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Autore: italiangirl1970    09/01/2017    4 recensioni
" La odiava. Odiava il modo gentile con cui gli parlava,la schiettezza delle sue parole,la gentilezza dei suoi gesti. Ancora di più odiava il suo corpo,il fatto che ne fosse dipendente come l'acqua per un assetato , che la sognasse ogni notte e che avesse bisogno di lei per recuperare le proprie forze.
E sopra ogni cosa odiava che altri uomini posassero i loro occhi su di lei. "
Cosa sarebbe successo se dopo l'invasione di New York Loki non fosse stato rimandato ad Asgard? E se a vegliare su di lui fosse un moderno avatar mutante ?
Un mix, spero per voi piacevole, di Thor , Avengers , X - Men , i guardiani della Galassia
PS se riuscite a passare i primi quattro capitoli forse ( e dico forse ) potrebbe piacervi
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho fatto e disfatto questo capitolo almeno una decina di volte, ma ora sono qui. Spero che l'attesa sia valsa la pena: buona lettura




Morgane sapeva essere tremendamente testarda

Si era lavorata Fury fino allo sfinimento, ottenendo di farsi scortare da Loki ogni volta che lo riteneva più opportuno.
Non che fosse una novità averlo sul campo ( in fin dei conti erano mesi che il dio affiancava la Hill ), ma la cosa nuova per chiunque, era l'elevata possibilità, o rischio ( a seconda dei punti di vista ) che a Loki fosse concesso di far sfoggio dei propri poteri. Dei danni collaterali avrebbe risposto lei, naturalmente, rimettendoci non solo la faccia, ma rischiando nello specifico la corte marziale. Assurdo. Lei non era un soldato e Tony le assicurò che : uno avrebbe provveduto alla sua difesa ( e loro non l'avrebbero spuntata ) due avrebbe pensato a schiacciare sotto i suoi pesanti piedi la causa dei suoi problemi.

Ma non ce ne sarebbe stato bisogno

Contro ogni buon senso, Morgane si sentiva fiduciosa rispetto a Loki, non solo perché aveva svelato un certo attaccamento alla loro bambina ( a modo suo, come sempre ), ma soprattutto perché aveva lavorato bene e duramente, e trovava assai improbabile che volesse buttare tutto dalla finestra per puro dispetto.
Non ora, almeno: troppe cose in ballo, troppo da perdere, anche per lui, e troppe cose ancora incerte.
Un rischio per la sua stessa sicurezza.


Le prime uscite insieme furono decisamente...bizzarre. In discussione continua su come fare cosa, a causa dell' 'incapacità a definire ed accettare il proprio ruolo, soprattutto da parte di Loki, che pretendeva di impartire gli ordini, piuttosto che riceverli.
Così era capitato che di fronte ad una cattura si fossero contesi la prima mossa, fino a cadere in un' accesa discussione che aveva portato alla quasi fuga dei ricercati, con un impiego di uomini e mezzi di gran lunga superiori a quello che sarebbe servito. La lavata di capo di Fury risuonava ancora nelle orecchie di Morgane, mentre Loki se ne era tornato tranquillamente alla Torre, perché dei due, era lei, quella a dover rispondere.

Dannazione

« Dobbiamo metterci d'accordo » disse irrompendo in terrazza dove il dio si stava rilassando

« Io mi sono divertito un sacco » le rispose senza alzare gli occhi dall'immancabile libro « E' rinfrescante metterti in difficoltà...Mi dai i poteri... mi togli i poteri...idee poche e anche confuse...»

Morgane sospirò, due dita sul ponte del naso « Se tu vuoi fare quello che ti pare, è naturale che io abbia delle remore a lasciarti i poteri...»

« Come vuoi...» si inumidì un dito e girò la pagina « E' stato più movimentato che con Maria. Sai...lei è così...seria! »

« Mi stai dicendo che non sono una persona coscienziosa?» questo era troppo! « Dovevi solo seguire le mie istruzioni e tutto sarebbe filato liscio, ma tu nooo! Nossignore! Tu dovevi contestare ogni mia mossa!»

« Se mi avessi dato retta, invece che voler dimostrare a tutti i costi chi comanda, avremmo ottenuto un miglior risultato e nel minor tempo.»

« Questo è tutto da dimostrare, visto che non ho potuto agire come programmato e alla fine abbiamo dovuto...improvvisare »

« Ottimo risultato comunque.»

