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Autore: Cry_Amleto_    09/01/2017    1 recensioni
[Stony ! ]
Tratto dalla FanFiction.
"Tony, con la testa poggiata sulla spalla di Steve, sorrideva, sentendosi per la prima volta in vita sua Completo in modo assoluto, il Vuoto che lo tormentava un lontano ricordo. E Steve... Steve, con gli occhi chiusi, il naso sprofondato nei capelli di Tony a respirarne l'aroma, stringendo a sé l'altro e sentendo il suo calore riscaldare il blocco di ghiaccio che era divenuto il suo cuore, si sentiva felice. Felice come mai prima di allora, perché adesso aveva uno Scopo, un Motivo, per continuare quella guerra che da tempo non credeva più sua. E questo Scopo, questo Motivo, lo stava stringendo tra le braccia."
Genere: Angst, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lost'
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[Gift]

...Anywhere, I would've followed you
Say something, I'm giving up on you...

(...Ovunque, ti avrei seguito
Dì qualcosa, sto rinunciando a te...)

«Cos'è successo?!» urlò il Capitano, entrando nella sala comune correndo, seguito a ruota dall'inventore.

«Un ultimatum.» fu la risposta laconica e secca dell'agente Romanoff, mentre con lo sguardo scorreva dei documenti in uno dei display interattivi che fungevano da computer di Tony.

Steve lanciò un occhiata interrogativa a Barton, l'unico che in quel momento stava in un angolo con le braccia conserte senza far nulla.

«Ci hanno dato 24 ore per arrenderci. Dopodiché ci attaccheranno con un esercito mastodontico.» rispose senza alcuna inflessione nella voce, staccandosi dalla parete e lasciando scivolare le braccia lungo i fianchi.

«E aperto dall'interno...» si ritrovò a mormorare l'inventore.

«Cosa?» chiese Barton, confuso.

«Il Portale, è aperto dall'interno. F.R.I.D.A.Y. non ha rilevato alcuna fonte di energia che lo tenga aperto dall'esterno, ossia dalla Terra.» spiegò Stark, attirando l'attenzione di tutti gli altri.

«Quindi c'è una specie di Bifrost che collega i due mondi?» chiese Thor, spuntandogli alle spalle e facendolo sobbalzare.

«Più probabilmente è aperto da qualcosa simile al Tesseract, solo che è stato messo in funzione dall'interno. F.R.I.D.A.Y. ha trovato più riscontri con il portale aperto da Loki che con il Bifrost.» rispose, iniziando a stuzzicarsi il pizzetto con un pollice, le braccia conserte.

«Quindi dovremmo distruggere tutto quello che si trova dall'altra parte oppure accettare la resa?» concluse la Romanoff.

«Non ci sarà nessuna resa.» abbaiò secco il Capitano.

«Chissà com'è, ma me lo aspettavo. Per fortuna in questi ultimi mesi non sono rimasto con le mani in mano...» replicò con il suo solito sorrisetto l'inventore, prima di lasciare la stanza senza degnare nessuno di un saluto, la mente già persa nei suoi progetti.

«Bene. Dunque, abbiamo 24 ore prima che si scateni l'Apocalisse, direi di andare a prepararci. O a pregare.» concluse il dottor Banner, uscendo dalla stanza e recandosi verso un lungo impreciso.

Pian piano, alla spicciolata, tutti uscirono dalla stanza. L'ultimo fu il Capitano che, con un sospiro, non sapendo cos'altro fare, si diresse verso il laboratorio di Tony, con l'intenzione di continuare la discussione poco prima intrapresa.

Trovò però la porta chiusa, e ad attendere che questa si aprisse, la signorina Potts.

«Quell'incosciente» stava borbottando quest'ultima «Sparisce per mesi e quando si fa vivo non viene neanche a salutare! E dire che ho dovuto risolverli io tutti i casini che si è lasciato dietro con la stampa...»

Steve si avvicinò impacciato, non sapendo come comportarsi, trovandosi solo con la donna.

Tony e Pepper erano stati a lungo fidanzati e tutto il mondo aveva la certezza che si sarebbero sposati, prima o poi. Poi però si erano bruscamente allontanati: la signorina Potts, non riuscendo più a reggere e a gestire le stravaganze dello Stark, aveva deciso di troncare il rapporto, cosa che fece nascere impossibili congetture su Tony da parte della stampa. I giornalisti, però, non si erano affatto curati della cena in uno dei ristoranti più eleganti di Manhattan che la segretaria aveva avuto con lo scienziato Aldrich Killian, neanche una settimana dopo la rottura della storica coppia.

