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Autore: Sbirilla    12/01/2017    3 recensioni
«Severus!»
Lei aveva pronunciato il suo nome come fosse una preghiera. Non una supplica, di quelle ne aveva sentite tante negli ultimi due anni. Si vantava di non aver mai ceduto. Ma questa volta, per la prima volta, qualcuno – lei! – lo stava pregando solo di essere Severus e nessun altro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Malfoy, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Si trasferirono in sala da pranzo, dove qualche elfo doveva aver lasciato la tavola apparecchiata e una gran quantità di piatti pieni di delizie.
«Oh, allora oggi non cucinerai per me Sev? Mi sono mancati i tuoi pranzi!» disse Lily accomodandosi a tavola e iniziando a servirsi.
«Albus deve aver pensato che avessi altro da fare… Davvero ti sono mancati?»
«Mi sei mancato tu, amore. Tanto. Davvero. Ogni giorno, l’unica cosa che desiderassi era rivederti, stare ancora con te, baciarti…» Lily sospirò, poi si ricompose. «Beh, l’unica cosa a parte la salvezza di Harry, ovviamente»
Severus rimase per qualche secondo in silenzio. Prima o poi avrebbero dovuto parlare del bambino, in effetti. «Somiglia a Potter?» chiese, brusco «Il bambino, intendo»
Lily avvampò. «Non si capisce, sai, è ancora piccolo… ha i miei occhi, però»
I suoi occhi. Merlino, forse non sarebbe stato facile odiarlo. «Lily… ha davvero dei poteri speciali, tuo figlio?»
«Cosa? No! No, Sev… è un bambino. È molto intelligente, spiritoso, vivace, manifesta già segni di magia… ma è un bambino, solo un bambino. Perché lui lo cerca Sev, perché proprio Harry? Tu lo sai? Devi saperlo, tu sei… insomma… sei il suo preferito, forse te lo ha detto»
Lui pensò che il cuore gli si fosse fermato. «Credevo che Albus ti avesse detto della profezia…»
«Sì, sì, quella dannata profezia! Sono sciocchezze, Sev! Mio figlio è un bambino come tutti gli altri, non ha un potere oscuro o cose del genere! Vedrai, quando lo conoscerai te ne accorgerai anche tu. È un bambino adorabile, ed è buono e innocente! Non nasconde niente e non potrebbe uccidere Voldemort…»
Quando lo conoscerai. Severus si sentì gelare a quella frase. Non voleva mai, mai vedere il figlio di Potter. «Lily, può darsi che sviluppi un qualche potere da adulto, lui vuole… come dire… eliminare il problema prima che si presenti, capisci? Ma devi stare tranquilla, io e Albus stiamo facendo il possibile per proteggervi. E tutto l’Ordine, gli auror, i tuoi amici… nessuno permetterà che vi accada qualcosa»
«È una cosa orribile! E ingiusta. Come può voler uccidere un bambino? E quel magiamorte che gli ha spifferato tutto poi… Tu sai chi è stato, Sev?»
«Cosa?» Che voleva dire? Lily aveva detto di sapere tutto, che Albus le avesse raccontato tutto… ma non sapeva della profezia, evidentemente. «Lily, io…»
«Ti giuro che non farò sciocchezze, non andrò a cercarlo. Non farò nulla, non lo dirò a James, voglio soltanto sapere a chi devo tutta questa sofferenza!»
«Lily…» la voce gli morì in gola. Non poteva dirlo, non adesso. Adesso lei era di nuovo sua, tra le sue braccia, lo amava, non poteva perderla di nuovo.
«Severus. Se mi ami davvero devi dirmelo. Ho il diritto di sapere chi mi vuole morta, chi cerca di uccidere mio figlio. Ti prego, Sev». Lily avrebbe tanto voluto dirgli che la cosa riguardava anche lui, che poteva essere anche suo quel bambino perseguitato, ma non trovò il coraggio. Così rimase in attesa, il cuore gonfio d’angoscia e l’atmosfera leggera che si era ricreata tra loro completamente scomparsa.
«Lily…» non riusciva a dire altro che il suo nome. Se mi ami davvero, aveva detto, e lui la amava da morire. La amava tanto da accettare di essere odiato, di nuovo, per sempre, pur di darle ciò che voleva. «Sono stato io»
«Che stai dicendo?» le labbra di Lily iniziarono a tremare.
«Sono stato io, io ho rivelato quella profezia. Ho origliato un incontro tra Silente e la Cooman, ho sentito la profezia e l’ho raccontata al Signore Oscuro. Avevo fatto i conti, tuo figlio sarebbe dovuto nascere ad agosto…»
«Mio figlio è nato prematuro!»
«Lo so, adesso lo so ma… non potevo immaginarlo»
«E allora?» lei iniziò a piangere e urlare insieme. «Se fosse stato il figlio di un’altra? Un bambino, Severus, un bambino! Hai messo a morte un bambino!»
«Lily mi… mi dispiace, io… non sapevo… non sapevo cosa stessi facendo». Questa era una bugia. Lo sapeva benissimo, ma in quel momento non gli importava se un qualsiasi bambino fosse morto per dare gloria e potere al suo padrone e di conseguenza a lui. Gli era importato solo dopo aver scoperto il nome del prescelto.
