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Autore: Fujiko91    15/01/2017    3 recensioni
Adoro così tanto la saga di Harry Potter, d'aver deciso di scrivere questa FF! Ogni capitolo rappresenta un anno ù.ù
E non solo non è l'ennesima Drarry che tratta solo di Harry e Draco...Ma in ogni capitolo ci saranno anche altre coppie, sopratutto slash! *^*
Tipo Remus/Sirius - Cedric/Harry e poi una coppia Het Harry/Ginny! Si mi sono sbizzarrita molto! E devo dire di esserne molto fiera! *A*
Harry alle prese prima con attrazione e poi con l'amore per Draco, un mago molto complicato... Il loro sentimento verrà messo a dura prova da molti ostacoli...
Una buona lettura a tutti! *^*
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny, Remus/Sirius
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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In questo capitolo Cedric proverà qualcosa per Harry, l'idea a me è piaciuta! Quindi spero che piaccia anche a voi! ù.ù Ci vediamo giù! :*


Per Harry, quell’estate stava passando molto bene, tanto che aveva scritto a Draco dicendogli: “Caro Draco, ti informo che sto passando le vacanze qui a casa Weasley! E non solo ti ho scritto anche per dirti che ci sarò anch’io a vedermi la Coppa del Mondo di Quidditch spero che ci sarai anche tu? Fammi sapere. Tuo Harry” Il giorno seguente la diede ad Arthur da imbucarla.

Erano passati diversi giorni e Harry non ci pensava nemmeno più in fondo in cuor suo lo sapeva che Malfoy non gli avrebbe mai risposto ma a colazione Ron esclamò: “Miseriaccia! Harry, ti ha risposto! Guarda…”

“Ron! Fammi vedere!” Harry la lesse mentalmente, la risposta diceva: “Potter devi essere un pazzo! Ma come ti è venuto in mente di scrivermi! Alla partita del mondo ci sarò anch’io ma non metterti strane idee in testa che ci vengo con mio padre! Draco.”

“Allora cosa dice?” chiese Hermione.

“Dice che verrà ma con suo padre…”

“Ma cosa ti aspettavi Harry è già tanto che ti abbia risposto, è ovvio che non ti abbia ancora perdonato!” rispose Hermione ma Harry non controbatté in fondo aveva ragione, era stato un illuso a crederci.

Arthur Weasley interruppe quell’interessante conversazione dicendo: “Domani mattina è il gran giorno della Coppa Mondiale mi raccomando ci andremo con un mio caro amico Amos Diggory, capito?”

“Sì papà, abbiamo capito è la terza volta che ce lo ripeti!” risposero i gemelli.

“Oh davvero? Vostro padre sta perdendo colpi ragazzi miei…”.

 

Dopo colazione Harry, Hermione e Ron risalirono in camera loro per studiare e si aggiunse a loro anche Ginny, per tutto il pomeriggio Ron parlò di tantissime cose del tipo “Ginny ma cosa provi per Harry?”

“C-cosa? M-ma non provo più nulla…”

“Beh meglio così anche perché lui ha solo occhi per Draco!” e continuò a parlare di Malfoy per il resto della giornata alla fine fu Hermione a dire: “Ron la vuoi smettere! Sei peggio di Harry!”

“Io...non sono così…” disse Harry un po’ imbronciato.

“Ma certo che sei così Harry! Ogni sera lo sei…” concluse Ron.

Alla fine venne finalmente ora di cena e Molly disse: “Ragazzi, è pronto! Scendete!” e dopo soli pochi secondi tutti erano già a tavola tutti tranne Harry quella sera non aveva fame, dentro di sé pensava solo: “domani è il grande giorno! E lo rivedrò chissà se sarà cambiato anche quest’anno…” con quel pensiero si addormentò.

