Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Qwerty_    07/01/2017    5 recensioni
Come dice Olivander (e il titolo!), è la bacchetta che sceglie il mago: quindi, perché non immaginare quale sia la bacchetta di molti personaggi di cui la Rowling non ci ha detto nulla?
Non scrivo da anni, ma tante storie e sogni sono rimasti nel cassetto e adesso provo a tirarli fuori con questa raccolta di one-shot dedicate a personaggi a me cari della saga di Harry Potter e alla loro bacchetta.
Rigorosamente canon, almeno nelle intenzioni, seguendo in primis libri e anche quanto scritto dalla Rowling su Pottermore.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Olivander, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I.Tonks

I.




“Entriamo,entriamo!”

La pesante porta di ingresso di Olivander  viene spinta e un campanello tintinna sommessamente mentre entrano una giovane strega e la madre.
“Benvenute, come posso servirvi?”
“Siamo qui per la bacchetta di mia figlia” risponde con gentilezza la strega adulta.
“Oh, sì, naturalmente. Ad ogni mago e strega la sua bacchetta. Ricordo ognuna delle bacchette che vendo e ancora di più ricordo chi le compra. Dieci pollici e tre quarti, ebano, lievemente irregolare, corda di cuore di drago. Mediamente flessibile, e molto salda. Ricordo bene, signora…?”
“Ma dovrò provarle tutte?” domanda all’improvviso la ragazzina, a metà fra preoccupazione di dover aprire tutti i cassetti degli scaffali e l’eccitazione di sperimentare finalmente una bacchetta vera, che non sia quella di papà, con la quale sembra combinare solo guai.
“No, mia cara signorina – risponde gentile Olivander spalancando ancora di più i grandi occhi pallidi – Basta solo allungare il braccio e il mio fidato metro ci aiuterà a scegliere… Ci vorrà poco, o forse un poco di più, chissà!” e il metro da sarto si svolge da solo e inizia a misurare la lunghezza del braccio della ragazzina, mentre Olivander si avvia fra gli scaffali.
“Ha degli occhi stranissimi, vero mamma?” commenta rivolta a sua madre, spalancando gli occhi, che sembrano allargarsi e diventare grandi e pallidi come quelli del negoziante.
“Non dire sciocchezze, piuttosto sta’ attenta con le mani, il metro si sta come annodando…”
La ragazzina guarda di fronte a sé e scopre che, non si sa come, il metro ha fatto un nodo cercando di misurarle la distanza fra gli occhi e adesso si è allontanato da lei, cercando si sciogliersi da solo e finendo per assumere nell’aria la figura di un punto interrogativo.
“Signor Olivander, il metro sembra confuso…” inizia la madre.
“Confuso? – risponde Olivander da dietro uno scaffale – Non preoccupatevi, riesce sempre a prendere le giuste misure. Anzi, ho già qui un paio di bacchette adatte da provare”.
“Arrivo!” grida la ragazzina, scattando in avanti verso il fondo del negozio da cui proviene la voce di Olivander.
“Non c’è bisogno, sto…”
Ma la ragazzina è più veloce di lui e spicca la corsa verso gli scaffali. Corsa che si interrompe pressoché immediatamente, perché la ragazzina inciampa da sola e rovina a terra, come risucchiata in una voragine, con tanto di tonfo sonoro persino sulla moquette del negozio.
“Ti avevo detto di stare attenta!”
“Provi questa – dice Olivander, per nulla turbato dall’irruenza della giovane strega, porgendole una bacchetta – Undici pollici, legno di castagno e piuma di fenice. Nobile e capace”
La ragazzina impugna la bacchetta speranzosa e la agita, ma ne esce soltanto un filo di fumo bianco ben poco incoraggiante.
“No? Allora questa: dieci pollici e mezzo, nocciolo e tendine di drago. Mediamente flessibile, malleabile all’allenamento”
Stavolta è quella giusta, sembrano dire gli occhioni di Olivander all’indirizzo della giovane acquirente. Ma si sbaglia: la ragazzina agita la bacchetta e, sì, una magia avviene, peccato che sia il più poderoso schianto con annesso spostamento d’aria che si sia mai prodotto nel piccolo negozio polveroso che Olivander ricordi. Gli scaffali non si muovono di un millimetro, ma si alza una grossa nuvola di polvere e svariati cassetti si aprono, rovesciando scatole e le bacchette che contengono.
“Per le mutande di Merlino! No davvero!” esclama Olivander, anche lui a voce un po’ più alta del solito. Allora estrae la sua bacchetta e facendo vento con le mani per scacciare la polvere inizia a bisbigliare parole sconnesse muovendo la bacchetta con piccoli scatti. Una alla volta, non senza urti e spintoni fra loro, le scatole con le bacchette iniziano a tornare al loro posto sugli scaffali.
