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Autore: Alohomora    28/05/2009    14 recensioni
"Sì Hermione, credo che ormai l'avrai capito, Sirius era mio marito e il padre di mio figlio, ma lascia che ti racconti tutto dall'inizio..."
Vincitrice del primo turno dell'HP FINAL CONTEST per le seguenti categorie: Miglior FF Primo Turno - Miglior FF What If - Miglior Personaggio Maschile (Sirius Black) - Miglior Coppia (Sirius/Rebecca) - Miglior Scena Relativa al Tema Proposto - Miglior Scena in Assoluto
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 43 - Verso una nuova vita





Verso una nuova vita


Jupiter e Aurelius rimasero affacciati al finestrino a salutare finchè la stazione di King’s Cross non scomparve dalla loro vista.
Jupiter aveva la sensazione di avere finalmente trovato il suo posto nel mondo, e che si stesse compiendo il suo destino.
Emozioni forti per un ragazzino di soli 11 anni, ma da sempre sua madre gli aveva parlato di Hogwarts, di suo padre Sirius Black, e del mondo magico a cui lui apparteneva.
Per quasi 11 anni Jupiter aveva vissuto sospeso fra due mondi, quasi convinto che tutto ciò che gli raccontava sua madre fosse una meravigliosa favola, e mai come in quel momento si rese conto che quella che per i Babbani era solo fantasia per lui era la realtà.
Fino a pochi mesi prima era stato solo il figlio di Rebecca Scott, ma da quando era rientrato nel mondo magico aveva cominciato a sentirsi sempre di più figlio di Sirius Black.
Quando era nel mondo dei Babbani suo padre era solo un nome, una fotografia, un ricordo felice di un tempo lontano, ma ora, dopo aver incontrato così tante persone che lo avevano conosciuto amato e stimato, si era reso conto che Sirius Orion Black era esistito veramente, e che tutti i ricordi felici che aveva di lui non erano frutto dei suoi sogni e della sua fantasia.
In quel momento pensò che forse non aveva mai detto a sua madre che era fiero di avere avuto un padre come Sirius Black.
Sua mamma lo sapeva, ne era convinto, ma ugualmente si pentiva di non averglielo mai detto.
Magari glielo avrebbe scritto dato che non l’avrebbe più rivista fino a Natale, e per la prima volta realizzò che sarebbe stato lontano da lei per molti mesi.
In quelle ultime settimane era stato talmente impegnato a scoprire il mondo magico, ad organizzare la sua partenza per Hogwarts e ad approfondire la sua conoscenza con Harry, con Teddy e con i Weasley da non avere mai riflettuto fino in fondo sul fatto che avrebbe dovuto lasciare la sua casa e le sue abitudini per andare incontro a qualcosa di completamente nuovo.
Dai andiamo a sederci da qualche parte!” gli disse Aurelius, e Jupiter lo seguì di buon grado, lieto di abbandonare quei pensieri.
Per un attimo aveva seriamente temuto di piangere, ed era l’ultima cosa che voleva fare.
Trovarono posto in uno scompartimento vuoto, e pochi istanti dopo due ragazzine anche loro del primo anno si affacciarono alla porta chiedendo di poter entrare.
“Sedetevi pure, tanto è libero!” disse Aurelius.
I quattro si fissarono in silenzio per un attimo.
Una delle due ragazzine in particolare sembrava molto tesa e agitata, l’altra era un po’ più sicura di se ma comunque emozionata come tutti loro per quello che li attendeva una volta giunti ad Hogwarts.
Il ghiaccio tra loro si sciolse quando arrivò il carrello dei dolci.
Tutti si precipitarono a comprare qualcosa, Jupiter e la ragazzina nervosa fecero un po’ confusione con le falci e gli zellini, e Aurelius e l’altra ragazzina li aiutarono.
Anche tu non conosci i soldi… allora sei un Nato Babbano come me!” disse la ragazzina nervosa a Jupiter sentendosi un po’ più sollevata.
Lei era nata da genitori Babbani, non aveva idea di essere una strega, e fino a sei mesi prima ignorava l'esistenza del mondo magico e di Hogwarts.
Sono Babbano da parte di madre, ma mio padre era un mago. Io però sono cresciuto tra i Babbani, ecco perché non conosco i soldi... Mi chiamo Jupiter Black!”.
Era una strana sensazione per lui poter usare quel cognome, poter parlare di suo padre.
Era una liberazione poter dire finalmente che era il figlio di un mago dopo 11 anni passati a fingere di essere ciò che non era.
