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Autore: The DogAndWolf    07/01/2017    4 recensioni
Joan Piton non è una ragazza come tutte le altre. Lei non ha mai frequentato Hogwarts e la sua esistenza sembra essere nascosta a tutto il mondo magico.
Ma allora perché ha scelto proprio il sesto anno di scuola di Harry per uscire allo scoperto?
E cosa c'entra Joan con i piani di Silente e con quelli di Voldemort?
Riuscirà a sopravvivere alla Seconda Guerra Magica?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Quando Joan oltrepassò senza difficoltà la barriera si ritrovò in cima alla Torre di Astronomia accanto a Severus. Il cuore le batteva così forte che quasi non sentì le parole che rivolsero loro i Mangiamorte.
Mentre il padre lanciò uno sguardo a tutta la scena, lei individuò subito Silente e non gli distolse gli occhi neri da dosso. Si impresse nella mente ogni minimo particolare di lui: la stanchezza sul viso, le rughe che gli attraversavano il volto, la lunga barba bianca e i lunghi capelli, gli occhiali a mezzaluna e maledisse per l’ultima volta il suo braccio annerito colpito da una maledizione mortale. Ma gli occhi azzurri non stavano guardando lei.
«Severus…»
A sentire la sua voce così vulnerabile le venne da piangere, ma non distolse lo sguardo da quell’uomo che conosceva da quando aveva sette anni. Combatté le lacrime come se la sua vita dipendesse da quello e, in un certo senso, era così.
Percepì suo padre farsi avanti tra tutti i presenti, intimoriti dalla sua sola presenza.
Joan non aveva paura di lui, come poteva? Conosceva ogni sfumatura di quell’uomo e sapeva cosa significasse la sua espressione e ogni suo gesto, conosceva la lotta interiore che stava scuotendo il suo animo e cosa celasse il profondo disgusto del suo volto.
Silente le rivolse lo sguardo per un istante così breve che credette di essersi immaginata quell’ultimo lampo azzurro e lei rimpianse improvvisamente di non avergli domandato nulla durante il loro ultimo incontro. Si ritrovò sommersa da domande e cose che avrebbe voluto dirgli e si rese conto di non essere pronta a lasciarlo andare, di non essere pronta a tutto quello che sarebbe successo.
Eppure non aveva più scelta né tempo.
«Severus… ti prego…»
L’impulso di fermare suo padre l’attraversò come un fulmine, ma si costrinse a rimanere immobile al suo fianco quando lui alzò la bacchetta e fu la cosa più difficile che Joan avesse mai fatto.
Iniziò a tremare incontrollabilmente, ignorata da tutti i presenti, mentre la sua mente brillante cercava una via d’uscita alternativa a quella situazione, senza trovarla. Non c’era un’altra soluzione possibile.
«Avada Kedavra!»
Mentre il corpo di Silente si sollevava in aria con leggerezza per poi scivolare oltre alla merlatura della Torre di Astronomia, Joan si piegò in due con un mugugno di dolore. Per un secondo temette di rimettere il contenuto del proprio stomaco sulle scarpe, poi si accorse che il dolore era di altra natura: sembrava che qualcuno l’avesse presa a pugni in faccia.
Il suo respiro si fece corto e irregolare mentre si osservava le mani. La sua carnagione cambiò da olivastra a pallida e fu come se un numero indefinito di aghi le attraversassero la pelle durante quella trasformazione. Severus l’aveva avvisata che sarebbe stato doloroso una volta morto Silente, ma nulla avrebbe potuto prepararla a un dolore del genere.
Sollevò lo sguardo offuscato al cielo, impedendosi di urlare e di piangere, mentre tutti i presenti la fissavano, chi affascinato, chi inorridito.
Una fitta sembrò mozzarle le gambe mentre la sua altezza si riduceva di qualche centimetro, costringendola ad accasciarsi a terra a carponi.
Con uno spiacevole crack gli zigomi si spostarono e Joan, tenendosi la faccia tra le mani, abbandonò la propria bacchetta con un grido acuto. Ci pensò Piton a raccogliere la sua bacchetta, tagliando così la visuale a Harry, che non capiva cosa stesse succedendo alla ragazza ed era ancora paralizzato da tutte le emozioni che aveva in corpo.
A Joan sembrò che qualcuno le strappasse con gesti decisi ciocche di capelli mentre la lunga treccia nera si accorciò in un taglio corto il cui disordine appariva indomabile, mutando il proprio colore in un rosso scuro.
Con un altro crack il naso adunco si rimise a posto, tornando dritto e lungo.
Gli occhi cambiarono per ultimi, la trasformazione fu accompagnata da una fitta lancinante che la rese cieca per qualche istante.
Rimase immobile per una manciata di secondi, temendo che il processo non fosse completato, stupendosi di non ritrovarsi circondata dal proprio sangue per il dolore che aveva provato. La sua fronte pallida era imperlata di sudore, le guance accese di porpora, il fiatone sembrava destinato a non passarle mai più.
A fatica, recuperò il ritmo regolare del respiro tra le esclamazioni di stupore dei Mangiamorte accanto a lei, riuscendo a calmare un poco anche il battito cardiaco.
Joan notò il tremore delle proprie braccia e chiamò debolmente, con la sua solita voce: «Sev…»
Piton la aiutò a rimettersi in piedi con movimenti veloci e precisi, per poi porgerle la bacchetta. Lei l’afferrò con la mano sinistra e si passò la mano destra tra i capelli corti e rossi con un gesto che nella propria adolescenza Severus aveva odiato con tutto se stesso. Puntò i proprio occhi verdi nei pozzi senza fondo di suo padre con un’espressione determinata che significava che indietro non si poteva più tornare.
Quando fece due passi, uscendo dalla cerchia di Mangiamorte che si erano stretti attorno a lei, finalmente Harry poté vedere Joan per la prima volta. Inebetito da quello che vedeva, una sola cosa echeggiava nella sua testa. Era un nome.
Lily Evans Potter.
Era il nome di sua madre.

 
*****
Eccomi qui, cari lettori e lettrici! No, non sono morta! Siete sorpresi, eh? Quanto mi è mancata questa storia <3
Scusate per questa assenza interminabile ma la mia ispirazione era volata via senza mandare nemmeno una cartolina. Cercherò di ritornare alla pubblicazione settimanale di sabato, in caso andassi più veloce diventerà una volta ogni due settimane.
Spero che siate contenti di poter leggere la continuazione di questa fanfiction. Mi raccomando, scrivetemi cosa ne pensate di questa ultima rivelazione sull'identità di Joan.
Il prossimo capitolo, come da tradizione, sarà un flashback, che sarà poi seguito dai due conclusivi di questa prima parte.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Alla settimana prossima!
   
 
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