“Le do una mano” dice la strega adulta estraendo anche lei la bacchetta.
“Non c’è bisogno, si figuri!” risponde Olivander lievemente imbarazzato , ma la donna ha già iniziato la muovere la bacchetta anche lei a piccoli scatti, senza però bisbigliare incantesimi. Le scatole con le bacchette si sistemano prontamente e in ordine al loro posto sugli scaffali, tranne una mezza dozzina che sembrano solo voler fare capriole in aria.
“Sì, alcune sono ostinate. Sono di ontano, d’altronde” interviene Olivander, che alla fine con un colpo secco di bacchetta le spedisce nel giusto cassetto.
Adesso che tutto è di nuovo in ordine, ancorché precario, Olivander sembra tentennare.
“Mi scusi, non volevo assolutamente…” tenta allora la ragazzina, ma con un’inaspettata agilità il vecchio mago sparisce di nuovo fra gli scaffali alzando una scia di polvere.
“Mamma, ma se ho confuso il metro, con gli occhi, prima, e ora lui non sa…”
La madre  guarda la figlia con severità.
“Lo sai che devi stare attenta. Nessuna magia è un gioco, nemmeno la tua, e tutto ha delle conseguenze” – ma il volto della donna si rischiara subito in un bel sorriso – “Ma il signor Olivander saprà trovare la bacchetta anche ad una pasticciona come te!”
“Eccomi, non avevo pensato che anche queste combinazioni…” comincia Olivander spuntando da dietro un scaffale.
La ragazzina sta per lanciarsi di nuovo verso il vecchio mago, ma stavolta la madre la trattiene posandole una mano sulla spalla.
“Ecco, proviamo. Ancora dieci pollici e mezzo, ancora tendine di drago, ma legno di cipresso. Inquieta, ma pronta e flessibile.”
Stavolta la ragazzina è molto meno convinta e i suoi occhi non più spalancati adesso tradiscono il timore di fare un pasticcio come poco prima.
“Devo agitarla, sì?” chiede facendosi piccola piccola.
Olivander annuisce e arretra di un passo.
Stavolta però non si sentono schianti, non ci sono spostamenti d’aria o altri fracassi: in mano alla giovane strega la bacchetta produce una delicata pioggia di scintille di tutti i colori, in un arcobaleno cangiante che si rinnova ad ogni movimento del braccio.
La ragazzina non nasconde la sua gioia e si lascia scappare un grido entusiastico, accompagnandolo a un altro colpo di bacchetta che però produce scintille solo di colore rosso, mentre un vago odore di toast bruciato si diffonde nel negozio.
“Ecco, sì, benissimo, però attenzione, figliola” tossicchia Olivander.
“Ninfadora, attenta, non è questo il posto per fare esercizio, adesso riponi la bacchetta nella scatola che ti sta porgendo il signor Olivander e ringrazia”
“Oh, sì, grazie mille, signor Olivander” risponde la ragazzina, che non fa nemmeno caso al fatto che la madre l’abbia chiamata con il suo nome di battesimo per intero, cosa che detesta e per la quale non manca mai di protestare sonoramente.
La signora Tonks si avvicina al bancone per pagare.
“Legno di cipresso…” mormora fra sé mentre estrae con eleganza i sette galeoni della bacchetta.
“Sì. La cosa la turba, signora? Oh io lo so perché, e quello che si dice di chi possiede una bacchetta di cipresso. Ma fortunatamente i tempi sono cambiati, le nuvole scure sono scomparse, e nessuno deve pensare che un mago morirà giovane solo perché vecchie leggende di fabbricanti di bacchette dicono che molti maghi con una bacchetta di cipresso l’hanno fatto”.
“E lei non crede nelle leggende dei fabbricanti di bacchette?” chiede seria la donna.
“Io sono vecchio e sono tante le cose in cui credo e altrettante quelle in cui non credo più, ma più di tutte credo che anche se è la bacchetta a scegliere il mago, è il mago a scegliere cosa farci, perché il destino di nessuno di noi è inciso nel legno della nostra bacchetta”.

***

Ecco, così è come mi sono immaginata il momento in cui Tonks acquista la sua bacchetta! Ho scelto il cipresso prendendo spunto da quello che si trova su Pottermore, dove si dice che appunto la tradizione vuole che il mago con tale bacchetta muoia giovane, o che sarebbe pronto a farlo se necessario...ed è quello che succede a Tonks, purtroppo, mannaggia alla Rowling! Spero di essere stata il più IC possibile, anche il prezzo della bacchetta è quello che paga Harry in HP1.



  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Qwerty_