Invece io mi chiamo Jennifer Spencer e purtroppo non ci sono maghi nella mia famiglia... ”
"Ti vergogni di avere genitori Babbani?” chiese Jupiter visibilmente contrariato pensando a Rebecca.
No, non hai capito, io non mi vergogno di nulla!” esclamò Jennifer intimorita dallo sguardo di Jupiter. “E' solo che... insomma, voi chissà quali poteri avete, chissà cosa vi hanno insegnato le vostre famiglie, e invece io… “
Tranquilla, ad Hogwarts partiamo tutti alla pari, e a volte sono proprio i Nati Babbani come te che risultano i migliori in tutto! A proposito io sono Aurelius Pye e mio padre, di famiglia Purosangue, impazzisce per tutto ciò che è Babbano!”
Io invece mi chiamo Anthea, e credo di aver capito chi sei tu!” disse rivolta a Jupiter. “Sei il figlio di Sirius Black, vero?”
Sì ma tu come lo sai?” chiese Jupiter sorpreso.
So chi è tuo padre perchè tutti conoscono la sua storia! E poi nel nostro mondo le voci girano in fretta, e tempo fa ho sentito dire che Harry Potter aveva scoperto che Sirius Black aveva una moglie Babbana e un figlio! E tuo padre conosceva mio nonno, perchè facevano entrambi parte dell'Ordine della Fenice... mio nonno si chiamava Alastor Moody anche se tutti lo chiamavano Malocchio!"
Malocchio Moody? Ma certo, so chi è! Ha partecipato al matrimonio dei miei genitori, ho anche sue foto a casa mia!” disse Jupiter, e subito si ricordò di quello che gli aveva raccontato Rebecca quando era molto piccolo ed era scoppiato a piangere vedendo la foto di quell'uomo enorme con il viso solcato da cicatrici e un magico occhio artificiale.
Hai sempre avuto paura di lui e ti capisco, anch'io mi ero spaventata la prima volta che l'avevo incontrato, ma era un uomo buono alla fine, e sotto l'apparenza minacciosa nascondeva un grande cuore! Sai cosa faceva papà quando si accorgeva che ti spaventavi? Ti prendeva in braccio e ti diceva... “Jupiter non avere paura, Malocchio non è così come sembra, è molto peggio…” E allora Malocchio si avvicinava, iniziava a far ruotare il suo occhio magico e tu iniziavi a ridere... Non avevi mai paura di lui se papà era con te!”
Jupiter sorrise a quel ricordo, ma nello stesso tempo sentì di nuovo una fitta di nostalgia mai provata prima per quel padre che aveva avuto accanto per un tempo così breve.
Cosa gli stava succedendo?
Di solito ricordare suo padre lo rendeva felice...
Tutto bene Jupiter?” chiese Aurelius notando che il suo nuovo amico aveva cambiato espressione.
Sì… stavo solo pensando di andare a cambiarmi, voglio mettermi la divisa!”
Non era vero, ma aveva bisogno di stare un po’ da solo.
Entrò in bagno con la divisa sotto il braccio, si guardò allo specchio, e si vide per quello che era: un bambino spaventato.
Si rese conto che fino a quel momento ricordare papà lo aveva sempre reso felice perché accanto a lui c’era sempre stata la mamma, ma ora sua madre non c’era, e lui da solo non era in grado di dominare le emozioni.
Chissà se anche suo padre si era sentito così confuso la prima volta che era andato ad Hogwarts.
Avrebbe potuto chiederlo a sua madre, magari lei lo sapeva, o magari lo sapeva Harry, oppure zia Andromeda.
Però anche se glielo avessero detto non sarebbe stata la stessa cosa, perché avrebbe voluto saperlo direttamente da lui.
Papà mi manchi tanto... e non posso parlare con nessuno, sono solo adesso... pensò sentendosi triste e impaurito.
Non ce l'avrebbe mai fatta, non aveva la forza, non sarebbe mai stato in grado di frequentare Hogwarts e di diventare un mago...
In quel momento bussarono alla porta, Jupiter andò ad aprire e si trovò di fronte Aurelius che aveva già indossato la divisa.
Ma… non ti sei ancora cambiato?”
Sì, stavo per farlo… “
Ti senti bene?”
Non lo so… “
Assaggia questa, ti tirerà su il morale! Come vedi ne ho fatto una bella scorta perché ho bisogno di caricarmi un po’ per affrontare Hogwarts! Non c'è niente di meglio di un po' di cioccolato per tenere lontani i brutti pensieri!” disse Aurelius porgendogli una Cioccorana.