 

Ma la mattina seguente né lui né Ron si alzarono in orario e infatti fu Hermione a destarli: “Sveglia! Siete in ritardo giù in giardino c’è tuo padre arrabbiato Ron! Anche tu muoviti Harry…”

I due giovani maghi si rivestirono scesero le scale e si presero un pezzo ciascuno di torta e uscirono fuori, i Weasley e Harry ed Hermione s’inoltrarono in un bosco e dopo una mezz’oretta di cammino incontrarono i due Diggory, padre e figlio.

Il padre era un mago non troppo alto, un po’ robusto e portava gli occhiali e sicuramente aveva la stessa età di Arthur anche lui lavorava al ministero. Ma Harry fu attirato molto di più dal figlio Cedric che era alto, capelli biondo scuro e dei bellissimi occhi grigi. Potter sentì un piccolo sussulto quando questi gli si avvicinò e gli prese la mano: “Ciao, io mi chiamo Cedric Diggory!”

“Oh! Io sono Harry Potter piacere!”

“Ma Harry lui è un nostro compagno…” aggiunse Ron ma non aggiunse altro perché notò un po’ di rossore sulle guance del suo amico.

Harry per tutto il resto del cammino rimase quasi incollato a Cedric invece Ron rimase accanto a Hermione per dirle: “Miseriaccia! Mi sembra che Harry si sia preso una cotta per Cedric...e ora?”

“Ora cosa? Ma dai su... non essere ridicolo, Ron, lui non prova nulla… se non per Draco!” rispose Hermione ma anche lei aveva notato un piccolo cambiamento in Harry ed era alquanto imbarazzata che se ne fosse accorto pure Ron e chissà cosa pensava ora Ginny!.

Alla fine il gruppo si mise in cerchio intorno a un vecchio e logoro scarpone e Harry chiese: “Ma questo a cosa serve?”

“Harry, forza afferralo o rimarrai qui!” disse una voce che Potter non afferrò a chi appartenesse ma prese un bordo dello scarpone e infine si ritrovò a sbattere al suolo ma fu aiutato da Cedric a rialzarsi da terra. “Meno male Harry che mi hai ascoltato! Comunque quello era una passaporta! Meraviglioso Vero?”

“Oh s-si! Grazie, Ced!” si lasciò scappare quel nomignolo ma per sua fortuna il ragazzo era già lontano ma qualcuno era alle sue spalle. “No! Non puoi prenderti una cotta anche per lui e poi come lo hai chiamato Ced? Ma Harry…”

“Hermione non ti ci mettere anche tu! Come Ron e poi... ora andiamo sennò rimaniamo indietro!” e così i due maghi si riunirono al resto del gruppo e infine giunsero al campo della partita di Quidditch che vedeva giocare Irlanda-Bulgaria; Arthur Weasley e Amos Diggory si salutarono e si diedero appuntamento alla sera nello stadio per guardarsi insieme la partita. Harry sembrò un po’ seccato all’idea di andare in due tende differenti ma poi cambiò idea vedendo l’interno della tenda molto più spazioso di quello che appariva all’esterno. Infatti all’interno aveva una grande sala con un stufa poi un sala da pranzo, diverse camere da letto e il tutto molto ordinato e pulito. Però Harry sentiva che gli mancava qualcosa o meglio qualcuno infatti incominciava a risentire della mancanza di Draco. Dopo aver sbrogliato i bagagli ed essersi sistemato in uno dei letti, Harry si addormentò ma dopo circa un’oretta si svegliò tutto sudato e Ron gli chiese: “Harry come stai?”

“I-io sto bene! Un incubo... nulla di che! Tranquillo Ron!”

“Meglio così! È ora della partita! Vieni!”

“Subito!” poi si ricongiunsero con i due Diggory e con loro entrarono nell’immenso stadio di Quidditch. Dopo aver salito parecchie rampe di scale… “Draco!” disse Harry e fu un errore, il biondino, essendo con il padre, iniziò subito con il prenderlo in giro e poi Lucius se ne uscì con una frase: “Potter, si godi questi ultimi istanti di felicità!”

