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Autore: Sakura Hikari    06/01/2017    1 recensioni
Raccolta di flashfic Stony (e a volte Superfamily), scritte prevalentemente durante gli event organizzati sul gruppo "We are out for prompt".
1)In ufficio
2)A colazione
3)Adaptation
4)Fuga
5)Benvenuto, Peter
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuto, Peter




Prompt di Rosa: MCU, Stony + Peter: Steve e Tony non ce l'hanno fatta ad abbandonare quel bambino così piccolo in un orfanotrofio.
Parole: 589  



 
"Quindi non ha nessun parente in vita?", domandò Tony. 
"Affermativo, signore. Gli ultimi parenti rimasti del giovane Peter Parker, Ben e May Parker, sono periti entrambi nell'incendio provocato dall'attacco di Crossbones", confermò Jarvis. 
"Capisco". Tony sospirò e si passò una mano tra i capelli. Questo era un problema, pensò, mentre si dirigeva in soggiorno: Peter, completamente ignaro delle sue preoccupazioni, era profondamente addormentato sul divano, la testa appoggiata sul grembo di Cap a mo' di cuscino. 
"Hai scoperto qualcosa?", chiese Steve appena lo vide arrivare. 
"Niente di buono, purtroppo. Jarvis non è riuscito a trovare nessun zio, cugino o tutore che possa prendere in custodia il bambino". Tony si lasciò cadere nel posto libero a fianco a Steve e incrociò le braccia. "A questo punto, l'unica soluzione rimasta è affidarlo ai servizi sociali". Steve emise uno strano verso, a metà tra un colpo di tosse e uno sbuffo. 
"Cap? Ti è andato qualcosa di traverso per caso?" 
"Sto bene. Penso..." Steve fece una pausa, si mordicchiò il labbro inferiore con fare incerto. "Penso che dovremo tenerlo, Tony", dichiarò. 
"Tenerlo? Steve, ti prego, non essere ridicolo", disse Tony, agitando le mani in aria con fare drammatico. "Non starò qui ad elencarti tutti i motivi per cui questa è una situazione impraticabile..." 
"Perché no? Con noi si troverà meglio che in qualunque orfanotrofio o famiglia adottiva". 
"Vuoi dirmi che hai esperienza con bambini piccoli?", chiese Tony inarcando un sopracciglio. 
"So quello che serve", rispose Steve, a cui Tony reagì emettendo un verso sprezzante. "Credimi, un conto è la teoria e un conto è la pratica. Capirai cosa intendo quando ci sveglierà la notte perché ha fame e allora sarai tu a doverti alzare per dargli da mangiare, perché puoi scommetterci che non mi alzerò". 
"Non dovremo crescerlo solo noi due, ci sarà anche il resto della squadra". 
"Allora permetti che riformuli la domanda: pensi che qualcuno della squadra sappia come badare a dei bambini? Natasha farà i salti di gioia, ci scommetto. E Bruce dovrà solo tenersi alla larga ogni volta che rischia di perdere il controllo" 
"Barton se la sa cavare", obbiettò Steve. "E stai dimenticando la cosa più importante. Quando manifesterà i suoi poteri avrà un'intera squadra di supereroi che lo aiuteranno ad imparare a gestirli". 
Su questo Tony non poteva ribattere. Jarvis aveva rilevato un'anomalia nel DNA del bambino, e stava ancora ultimando le ultime analisi, ma non c'era alcun dubbio a proposito che fosse speciale e dotato di superpoteri. 
"Inoltre, ti sentiresti a posto con la tua coscienza lasciandolo in mano a degli sconosciuti sapendo che avresti potuto fare qualcosa per lui?" 
E questo... questo era una mossa sleale da parte Steve, anche se non capiva quanto male gli avesse inferto internamente, non completamente almeno. C'era stato un tempo in cui Tony Stark avrebbe reagito ad una situazione del genere affidandolo alla coppia senza figli più vicina e magari organizzando pure un evento di beneficenza. Ma molte cose erano accadute in quegli anni che l'avevano cambiato nel profondo, e Tony doveva ammettere a sé stesso che non se la sentiva di abbandonare quel bambino che conosceva da appena un giorno ma a cui si stava già affezionando. Probabilmente Steve si sentiva allo stesso modo nei confronti di Peter. 
"Odio quando tiri in balla la questione della moralità. Queste discussioni non vanno mai a finire bene tra noi due". Tony sospirò pesantemente e portò le dita a massaggiarsi le tempie. "D'accordo, hai vinto. Peter resta con noi", concesse. "Ma come ho detto, la notte ti alzi tu". 

 
 
 
  
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