"Anche zio Remus lo diceva... " pensò Jupiter sentendosi ancora più triste dato che alla nostaglia per sua madre e suo padre ora si aggiungeva anche quella per il suo padrino.
Jupiter scartò la confezione e si mise a mangiare distrattamente, tanto per tenersi impegnato in qualche modo, e piano piano si accorse che davvero inziava a sentirsi meglio: zio Remus aveva sempre ragione, sua madre lo diceva sempre!
Gli venne in mente quella che era sempre stata una delle sue foto preferite, era una foto del matrimonio dei suoi genitori che Arthur aveva scattato poco prima dell'inizio della cerimonia.
Lui aveva solo sei mesi e indossava una piccola veste cerimoniale da mago.
Suo padre lo teneva in braccio, sorridente ed impeccabile nel suo abito da cerimonia (distratta eleganza la chiamava sua madre) e accanto a lui c'erano zio Remus e Harry, i testimoni di nozze, anche loro eleganti e sorridenti.
Papà diceva sempre che questa era la foto ufficiale dei nuovi Malandrini! Lui e zio Remus erano capaci di passare intere serate a ricordare tutto quello che combinavano insieme quando erano a Hogwarts, e tu eri sempre in braccio a uno di loro due e ascoltavi con attenzione tutto quello che dicevano... e come ti divertivi!”
Mamma sai che da grande divento anch'io un animago come papà?
Davvero Jupiter? Vuoi diventare anche tu un cane come Felpato?"
"No! Non un cane! Un Ippogrifo!"
Quel ricordo lo fece sorridere, e forse fu l'effetto benefico delle Cioccorane ma ebbe davvero la sensazione di essere di nuovo a Grimmauld Place insieme a suo padre e a zio Remus che ridevano insieme.
Gli sembrò di ricordare quello che provava quando era in braccio a suo padre, immerso quello stato di beatitudine che hanno i bambini molto piccoli quando hanno appena mangiato e si apprestano a fare una bella dormita.
Le loro voci allegre lo facevano star bene, le braccia di suo padre gli davano un senso di sicurezza e di protezione.
Un largo sorriso illuminò il viso di Jupiter mentre iniziava a pensare che avrebbe sicuramente trovato molte tracce del passaggio di suo padre una volta giunto a Hogwarts.
Avrebbe cercato di scoprire tutto il possibile sui Malandrini, e alla prima occasione sarebbe anche sceso sotto il Platano Picchiatore fino alla Stamberga Strillante: chi altri avrebbe potuto farlo se non lui, figlio di Sirius Black e figlioccio di Remus Lupin? Aveva persino la Mappa!
Peccato che Teddy avesse tre anni meno di lui, gli sarebbe piaciuto averlo accanto!
Ma alla fine anche suo cugino sarebbe giunto ad Hogwarts, e da lì in poi nessuno li avrebbe più fermati, e in futuro anche loro avrebbero riso insieme ricordando le loro avventure!
Dai, adesso mi cambio e poi torniamo nello scompartimento!" disse Jupiter.
"Come hai fatto a fare il nodo alla cravatta? Io sono una frana!” disse Aurelius.
"Non ne ho idea! Fino a ieri mi sono esercitato davanti allo specchio e non mi è mai venuto bene come adesso!" rispose Jupiter divertito, e iniziò a rimirarsi compiaciuto pensando alla foto dei Malandrini a Hogwarts, la prima foto dei Malandrini che suo padre aveva mostrato a sua madre quando si erano conosciuti.
Ora anche lui portava la loro stessa divisa!
Si scostò distrattamente i capelli dal viso per osservarsi meglio, per capire se vestito così assomigliava di più a suo padre.
In quelle ultime settimane in molti gli avevano detto che somigliava a suo padre e alla fine si era un po' stufato di sentirselo ripetere, ma adesso non vedeva l'ora di incontrare qualcuno che glielo facesse notare!
Chissà se ho l'aria da Malandrino!” pensò continuando a studiare la sua immagine riflessa.
A cosa stai pensando Jupiter?” chiese Aurelius.
Sto pensando che stiamo andando alla conquista di Hogwarts!” esclamò Jupiter e Aurelius si mise a ridere mentre si avviavano insieme verso lo scompartimento.