A Harry diede molto fastidio tutto ciò e stava per ribattere ma fu bloccato da Diggory Jr, il quale disse: “Harry lascia perdere! Ora pensiamo solo a divertirci!”

“Si hai ragione Ced andiamo!” Forse aveva esagerato questa volta con quel nomignolo, non solo perché Cedric lo aveva sentito forte e chiaro ma anche perché a qualcun altro non era sfuggito quel nomignolo. Infatti mentre Harry era troppo preso a divertirsi con i suoi amici dall’alto dello stadio in cui si poteva non solo godersi la partita ama anche vedere per bene tutto l’enorme stadio, Draco invece che si trovava alla stessa panchina di Cornelius Caramell non stava minimamente seguendo quella partita anzi nella sua mente pensava: “Non può essere...ma sì me lo devo essere sognato. Potter non farebbe mai una cosa simile: lui è solo mio! E poi quel Cedric cosa cavolo ci faceva lì con quei Weasley? Appena sarò a scuola, esigerò da Potter delle spiegazioni.”

La partita finì con la vittoria dei bulgari i quali vinsero solo grazie al loro cercatore Viktor Krum che prese il boccino d’oro. Hermione ne rimase colpita non tanto quanto Ron che ne rimase estasiato. Al ritorno nella tenda erano pronti a festeggiare quando Arthur disse: “Fred e George, vi affido Ginny tornate subito alla passaporta mi raccomando!”

“Ma padre cosa succede?” chiese Fred.

“Ci sono i MangiaMorte! Correte…”

Harry si ritrovò, non si sa come, isolato dal resto del gruppo e dopo aver ricevuto un brutto colpo alla testa riprese i sensi dopo un bel po’ di tempo. Al suo risveglio al campo non c’era più traccia di nessun essere vivente ma solo un mucchio di tende bruciate e in mezzo a quel fumo, un mago vestito di nero il quale scagliò un incantesimo verso il cielo Morsmordre. Alla fine per fortuna Harry fu raggiunto da Hermione e Ron e da dei maghi del ministero della magia.

Harry chiese: “Cos’è quello?”

“Quello è il Marchio Nero è il suo marchio, Harry!” gli rispose Ron e Hermione aggiunse: “E i Mangiamorte sono i suoi seguaci! Ora capisci perché eravamo preoccupati per te Harry?”

“S-si!” concluse Harry.

 

Il giorno seguente cominciò un nuovo anno ma sul treno mentre tutti i giovani maghi erano preoccupati per le ultime notizie riportate sulla Gazzetta del profeta su quel Marchio Nero comparso la notte della Mondiale di Quidditch, c’era un solo mago cui non importava nulla di quello che era accaduto e questo era Harry il quale, dopo aver visto passare la signora con il carrello che chiese come al suo solito: “Volete qualcosa, ragazzi?” e Ron rispose affermativamente, si offrì di prendergli qualcosa ma appena uscì in corridoio il suo sguardo cadde sulla figura di Cedric il quale disse: “Oh Harry!”

“Ced!” detto ciò rientrò in cabina e si risiedette. A un certo punto Hermione si alzò chiuse la porta e disse: “ Allora Harry cosa ti prende?”

“Oh! Nulla...cioè forse….lui non so cosa….ma devo pensare a Draco!”

“Sei proprio un idiota: se lo scoprisse Draco anche se...dopo ieri sera penso che lo sappia chissà cosa potrebbe farti Harry appena scenderemo dal treno?”

“Oh ma dai! Herm io come vedi do degli abbreviativi a tutti! Ovviamente non a Ron, visto che non saprei neppure cosa dargli come nomignolo... comunque sarebbe bello rivedere Draco...” la discussione si concluse lì ma né Hermione o Ron erano veramente convinti delle parole di Harry .

Come sempre raggiunsero Hogwarts che era ora di cena, ma Harry fu bloccato all’entrata in sala grande da Draco il quale disse: “Potter si può sapere chi è Ced?”

“Ma lui è…” non riuscì a finire il discorso che intervenne Diggory: “Lascialo stare o lo dico al professor Silente hai capito Malfoy?”