« Dillo a Fury !» sbottò spazientita « Abbiamo rischiato la vita di civili e militari perché tu...perché tu... » gettò le mani al vento « Dannazione! »

« Facciamo così » disse Loki chiudendo il libro « La prossima volta mi atterrò ai tuoi ordini »

« Ti conviene o Fury ci rinchiude entrambi »

« Ma...» e ti pareva se non c'era un ma «...se poi si dimostra che le tue idee sono strampalate » le sorrise accondiscendente « si farà come dico io »

Morgane lo guardò in cagnesco, soppesando la proposta « E sia ! » rispose infine, puntandogli il dito contro « Ma NON accadrà »

Mai stata più in errore

Con il senno di poi, si chiese come anche avesse pensato di poter competere con uno stratega innato quale era Loki, forgiato da millenni di esperienza.
Lui, a cui bastava osservare la scena, raccogliere indizi quasi inesistenti, guardare la preda per carpirne le debolezze, i piani di fuga , le risorse a disposizione...e tutto solo con l'osservazione del linguaggio del corpo, dei tic nervosi, del tremore delle mani, degli occhi puntati in una direzione piuttosto che in un altra.
E questo se si trattava di uomini; per le bestie, bhe!, gli era tutto più semplice, dato che ne conosceva già i punti deboli e di forza...

Poi c'era Maria, splendida donna sicura di sé, perfetta nel vagliare le opzioni sul campo, ma anche quando riceveva gli ordini; altezzosa e fiera, era in grado di districarsi nella situazione più complicata, come se stesse andando a fare la spesa al mercato.
In un paio di casi Morgane era arrivata ad illudersi che, tutto sommato, non avesse nulla da invidiare a nessuno: Loki era stato ai patti e lei aveva dimostrato di saper fare la scelta d'azione giusta. Ma non tutto era destinato a durare e quando si trovò di fronte ad un tragico bivio,si chiese se non fosse stato meglio, che a lei assegnassero la spesa al mercato.

Che diavolo le era saltato in mente?

« Morgane » la voce calma di Loki era in netto contrasto con la baraonda che li circondava

« Odio non essere come Maria »

« Di Maria ne basta una » le disse abbassandosi fino al suo orecchio. Come ogni missione le stava alle spalle, anche se riteneva di passare come un cane al guinzaglio « Mentre abbiamo bisogno di una...Morgane »

Le veniva da piangere per il panico « Sono stata una stupida! Avevi ragione tu » tirò su col naso, pulendosi la faccia nera di fuliggine. Era scoppiato un incendio in una fabbrica di fuochi d'artificio e l'unica cosa buona che avesse fatto era stato domarlo « Ho sempre lavorato per gli altri e non so come io abbia anche potuto pensare di essere una mente...» si girò a guardarlo addolorata « Io non sono brava a strategie...So solo fare, so difendere, tutto qui, sono una stupida...»

« Ammettere i tuoi limiti non ti fa una stupida.» le rispose con quella voce ammaliatrice « Ma ostinarsi a bloccarmi qui...»

« Stai tentando di ipnotizzarmi? » Loki si ritrasse, l'espressione chiusa ed indurita « Non intendo sbagliare ancora, col rischio che tutto vada a rotoli » aggiunse la donna

dunque anche lei gli aveva mentito, non aveva intenzione di fidarsi di lui

Il dio deglutì nervosamente, grato che comunque avrebbe sfogato la rabbia e la frustrazione in battaglia, magari senza il suo seiór, obbligandolo a riversare più energie del dovuto. Era già pronto a scattare quando Morgane ancora una volta lo spiazzò

« Dimmi cosa fare »
 
____ ◊ ____


Non era mai stato ad un incontro “dopo battaglia”, non da quando era stato principe di Asgard e con Thor e i tre sedeva ad un'ampia tavolata. A quei tempi la tensione accumulata veniva scaricata con un boccale di idromele o di forte vino, rievocando le gesta appena trascorse e, soprattutto, ridicolizzando il suo personale metodo di affrontare il nemico…Scelse di non soffermarsi troppo a lungo su quel particolare ricordo: non si sarebbe fatto avvelenare il sangue da persone che non meritavano un secondo del suo tempo, immaginarsi il pensiero

Loki si guardò attorno.
Il locale stava sopra una base SHIELD, dall'esterno uguale in tutto e per tutto ad un qualunque altro bar della zona, salvo essere frequentato quasi esclusivamente da soldati e il fatto che fosse piuttosto fuori mano riduceva il rischio di avventori stranieri. Squadrato, arredato in modo spartano, aveva un ampio bancone riccamente fornito, non solo di alcolici ma anche di qualche snack ( probabilmente poco sano ) e sul fondo si potevano intravedere 3 biliardi, già occupati. Le voci e la musica ad alto volume creavano un mix fastidioso ma stranamente rilassante.

