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Autore: Neko    26/05/2009    8 recensioni
Voglio raccontarvi una storia. La mia e quella di una persona a me cara. voglio parlarvi delle ingiustizie che i capi di un villaggio commettono su esseri senza difese. della lotta di una persona che per 15 anni non ha conosciuto altro che dolore e che era all'oscuro di cosa volesse dire vivere una vita normale. Voglio dirvi come è riuscito, con grande capacità, a lasciarsi il passato alle spalle e a diventare la persona che ora è apprezzata da tutta Konoha
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 7: nuove conoscenze

 

Il giorno dopo, come promesso, portai nuovamente Naruto in giro per il villaggio. Quel giorno gli avrei mostrato un’area diversa rispetto al giorno precedente e ancor un po’ più affollata.

Speravo che fosse pronto.

Naruto era più tranquillo rispetto al giorno precedente.

Ne fui sollevata. Si stava abituando in fretta e questo non poteva che essere positivo.

Ad un tratto mentre camminavo, mi accorsi che il ragazzo non era più al mio fianco.

Mi voltai di scatto e per fortuna mi accorsi che si era fermato solo a pochi metri da me.

La sua attenzione era stata catturata dai fiori di un fioraio.

Conoscevo quel negozio…era quello della mia amica e nemica Ino Yamanaka.

Raggiunsi Naruto.

Naruto! Non ti fermare così di colpo!” gli dissi, ma non mi ascoltava.

“Fronte spaziosa, cosa ci fai qui?” mi disse Ino uscendo fuori dal negozio. Quel giorno era di turno lei.

Non ero molto contenta, dato che in un modo o nell’altro si finiva per litigare per Sasuke o perché ognuna di noi si credeva più bella dell’altra.

“Ciao Ino!” dissi annoiata.

“Ti servono dei fiori?” disse prima di adocchiare Naruto che la stava osservando “Oh…ehm…ciao!”

“Ciao!” rispose Naruto sgranando gli occhi.

Era la prima persona, non contando me, Kakashi e Tsunade, che gli rivolgeva la parola e sembrava molto sorpreso di questo. In prigione chiunque cercava di evitare di avere contatti con lui. Era una esperienza nuova.

“Non ti ho mai visto prima! Sei uno straniero?”chiese la mia amica giocando con i capelli. Non c’era niente da fare…Ino era irrecuperabile, appena vedeva un bel ragazzo, perdeva la testa.

Naruto non rispose alla sua domanda…continuava a tenerla d’occhio e a fare qualche passetto indietro.

Non voleva proprio fidarsi delle persone nuove, il che per certi versi era una cosa positiva…non si sa mai quali sono le intenzioni dei singoli individui.

“Allora?” chiese Ino vedendo l’esitazione di Naruto.

Intervenni.

Ehm…no, cioè…in un certo senso!” dissi non sapendo esattamente cosa dire.

“Eh? Sei strana più del solito, Sakura!” disse tornando poi a rivolgersi al ragazzo. “Comunque io sono Ino del clan Yamanaka, tu come ti chiami?”

Naruto!” disse. Ormai le frasi più comuni le aveva imparate.

Naruto? un nome particolare, ma ti si addice.” Ino cominciò a girargli intorno per guardarlo da capo a piedi “Uhm…sei carino! Un vero peccato che tu perda il tuo tempo con una come Sakura!”

Naruto cominciava a innervosirsi allo strano atteggiamento di Ino. Ma dovevo aspettarmelo da lei.

La presi per un braccio e la trascinai via

Ino per favore, cerca di comportarti in modo più normale per favore!” gli chiesi con aria preoccupata.

La mia amica mi guardò stranita, ovviamente non capiva.

“Cosa è?” disse Naruto prendendo una pianta in mano.

 “è un fiore Naruto! Si dona a una persona che piace!” gli dissi io. 

Ino mi guardava con un’aria sempre più interrogativa… tutti sanno cosa è un fiore!

Poi vidi Naruto spostarsi al banco delle rose e prenderne una.

“Sakura piace a Naruto!” mi disse porgendomi una rosa rossa. Arrossii. Quel gesto poteva sembrare ambiguo, ma sorrisi per la sua ingenuità.

Chissà se conosceva il significato del colore.

“Oh una rosa rossa…è una cosa seria allora!” disse Ino guardandomi di sottecchi.

Smentii, ovviamente non era come credeva lei. Probabilmente aveva scelto il rosso per puro caso.

“Come no? ti ha regalato una rosa…rossa per giunta!” confermò Ino “non sai che significa amore?”

“Si, ma…è una lunga storia!” dissi.

Ino voleva saperne di più e decisi di dirle come stavano le cose. Curiosa come al solito, si unì al nostro tour e ascoltò il racconto di Naruto, anche se avevo tralasciato la parte del demone.

La ragazza non mi credette subito, ma vedendo i strani comportamenti del ragazzo, si dovette ricredere.