«Perché non me lo hai detto prima? Ti sei approfittato di me…»
«No! No, io pensavo che lo sapessi… pensavo che Albus te lo avesse detto e… e volevo… averti ancora» abbassò lo sguardo, disperato. Sono un mostro, Lily. Sono un mostro e non merito niente, non merito… te. Mi dispiace»
«Voglio andare via, apri il camino»
«Devo chiamare Albus per farlo, non posso farti lasciare la scuola senza che lo sappia»
«Albus? Albus? Come ha potuto farmi questo? Come ha potuto farmi venire qui, farmi credere che tu fossi un… un eroe o che so io, quando sei stato tu a condannarci tutti?»
«Lui… forse pensava che te l’avrei detto io…»
«Beh, non voglio vederlo. E non voglio vedere neanche te, lasciami andare via!»
«Non posso. Hai ragione, vi ho condannati tutti e non posso metterti ancora in pericolo. Non posso lasciarti andare senza protezione»
«Non voglio stare con te!» urlò fino a sentire un dolore tagliente alla gola.
«Hai ragione. Me ne vado io. Andrò in ufficio, così non dovrai… stare con me. Qui sarai protetta e al sicuro. Sarò dietro la porta in fondo al corridoio, chiamami quando sarai disposta a vedere Albus per andare via» pronunciò queste parole con la morte nel cuore e si diresse verso l’ufficio. Aveva rovinato tutto, ancora.
 
Il dolore che entrambi provarono nelle due ore successive, divisi da quella porta in fondo al corridoio, sembrò eterno e inguaribile. Severus si odiava più di quanto avesse mai fatto nella sua vita, e Lily non riusciva a tollerare di amarlo così tanto. Passarono due ore nel silenzio e nelle lacrime, poi Lily bussò alla porta dello studio. Aveva gli occhi gonfi e rossi, il respiro affannato e le guance rigate di lacrime. Quando la porta si aprì e Severus si gettò in ginocchio ai suoi piedi, non vide che il viso di lui era nelle stesse condizioni.
«Lily! Lily perdonami ti prego. Ti prego. Farò qualsiasi cosa per te, starò di guardia nel giardino di casa tua giorno e notte, creerò un incantesimo più potente per proteggere il bambino, mi offrirò per farmi uccidere al posto suo, farò tutto, tutto, ma tu perdonami»
Lily ricominciò a piangere. Non lo aveva mai visto in quelle condizioni. Non credeva, in effetti, che lui, così inflessibile e granitico, fosse capace di tanto pentimento e di tanto dolore. «Sev… amore, alzati. Guardami» deglutì a vuoto cercando di raccogliere le forze per parlare. «Ho pensato tanto. Io… io credo che tu abbia fatto una cosa orribile. Ma siamo in guerra. Sei… eri un mangiamorte. E qualsiasi mangiamorte lo avrebbe fatto. Forse anch’io, se avessi saputo di una persona in grado di sconfiggere Silente, lo avrei riferito a lui. Forse lo avrebbe fatto chiunque» sentì un singhiozzo provenire dal basso, dove lui era ancora inginocchiato col viso rivolto verso il pavimento. «Ma quello che stai facendo… Sev, quello che stai facendo adesso non lo farebbe mai nessuno. Io ti ho lasciato. Vivo con un uomo che odi e che ti odia, ti ho lasciato per stare con lui. E ti sono… ti ero nemica in questa guerra. Però hai scelto di sacrificare la tua vita per me. Per mio figlio. Per il figlio che…» trattenne il fiato «il figlio di James. E non conosco nessuno che farebbe lo stesso, nessuno. Se Harry ha un anno e qualche mese, lo devo soltanto a te»
Finalmente Severus sollevò lo sguardo. «Sto solo cercando di espiare le mie colpe. Ma non posso, so che non posso. Quello che ho fatto è orribile e irreparabile. Ti giuro, Lily, te lo giuro: darò la mia vita per proteggerti. E per proteggere il bambino. Non importa che sia figlio di Potter»
«Sev… ti prego alzati, ti devo parlare»
Lui si sollevò a fatica da terra e insieme si diressero al salottino, accomodandosi su un divanetto di velluto. Severus la guardava, non riuscendo a credere che quella creatura di luce lo avesse perdonato per averla trascinata nelle tenebre.
Lily si torceva le mani nervosamente. Era arrivato il momento di tirare fuori la verità, tutta. Senza paura. Lui era stato coraggioso, lei doveva esserlo altrettanto. «Io… Sev, temo che tu mi abbia messa su un piedistallo troppo alto. Io non sono la creatura perfetta che immagini. Ho sbagliato anch’io. Ti ho mentito. Ho mentito a te, a James, perfino a Harry. E non mi perdonerei mai se adesso non ti dicessi la verità…»
Severus non capiva. Quale verità? «Di cosa stai parlando?»
«Amore, ricordi il giorno in cui venni a casa tua per… per dirti che aspettavo un bambino?»