“Ma questa è bella Potter! Ora hai un nuovo amichetto…”

“Grazie Ced!”

“Di nulla…”

I due entrarono all’interno della sala insieme seguiti passo dopo passo da Draco il quale era rientrato molto seccato.

Dopo che anche gli ultimi studenti si sedettero, a parlare fu Silente che disse: “Quest’anno la scuola terrà il Torneo Tremaghi, al quale parteciperanno tre maghi provenienti da tre scuole differenti! Ora entrino le studentesse della scuola di magia Beauxbatons!” Dopo quelle parole fecero la loro entrata delle studentesse vestite con delle uniformi di pura seta di colore blu-grigio e un cappello in tinta a punta. La loro preside la signorina Olympe Maxime una mezzo-gigante amica con Hagrid. Dopo di che fecero il loro ingresso “E ora diamo il benvenuto alla scuola di Durmstrang!” Gli studenti di questa scuola erano tutti maschi e le loro divise erano foderate di pelliccia oltretutto il loro preside era un ex mangiamorte di nome Igor Karkaroff, ma non solo con grande sorpresa di Ron in quella scuola andava proprio il suo beniamino Viktor Krum. Appena ebbero fine le varie presentazioni, Silente tornò a parlare: “Allora ragazzi uno solo verrà scelto da questa scuola e dalle loro e non solo per motivi di sicurezza potranno partecipare solo gli studenti maggiorenni!” Dopo aver finito la frase ebbero inizio vari fischi ma furono messi a tacere dall’arrivo di uno strano individuo. Appena lo vide, Ron disse: “Quello è Alastor Moody! Molte celle di Azkaban sono piene di mangiamorte grazie a lui! Ma ora non è altro che un vecchio ubriacone purtroppo…”

Harry lo guardò e l’unica cosa che lo scosse fu il suo aspetto alquanto inquietante infatti sul suo corpo portava solo molteplici cicatrici le quali raccontavano di quante battaglie avesse visto durante la sua vita e non solo la sua bocca era molto sottile e dal naso mancava un pezzo ma la cosa che fece più paura a Harry furono gli occhi infatti uno era piccolo e nero e l’altro artificiale era grande , vivace e blu elettrico. Harry ne rimase senza parole ma non fu l’unico anche agli altri studenti il nuovo professore non piaceva.

Quella sera Harry non chiuse occhio, da una parte temeva di rifare l’incubo su Voldemort e dall’altra era spaventato di sognare il nuovo professore.

Così alla fine venne mattina e Harry fu svegliato da Ron dopo diversi tentativi si alzò prese gli occhiali e disse: “Non mi dire che…”

“Non te lo dirò però preparati a cosa ci farà il nuovo professore….” disse Ron ma nessuno dei due voleva pensarci troppo e così alla fine scesero e senza minimamente preoccuparsi fecero pure colazione e infine pronti ad affrontare le ire del professor Alastor, decisero di andare al primo piano nell’Aula di difesa contro le arti oscure. “Ci scusi professore... ma sa non abbiamo sentito la sveglia…”

“Sedetevi!”

Appena si sedettero Ron disse: “Miseriaccia Harry ci è andata bene!”

“S-sì meglio così!” ma Alastor era più interessato su cosa facesse Seamus il quale fregandosi del professore aveva nascosto la sua gomma da masticare sotto il banco e Moody aveva commentato: “Che non sia sotto il banco signor Finnigan!”

“Il vecchio sgorbio sa anche vedere dietro alle sue spalle!” la frase gli costò un gessetto in pieno viso. “Non solo ho anche una buona mira!”. Dopo quella breve discussione finalmente ebbe inizio la lezione, durante la quale Moody disse: “Chi di voi sa come si chiamano le Tre Maledizioni Senza Perdono?”

“Signor Weasley?”

“Una è la maledizione Imperius...”