Naturalmente aveva scelto un posto appartato, un po' per non mischiarsi agli altri soldati e un po' per non innervosirli, dato che bastava la sua aura per tenerli distanziati da lui di almeno un metro. Stranamente se ne sentiva il peso, e non aveva capito, quando questo fosse iniziato

« Eccomi qui » Morgane si sedette accanto a lui con due grossi boccali di birra « Non è molto forte, ma in compenso è buona » gli consegnò il bicchiere, lo battè al suo e bevve un sorso « Volevo ringraziarti » disse poi

« Per aver fatto un ottimo lavoro? » le chiese Loki, mentre ancora scrutava la sua bevanda

« Quello, sì...Ma anche per non avermi presa in giro » alzò il bicchiere a lui « Grazie »

Dopo un attimo di esitazione Loki colpì il bicchiere di Morgane « A tua disposizione »

« Allora...Che ne pensi?»

« Ragazzini » in effetti molti erano davvero giovani, non solo paragonati a lui «Ma esperti e disciplinati.»

«Lo SHIELD sceglie bene i suoi uomini»

« Come Jordan? »

«Quello proprio...no. Come Maria »

« Sei gelosa di lei?» volle sapere, non senza malizia

« Un po'. Ma suppongo che ognuno di noi debba fare i conti con se stesso ed imparare ad accettarsi per quello che è » fece una pausa « Tu l'hai fatto? »

La domanda colse Loki di sorpresa, ma non si sarebbe tirato indietro, specie con Morgane. Si appoggiò allo schienale della panca, entrando quasi completamente in ombra, il verde dei suoi occhi era l'unico segno che in realtà la stesse guardando« A volte » rispose con circospezione « Altre non ancora. Alcuni aspetti probabilmente non li accetterò mai, ma se mi impegno e li ignoro, posso fingere che non esistano...» fece una pausa inumidendo le labbra « Altre cose invece non voglio scordarle, anche se sono spiacevoli » la fissava in maniera quasi bruciante e Morgane si sentì a disagio « E' un modo per essere certo che non ricadrò nello stesso errore »

Stava parlando di lei, ma anche di Frigga, forse persino di Thor

La donna rimase in silenzio, riflettendo su quanto sforzo stesse facendo Loki per cambiare, anche se il cambiamento sembrava impercettibile e non lo avrebbe mai modificato fino in fondo...Sarebbe rimasto lo stesso di sempre, freddo e distante, chiuso per i più, scostante e riservato, convinto di sapere sempre tutto e di non aver bisogno di nessuno... A conti fatti era un uomo solo, anche in mezzo ad un sacco di gente, come in quel momento: mai un contatto umano che andasse oltre la semplice parola, una stretta di mano o una pacca sulla spalla...si faceva temere, o disprezzare, oppure entrambe le cose. Morgane provò una grande tenerezza nel vederlo in questo posto, rintanato in un angolo buio, come un pesce fuor d'acqua, e anche se moriva dalla voglia di prendergli la mano, si costrinse ad impugnare il boccale e a tirare un lungo sorso.

« Signori » Maria li aveva raggiunti districandosi fra la folla, impettita come sempre, le mani dietro la schiena. « Non posso fare a meno di notare che ve ne state qui in disparte »

« E' un modo per parlare un po' » rispose Morgane sventolando la mano « Fuori dalla confusione » in effetti la musica era piuttosto alta e presi dall'alcol i soldati avevano iniziato anche a ballare

« Capisco » Maria guardò ora all'una e ora all'altro « I miei ragazzi pensano che voi due facciate un'ottima squadra »

« Non siamo gli strani? » si sorprese Morgane « Voglio dire...io sono una mutante e lui è...lui è Loki! Un nome una garanzia »

« Chi lavora per lo SHIELD è abituato alla diversità. Nel bene e nel male. E chi non lo fosse o avesse pregiudizi di sorta, verrebbe immediatamente radiato » fissò entrambi col collo dritto e rigido, assicurandosi che quanto detto fosse chiaro « Ora. Se tu fossi così gentile da metterti nella mischia ci sarebbe più di uno di loro che muore dalla voglia di ballare con te » Morgane rimase a fissarla a bocca aperta « Mentre per quanto ti riguarda, Loki, non ho nulla in contrario se vorrai rimanere in disparte, ma la squadra vorrebbe offrirti da bere »

