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Autore: Serena Gioffredi    09/01/2017    0 recensioni
La vita di Lucinda non potrebbe essere più vuota di quanto non lo sia in questo momento,risvegliatasi quasi nascendo,si ritrova a cercare se stessa,a crearne una nuova a soli 19 anni. Chiamatela crisi d'identita,pazzia,io la chiamo amnesia,per questo dovrà impegnarsi fino in fondo per costruire la sua nuova Roma. Come dice Michel de Montaigne "La curiosità di conoscere le cose è stata data agli uomini come una punizione" cosa che non spaventa la nostra eroina che nonostante la voglia di costruirsi cerca da un lato i vecchi resti della sua vecchia Roma distrutta.
Molto più lontano da lei Andrew cerca di correre ai ripari cercando di evitare i continui attacchi che la piccola città interiore riceve. la sua vita,completamente priva di piaceri,lo porta a dedicarsi a piccole fantasie scritte su carta che di notte si materializzano di fronte a lui e lo lasciano dormire serenamente. Una sola lettera cambierà la sua vita,trovata nel porta lettera della sua vecchia casa,cosa che porterà il fantasioso scrittore ad uscire le palle oltre ad una scorta di penne a sfera per conquistarsi un modo di vivere per lo meno dignitoso
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Bevo quaranta caffè al giorno per essere ben sveglio e , , a come poter i e gli . Sarà senz'altro un veleno, ma un veleno lentissimo: io lo bevo già da settant'anni e, finora, non ne ho mai provato i tristi effetti sulla mia ... " - Voltaire 

 

Penso che oggi sia il mio giorno fortunato perchè il titolare del ristorante è ammalato e senza di lui il ristorante chiude,quindi per due giorni compreso oggi sono libero,una piccola pausa. Il desiderio di tornare a casa e ritornare a dormire è alto ma dato che sono già sveglio vado da Lucinda a darle una mano e a portarle un caffè e un dolce per risollerva un po. 

Mi fermo in uno di quei bar per studenti,dove trovi di tutto e sfortuna vuole che faccia rovesciare del caffè su un ragazzo che preso da bere stava uscendo dal bar:

-Oh scusami molto,non ti avevo visto,posso ripagarti il caffè? 

-No sta tranquillo,penso che il destino abbia voluto farmi capire che per oggi il caffè è da evitare,comunque ti ringrazio lo stesso. La mia dose di energia me la darà una buona lettura. Beh....a presto ahahah

Detto questo me lo vedo quasi sparire dalla vista,forse preso dalla fretta di leggere quel libriccino che aveva sotto braccio; nonostante il piccolo inconvegnente prendo il caffè tanto desiderato e un pezzettone di crostata al cioccolato,Luicinda apprezzerà. 

Arrivare alla libreria è un po difficile,la strada che lo separa dal bar che ho scelto è molta,ma decido di utilizzare uno dei tantissimi tram che scorrazzano ininterrottamente per la città,serve solo capire quale mi interessa. Arrivo alla fermata e guardo l'enorme cartellone con le fermate,trovata quella che mi interessa aspetto quella ventina di minuti che mancano al suo arrivo e mi guardo un po intorno. Anziane signore,qualche uomo di colore,donne in carriera pronte per spaccare il mondo e studenti con i libri in mano con la voglia di non fare niente. L'idea di studiare di certo non mi dispiace ma se non lavoro sicuramente l'università non me la posso pagare. Gli orari di lavoro sono troppo pesanti per permettermi di andare alle lezioni o di studiare quindi credo che per il momento cercherò di stabilizzarmi. 

Arriva intanto il tram,faccio il biglietto e mi siedo sul primo posto che trovo,vicino ad una ragazza,visibilmente stanca,tanto da non accorgersi di me. In quei momenti di tram spengo il cervello,non penso a nulla,mi svuoto di tutti i pensieri e quando mi sveglio dal mio momento di torpore sono proprio arrivato alla destinazione. Prendo quello che devo e non so per quale motivo saluto la ragazza affianco a me che mi guarda con un misto di imbarazzo e sonno.

   
 
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