“Oh si quella ha dato molte noie al ministero e oltre tutto molti maghi e streghe dicono di aver seguito voi sapete chi perché sotto questa maledizione! Un'altra forza”

Questa volta a rispondere fu Neville il quale disse: “C-c’è la Maledizione Cruciatus!”

“Sì bravo! Che viene usata per torturare… e infine cosa c’è? Lo vuole dire lei signorina Grangers?”

“No!”

“Oh beh! C’è l’anatema che uccide Avada Kedavra! C’è solo una persona qui in questa classe che è sopravvissuto a essa...” e in quel momento fissò Harry.

Appena gli studenti uscirono molti si lamentarono della lezione e invece altri ne rimasero soddisfatti ma a uno non interessava affatto infatti Draco bloccò Harry e lo trascinò in una stanza e lì disse: “Allora Potter! Vogliamo finalmente chiarire!”

“Malfoy! Non c’è nulla da chiarire….io do a tutti dei nomignoli anche Hermione la chiamo Herm!”

“Oh ma fammi il piacere ‘ste cose le puoi dire ai tuoi stupidi amici ma non a me, Potter, ho visto chiaramente come ti guardava quello là e come tu lo ricambiavi… Ora dimmi che non è vero, Potter?”

“Per me è solo un buon amico! Ecco tutto... tu invece per me sei una cosa diversa nel mio cuore ci sei solo tu Draco!” dopo aver detto quella frase, corse via per raggiungere Ron ed Hermione.

Draco invece non fece altro che tirare un calcio contro a uno sgabello di legno e farlo rotolare giù per la scala a chiocciola.

Dopo pranzo, Harry costrinse i suoi amici a seguirlo nella sala comune dei grifondoro per dire loro: “Ragazzi… ho le idee leggermente confuse... per vari motivi… il primo è che ho sognato Voldemort, ma il secondo è che... ecco... riguarda Cedric e Draco... sono entrambi carini ma non solo... sono entrambi misteriosi non pensate che io… vero?”

“Miseriaccia, Harry, ti stai innamorando come un'adolescente qualunque... forse è uscita male! Ma alla fine ti stai comportando come mia sorella Ginny…”

“No non è vero! È solo che mi sono preso un’altra cotta… ma dico forse…”

“Harry, secondo me non è una cotta è solo che provi ammirazione per questo tizio! Ecco tutto... ma ti consiglio di non dirlo mai a Draco non penso che lui sia il tipo giusto cui dire di queste faccende…” rispose Hermione.

La storia si concluse lì anche perché venne sera finalmente arrivò il momento dell’estrazione dei partecipanti al Torneo Tremaghi il calice venne portato al centro della grande sala e dopo circa mezz’ora ne uscì un biglietto che silente lesse ad alta voce “Fleur Delacour!” poi venne il secondo “Viktor Krum!” e infine il terzo “Cedric Diggory!” Silente stava dicendo: “Questi saranno i tre part…” dal calice uscì un quarto nome “Harry Potter! HARRY POTTER!” urlò Silente. Ma Harry non voleva alzarsi alla fine fu Hermione a dirgli “Forza Harry, alzati!” e così si alzò e andò verso il preside il quale lo mandò con gli altri nella saletta posteriore tra i vari fischi di disgusto degli altri alunni.

Harry si sentiva a disagio non sapeva bene cosa fosse successo lo capì solo quando Silente e gli altri gli dissero che non aveva altro modo che partecipando al torneo Tremaghi. Al ritorno nella sua camera si sentiva osservato e solo… come non si era mai più sentito da diversi anni.

Quella notte fu per lui piena di vari incubi ma nessuno neppure Ron gli andò vicino per vedere come stava.

La mattina dopo come al solito arrivò alla lezione in ritardo ma senza nemmeno far caso che era nell’aula del professor Piton andò subito verso Ron e gli disse: “Sei un vero amico grazie!”

