minaccia e cominciò a ringhiare.
Kiba rimase
molto sorpreso da quel comportamento, ancora di più quando Akamaru
si mise in mezzo abbagliandogli contro.
“Akamaru che ti prende?”
Non era
un atteggiamento aggressivo. Akamaru non avrebbe mai
aggredito il suo padrone, ma era solo una richiesta di stare lontano da Naruto.
Il cane
bianco sentiva la paura del ragazzo e in qualche modo cercò di proteggerlo.
Rimasi
a bocca aperta a quella scena.
Decisi
di raccontare tutto anche agli ultimi arrivati. Pensavo che più persone
avessero conosciuto la storia di Naruto, più sarebbe
stato di aiuto. Infatti in un modo o nell’altro tutti quanti nel corso degli
anni, hanno dato una mano al ragazzo ad integrarsi fra noi.
Tutti
tranne Sai e Sasuke, loro fecero ben poco,
soprattutto Sai.
Da lui
non mi aspettavo nessun aiuto, dato la sua indifferenza da tutto e da tutti…bhè Sasuke non era da meno,
ma posso dire che qual cosina l’abbia fatta…di sicuro
quando non c’era nessuno nei paraggi. Lui doveva mantenere la sua reputazione
di ragazzo freddo a cui importava solo della sua vendetta.
Visto
che avevo portato Naruto fuori di mattino, Chouji propose di andare tutti a mangiare al suo ristorante
preferito, quello dove si faceva una specie di barbecue.
Esitai
ad accettare. Naruto non era ancora in grado di
mangiare decentemente, ma i miei compagni dissero che con la presenza di Chouji, che mangiava come un maiale, nessuno avrebbe fatto
caso a lui.
Decisi
di tentare.
Ci
sedemmo tutti insieme. Potete immaginare in quale posto si sia messo Naruto. Attaccato al muro. Si vedeva a occhio nudo quanto
fosse a disagio in quel posto.
Sia io
che gli altri cercammo di calmarlo, ma non ottenemmo un gran risultato.
Comunque non perse nemmeno un gesto da noi compiuto. Di come mettevamo la carne
e la verdura sulla griglia, di come disponevamo i piatti, insomma seguì ogni
nostro gesto.
L’unico
problema che si verificò, fu quando si avvicinò troppo alla griglia per cuocere
la carne. Lo avvertii che si sarebbe scottato, ma avrebbe capito solo una volta
provato cosa significava bruciarsi.
Per
fortuna riuscii a fermarlo prima ancora che potesse farsi parecchio male,
riportò una scottatura di secondo grado sul palmo della mano. Non sembrava che
la scottatura gli dolesse molto. Se la fece fasciare con calma senza
lamentarsi. Probabilmente era abituato molto più di quello che pensassi al
dolore fisico.
Comunque
dopo il piccolo incidente tutto filò liscio. Naruto
vedendo noi tutti mangiare con le bacchette, provò a imitarci. Lo guardai con
la coda dell’occhio,come anche i miei compagni, per non dargli fastidio, ma
nonostante i vari tentativi, non riuscì mai a portarsi un boccone alla bocca.
Lo
sentii sbuffare, dopo di chè tornò alle mani.
Sorrisi,
almeno ci aveva provato e sapevo che non avrebbe mollato. Non gli piacevano le
sconfitte.
Dopo
pranzo decisi che era ora di rientrare. Non volevo far affaticare Naruto. Si era già agitato troppo per quella giornata. Ci
separammo dal gruppo, tranne da Shikamaru che volle
accompagnarci. Strano data la sua pigrizia, ma sentendo il suo caso dal padre…aveva già preso a cuore la sua situazione e si sa, su
Shikamaru si può sempre contare.
Inoltre
mi voleva parlare e avvertirmi che la fuga di Naruto avrebbe
potuto comportare qualche problema.
Naruto
stranamente sembrava tranquillo alla sua presenza e camminava tranquillamente
fra me e Nara, come se lo conoscesse da sempre.
Forse
avvertiva che era un tipo calmo, al quale non piacciono i guai.
Arrivammo
quasi al portone di casa, quando il mio sguardo incrociò quello di qualcun
altro.
Erano
Sai e Sasuke. Quei due si detestavano eppure, quel
giorno erano insieme.
Pura
coincidenza? Non l’ho ancora scoperto.
Decisi
di fare in fretta, l’ultima cosa che volevo era avere a che fare con loro. Sasuke mi piaceva, ma con lui le cose diventavano sempre
complicate e se c’era anche Sai…il finimondo allora
diventava una cosa certa.
Cercai
di aprire la porta, ma destino volle che la serratura si mettesse a fare i
capricci.
“Sakura!
È da un po’ che non si ci vede!” disse Sai con il suo solito sorriso falso.
“Ciao!”
dissi moscia e quel comportamento, comportò un alzamento
di sopracciglio da parte di Sasuke.
“Che ci
fate qui? Voi due…Insieme?” chiese Shikamaru, sorpreso quanto me di vederli girovagare come se
fossero due perfetti amici.
“Stavo
tornando nel mio quartiere, quando questo ha incominciato a seguirmi!” disse Sasuke indicando Sai.
Quest’ultimo
aveva la capacità di essere di un’irritazione pazzesca.
“Ho
letto questo libro ultimamente e qui dice, che gli amici passano del tempo
insieme! Stavo cercando di mettere in pratica quanto scritto qui sopra!” disse
mostrando il libro.
Sbuffai.
“Lui
chi sarebbe?” chiese Sasuke vedendo una faccia nuova
che continuava a fissarlo.
“Ehm…bhe ecco…lui …lui…” cominciai a balbettare.
“Naruto!” disse Shikamaru
scocciato dalla situazione.
Nessuno
dei tre salutò.
Dal
viso di Naruto capì subito che quei due non gli
andavano a genio. Continuava a fissarli con fare sospetto.
“Che
hai da guardare così?” disse Sasuke infastidito e
guardandolo storto.
In
quegli occhi Naruto lesse odio.
Sasuke aveva
sempre quello sguardo che faceva capire, quanto poco amasse questo mondo che
gli aveva dato un fratello traditore e lo aveva privato dell'amore dei genitori,
ma questo Naruto non poteva saperlo.
Probabilmente
quegli occhi gli ricordarono tutte le volte che gli anbu
l’avevano guardato così e trattato male.
Naruto rimase
fermo, ma lo vidi stringere i pugni e lo sentii ringhiare.
Cominciai
a preoccuparmi…le cose potevano mettersi parecchio
male.
Sai
continuava a mantenere il suo solito e irritante sorriso, facendo battute poco
carine su Naruto. ringraziai che certe cose non le
capisse.
Naruto e Sasuke continuavano a guardarsi storto. Era una lotta di
sguardi e non sapevo chi avrebbe potuto vincere. Forse Sasuke
dato che quel tipo di sguardo non lo feriva. Di certo Naruto
è sempre stato un tipo molto più sensibile dell’Uchiha.
Naruto si
stava innervosendo sempre di più, tanto che temetti un principio di trasformazione
in Kyuubi.
Per
fortuna all’ennesimo tentativo la porta di casa si aprì, ma non feci in tempo a
chiedere a Naruto di entrare, che il ragazzo si
ritrovò circondato da anbu.
Rimanemmo
un istante tutti spiazzati,
compreso Naruto…cosa
stava succedendo? Perché quei ninja erano intervenuti senza che niente fosse
accaduto?