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Autore: yayaacciughina    10/01/2017    0 recensioni
Tre anni. Quante cose possono accadere in tre anni? Difficile elencarle tutte. Ma... Cosa succederebbe se a poche settimane dal vostro matrimonio il vostro futuro marito, dopo un grave incidente in macchina, si risvegliasse senza ricordare gli ultimi tre anni della sua vita? Se voi foste solo un ricordo sfocato nella sua mente? Questo è quello che succede a Miriam, una ragazza come tante altre, che sognava un abito bianco e una vita assieme all'uomo che amava. Questa è la storia del loro amore, del loro incontro, delle loro incomprensiosi, delle loro paure e delle loro speranze. Perché le strade che sembrano dividersi, potrebbero incrociarsi di nuovo più avanti, cosicché nulla è perduto, soprattutto quando si ama.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi chiamo Miriam, sono nata e cresciuta a Genova,  e ora ho 28 anni. Ho due fratelli maggiori, Marco di 31 anni e Michael, detto “Miki”, di 29. Io e Marco ci assomigliamo molto, almeno fisicamente. Mori, occhi castani, non particolarmente alti, né bassi, non siamo brutti ma nemmeno bellissimi. Siamo nella media penso. Lui è  sempre stato il classico fratello maggiore, molto serio e maturo, che sa quasi sempre cosa vuole e non dipende da nessuno. Miki invece sembra quasi una celebrità, alto, biondo, occhi azzurri, con dei bei lineamenti. Per scherzare, diciamo che lui è stato adottato, e quando era piccolo, avrà avuto 7-8 anni, ricordo una volta che io e Marco glielo abbiamo fatto addirittura credere. Quanto ha pianto poverino! Ce lo rinfaccia ancora adesso! Grazie al suo aspetto, non ha mai fatto fatica a trovare una ragazza disposta ad uscire con lui, per cui soprattutto alle superiori (siccome eravamo nella stessa scuola), non era insolito che qualche sua ammiratrice venisse da me per chiedere informazioni su di lui. Quando ho chiesto a qualcuna di loro che cosa le attraesse di lui, di solito rispondevano che oltre alla sua bellezza, quello che le affascinava di Miki era il suo carattere enigmatico e il suo sguardo penetrante, che sembrava leggere tutto dentro di loro, ma che era indecifrabile. Per quanto riguardo me, però,  sono sempre stata capace di capirlo, senza nemmeno bisogno di parlare, solo con un’occhiata. Anche se ho un rapporto speciale con lui, voglio bene ad entrambi i miei fratelli, e in generale, siamo una famiglia molto unita, per cui decidere di andarmene via di casa 5 anni fa non fu facile.  


Avevo 23 anni all’epoca, avevo preso la laurea in radiologia, e lavoravo già da un po’. Il mio fidanzato di allora, Andrea (Dre) abitava a Milano, mentre io a Genova. Dre aveva capelli e occhi neri, abbastanza alto, un viso carino e un’espressione da ragazzo un po’ presuntuoso. Inoltre era testardo, imprudente, orgoglioso e a volte era un po’ spigoloso. Però si prendeva sempre cura di me, e mi sentivo al sicuro al suo fianco. Inoltre ha sempre messo la mia felicità prima della sua. A volte però, avrei voluto che ogni tanto fosse anche un po’ egoista, e cercasse il meglio per sé.


Lui e Miki erano nati lo stesso giorno e le nostre madri si erano conosciute in ospedale. Li chiamavamo i gemelli, visto che erano inseparabili, e io, più piccola solo di un anno, stavo sempre in loro compagnia. Stranamente però, non successe nulla fino a dopo i miei 20 anni. Dre si era già trasferito da qualche anno a Milano a causa del lavoro del padre, ma eravamo rimasti in contatto e ci vedevamo spesso. Già da tempo non eravamo più solo amici, ma non c’era ancora nulla di ufficiale. Un giorno di giugno però avevamo organizzato con dei nostri amici di andare al mare, ed era venuto anche Dre con alcuni suoi amici e amiche. Ricordo ancora quella volta molto nitidamente. Una ragazza del gruppo milanese in particolare gli era stata appiccicata tutto il tempo, e ricordo di aver pensato cose poco carine sul suo conti. Per non parlare del mio istinto omicida che sembrava risvegliatosi e pronto all’attacco. Verso sera Dre si era accorto di aver perso un braccialetto che gli avevo regalato io tempo addietro. Io e lui eravamo andati a cercare tra gli scogli, mentre la ragazza appiccicosa era stata mandata da un’altra parte, ed eravamo soli.  


-Io non vedo niente Dre-  


-Nemmeno io. Uffa-


-È colpa tua, saresti dovuto stare più attento.-


-Non potevo pensare che lo avrei perso. Ci sono affezionato, per questo non me lo tolgo mai. È un ricordo.-  


-Se vuoi posso prendertene un altro- gli dissi


-Ma quel braccialetto me lo avevi regalato quando mi sono trasferito. Aveva un forte valore affettivo. Un altro braccialetto non avrebbe molto senso comprarlo, mancherebbe di significato-  


-Beh, se vuoi possiamo sempre dare un significato anche al nuovo braccialetto…- feci una breve pausa.  


-Significato tipo?- Dre mi fissava perplesso


 - Beh, che ne dici se fosse la tua ragazza a regalartene uno perché vi siete messi assieme?- Lo guardavo ansiosa, chiedendomi se avessi rovinato tutto con quest’ultima frase. Se fosse andata male, avrei comunque potuto dire che scherzavo , ma non ce ne fu bisogno. Dopo qualche secondo di shock, scoppiò a ridere, e poi -Solo se quella ragazza sei tu-, mi disse più seriamente. Gli sorrisi -Ok-. Tornammo indietro dagli altri mano nella mano, e il giorno dopo comprammo dei braccialetti coordinati.  


Dopo quasi tre anni di relazione a distanza, alla fine mi decisi. Iniziai a cercare casa e lavoro a Milano, e all’alba dei miei 23 anni, mi trasferii in un piccolo e semplice bilocale, vicino all’appartamento di Dre, così potevamo vederci più spesso. Era novembre, ancora non conoscevo Luca, e non sapevo l’impatto che avrebbe avuto nella mia vita. Allora aspettavo solo che Dre finisse l’università, trovasse un buon lavoro e mi chiedesse di sposarlo. Non avrei mai immaginato un futuro senza di lui e mai avrei immaginato quello che stava per succedere.  

   
 
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