Sai che non avevo capito che eri il figlio di Sirius Black?” disse Aurelius. “Io conosco la storia di tuo padre, tutti la conoscono e conoscono la storia dell’Ordine della Fenice e dei maghi che hanno combattuto contro Lord Voldemort! Non dirmi che non sei mai stato nel museo di Grimmauld Place!”
Ancora no. Mia madre non se la sente di andarci, per adesso. Ho vissuto lì quando ero appena nato ma non ricordo niente... Però magari ci andrò insieme a Harry quando tornerò a casa per le vacanze di Natale!"
Anthea e Jennifer lanciarono uno sguardo ammirato a Jupiter ed Aurelius quando rientrarono nello scompartimento: con la divisa di Hogwarts sembravano decisamente diversi, sembravano più grandi dei loro undici anni.
Quasi quasi vado a cambiarmi anch’io!” disse Anthea.
Jennifer la seguì perché avevano appena iniziato una conversazione che aveva come argomento Jupiter ed erano ansiose di continuarla.
"Jupiter ha detto di avere un padre mago ma è sempre vissuto tra i Babbani... chissà come mai!" aveva chiesto Jennifer incuriosita.
"Il padre di Jupiter è morto dieci anni fa e, a quanto pare, lui e sua madre si sono nascosti per non essere uccisi dal resto della famiglia Black" iniziò a spiegare Anthea. "La mamma di Jupiter è una Babbana, e i Black odiavano i Babbani! Ma il padre di Jupiter si è ribellato e ha dato origine ad una nuova famiglia Black completamente diversa! Jupiter comunque discende da loro, ed è l'ultimo erede maschio di una delle più antiche e nobili famiglie di maghi!"
"Ma allora Jupiter è un principe?" chiese Jennifer ammirata e incredula.
"No, perchè tra i maghi non ci sono titoli nobiliari, ma se ci fossero lo sarebbe di sicuro! Non vedo l'ora di scrivere a mia madre che ho conosciuto il figlio di Sirius Black!" disse Anthea ridendo. "Il padre di Jupiter era considerato il ragazzo più bello di Hogwarts, e mia madre e le sue amiche erano tutte un po' innamorate di lui ma non avevano speranze perchè avevano solo 11 anni, mentre lui ne aveva già 17 e non le guardava proprio!"
Intanto Jupiter, all'oscuro di tutto, approfondiva la sua conoscenza con Aurelius
Aveva iniziato a fare domande sul Quidditch, scoprendo che Aurelius amava quello sport ma non era molto abile sulla scopa, e quindi non pensava di entrare a far parte della squadra della scuola.
Io spero di essere preso come Cercatore! Una volta non li prendevano in squadra ad 11 anni, ma da quando Harry fu scelto al primo anno hanno cambiato le regole, e meno male! A proposito, mio cugino fa il tifo per i Cannoni di Chudley ma a me non sembrano un granchè! Purtroppo lui ha iniziato a seguirli perché glieli ha fatti conoscere Harry e ora non riesce più a cambiare squadra, ma io ho deciso che tiferò il Puddlemere United!”
Nella mia famiglia siamo tifosi del Puddlemere sempre! Ottima scelta, Jupiter, loro sono i migliori in assoluto!" confermò Aurelius felice di avere trovato un "compagno di tifo". "E se vuoi rifarti un po’ gli occhi ti consiglierei le Holyhead Harpies! Sono piuttosto brave... e non solo!” concluse strizzando l'occhio a Jupiter che si mise a ridere.
I soliti commenti da maschio!” intervenne Anthea che era rientrata in quel momento. “Da quando Gwenog Jones le allena hanno vinto due volte il Campionato e hanno sconfitto per ben tre volte il vostro amato Puddlemere United!”
Tu capisci il Quidditch?” chiese Jupiter guardandola come se la vedesse per la prima volta, e non solo perchè le interessava quello sport.
Anche Anthea infatti sembrava più grande con la divisa, mentre Jennifer sembrava avere acquistato quella sicurezza che prima non aveva: evidentemente indossare l'uniforme la faceva sentire alla pari con gli altri.
Ma certo che capisco il Quidditch! E guardacaso le Holyhead Harpies sono la mia squadra del cuore!" esclamò Anthea. "E ti dirò di più, io sono un Cacciatore e vorrei far parte della squadra della scuola! Piuttosto mi stupisce che tu non sappia che Ginny Weasley ha giocato per due stagioni nelle Holyhead Harpies!"
“Infatti lo so, ma tu non mi dai il tempo di parlare!” esclamò Jupiter sempre più ammirato.