“Senti chi parla... quello che ha infilato il suo nome nel calice... senza nemmeno dirlo ai suoi amici…” la conversazione fu interrotta da un incavolato Piton il quale buttò fuori Potter. Harry non sapendo dove andare decise di uscire e di dirigersi verso la torre dei gufi e lì vi incontrò Cedric “Oh Potter no anzi Harry scusa!”

“N-non preoccuparti... intanto nessuno mi vuole come amico o come... lascia stare..”

“Ma certo che no! Io ti credo sono sicuro che tu non possa averlo fatto! Per quanto riguarda Ron lui ci arriverà con un po’ di ritardo è sempre stato fatto così… a presto Harry!”

“Grazie Ced!” dopo quella strana conversazione si sentiva un po’ più ottimista comunque spedì una lettera a suo zio Sirius. Dopo rientrò nella scuola ma le cose non erano cambiate anzi erano solo peggiorate infatti qualcuno aveva riempito la scuola di stendardi e di spille con su scritto “Potter puzza!” o “Potter fai schifo!” tutto quello faceva male e Harry non andò a cena anzi si rintanò nel suo letto e per la prima volta con la bacchetta chiuse intorno a sé tutto il tessuto del baldacchino. Appena si sentì al sicuro iniziò a piangere e a poco a poco nella sua mente e nel suo cuore si riaprì una vecchia ferita e iniziò a dirsi: “Non valgo nulla, nessuno mi ama mai nessuno lo farà….”

Ron lo sentì ma non sapendo come rimediare, optò per una decisione migliore almeno nella sua mente.

Il giorno dopo Harry si alzò alla buon'ora e dopo essersi lavato per togliere ogni traccia del pianto e della notte di insonnia corse giù per le scale prese la sua colazione e ritornò nella torre dove stavano i gufi e lì ovviamente rincontrò Cedric “Ehm! Harry come stai?”

“Bene!”

“No, non è vero... sai anch’io quando piango mi do una lavata con l’acqua fredda... Dovresti invece sfogarti!”

“Ma non so... con chi.”

“Magari con me! Lo so che non siamo grandi amici... ma tu mi stai simpatico!”

“Ced io... oh scusa non ti ho mai chiesto se posso chiamarti così?”

“Ma certo che puoi!Allora cosa c’è che non va?”

“Mi sento solo… come quando stavo con i miei zii... come saprai i miei genitori sono morti e…” si dovette fermare perché iniziò a piangere.

“No Harry! Non fare così.” e con grande imbarazzo Harry si sentì abbracciare “Ced…”

“Oh scusa... Mi sono lasciato trasportare... comunque per qualunque cosa io ci sono Harry!”

Harry lasciò la torre così felice da dimenticarsi di controllare la posta dai gufi ma mentre stava ritornando a scuola “Potter allora... ci scommetto che ti fai abbracciare a quel modo anche da Ron vero?”

“Certo! Si fa così fra amici... Malfoy!”

“Vedremo Potter!Vedremo...”.

Harry non si sentiva minimamente minacciato da quelle parole, ma forse doveva almeno temerle infatti a mezzo dì si rivelò un grosso errore scendere per il pranzo…

Harry sentendosi meglio non solo per la conversazione avuta con Ced ma anche per la risposta e infine quella avuta con il suo padrino Sirius si quelle due conversazioni messe insieme erano state un vero toccasana per lui e così aveva deciso di scendere in sala grande per il pranzo ma appena fu entrato e seduto Draco dall’altro tavolo disse: “Ron! Tu e Potter vi abbracciate spesso vero?”

“Miseriaccia Malfoy! No mai...”

“Non è quello che dice Potter!”

“Cavolo, Harry, non mi mettere in mezzo alle tue cose….”

“Stai tranquillo, Ron, che non ti ci metterò più! E quanto a te Malfoy fatti i cavoli tuoi per una volta” ma si dice di non far mai arrabbiare il can che dorme e questo detto era più che azzeccato per Draco il quale, dopo essersi sentito dire quella frase, saltò su come una molla e andò verso Diggory e con quanta più voce aveva in corpo urlò: “ Lo sai che Potter si è preso una cotta per te, Ced?” ovviamente lo sentirono tutti anche gli alunni delle altre scuole e non solo pure i professori e i vari presidi ma Cedric da vero ragazzo educato disse: “Si lo so... E se io lo ricambiassi, Malfoy?”

