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Autore: miss Gold_394    08/01/2017    3 recensioni
Una raccolta di coppie canon, het, slash con Severus Piton come protagonista indiscusso, dove verrà svelata ogni singola sfumatura del suo carattere.
Dal capitolo 29, paring Severus Piton/ Lucius Malfoy (Bella addormentata, prequel) " Tocchi impercettibili, sguardi maliziosi, sfrontati, lanciati in un silenzio urlato, che non avevano nulla di innocente. Loro non erano e mai sarebbero stati innocenti in qualcosa"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Severus, Hermione/Severus, Lily/Severus, Severus/Narcissa
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Paring: Snak(p)epuff
Personaggi: Severus Piton e Cedric Diggory 
Contesto: Post war, what if ( e se Cedric fosse sopravvissuto al Torneo TreMaghi?) 
Genere: sentimentale, romantico 
Titolo: Sono solo innamorato di te
 
 
 
 
Seduto sulla sua  consunta poltrona di pelle nera stava. La testa reclinata leggermente sullo schienale e la mano, rilassata su uno dei braccioli, teneva  in bilico un calice contenete qualche goccia di vino elfico, che minacciavano da un momento all'altro di sfuggire da esso e macchiare come sangue il tappeto (una volta bianco ma ormai grigio per la sporcizia). Non sembrava però curarsene l'uomo, stanco e anche mezzo addormentato nel soggiorno della sua casa di infanzia. 
Spinner's End non era cambiata molto da quando era fanciullo, rimasto sempre un quartiere degradato e malfamato. L'unica differenza era il fatto che ormai fosse un quartiere fantasma. 
Infatti da quando la vecchia ciminiera era stata chiusa molti degli operai, rimasti senza lavoro, si erano trasferiti con le loro famiglie in cerca di fortuna altrove da lì. In pochi erano rimasti, suo padre era stato uno di quelli (e d'altronde dove avrebbe potuto andare? Senza soldi e con la nomea di fallito ubriacone che lo perseguitava ovunque). 
La sua casa era sempre stata sporca e poco curata. Il giardino non aveva mai visto sbocciare fiori ma solo erbacce rinsecchite come il terreno su cui crescevano. 
L'interno era perfino peggio: disordine, piatti sporchi, biancheria non lavata, polvere sugli scaffali, spazzatura accumulata che non veniva buttata... era questo l'ambiente in cui Severus Piton era cresciuto, o per meglio dire sopravvissuto.    
Sua madre faceva quello che poteva per mantenere la casa almeno un poco vivibile e per assicurare sempre un piatto almeno tiepido (non dico caldo) in tavola, ma era dura. 
Non era facile destreggiarsi tra un lavoro come sarta sottopagata, tra piccoli lavoretti che riusciva a scovare, con un bambino piccolo a cui badare e un marito violento e la depressione, in ultimo, che mano a mano la stava consumando dentro. Inoltre Eileen Prince non era nata per fare la casalinga. 
Era una strega purosangue, era stata abituata fin da piccina a essere servita e riverita, ad avere sempre ogni cosa pronta ad ogni suo minimo bisogno. 
Ritrovarsi di colpo in una realtà così dissimile dalla sua era stato parecchio problematico, ma si era rimboccata le maniche. Senza alcun successo, però. 
Non poteva neanche usare la magia. Sembrava che ogni stilla del suo potere fosse stata risucchiata da quell'ambiente malsano, come  se quel luogo fosse  un malefico ed enorme aspirapolvere. O forse la colpa era da imputare a Tobias. 
D'altronde si  sa  che le minacce e gli insulti non sono proprio il miglior metodo per incoraggiare una persona. 
Ma una cosa si poteva dire di lei: era stata una buona madre prima che il tempo e la morte se la portassero via. 
Il figlio serbava un bellissimo ricordo di lei. In suo onore aveva preso il titolo di Principe Mezzosangue. 
Era per lei se tornava in quella casa. Poteva andare da qualsiasi parte, poteva perfino rimanere ad Hogwarts eppure alla fine vi tornava sempre ad abitare, anche se per un breve periodo. 