“è incredibile!” disse all’ennesima buffoneria compiuta da Naruto “Avevi ragione! Ha vissuto proprio fuori dal mondo per tutto questo tempo!”

“Ora capisci perché ti ho chiesto di comportarti in modo normale prima? Se si agita troppo, può diventare…bhè ecco…” esitai a continuare la frase.

“Pericoloso?” disse Ino dicendo la parola che cercavo di evitare.

Naruto subito si girò verso di lei e la guardò storto. Ebbi i brividi in quel momento, ma per fortuna si limito a dire

“Io no pericoloso!”

Ino sgranò gli occhi a quella reazione, ma non potevo spiegarle il perché di quel comportamento.

Per fortuna Naruto dimenticò tutto subito per tornare a guardarsi intorno.

I problemi cominciarono ad arrivare dopo.

Incontrammo altri nostri amici.

Shikamaru e Chouji furono i primi. Subito si accorsero di qualcosa di strano in Naruto.

Shikamaru sembrò capire subito chi fosse. Suo padre spesso era mandato a sorvegliare la prigione e di certo sapeva della sparizione di Naruto. Doveva essere venuto a conoscenza di lui da suo padre. Chouji invece era all’oscuro, ma come al solito offrì qualcosa da mangiare, sia a noi che a Naruto.

Esso non prese niente, ma fece qualche passo indietro.

Non era mai capitato che in vita mia incontrassi così tanti amici in una volta sola, ma quel giorno a quanto pare si erano messi tutti d’accordo.

Successivamente mentre Shikamaru spiegava la situazione a Chouji su Naruto, aiutato dalla sottoscritta,

un enorme cane bianco si avvicinò a noi con in groppa un ragazzo, erano Kiba e Akamaru. Con loro c’era anche Shino.

Naruto sembrava nervoso…ora cominciava ad esserci troppa gente intorno a lui.

Cominciava ad abituarsi a vedere più persone insieme, ma solitamente queste si facevano i fatti loro, invece i miei compagni venivano verso di noi.

Naruto si nascose dietro di me, ma qualcuno lo seguì. Era Akamaru che si era avvicinato a lui curioso.

Naruto non sembrava spaventato dal cane, anzi fra di loro si instaurò subito un legame di amicizia.

“Cavolo, non ho mai visto Akamaru dare così tanta corda a uno sconosciuto!” disse Kiba.

Ormai ero convinta che Naruto avesse la capacità di capire gli animali e gli animali erano in grado di capire lui.

Kiba si avvicinò a Naruto per poterlo conoscere, ma quest’ultimo interpretò l’avvicinamento, da parte del mio compagno, come una minaccia e cominciò a ringhiare.

Kiba rimase molto sorpreso da quel comportamento, ancora di più quando Akamaru si mise in mezzo abbagliandogli contro.

Akamaru che ti prende?”

Non era un atteggiamento aggressivo. Akamaru non avrebbe mai aggredito il suo padrone, ma era solo una richiesta di stare lontano da Naruto.

Il cane bianco sentiva la paura del ragazzo e in qualche modo cercò di proteggerlo.

Rimasi a bocca aperta a quella scena.

Decisi di raccontare tutto anche agli ultimi arrivati. Pensavo che più persone avessero conosciuto la storia di Naruto, più sarebbe stato di aiuto. Infatti in un modo o nell’altro tutti quanti nel corso degli anni, hanno dato una mano al ragazzo ad integrarsi fra noi.

Tutti tranne Sai e Sasuke, loro fecero ben poco, soprattutto Sai.

Da lui non mi aspettavo nessun aiuto, dato la sua indifferenza da tutto e da tutti…bhè Sasuke non era da meno, ma posso dire che qual cosina l’abbia fatta…di sicuro quando non c’era nessuno nei paraggi. Lui doveva mantenere la sua reputazione di ragazzo freddo a cui importava solo della sua vendetta.

Visto che avevo portato Naruto fuori di mattino, Chouji propose di andare tutti a mangiare al suo ristorante preferito, quello dove si faceva una specie di barbecue.

Esitai ad accettare. Naruto non era ancora in grado di mangiare decentemente, ma i miei compagni dissero che con la presenza di Chouji, che mangiava come un maiale, nessuno avrebbe fatto caso a lui.

Decisi di tentare.

Ci sedemmo tutti insieme. Potete immaginare in quale posto si sia messo Naruto. Attaccato al muro. Si vedeva a occhio nudo quanto fosse a disagio in quel posto.

Sia io che gli altri cercammo di calmarlo, ma non ottenemmo un gran risultato. Comunque non perse nemmeno un gesto da noi compiuto. Di come mettevamo la carne e la verdura sulla griglia, di come disponevamo i piatti, insomma seguì ogni nostro gesto.

L’unico problema che si verificò, fu quando si avvicinò troppo alla griglia per cuocere la carne. Lo avvertii che si sarebbe scottato, ma avrebbe capito solo una volta provato cosa significava bruciarsi.