«Non lo dimenticherò mai»
«Ti ho detto che… ti ho detto di essere stata in un ospedale babbano, di aver fatto dei test e aver appurato che il padre fosse James»
«Sì»
«Era una bugia» Lily ricominciò ancora una volta a piangere.
A Severus mancò la terra sotto i piedi. «Come una bugia? Che vuoi dire, Lily? Quel bambino è… è mio?»
«Non lo so! Non lo so, Sev… nessuno ha strumenti così precisi da identificare il padre del bambino prima che nasca. E dopo, sai, non potevo andare in ospedale con Voldemort alle calcagna. Non lo so, io ancora non lo so»
Severus dovette lottare con sé stesso per non crollare di nuovo. Si sentiva come se una valanga lo avesse travolto. Un bambino. Quel bambino che aveva odiato da quando aveva saputo della sua esistenza. Immaginò un fagottino minuscolo con il suo viso e gli occhi di Lily, e sentì il cuore traboccare di qualcosa che non conosceva, qualcosa di simile a quello che provava per lei eppure diverso. Doloroso, quasi. Un figlio. Un figlio che aveva venduto al Signore Oscuro. «Perché mi hai mentito? Se il bambino può essere mio e tu dici di amarmi, perché mi hai lasciato?»
«Avevo paura, io…»
«Paura? Di me?»
«Non di te, amore, no. Di tutta la situazione… di scappare in Italia incinta, o con un neonato, con i mangiamorte alle costole. Pensavo che rimanere a casa con James sarebbe stato più sicuro per il bambino, pur procurandomi un dolore immenso. Mi dispiace Sev, ho avuto paura. Ero sola, e disperata e volevo proteggere mio figlio»
Per un po’ tornarono al silenzio. Era difficile trovare qualcosa da dire adesso. Passò un’eternità prima che Lily rompesse quel silenzio irreale.
«Sev?»
«Mmh?»
«Mi odi, vero?»
«Ti amo. Lily, perché ti amo? Perché mi ami, perché non riusciamo a smettere di amarci?»
«Preferiresti non amarmi?»
«No, ma forse… sarebbe più facile. Sappiamo solo farci del male»
«Amore… le uniche volte in cui ci siamo fatti del male è stato quando eravamo lontani. Dobbiamo stare insieme, e andrà tutto bene. Io ti amo, non potrei smettere»
«Neanch’io»
«Allora…» prese respiro per convincersi a dire quello che stava pensando. «Sev, perché non stiamo insieme e basta? Non adesso, intendo, so che sei in pericolo, e anche James, e per adesso dobbiamo lasciare le cose come sono. Ma quando tutto questo sarà finito, quando Silente avrà sconfitto Voldemort… se Harry fosse figlio tuo, lo vorresti? Ci vorresti?»
«Certo. Non desidero altro, Lily. Vi voglio da morire. E se il bambino non è mio… vi voglio lo stesso» le diede finalmente un bacio dopo tantissimo tempo.
«Oh, Sev! Faremo i test, perché è giusto che tu sappia, che tutti noi sappiamo la verità. Poi lascerò James, stavolta sul serio, e staremo insieme. Saremo una famiglia. Lo amerai, Sev? Lo amerai anche se fosse figlio suo?»
«Sì, lo amerò perché amo te»
Lily affondò il viso nella vestaglia di lui e rimase così.

Trascorsero tutta la giornata e la nottata così, abbracciati, alzandosi solo per mangiare e per fare l'amore, fino all'alba. Sapevano di doversi separare.
«Merlino, Lily, come farò a lasciarti andare?» mormorò lui, abbracciandola. Poi sentì un singhiozzo, e poi un altro. «Lily… ragazzina, che c’è? Siamo d’accordo no? Andrà tutto bene»
«Ho paura Sev… se lui ci trovasse…»
«Ehi» lui la costrinse a sollevarsi e le prese il viso tra le mani. «Non succederà. Non lo farò succedere. Hai capito, Lily? Io farò qualsiasi cosa per evitare che succeda»
«Ma se accadesse… Sev, non voglio che uccida il bambino. Se dovesse succedere qualcosa salva il bambino, capito? Non pensare a me, devi salvare Harry!»
«Non accadrà nulla, ti ho detto!»
«Lo so, ma se accadesse… devi prometterlo, Sev, promettimi che proteggerai mio figlio! Se lui dovesse uccidermi, proteggi il bambino! Fai i test se vuoi, ma proteggi Harry!»
«Te lo prometto, Lily. Il Signore Oscuro dovrà passare sul mio cadavere prima di uccidere tuo figlio. Va bene? Stai meglio adesso?»
«Sì… e lo proteggerai sempre? Anche se scoprissi che è figlio di James?»
«Sempre»



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Scusate se vi ho fatto aspettare tanto! :( Tra l'influenza e il trasloco non ho avuto un momento! Ecco la seconda parte di "Sempre"... finalmente tutta la verità è venuta fuori, che ne pensate delle loro reazioni? Bella intensa questa giornata a Hogwarts, vero?  Adesso manca solo l'epilogo e poi ci saluteremo, spero di non farvi aspettare troppo stavolta!
   
 
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