Era il suo piccolo rifugio, lontano dal mondo e da tutti. Lontano dai problemi, dalle seccature, dalla fatica e in ultimo dalle delusioni (e di delusioni nella sua esistenza ne aveva avute parecchie). 
Era per l'ennesima delusione che si trovava a Spinner's End. O meglio si nascondeva. 
Il conflitto era finito da poco. La sconfitta del Signore Oscuro da parte di Potter aveva riportato l'equilibrio e ordine nella comunità. 
Certo, c'era ancora molto da fare, ma si poteva affermare che il peggio era passato. 
Tutti, sempre grazie a Potter, avevano scoperto il suo ruolo nella guerra. Ringraziamenti, onorificenze e medaglie erano stati donati alla sua persona. 
Tutti buttati nel cestino, ovviamente. 
No che non fosse stato soddisfatto di averli ricevuti. Non voleva essere ricordato come il traditore e l'assassino di Silente, voleva che si sapesse la verità e a chi era andata la sua fedeltà e tutto il lavoro che aveva compiuto ma magari la sua  vita privata poteva essere lasciata stare. 
Ma no, il Bambino Sopravvissuto (ancora per poco, se solo gli metteva le mani addosso) aveva rivelato ogni singolo dettaglio delle sue memorie. Tutto. 
Certo, credeva che il suo insegnante fosse morto, e voleva onorare il suo sacrificio. 
Peccato che  non fosse morto e comunque erano faccende  private, dannazione! 
Era giusto che il ragazzo sapesse tutto, anche il suo amore per Lily, ma magari sarebbe stato bello non dirlo a tutto il mondo intero. Magari, eh. 
Tuttavia, c'era una cosa che non aveva rivelato. Una cosa talmente privata e vergognosa che se si fosse saputa sarebbe morto dalla vergogna. 
Severus si era innamorato. Un' altra volta (come se non gli fosse bastata la lezione) ed era ancora una volta un amore impossibile.
Ovvio, chi mai avrebbe potuto amarlo? Lui non di certo, era troppo fuori dalla sua portata. 
Ancora stentava a crederci. Erano così diversi, come il sole e la luna. 
Eppure, con tutto questo, l'amava. Un ragazzo, un suo ex allievo. Un Tassorosso, per giunta. 
Poteva dire di aver toccato il fondo del barile. 
Non sapeva neanche bene quando fosse successo, ma era accaduto. 
Si era invaghito di un giovane con molti anni in meno, bello come pochi. 
Sì, per quanto non badasse a frivolezze come l'aspetto, possedeva degli occhi, funzionanti per giunta. 
D'altronde non era la prima volta. Anche Lily aveva posseduto  una rara bellezza, e così anche Diggory. 
Si era consumato le iridi nell'osservare i lineamenti cesellati del ragazzo, la mascella prominente ma non per questo sgraziata, il naso perfettamente diritto, la bocca sottile e sempre piegata in un sorriso. 
Avrebbe voluto tuffare le sue dita in quei capelli soffici e perdersi nei suoi occhi. Bearsi della sua spensieratezza e della sua gioia, Avrebbe voluto essere la sua gioia. 
Il mago si sentii talmente ridicolo nel formulare questi pensieri che arrossì e cerco di affogare i dispiaceri nel vino. Magari sarebbero riuscito a dimenticarlo nei fumi dell'alcool. Il suo volto sarebbe sparito, come tutte le sciocchezze che si portava appresso. 
Maledetto il giorno che aveva deciso di entrare a far parte dell'Ordine. Maledetto il momento che gli aveva rivolto la parola ed era entrato come un virus nel suo corpo e nella sua testa.  
Maledetto il suo coraggio, la sua voglia di vivere. Gli ricordava di quanto fosse morto e di quanto avrebbe voluto assomigliargli. 
E dopo essersi scolato un intera bottiglia era crollato, vinto e senza forze. Stava per cadere tra le braccia di Morfeo quando udii un rumore che lo riscosse. 
Qualcuno bussava alla sua porta. 
Piton, con i sensi in allerta, si alzo piano dalla seduta. Chi poteva essere? Quasi nessuno conosceva l'indirizzo della sua abitazione. 
Si avvicino alla finestra e, con un gesto lento  e misurato, scostò la consunta stoffa della tenda per  potervi vedere. La visione che gli si parò davanti lo destabilizzo talmente da farlo quasi crollare a terra. Dietro alla sua porta, coperto da  un semplice mantello nero, c'era Cedric Diggory. 