Loki si protese in avanti, uscendo quasi completamente dall'ombra, i gomiti ben poggiati sul tavolino di fronte a sé. Era piuttosto scettico. Non era la prima volta che partecipava a qualche missione e aveva percepito nei suoi riguardi sempre una certa aria...fredda. Allungò il collo oltre Maria per vedere che molti dei soldati avevano seguito con lo sguardo la donna nella sua camminata al loro tavolo, alcuni con la speranza che Morgane accettasse, ma altri, come incrociarono gli occhi con il dio, alzarono i loro bicchieri in segno di brindisi.
Loki non poté controllare un lieve tremito alla bocca, cercando nella sua memoria quando fosse anche mai accaduto che il suo operato venisse riconosciuto così apertamente...Non certo ad Asgard... era più facile che gli venissero attribuiti gli errori e le cadute di stile di Thor... Quando era stato al servizio di Thanos, il riconoscimento veniva da una mancata punizione e persino quel pazzo di Magneto non lo aveva onorato con tanta abbondanza...

« Dì loro che che li ringrazio » rispose, sollevando il bicchiere in direzione del locale, per mostrarsi « Anche se non capisco come abbiano dimenticato cosa ho fatto alle loro case...»

« Nessuno ha dimenticato » rispose veloce la Hill « Nemmeno io. Ma siamo a conoscenza delle circostanze che ti hanno condotto a certe scelte e anche delle loro... conseguenze. Non ti viene giustificato nulla, specie la decisione tutta tua di seguire Magneto, ma la nostra vita corre in fretta, se paragonata alla tua e non abbiamo il tempo di tenere l'odio e il disprezzo troppo a lungo, specie di fronte a nuove opportunità, conoscenze e minacce. Inoltre, non sei l'unico ad aver commesso degli errori. Molti di quei ragazzi hanno un passato oscuro e hanno scelto lo SHIELD per cambiare le proprie vite, accettando così di servire il paese per una giusta causa sotto una dura disciplina. » Bugiardi al servizio di bugiardi, venne nuovamente da pensare a Loki, anche se non tutti erano di quella pasta e molti, come la Hill o il capitano Rogers erano sicuramente super partes. La donna si chinò per guardarlo diritto negli occhi «E' da un po' che volevo farti una domanda »le fece cenno di proseguire«Lo rifaresti? »

Il dio si ritrasse ma non spezzò il collegamento. Una cosa che si era chiesto anche lui da un po'... « Suppongo di no » sospirò fuori.

« Allora non c'è più niente di cui parlare. Goditi la serata »

Se qualcuno, anni addietro, gli avesse detto che questo era possibile, non gli avrebbe creduto, perché lo fece.
Per una volta nella vita si dimenticò chi fosse e cosa rappresentasse, cancellò dalla propria mente il passato e i pensieri per il futuro e si concentrò su quello che stava vivendo.
Bevve tante di quelle birre, da arrivare al punto di rottura della vescica, quella fase critica in cui un piccolo colpo di tosse può fare la differenza fra mantenere la dignità e perderla spudoratamente, mentre un caldo rivolo giallo corre giù per le gambe.

La parte più gradevole della serata fu vegliare su Morgane.
Ballava ( l'aveva persa alla festa di Stark ) , ma non era più provocante ed aggressiva, solo morbida e sinuosa, come se l'essere genitore l'avesse in qualche modo mitigata.
E sorrideva.
Gli sorrideva, fra le braccia di qualcun altro certo, ma pur sempre verso di lui; non c'era stato attimo in cui non l'avesse cercato o non fosse tornata da lui con un nuovo bicchiere, qualcosa da mangiare o anche solo per parlare con lui.

Dei…nulla era più bello e accattivante di quella donna, più desiderabile, più dolce e più perseverante… la sua risata era rinfrescante come la pioggia d'estate, un suo sguardo lo riscaldava come un raggio di sole, un suo tocco era una carezza diretta all'anima...

...Dei…

si chiese se stesse perdendo la testa per amore

O forse era l'effetto della birra scadente…
Erano pensieri pericolosi da fare e lui non aveva diritti. Chiuse gli occhi e trangugiò d'un fiato un'intera bottiglia

Ma nulla era destinato a restare immutato ed il destino stava già tessendo le sue trame
 
____ ◊ ____


Era stato distratto.
Ad essere sinceri, non solo in quel momento specifico, ma per tutta la durata della missione, tanto da non fare attenzione al nome del paese e nemmeno al fenomeno descritto nei rapporti. Non lo aveva neanche letto, il rapporto, preferendo sentirlo sciorinare fuori dalla bocca di Maria, e già dalla seconda parola stava pensando ad altro. A quanto fosse annoiato, per esempio, o che avrebbe preferito che fosse presente Morgane, così da potersi esercitare un po'...la Hill non era una che amava dividere il potere, per cui avrebbe solo dovuto eseguire gli ordini. Ancora.

