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Autore: Ice_DP    10/01/2017    1 recensioni
Tutti sanno che Portuguese D. Ace, prima di diventare il comandante in seconda della flotta di Barbabianca, ha cercato in tutti i modi di farlo fuori. Non ha risparmiato nemmeno la scelta più assurda che potesse venirgli in mente, architettando in ogni dettaglio i suoi piani, con i quali ha attentato alla vita del capitano della flotta più potente del mondo.
Inutile dire che tutti, dal primo all'ultimo, hanno fallito miseramente.
Tra avvelenamenti, oggetti volanti non ben identificati e tentativi di buttarlo in mare, alla fine Ace scoprirà che c'è un modo più semplice per poterlo annientare definitivamente.
[Comunicazione di servizio: molti capitoli potranno risultare stupidi oltre ogni misura ed aspettativa, andando oltre a qualsiasi soglia di logica e decenza]
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le imbarazzanti avventure di Ace'
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100 modi per uccidere Barbabianca


#23 Gomito in alto



L'intera ciurma di Barbabianca aveva escogitato un modo per poter sopravvivere a quel freddo polare in quel tratto di rotta. L'idea era scaturita dall'ultimo attentato di Ace che, cercando di uccidere il vecchio capitano sfruttando il freddo, quello, per scaldarsi, si era bevuto un bel cocktail. Inutile dire che ormai sulla Moby Dick, più di due terzi dell'equipaggio era ubriaco da giorni interi; il che era piuttosto divertente.

Ovviamente Ace, ancora vestito a strati come una cipolla, se ne stava in un angolino remoto e sconosciuto ai più, meditando vendetta; vendetta che non tardò ad arrivare con un'idea geniale e semplice, a detta sua.

Sgattaiolò in cucina, nemmeno troppo attento a nascondersi, visto il clima di ebrezza e felicità che aleggiava sulla nave. Aprì la credenza dove prese più bottiglie del miglior rum che avessero a bordo. Soddisfatto e un poco barcollante, si avviò sul ponte, dove il vecchiaccio sbandierava il suo fiero petto nudo, incurante del freddo e delle raccomandazioni delle povere infermiere, che venivano puntualmente ignorate.

Si avvicinò al capitano sorridendo in un modo tanto falso, che persino il più stupido del villaggio se ne sarebbe accorto; se fosse stato sobrio, ovviamente. Porse il braccio con in mano una bottiglia dal liquido arancione, sfoderando tutto il suo savoir faire.

In segno di pace!” disse trionfale, mostrando il chiostro di denti bianchissimi e un'espressione furba.

Il capitano lo guardò stranito per mezzo secondo, per poi ridere sguaiatamente come era solito fare, prendendo poi la bottiglia con foga e portandosela alla bocca. La svuotò in tre sorsi netti, mentre un'infermiera piuttosto infervorata, aveva cominciato ad urlare quelli che sembravano insulti.

Un'altra!” ordinò Barbabianca, ed Ace obbediente, gliela porse.

La scena si ripeté per almeno quattro volte, mentre attorno a lui, gli uomini che erano seduti in cerchio intorno al loro capitano, stramazzarono a terra per il troppo alcool in corpo; probabilmente qualcuno era a rischio coma etilico, ma la nave era attrezzata per emergenze simili. Forse.

Ace attese che quel balordo crollasse, ben sapendo che reggeva l'alcool come nessuno al mondo, ma la speranza è l'ultima a morire.

Ancora!” chiese quello, ma a quel punto le bottiglie in possesso di Ace erano terminate. Imprecò tra i denti qualcosa di molto volgare che però il vecchiaccio non sentì.

Indeciso sul da farsi, il ragazzo iniziò a pensare, ma un tonfo lo distolse dalle sue elucubrazioni. Barbabianca era crollato, e lui non ci poteva credere! Adesso aveva via libera per attentare alla sua vita, senza che nessuno potesse intralciargli la strada. Prese una bottiglia vuota da terra, la ruppe poco delicatamente sul pavimento e si scagliò contro il capitano, puntando alla gola.

Ma niente andò come previsto. Il vecchio si svegliò di colpo spalancando gli occhi; prese Ace per un polso e gli strappò la bottiglia dalle mani, tenendo lui con quella libera.

Stupido ragazzino, mi hai finito l'ultima bottiglia!!” si lamentò, per poi crollare nuovamente nel sonno, con un Ace che imprecava ancora intrappolato nella sua morsa.

   
 
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