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Autore: emylee    10/01/2017    4 recensioni
Harry ha iniziato il suo sesto anno già stanco di tutto e di tutti, e mentre sembra che Voldemort si sia preso una vacanza lontano dalla sua testa, Harry sospetta che abbia lasciato il compito di ucciderlo a qualcosa che non fa parte né dei Mangiamorte, né di tutto il resto delle minacce che incombono su di lui.
In ogni caso, Malfoy c'entra sempre.
E fu proprio per quello scontro che le sue giornate si trasformarono e non erano più opache.
Perché fu in quel momento, nell'istante in cui i capelli perfettamente pettinati di Malfoy solleticarono le sue narici, che iniziò a starnutire.
E starnutire.
E starnutire.
E starnutire ancora.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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III


Hermione e Ron lo avevano accompagnato in infermeria assumendo due espressioni decisamente differenti: la prima era rossa come un pomodoro maturo – o come i capelli di Ron – e si mordeva con ansia il labbro inferiore; Ron, invece, era bianco come un comune Babbano che vedeva un fantasma gironzolare per un cimitero. Lui, invece, era un misto tra i due.
Non voleva crederci. Cioè, non ci credeva, era ovvio, ma poteva sbagliare..? L'Amortetia poteva far sentire qualcosa che invece odiava con tutto il cuore? Dopotutto la pozione che aveva fatto lui non era perfetta, anzi.
Doveva esserci un errore. Per forza.
Dopo che Madama Chips gli diede la sua pozione, senza evitare di alzare gli occhi al cielo alla sua vista – e in effetti, Harry non poteva darle torto, in infermeria era più presente lui che lei stessa che ci lavorava! – Hermione prese posto accanto a lui, seduta su un lettino.
Ron restò in piedi, ancora terribilmente pallido.
«Harry,» lo chiamò la ragazza, con un tono che preannunciava guai. O imbarazzo, in quel caso, «ti piace Malfoy?»
«No» alzò le mani in segno di resa, per farle capire che no, non aveva nulla da nascondere. Merlino, no, certo che non gli piaceva Malfoy, sapeva che dopo quello che aveva detto l'Amortentia qualche dubbio era nato, ma non credeva che Hermione lo temesse sul serio. «Hermione, giuro su chi vuoi che io Malfoy non lo sopporto proprio come non lo sopportavo al primo anno. Nulla è cambiato, ok?»
Hermione continuò a mordersi il labbro inferiore.
«Oh, avanti! Stiamo parlando di Malfoy! Che vuol dire che mi piace? Non può sbagliarsi quell'intruglio maledetto?! Non era neanche fatto bene!»
«Harry, mi dispiace deluderti, ma l'Amortentia non sbaglia mai. È capitato a volte che... che faccia sentire odori che non abbiamo mai sentito, ad esempio, perché la pozione sa... sa prima di te.»
«Sa prima di me cosa
«Chi ti piace.»
«No» scosse la testa, respirando a fondo per calmarsi e non andare nel panico. «Hermione, Malfoy. Non. Mi. Piace. E mai mi piacerà. Prima di tutto perché è un maschio e fino a prova contraria non ho mai provato niente per un maschio – a proposito, grazie a te, Ron, ora tutta la scuola saprà che mi piace un maschio perché il gel per capelli lo usano i maschi, anche se non è assolutamente vero – e poi... avrei accettato tutti, capito, tutti tranne Malfoy. Non Malfoy. Proprio no.»
Hermione sospirò, e si torturò le mani, oltre al labbro inferiore che ormai era gonfio quanto i suoi capelli. «Non ci sarebbe niente di male, naturalmente, se ti piacesse un maschio...»
«Certo che no,» la interruppe Ron, improvvisamente rinsavito. «Non è questo il problema, Harry, anche se probabilmente lo sarà per il restante corpo studentesco femminile, ma è... è Malfoy il problema.»
«Ed io, infatti, ho già detto che non mi piace. L'Amortentia ha sbagliato.»
«Harry, non può...»
«Ha sbagliato» concluse, senza aggiungere altro.
Si stese per bene sul lettino e chiuse gli occhi. Sopravvivere ad una pozione era sempre così stancante.
Sentì Ron dargli una leggera pacca sulla spalla, poi i passi suoi e di Hermione allontanarsi. Harry ormai aveva deciso di passare il tempo – almeno fino a cena – lì in infermeria, così da posticipare quanto possibile i bisbigli e i sussurri dietro le spalle su quello appena successo.
Mai che gliene andasse bene una.
Stava quasi per prendere finalmente sonno e recuperare quello mancato di quella notte, quando dei nuovi passi si avvicinarono al suo letto e una voce orribilmente strascicata lo allontanò da quella meraviglia che era il mondo onirico.
«Potter, spiegami
«Spiegarti cosa?»
Lo sentiva proprio dietro alle spalle, era vicino. I suoi occhi continuavano a perforargli la nuca, come sempre, e non era affatto fastidioso, come sempre, appunto. Il naso, però, non pizzicava, forse perché aveva preso da poco la pozione contro l'allergia.
«Spiegami perché hai sentito il mio gel per capelli nella tua schifosa pozione.»