Era stato uno sciocco, borioso e superficiale, aveva affrontato la scena con leggerezza, fuorviato dalle tracce nel terreno, così simili ad una specie di pantera un po' cresciuta, tralasciando completamente quei piccoli segnali che raggiungevano i suoi sensi, infastidendolo come zanzare dispettose.

Maledizione

Senza preavviso ( o forse c'era, come poteva dirlo, a questo punto? ) si era aperto un portale, una connessione fugace, ma sufficiente da mettere in discussione tutte le sicurezze che fino a quel momento aveva creduto di avere. Si chiese se fosse stato un caso che si fosse aperto proprio a pochi passi da lui, o se invece sapessero dove trovarlo… si augurò che così non fosse.
Il Chitauri fu preciso nel conficcargli la lama uncinata nella spalla, nel ruotarla fino a farla spezzare dentro le sue carni, e nel sussurrargli all'orecchio, prima che potesse anche reagire e allontanarsi.

“ Il tuo padrone ti saluta e ti attende con ansia ”

Quasi gli mancò il respiro, catapultato ad un periodo della sua vita che aveva sperato di lasciare sepolto per sempre, buio, scuro, abissale, freddo...un freddo che gli penetrò nelle ossa, che gli ricordò dei tendini staccati, della carne strappata, del sapore ferroso del sangue...il suo sangue…
Quasi non si accorse dell'arrivo della Hill e non sentì affatto cosa veniva gridato, la sua testa piena di immagini atroci e della voce di Thanos che gli descriveva nei dettagli cosa gli avrebbe fatto.

Era andato tutto storto.

Il Chitauri cadde sotto i colpi della squadra, mentre Loki si vedeva reagire a rilento, senza armi, nemmeno uno dei suoi pugnali, incapace di focalizzare i suoi pensieri su altro che non fosse il Chitauri, la sua bocca velenosa, i suoni gutturali e la fugace ma insinuante connessione con l' altro.

« Va tutto bene ?» volle sapere Maria parandosi davanti a lui. C'era una chiazza di sangue appena sotto la clavicola

« Una sciocchezza. Guarirò appena arrivo alla Torre » Loki recuperò un certo decoro, e sotto lo sguardo indagatore di Maria riprese le sue rilevazioni. Il materiale, ora non sarebbe mancato, ma si rivelò arduo mantenere la concentrazione, la testa strattonata in mille direzioni, dai pensieri, al panico che minacciava di affiorare, al dolore che si stava facendo insostenibile.
Quando finalmente ci fu l'ordine di rientrare, Loki sedette in disparte,chiuse gli occhi, grato che nessuno si sarebbe mai permesso di disturbarlo, e quando lo scortarono alla Torre, camminò dritto fino alla sua stanza, senza dare segni di cedimento.
In fin dei conti, lui era un dio...

Chiuse la porta dietro di sé e semplicemente crollò.

Sudava, grossi goccioloni freddi, sulla fronte e lungo tutta la schiena, li sentiva correre implacabili, insinuarsi nella ferita e ricordargli in ogni momento quanto illuso fosse stato e quanto, ancora una volta, si fosse sbagliato... Si passò la mano fra i capelli, e poi con movimenti vacillanti sfilò la giacca, sibilando alla fitta che gli squarciò il torace, come il morso di un serpente, acuto, bruciante, profondo.
Avrebbe dovuto andare direttamente in palestra, liberare i suoi poteri e iniziare la guarigione, ma la distanza da percorrere era insostenibile e avrebbe finito con l'allietare la giornata di Stark, lungo e disteso sul pavimento.
Si trascinò come un morente, arrancando alla poltrona, troppo provato anche solo per sperare di raggiungere il letto, e letteralmente si stravaccò, grugnendo per la posa scomoda e il bruciore intenso

La lama andava tolta

Spostò il busto per adagiarsi allo schienale e il dolore gli tolse il fiato, lasciandolo boccheggiante, ad attendere che si smorzasse

« Dall'alterazione della sua frequenza cardiaca e di quella respiratoria mi sento di ritenere che lei stia male, signore. Devo chiamare qualcuno?»

Loki prese un breve respiro per recuperare l' autocontrollo « No Jarvis, ti ringrazio » rispose « Non è niente che non possa gestire »

« Come desidera, signore. Mi faccia sapere se avrà bisogno di aiuto »

« Senz'altro...» Non sarebbe accaduto, naturalmente. Era abituato a provvedere a se stesso e finché fosse stato consapevole delle proprie azioni avrebbe continuato a farlo. E poi, sapevano già troppo di lui e delle sue debolezze, e l'idea che Stark gongolasse nel vederlo così...

