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Autore: Notteinfinita    08/01/2017    0 recensioni
Circa due anni fa scrissi una one-shot, "Missione di Natale", mi fu chiesto di scrivere come si era arrivati all'avvicinamento tra Draco e Hermione e così, anche se in ritardo, eccomi con il prequel.
Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Missione di Natale '
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2- A lezione di Pozioni


La luce del sole colpì la figura raggomitolata nel letto facendola mugugnare.

In realtà Hermione era già sveglia da un po' ma, visto che era ancora presto, stava tentando di riaddormentarsi.

Rassegnata, si alzò gettando un sguardo leggermente invidioso alle sue compagne ancora placidamente addormentate e dirigendosi verso il bagno.

Nonostante la guerra fosse finita da mesi non riusciva a perdere la cattiva abitudine di svegliarsi all'alba presa mentre era alla ricerca degli Horcrux insieme ad Harry e Ron (ammesso che sonnecchiare praticamente con un occhio aperto potesse considerarsi dormire).

Si consolò pensando che così almeno avrebbe avuto tutto il bagno per lei.

L'aria mattutina di febbraio era ancora fredda così, prima di spogliarsi, sistemò nel bagno alcuni dei suoi fuochi portatili.

Ripiegato con cura il pigiama entrò nella doccia e lasciò che l'acqua calda l'accarezzasse rilassandola e dandogli la grinta necessaria ad affrontare la giornata che l'attendeva.

Finito di prepararsi, decise di scendere in Sala Comune in attesa che anche Ginny fosse pronta per andare a fare colazione.

Varcata la soglia vide che la Sala era ancora vuota.

Approfittando dell'insperata tranquillità, lasciò vagare il suo sguardo. Ad ogni angolo riaffioravano i ricordi degli anni passati.

Le poltrone su cui Harry e Ron si erano seduti a giocare agli scacchi dei maghi, il fuoco attraverso cui li aveva contattati Sirius, il tavolo a cui tante volte si erano seduti per fare i compiti.

Per la prima volta da quando era tornata ad Hogwarts senza i suoi amici quei pensieri le fecero nascere un sorriso sulle labbra e seppe che sarebbe riuscita a gettarsi il passato alle spalle, ad andare avanti.

Felice si accoccolò sul davanzale della finestra ad osservare il parco della scuola ancora innevato.

Era ancora così quando Ginny la raggiunse e la chiamò poggiandole una mano sulla spalla.

Alla rossa non sfuggì il suo sguardo sereno e ne fu felice, da troppo tempo viveva prigioniera dei ricordi del passato.

«Andiamo a fare colazione?» propose.

Hermione si limitò ad annuire afferrando la tracolla e precedendo l'amica verso l'uscita.

Arrivate in Sala Grande, presero posto e si servirono dagli invitanti vassoi posti sul tavolo, mentre il chiacchiericcio intorno a loro aumentava man mano che gli studenti si mettevano a tavola.

«Che lezione hai dopo?» chiese Ginny mangiando il suo bacon con gusto.

«Pozioni.» rispose l'altra, provocando i brividi dell'amica che, appena le era stato possibile, aveva abbandonato quella materia.

Finita la colazione le due ragazze si alzarono e si diressero verso l'uscita.

Arrivate davanti al grande portone d'ingresso si salutarono.

Hermione rimase un attimo a guardare Ginny che scendeva in direzione della casa di Hagrid per seguire Cura delle Creature Magiche quindi volse le spalle al portone e salì al primo piano, dove il professor Lumacorno (che aveva accettato di insegnare per un ultimo anno) svolgeva le proprie lezioni.

Entrata in aula vide che diversi studenti avevano già preso posto; tra questi una testa bionda di sua conoscenza che, come sempre, era seduto da solo.

Dopo l'incontro sul treno le loro vite si erano svolte come due binari, parallele senza mai incrociarsi.

Con passo deciso raggiunse il banco del ragazzo.

«Posso?» chiese, indicando il posto libero.

«Perché proprio qui con tanti posti liberi?» chiese, duro.

«Se non sono in prima fila ho difficoltà a seguire e gli altri banchi sono tutti occupati.»

Senza attendere un'ulteriore risposta, Hermione si sedette ignorando l'occhiataccia che il ragazzo le lanciò.

«Non ho bisogno della tua pietà.» sibilò.

«Tranquillo, non si tratta di pietà nei tuoi confronti.» rispose Hermione, serafica. «Al massimo si tratta di generosità nei confronti dei nostri compagni e di Madama Chips.»

La risposta le guadagnò un'occhiata perplessa da parte del biondo che rischiò di farla scoppiare in una fragorosa risata.

«Che ti piaccia o no siamo le celebrità della classe e i nostri compagni stanno diventando strabici nel tentativo di guardarci contemporaneamente quando siamo seduti distanti quindi lo faccio per la loro incolumità.» spiegò, cercando di apparire seria, anche se i suoi occhi ridenti la tradivano.

Draco la squadrò, poco convinto ma quando vide la luce nei suoi occhi comprese. A quanto pare la vita aveva ancora in serbo delle sorprese per lui, uno spiraglio, una seconda occasione.

Non le disse nulla ma, quando si fu voltato, lasciò che un sorriso sfiorasse le sue labbra.

  
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