«Proprio perché era una schifosa pozione.»
Malfoy tirò la coperta che era attorcigliata sotto di lui e, con un gesto secco, riuscì a far rotolare via Harry facendolo quasi cadere per terra.
«Ma sei scemo?!»
«No, sono Draco Malfoy. Piacere, Sfregiato. Ora, rispondimi seriamente!»
Rimettendosi seduto di nuovo, Harry alzò lo sguardo su Malfoy che gli era davanti, in piedi, con le braccia incrociate e un piede che sbatteva ritmicamente, e con un po' di nervosismo, a terra. Gli occhi gli caddero per un attimo sui suoi capelli e... ed erano lisci, liberi da qualsiasi costrinzione, gli ricadevano con dolcezza sulla fronte e sui lati del viso.
Senza il gel.
Malfoy si era tolto il gel prima di andare da lui.
«L'hai tolto?»
Malfoy chiuse gli occhi, esasperato. «Cosa
«Il gel! Stamattina lo ricordo bene, avevi i capelli pieni di quello schifo, e ora no. L'hai tolto!»
Il silenzio scese tra loro, come allo stesso istante il sangue iniziò ad imporporare il viso pallido di Malfoy. «Mi hanno costretto! Il fottuto Prescelto non sopporta l'odore del mio gel? Malfoy, vai a lavarti immediatamente i capelli
Harry capì subito che era stata la McGranitt ad ordinarglielo, l'aveva imitata – forse involontariamente – fin troppo bene. E fu per questo che non riuscì a trattenere una risatina, immaginandosi per bene la scena. «Stai molto meglio così!»
Tentennò prima di rispondere. «Potter, mi sto veramente stancando. Sono venuto qui perché volevo che rispondessi ad una mia semplicissima domanda, non a farti sbellicare dalle risate.»
«Va bene, va bene,» tirò sul col naso e Malfoy fece una smorfia disgustata, «l'Amortentia si è sbagliata.»
«Le pozioni non sbagliano, Potter.»
«Le mie sì, a quanto pare.»
«Sono d'accordo, ma non è questo il caso. La tua pozione faceva schifo, ma non più del solito. Per poco, ma avrebbe funzionato lo stesso, persino il colore era vagamente quello giusto!»
«Come fai a sapere come era la mia pozione?»
«Ho guardato personalmente nella tua pozione per vedere – per sperare – se fosse sbagliata. Non lo era, Potter. Non lo era.»
Mentre parlava, Malfoy aveva iniziato anche a muovere le dita sul suo braccio, sempre più innervosito. Ma che risposta voleva, adesso? L'unica cosa sensata che gli veniva in mente per giustificare quell'odore era che la pozione era sbagliata. Ma non lo era. L'aveva detto Hermione, la strega più brillante di Hogwarts, e l'aveva detto Malfoy, il mago più brillante di Hogwarts in pozioni.
Perché la vita faceva sempre più schifo?
«Cosa hai sentito?» chiese invece, guardando Malfoy dritto negli occhi.
«Salazar, Potter, mi sembra di parlare con un decerebrato. Puoi mettere dei soggetti, o chiedo troppo alla tua testolina troppo confusa?»
«Hai annusato la mia pozione, giusto? Cosa hai sentito?»
E di nuovo calò il silenzio. In quel giorno di Ottobre – non sapeva bene quale, ma si sarebbe informato – Harry Potter era riuscito a zittire Draco Malfoy per ben due volte. Un record. Era un record anche quando ci era riuscito la prima volta.
Quando Malfoy aprì la bocca arricciata ancora in una smorfia disgustata, lo interruppe, «Se dici uno schifo, o niente, o non te ne frega, vuol dire che la mia pozione ha semplicemente sbagliato e la chiudiamo lì.»
«Era giusta, ho sentito la stessa cosa che c'era nella mia. Che ti basti questo.»
«Eddai, sai che sento quel nauseabondo odore del tuo gel nella mia pozione, quindi ormai, nonostante sia ancora convinto che non sia vero, a quanto pare ho una cotta per te» fece una smorfia nel dirlo, forse arrossì anche ma non ne era del tutto sicuro, «Il minimo che devi fare dopo avermi estorto quest'informazione con la tua sgradevole presenza, è dirmi cosa hai sentito tu.»
Malfoy rimase a bocca aperta. Zittito la terza volta, e in più averlo lasciato sbalordito? Era davvero la fine del mondo, quindi!
«Io non devo proprio niente!»
Harry alzò un sopracciglio, in una pallida imitazione di come faceva di solito il ragazzo di fronte a lui, «Se non me lo dici, ti darò il tormento come hai appena finito di fare tu. Sai che ne sono capace. E se mi menti e vengo a saperlo – ho i miei metodi, non sottovalutarmi – ti darò il tormento a scoppio ritardato.»
«Sei tu un ritardato.»
«Malfoy, sto aspettando» e sorrise.
Hey, era piuttosto divertente interagire con Malfoy senza dover finire per forza a scazzottate. Era imbarazzante solo perché stavano trattando, dopotutto, di un argomento imbarazzante, ma non si trovava a disagio. Così come non si era sentito tutte le mattine con il suo sguardo fisso in Sala Grande, anzi, lo trovava piuttosto... piacevole? Davvero?
«Ho sentito...» e si morse il labbro inferiore imporporandosi, ma non come faceva Hermione. Quando lo faceva lei, non aveva mai sentito il tuffo al cuore come in quel preciso istante. «...l'odore dei tavoli della Sala Grande.»