Avrebbe trovato qualcosa di utile, per estrarre quel dannato pezzo di Chitauri dalle sue carni, in bagno, in una di quelle cassette del pronto soccorso che i midgariani consideravano indispensabili. Solo dopo, avrebbe potuto iniziare il processo di guarigione.

Però... aveva bisogno di riposare un po'... per recuperare le energie

... Solo un attimo...

 
____ ◊ ____


La pelle ardeva, come se fosse stata infilzata da un ferro arroventato.
Doveva essere in una delle celle di Thanos... Strano come gli sembrasse di non aver mai lasciato la sua prigione, come la vita fuori fosse solo un sogno e lui in realtà non si fosse mai allontanato. Ma in fondo l'aveva sempre saputo che la libertà era l'illusione più grande, e il suo debito con il Titano aspettava solo il momento più opportuno per essere saldato. La realtà era che non aveva mai lasciato l'inferno e le sue ferite non avevano mai smesso di sanguinare. Forse si erano rimarginate, un po', ma era bastato un niente per riaprirle, per farlo sentire perso e lacerato, avviluppato dal buio, nascosto alla speranza.
Gli bruciava la gola, ogni inghiottire di saliva era una lama che lo trapassava e anche se avesse voluto bere si sentiva troppo esausto anche solo per allungare una mano... Poi la sensazione dell'acqua sulla pelle lo colse di sorpresa, colandogli sulla fronte e lungo l'addome, un balsamo per l'arsura

Idiota

Si riscosse disorientato ma visibilmente sollevato, al suono squillante della voce di Morgane. Era in ginocchio di fronte a lui, con la camicia arrotolata fin sopra i gomiti. Il viso era attraversato da un cipiglio che non presagiva nulla di buono, e se Loki fosse stato in forma ne avrebbe approfittato per alimentare qualunque cosa fosse stata ad averglielo causato. Gli aveva sfilato gli stivali, gettati più in là come merce di scarto e sul pavimento accanto a lei aveva riposto una bacinella carica d'acqua, dove di tanto in tanto attingeva una spugna.

« Cosa stai facendo?» gracchiò tentando di raddrizzarsi sulla poltrona

« Hai la febbre, idiota » lo tamponò sulla fronte e lungo il collo « Sei talmente caldo che l'acqua è evaporata e, ti giuro, ho visto uscire una nuvoletta! »

« Non dovresti essere qui » fece una smorfia per la fitta che lo colse alla sprovvista

« Zitto e bevi » Morgane gli portò alla bocca un bicchiere di acqua fresca che Loki trangugiò avidamente, e si affrettò a tamponare il liquido che gli sfuggì lungo il mento.

« Non dovresti essere qui » le ripeté esausto

Certo che non avrebbe dovuto trovarsi lì, ma per sua fortuna Jarvis aveva pensato bene di informarla che era sicuro che il signore fosse ferito e che, se anche aveva espresso la volontà di essere lasciato solo, dopo che si era assopito i suoi parametri vitali erano andati in tracollo.
Le era venuto un accidenti.
Non aveva atteso che Tony finisse il vertice con Fury, garantendosi la sua presenza alla Torre il prima possibile, specie dopo aver visto il volto cereo di Loki ed il suo respiro superficiale... Aveva creduto che fosse in punto di morte.

« E dove altro dovrei essere? » gli chiese portando nuovamente la spugna alla fronte e poi a bagnargli le labbra « Il tuo maledetto orgoglio sarà la tua fine...»

« Avrò saldato il mio debito, allora...» rispose piano « E almeno Thanos non potrà più prendermi »

« Oh!!! … Quindi il tuo piano era questo...» aprì la camicia ormai zuppa, portando allo scoperto la zona vicino alla spalla. La ferita era edematosa, con linee nero verdastre. Brutto segno. E c'era quella cosa grigia che spuntava fuori « Morire in solitudine sulla poltrona di Tony ?» fece la camicia a pezzi con una forbice, sfilandogliela completamente « Beh ! Mi dispiace deluderti ma non funziona così » lo coprì con una coperta leggera « Tu sei uno di noi. Sei parte della squadra. Non sarai mai lasciato solo, nemmeno quando sarai tu a volerlo. » era arrabbiata perché Loki si ostinava a non capire « E smettila di credere che avere bisogno di aiuto sia segno di debolezza. Casomai, è l'esatto contrario...stupido, idiota presuntuoso »

Era accasciato sulla poltrona con gli occhi chiusi ad ascoltare lo sfogo dell'unica donna oltre a sua madre che insistesse a venire in suo soccorso « E' tutto inutile, Morgane » le parole gli uscirono fuori come carta vetrata, rotte e tremanti «...lui mi troverà sempre...» trasudava sconfitta e terrore, l'assoluta certezza che non ci fosse più niente da fare. Era impensabile che Loki si facesse sopraffare dalla paura, eppure il contatto con il Chitauri aveva aperto una connessione che lo rendeva vulnerabile, insicuro ed esposto « E' il mio giusto destino...dopo tutto quello che ho fatto... A mia madre, a Thor...persino a te...»