La loro animata discussione venne interrotta da Jennifer che pronunciò la fatidica domanda: "Scusate ma... che cos'è il Quidditch?"
Nel giro di un'ora Jennifer venne a conoscenza di tutto ciò che c'era da sapere sul Quidditch, e non vedeva l'ora di assistere alla prima partita di quel nuovo ed affascinante sport.
Soprattutto, non vedeva l'ora di imparare a volare su una scopa, e anche Jupiter attendeva cpn ansia la prima lezione di volo.
Certo, sapeva già di essere in grado di farlo e l'aveva dimostrato durante l'estate, ma non aveva né stile né tecnica, ed era ansioso di migliorarsi.
"Spero di far vincere la Coppa al Grifondoro quest'anno!" disse l'ambizioso Jupiter.
"Ma tu sai già che sarai un Grifondoro? La professoressa Granger quando è venuta a casa mia ha parlato di uno Smistamento... " disse Jennifer.
"Infatti è così! Ma io vorrei essere un Grifondoro, come mio padre!" disse Jupiter con orgoglio.
"Di solito i figli vanno nelle Case a cui appartenevano i genitori" disse Aurelius. "Io credo che finirò a Tassorosso visto è stata la Casa dei miei, però non mi dispiacerebbe nemmeno Grifondoro visto che è stata la Casa di Harry Potter! E pensare che poco fa l'ho incontrato e non gli ho detto nulla... Che fortunato che sei Jupiter a essere suo amico!"
Molti bambini nati dopo la guerra consideravano Harry Potter un idolo, e Aurelius con l'entusiasmo dei suoi 11 anni non faceva eccezioni,
"Ma non è detto che tu debba per forza diventare un Corvonero!" disse Jupiter. "I Black sono stati sempre Serpeverde, ma alla fine mio padre è diventato un Grifondoro!"
"E non hai pensato che forse potresti finire a Serpeverde anche tu?" gli chiese Anthea.
"E' praticamente impossibile!" disse Jupiter, e 
guardò pensieroso i suoi compagni di viaggio.
Aurelius era troppo simpatico, doveva tenerselo accanto ad ogni costo.
Anthea era una ragazza che giocava a Quidditch, quindi degna della massima considerazione.
Jennifer aveva molte cose in comune con lui perchè era nata Babbana, e il mondo dei Babbani era anche il suo mondo, lo sarebbe sempre stato, non avrebbe mai dimenticato di essere il figlio di una Babbana Purosangue.
"Ragazzi, ascoltatemi bene... Ho un paio di cose da dirvi riguardo allo Smistamento che potrebbero interessarvi!"
Una volta ottenuta l'attenzione di tutti Jupiter raccontò ciò che gli aveva detto Harry: era l'arma segreta che avrebbe permesso loro di ottenere ciò che volevano.
"Avanti, sbrigatevi ragazzi... Fra poco si scende!" disse uno dei Prefetti entrando nel loro scompartimento.
"Siamo già arrivati?" chiese Jupiter parlando più a se stesso che agli altri.
Il viaggio alla fine era stato breve tanto quanto l'attesa era stata lunga.
Scese dal treno con i suoi compagni e, come da tradizione, il primo benvenuto arrivò dalla voce possente di Hagrid che invitava gli alunni del primo anno a seguirlo.
Qualcuno si ritrasse intimorito dalla mole del gigante, mentre alcuni erano troppo timidi per farsi avanti, ma Jupiter non esitò: Harry gli aveva detto che Hagrid era la persona più buona del mondo
"Primo anno da questa parte! Primo ann... Per la barba di Merlino! Harry mi aveva detto che somigliavi a tuo padre e non si sbagliava! Benvenuto ad Hogwarts, giovane Black!" disse Hagrid riconoscendolo, e gli diede una pacca sulla spalla talmente forte che gli fece perdere l'equilibrio, e l'intervento provvidenziale di Aurelius gli impedì una rovinosa caduta.
Hagrid li scortò verso il lago, invitandoli a prendere posto sulle barche.
"Ci siamo... " pensò Jupiter mentre sentiva il cuore accelerare i battiti, ancora emozionato per essere stato chiamato giovane Black da Hagrid.
Lo sapeva che avrebbe compiuto quel viaggio, lo sapeva sin da quando era bambino, e aveva atteso con ansia quel giorno chiedendosi se sarebbe mai arrivato.
E ora il viaggio era terminato, l'attesa era finita.
Jupiter Alphard, l'Erede dei Black, stava per fare il suo ingresso a Hogwarts.
   
 
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