L'odore dei tavoli della Sala Grande.
Dopo averglielo confessato, Draco Malfoy si era passato una mano tra i biondissimi capelli – e ancora si chiedeva perché, in quel momento, aveva pensato che dovessero essere lisci come seta – si era voltato e, senza salutare, se n'era andato, lasciandolo lì a guardare la sua schiena dritta allontanarsi come uno stoccafisso.
L'odore dei tavoli della Sala Grande.
Ma che significava? Perché aveva sentito quell'odore? Perché era arrossito e si mordeva le labbra mentre glielo diceva? E perché gliene stava fregando qualcosa? Dio, come si sentiva stanco, aveva proprio bisogno di farsi una dormita.
«Tutto bene, Harry?»
Rispose ad Hermione con un grugnito, ignorando le prelibatezze appena spuntate davanti a lui e concentrandosi su ogni venatura del tavolo. Il tavolo della Sala Grande. Inspirò a fondo, ma non riusciva a sentire altro che l'odore del porridge nel vassoio che aveva di fronte. Che odore avevano i tavoli? Non era che Malfoy gli avesse mentito? No perché, se era così...
Ma non gli aveva mentito. Lo sentiva, non si sarebbe mostrato così a disagio e in imbarazzo nel confessargli quell'odore, se avesse usato le sue doti da mentitore esperto. Certo, non si sarebbe mostrato tranquillo, giusto per fargli sembrare che stesse dicendo la verità, ma non sarebbe arrossito.
Malfoy era arrossito. Non poteva crederci.
Lo fissò di sottecchi, ma non incontrò il suo sguardo. Malfoy stava guardando nel suo piatto vuoto, muovendo le dita nervosamente sul legno del tavolo e, tuffo al cuore, si stava mordendo il labbro inferiore.
Ma perché sentiva un tuffo al cuore?
Ora oltre a cercare di ucciderlo con quella diavoleria di gel per capelli, voleva provare a farlo secco tramite un infarto? Non era troppo banale, per uno che stava tramando una fredda, una gelida vendetta? Troppe domande, troppe domande e Malfoy, maledetto, stava continuando a torturarsi quel labbro...
«Hey, amico, ma sei sicuro di star bene?»
Portò lo sguardo su Ron e incontrò gli occhi del suo migliore amico pieni di apprensione. Cosa rara, di solito era Hermione quella che si preoccupava e Ron quello che si accorgeva troppo tardi che qualcosa non andava. In quel momento, sembrava se ne fossero accorti entrambi. Rispose anche a lui con un grugnito, mettendosi una generosa dose di porridge nel piatto e incominciando a mangiare di gusto.
Al diavolo tutto.
Al diavolo Malfoy.
E i suoi capelli.






Spazio Autrice:
Eccomi piuttosto puntuale! Salvo imprevisti, avendo abbastanza capitoli già pronti, dovrei pubblicare ogni due giorni :)
Ringrazio ancora tutte le persone che seguono, che preferiscono e che ricordano. Ricordo anche io che se mi lasciate qualche commento, continuo a non mordere XD
Grazie <3

Emily


  
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