« E poi? » Morgane quasi gridò, dall'esasperazione, facendogli spalancare gli occhi « Cosa otterremo? Un valido guerriero in meno a combattere contro quella bestia! Un altro da seppellire! Vorresti dare un dolore del genere a Frigga? Che cazzo Loki ! » si alzò in piedi scaraventando a terra la spugna « E cosa direi a Destiny? Scusa cara, ha smesso di combattere perché era troppo debole ? »

« Io non sono un debole » protestò

« E' bastato incontrarlo un breve attimo e sei tutto tremante e patetico !»

« IO NON SONO UN DEBOLE !» gridò raddrizzandosi sulla poltrona. La coperta cadde ai suoi piedi lasciandolo freddo e nudo. Respirava ad intoppi

« ALLORA DIMOSTRALO! » urlò a sua volta « Non arrenderti a lui, non permettere che si insinui nella tua testa togliendoti ogni speranza! Lui ti crede solo, ma non lo sei! Non lo sei più! » strinse i pugni « Sei scostante e volubile, ma in questi mesi ti sei rivelato attento, affidabile e utile. Maria non nasconde di volerti come compagno di squadra e persino Tony ha dovuto ammettere che non sei affatto male! »

« Ora mi sento proprio meglio »

« Oh piantala! Persino in punto di morte non puoi lasciar perdere la tua ironia, vero? Ma ricordati una cosa : finché sarai con me e con gli altri non ci sarà nulla che quel pazzo potrà fare per prenderti! Fattelo entrare in quella zucca che noi combattiamo con te e per te! Io combatto con te e per te !»

Loki si accasciò sulla sedia, il dolore al di là dell'insopportabile « Perché?»chiuse gli occhi stretti

« E perché no? » Morgane raccolse la coperta e tornò a coprirlo, facendo attenzione alla ferita « Sei un essere insopportabile, prepotente e fastidioso; sei arguto, lungimirante e scrupoloso; sai essere un grande stronzo, ma quando non sei un rompipalle sai essere divertente e piacevole...E poi... Destiny ti vuole bene » fece per aprire la porta del bagno « Tony sarà qui a breve con la Cho. Vado a prenderti altra acqua e a cambiare quella della bacinella»

« Mi sarebbe piaciuto » le parole gli uscirono incerte ed impastate «...vederti grassa con mia figlia »

A Morgane si bloccò il respiro in gola.
Era sicuramente la febbre a togliergli ogni inibizione, ma l'effetto non fu meno emozionante. Si sentì all'improvviso come un' adolescente alle prime armi, incerta sul da farsi, ma così desiderosa di fare qualcosa...
Loki aveva aperto gli occhi ed ora la fissava con quello sguardo verde, lucido dalla febbre, e Morgane non potè fermarsi dal raggiungerlo e dall' afferrargli il viso innaturalmente caldo, fra le mani.

« La più bella frase che sia mai uscita da questa boccaccia » gli disse, prima di posare un morbido bacio sulla fronte,assaporando la puzza di sudore, terra, cuoio e febbre. Il dio liberò un lamento sorpreso, e si appoggiò completamente al suo tocco « Perché devi ridurti così per dirmi qualcosa di carino?» gli baciò dolcemente una palpebra, poi l'altra «Anche se non ti smentisci mai...Grassa...a me?»

« Morgane...»

« Shh...» lo baciò sulla guancia e poi si allontanò un po' per guardarlo in viso: teneva gli occhi socchiusi, e la scrutava disorientato e perso, come se si trovasse di fronte a un dilemma che non sapeva risolvere « Vedrai che andrà tutto bene. » lo teneva ancora saldamente fra le mani, obbligandolo a guardarla negli occhi .

« Ho perso così tanto, Morgane...» mormorò Loki a pezzi, e le apparve, in quel momento, persino più indifeso di quando lo avevano portato indietro da Asgard, pazzo e torturato «...ho perso tutto...»