Tony in risposta non solo aveva dichiarato di non dargli assolutamente peso, ma si era anche definito felice per Potts e per il nuovo, imminente, fidanzamento di quest'ultima. Ma il Capitano sapeva che non era così: era sempre stato bravo a leggere le persone e, anche se con Tony aveva avuto non poche difficoltà, aveva capito dal suo sorrisetto fisso e immutabile e dalle quantità di alcool che andavano via via esaurendosi, che l'inventore ci aveva sofferto molto, ma molto di più di quanto desse a vedere.
E ora eccola lì, quella donna che aveva tanto ferito quell'uomo che, ormai, era diventato centro di ogni suo pensiero.
Si passò una mano tra i capelli, salutando con un sorrisetto appena accennato la donna che rispose altrettanto cortesemente.
Fu salvato dall'impiccio dalla voce di Tony che lo chiamò per nome dall'interno del laboratorio. Pepper lo guardò inarcando le sopracciglia sorpresa: dopotutto, erano ancora tutti convinti che i due fossero ancora in eterna lotta l'uno contro l'altro e non sapevano quanto quella singola, scorsa notte avesse stravolto tutto.
Con un sorrisetto tirato, il Capitano varcò la porta che Steve aveva aperto e che si richiuse subito dietro di lui, senza far passare la signorina Potts. Beh, un po' di rancore doveva essere pur rimasto.

Vide un oggetto volargli contro e, con prontezza di riflessi, si protesse il volto con un braccio. E l'oggetto volante in questione si adattò al suo braccio, fissandosi su di esso.
Steve guardò sgranando gli occhi lo scudo che ora aveva agganciato al braccio.
Alzò lo sguardo da quello e incrociò gli occhi dell'inventore che sorrideva soddisfatto.

«Come è possibile che lo senta ancora più leggero?» gli chiese con un sorriso entusiasta.

«È possibile perché io sono un genio. E non è solo più leggero! I bordi sono fatti in modo da trapassare cemento armato come burro e se premi questo pulsante...» disse avvicinandosi e, dopo aver messo la mano sotto lo scudo e aver incontrato le sue dita, gli fece notare un piccolo pulsantino sotto il suo dito indice. Lo permette e un campo di forza largo minimo cinque volte lo scudo, si aprì sopra di questo.

«E così le tue manie di super-protezione vengono accontentate. Ci puoi nascondere anche 15 persone più un Hulk qua sotto, e il peso è nullo visto e considerato che è una barriera di energia pura. Allora... ti piace?»

Un sorriso timido arcuò gli angoli della bocca dell'inventore. Era qualcosa di così estraneo e tenero sul suo volto, che il Capitano ne rimase abbagliato. Quest'ultimo rimase un attimo immobile, come sospeso, poi abbracciò con foga l'altro, facendo attenzione a non ferirlo con lo scudo. Poi si chinò su di lui e gli posò un dolce bacio sulle labbra.

«E un sì?» chiese l'inventore contro le sue labbra, circondandogli il collo con le braccia e mettendosi in punta di piedi per raggiungerlo. «Ti hanno mai detto che sei troppo alto, Rogers?» aggiunse quindi, senza staccarsi da lui, in tono scherzosamente seccato.

L'altro ridacchiò un "Sei tu troppo basso, Stark" e si staccò da lui.

«Bene!» esclamò l'inventore, congiungendo le mani «Adesso via di qui, Rogers, che sei una distrazione» e così dicendo, tornò a immergersi nel proprio lavoro, ignorando totalmente il Capitano.

"Certe cose non cambieranno mai" si ritrovò a pensare Steve, andandosene con un sorrisetto, lasciando del tutto perdere la 'ramanzina' che aveva già in mente per l'inventore.

~o~

Sentì la porta del laboratorio aprirsi. Poi chiudersi.
Un largo sorriso amaro gli si disegnò sulle labbra, sostituendo e scalzando del tutto il precedente, quello carico di affetto destinato a Steve.
Negli ultimi tre mesi, non aveva fatto altro che lavorare a quello scudo, ininterrottamente, senza sosta. Ma mai avrebbe immaginato che il regalo che gli avrebbe fatto sarebbe stato usato così presto e in quelle circostanze, né tanto meno avrebbe mai ipotizzato che sarebbe stato un regalo d'addio.
Addio.
Sì, perché Tony aveva pensato, studiato, calcolato, ma non aveva trovato altre soluzioni: l'unico modo per chiudere quel portale distruggendo tutto ciò che nascondeva, comportava un sacrificio. Modico prezzo, se paragonato alla salvezza del mondo ma era un prezzo che solo l'inventore poteva e voleva pagare: non avrebbe permesso a nessun altro di farsi carico di quel fardello.
Ma non ne avrebbe fatto parola con nessuno. Tutti credevano in lui e nel suo genio, si aspettavano che avrebbe fornito loro un arma capace di una distruzione tale. E lui non li avrebbe delusi.

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Zan zan! Cosa avrà in mente Tony? Riuscirà Steve a impedirgli qualsiasi atto potenzialmente pericoloso? Il mondo cadrà in un era oscura? Gli alieni uccideranno qualcuno di importante? Ovviamente non vi darò nessuna risposta a nessuna di queste domande *sorrisetto diabolico*

Detto questo... vi sta piacendo? Fatevi sentire! Potrei anche decidere di essere più buona con i seguiti... forse... *altro sorrisetto diabolico*

 
   
 
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