Per fortuna riuscii a fermarlo prima ancora che potesse farsi parecchio male, riportò una scottatura di secondo grado sul palmo della mano. Non sembrava che la scottatura gli dolesse molto. Se la fece fasciare con calma senza lamentarsi. Probabilmente era abituato molto più di quello che pensassi al dolore fisico.

Comunque dopo il piccolo incidente tutto filò liscio. Naruto vedendo noi tutti mangiare con le bacchette, provò a imitarci. Lo guardai con la coda dell’occhio,come anche i miei compagni, per non dargli fastidio, ma nonostante i vari tentativi, non riuscì mai a portarsi un boccone alla bocca.

Lo sentii sbuffare, dopo di chè tornò alle mani.

Sorrisi, almeno ci aveva provato e sapevo che non avrebbe mollato. Non gli piacevano le sconfitte.

Dopo pranzo decisi che era ora di rientrare. Non volevo far affaticare Naruto. Si era già agitato troppo per quella giornata. Ci separammo dal gruppo, tranne da Shikamaru che volle accompagnarci. Strano data la sua pigrizia, ma sentendo il suo caso dal padre…aveva già preso a cuore la sua situazione e si sa, su Shikamaru si può sempre contare.

Inoltre mi voleva parlare e avvertirmi che la fuga di Naruto avrebbe potuto comportare qualche problema.

Naruto stranamente sembrava tranquillo alla sua presenza e camminava tranquillamente fra me e Nara, come se lo conoscesse da sempre.

Forse avvertiva che era un tipo calmo, al quale non piacciono i guai.

Arrivammo quasi al portone di casa, quando il mio sguardo incrociò quello di qualcun altro.

Erano Sai e Sasuke. Quei due si detestavano eppure, quel giorno erano insieme.

Pura coincidenza? Non l’ho ancora scoperto.

Decisi di fare in fretta, l’ultima cosa che volevo era avere a che fare con loro. Sasuke mi piaceva, ma con lui le cose diventavano sempre complicate e se c’era anche Sai…il finimondo allora diventava una cosa certa.

Cercai di aprire la porta, ma destino volle che la serratura si mettesse a fare i capricci.

“Sakura! È da un po’ che non si ci vede!” disse Sai con il suo solito sorriso falso.

“Ciao!” dissi moscia e quel comportamento, comportò un alzamento di sopracciglio da parte di Sasuke.

“Che ci fate qui? Voi due…Insieme?” chiese Shikamaru, sorpreso quanto me di vederli girovagare come se fossero due perfetti amici.

“Stavo tornando nel mio quartiere, quando questo ha incominciato a seguirmi!” disse Sasuke indicando Sai.

Quest’ultimo aveva la capacità di essere di un’irritazione pazzesca.

“Ho letto questo libro ultimamente e qui dice, che gli amici passano del tempo insieme! Stavo cercando di mettere in pratica quanto scritto qui sopra!” disse mostrando il libro.

Sbuffai.

“Lui chi sarebbe?” chiese Sasuke vedendo una faccia nuova che continuava a fissarlo.

Ehm…bhe ecco…lui …lui…” cominciai a balbettare.

Naruto!” disse Shikamaru scocciato dalla situazione.

Nessuno dei tre salutò.

Dal viso di Naruto capì subito che quei due non gli andavano a genio. Continuava a fissarli con fare sospetto.

“Che hai da guardare così?” disse Sasuke infastidito e guardandolo storto.

In quegli occhi Naruto lesse odio.

Sasuke aveva sempre quello sguardo che faceva capire, quanto poco amasse questo mondo che gli aveva dato un fratello traditore e lo aveva privato dell'amore dei genitori, ma questo Naruto non poteva saperlo.

Probabilmente quegli occhi gli ricordarono tutte le volte che gli anbu l’avevano guardato così e trattato male.

Naruto rimase fermo, ma lo vidi stringere i pugni e lo sentii ringhiare.

Cominciai a preoccuparmi…le cose potevano mettersi parecchio male.

Sai continuava a mantenere il suo solito e irritante sorriso, facendo battute poco carine su Naruto. ringraziai che certe cose non le capisse.

Naruto e Sasuke continuavano a guardarsi storto. Era una lotta di sguardi e non sapevo chi avrebbe potuto vincere. Forse Sasuke dato che quel tipo di sguardo non lo feriva. Di certo Naruto è sempre stato un tipo molto più sensibile dell’Uchiha.

Naruto si stava innervosendo sempre di più, tanto che temetti un principio di trasformazione in Kyuubi.

Per fortuna all’ennesimo tentativo la porta di casa si aprì, ma non feci in tempo a chiedere a Naruto di entrare, che il ragazzo si ritrovò circondato da anbu.

Rimanemmo un  istante tutti spiazzati, compreso  Naruto…cosa stava succedendo? Perché quei ninja erano intervenuti senza che niente fosse accaduto?

 

 

  
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