« Shh!!!» lo cullò appoggiando la fronte alla sua « Shhh!!!... Quello che conta ce l'hai ancora, devi solo imparare a vederlo» sua madre non aveva mai smesso di amarlo e Thor era ancora al suo fianco e c'era lei, naturalmente...

« Ho fatto così tanti errori...» lamentò « Uno dei più insensati è stato lasciarti andare...» lo disse a occhi chiusi, perché se ne vergognava a morte. Morgane era la sua debolezza personale , quella che non si era mai voluto concedere, troppo superbo o troppo indegno anche solo per anelare a lei...

« Non mi hai lasciata andare, stupido, mi hai mandata via! »

Loki sbuffò infelice « E che differenza fa?»

« Molta » gli fece sapere in un sussurro « Se tu non mi avessi respinta, avrei fatto di tutto per restarti accanto » il dio la fissò incredulo, con un'espressione così vulnerabile che Morgane si sentì strappare il cuore. Forse avrebbe dovuto smettere ed andarsene, finire in fretta quello che andava fatto, ma la paura nella sua voce, il saperlo privo di difese...non poteva più negare quello che provava...nonostante tutto...

Pazza...


Lo baciò sullo zigomo.
Loki si lasciò sfuggire un altro lamento, e chiuse gli occhi, deglutendo un groppo in gola, come se un pezzo di mela fosse rimasto incastrato e non volesse andare né su né giù; perle di sudore gli colarono lungo la schiena e dentro la ferita, ed il bruciore che gli causarono gli diedero la garanzia di essere ancora sveglio.
Morgane lo accarezzò sulla guancia con il respiro, e posò un nuovo bacio all'angolo della bocca, più intimo e umido e lui sospirò tremante quando i suoi baci si fecero insistenti, casti e leggeri, piccole beccate che si darebbero ai bambini, ma quando finì, maliziosa, col succhiargli il labbro, si sentì morire e rinascere e schiuse la bocca, disperato per lei. Gemette alla lingua calda che lo invase: era inebriante come se la ricordava, frizzante come il vino più pregiato di Asgard e dolce come l'idromele. Lo assaporava con lentezza deliberata, esplorandogli il palato, i denti, la lingua, tutto... Le sue labbra erano morbide e profumavano di arancio, in netto contrasto con le proprie... secche e ruvide e doloranti.
I loro nasi si scontrarono più e più volte, e le mani di Morgane si persero nei capelli del dio...gli arruffarono la nera chioma alla base della nuca, strinsero e tirarono, per poi avvolgerlo completamente, mentre banchettava con lui.

Loki la rincorse con la bocca, cercando di non farla allontanare da lui, avido delle sue labbra, del suo sapore e del suo tocco, e si prodigò per ricambiare le sue attenzioni, giocando con la sua lingua in tutti i modi che poteva. Avrebbe voluto così disperatamente stringerla, ma non poteva, non poteva...afferrò con forza i braccioli della poltrona, fino a rompere il tessuto delicato e prezioso, penetrando con le dita nella morbida imbottitura.

La febbre, doveva essere la febbre a fargli credere queste cose...

Quando il bacio si interruppe, sospirò tremante, appoggiandosi sconfitto, allo schienale « Dei...»si sentiva assetato e insoddisfatto, febbricitante e terribilmente bisognoso«sto delirando... »

« Forse...» canticchiò piano Morgane, baciandogli la mascella, l'attaccatura dell'orecchio e il collo « O forse no...» accarezzò con leggerezza le braccia del dio, su e giù, ascoltando l'intoppo del suo respiro quando raggiunse le mani e sollevò, una ad una, le dita affondate nella poltrona. Pezzetti di ovatta volarono nell'aria, leggeri come fiocchi di neve. « Ti prego Loki... » gli sussurrò «...ti prego: toccami ora... »

Loki si sentì sciogliere

Quasi la fece cadere all' indietro dalla spinta che si diede, trasportato da una parola così piccola ma così carica di significato: era come un passaporto per una destinazione tanto agognata... l'accettazione, il perdono, forse persino un nuovo inizio...

« Morgane...» Le mani non potevano essere più sudate e tremanti e le braccia più insicure, ma la circondò completamente, insensibile al dolore che pulsava fino alla punta delle dita « Morgane...perdonami...» Strinse la sua testa bionda nella grande mano, serpeggiando l'altro braccio intorno alla vita di Morgane, aggrovigliandosi a lei, come le radici di Yggdrasil, assaporandone il profumo, il dolce respiro sul collo e la morbidezza delle curve.

Sì...stava delirando...


Su consiglio, mi sono permessa, con gioia, di modificare alcune frasi. Grazie a Eowyn_SEE
  
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