Non poteva crederci. Cosa cavolo ci faceva qui!?
-Diggory - fu l'unica parola che disse quando aprì la porta. La gola improvvisamente gli si era seccata, come se non bevesse nulla da giorni. 
-Professor Piton - rispose Cedric in maniera pacata. Dalla sua voce comunque traspariva tutta la sua gioia nel vederlo. Puro balsamo per le orecchie e le ferite dell'animo di Severus. 
-Posso entrare? - A questa domanda lo stregone non rispose, ma si sposto per farlo entrare, troppo scioccato per replicare. 
-E così abita qui. Sa, non è stato facile trovare questa zona. Sembra quasi dimenticata da tutti - 
-Chi ti ha dato il mio indirizzo?- non seppe neanche lui come fece a formulare questa semplice frase. E comunque il suo tono di voce era paurosamente gracchiante, in confronto a quello del giovane uomo. 
-Ho chiesto a Silente. O meglio, alla sua effige. Mi ha rivelato il suo indirizzo e mi sono smaterializzato nelle vicinanze. Ripeto, non sapevo dove fosse precisamente il posto. Ma davvero abita qui?- 
-Sì, qualcosa in contrario?- 
-No, affatto -  gentile anche davanti alla scontrosità del professore.  - Ma pensavo abitasse a Hogwarts- 
-Nel periodo estivo vengo qui - 
-Ma ora non siamo più nel periodo estivo. Siamo a novembre. Non dovrebbe tornare a scuola? -
-Ho abbandonato l'incarico- 
Cedric era visibilmente stupito. -Come mai? - 
-Ho ritenuto che l'incarico di Preside spettasse a una persona più competente del sottoscritto- 
-Ma poteva ritornare a essere docente di Pozioni o anche di Difesa. Non hai sempre amato quella materia, Severus?- 
-Ho preferito fare in questo modo. Minerva sarà più che in grado di trovare un sostituto. Inoltre da quando mi dai del tu? - 
Avrebbe voluto che continuasse a dire in eterno il suo nome, ma non era possibile. Inutile illudersi. 
-Non dovrei?- 
-No, non dovresti. Non te ne ho mai dato il diritto - 
"Ti sei preso fin troppo di me"  pensò l'uomo. Intanto il ragazzo era sempre più vicino. 
-Severus, ormai non sono più uno studente. Siamo stati colleghi e abbiamo combattuto insieme. Penso che sia il caso se cominciamo a darci del tu -
-Non ne vedo il motivo, francamente - 
E fu  allora  che le labbra del giovane si scontrano con quelle dello stregone, in un bacio caldo, casto e ricco di sottintesi. 
-Questo è un motivo sufficiente? - 
-Sei un'allucinazione, vero? Ho esagerato con il vino? -
-Ma no- rise Diggory -Sono reale. Perché non mi tocchi? Potrai vederlo tu stesso- 
-Non può essere vero. Perché mai dovresti baciarmi? -
-Forse perché sono innamorato di te? E credo che anche tu lo  sia, almeno l'ho intuito dal modo in cui mi guardi- 
-Ti sbagli. Io non sono innamorato di te. Non lo sono mai stato- mentì veloce. Non poteva ammetterlo, anche se la sua bocca fremeva di rivelare  l'inganno.
Ma il ragazzino​ sembrò capirlo. Un secondo bacio, più audace del primo, venne dato. Severus poteva sentire delle dita morbide che afferravano   il colletto della sua tunica per stringerlo, per non farlo sfuggire via da quella presa possessiva sì, ma al tempo stesso  dolce. 
Davanti a ciò non riuscì a non ricambiare quel bacio. Era troppo bello e se era un sogno, come pensava che fosse, voleva goderselo il più possibile.  
M non sembrava un sogno. Poteva la sua mente ingannarlo in maniera così perfetta? Poteva essa stessa ricreare l'immagine e la solidità di un corpo scattante e pieno di desiderio, come era quello che stava abbracciando? 
No, semplicemente non poteva. Era tutto reale. 
Tra molti Cedric aveva, inspiegabilmente, scelto di star con un burbero, acido uomo ormai disilluso dalla vita che pure si era innamorato di lui, che sembrava rappresentare esso stesso l'essenza   della vita.
 
 
-Che delusione sarà per le tue ammiratrici scoprire che sei gay-  esordì Piton dopo quello che sembrava essere un tempo infinito. 
-Beh, credo che se ne faranno una ragione. Che poi, non sono gay, sono solo  innamorato di te -
 
 
 
 
 
 
  
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