“Tu! Bastardo! Potter è solo... un idiota! Te lo puoi anche tenere!” dopo aver detto quelle parole Draco ritornò come se nulla fosse successo al suo tavolo ma mentre ci stava facendo ritorno si sentì sbattere contro non guardò neppure chi fosse che vide solo che era Potter piangente che correva via durante quel pranzo.

Draco mentalmente pensò: “Sono stato impulsivo maledetto me e la mia rabbia! In quel momento sembravo papà non mi piaccio quando faccio così e poi forse ho perso per sempre Potter...”

Mentre Draco s’incolpava, qualcun altro lo faceva meglio... Harry infatti era corso fuori ed era giunto alle rive del lago in cui vi incontrò Neville. “Ciao Harry!”

“Ciao... cosa stai facendo?”

“Io sto... studiando le piante acquatiche! E tu?”

“Io... meglio non parlarne... meglio dimenticare...” dopo aver detto ciò rimasero lì ognuno a fare ciò che stava facendo ma a un certo punto arrivarono Hermione, Ginny e Ron e fu Hermione ad avvicinarsi ad Harry e dirgli: “Ha detto Seamus, a Calì che Hagrid ti vuole vedere..”

“Bene! Scusa… cosa?”

“Non me lo far ripetere ti prego…”

“Allora di’ a Ron che…”

“Io non sono il vostro gufo!” disse Hermione arrabbiata e i tre amici se ne andarono, Harry ritornò verso il lago e lì Neville disse: “Forse Hagrid ti vuole vedere..”

“Oh grazie! Neville!” “Non c’è di che Harry”

 

Venne sera ed Harry, dopo aver indossato il mantello dell’invisibilità, raggiunse Hagrid nella foresta proibita, poi scopri che il mantello serviva solo per poter permettere al suo amico il suo appuntamento con la signorina Olympe. E non solo, con grande sorpresa di Harry, la prima prova consisteva nello sconfiggere un drago, tutti quelli nelle gabbia sembravano mansueti tranne quello spinato oltre tutto Hagrid gli fece sapere che a portarli dalla Transilvania era stato proprio il fratello maggiore di Weasley. “Ron non te lo aveva detto Harry?”

“No…”.

Durante quella notte travagliata, Harry concluse che doveva dirlo anche a Ced in fondo erano amici.

Il giorno dopo si alzò si rivestì e dopo essersi infilato anche i suoi occhiali, scese nella saletta grifondoro salutò Ron ed Hermione e scese nella sala grande. A quell’ora c’era poca gente ma almeno Cedric c’era, anche se era troppo occupato con Chang e così Harry decise che non era il caso di disturbarlo “Potter! Sai io... ti devo parlare”

“Anch’io Malfoy” e così i due maghi andarono in un posto tranquillo e lì il primo a parlare fu Harry: “Lo so in questo periodo sono stato strano... si più del solito... ma ecco... tu mi piaci ancora solo che... devo capire cosa provo per Cedric... capisci Malfoy?”

“Ma certo... che no! Potter ti rendi conto di ciò che stai dicendo... è come se mio padre andasse da mia madre e le dicesse che ha preso una cotta per un’altra ma di non preoccuparsi... ti rendi conto?”

“No, però io non sono tuo padre…”

“Era un esempio, Potter! Io vorrei solo da te una spiegazione più logica...”

“E l’avrai ma solo quando io mi sarò messo apposto le idee, Malfoy!”

Draco lo fissò con aria attonita, non riusciva minimamente a comprendere quell’atteggiamento e così disse: “Sai cosa ti dico, Potter, che è finita!”

“No, tu non capisci, Draco, aspetta….” ma Malfoy se ne era già andato e Harry era rimasto solo. Non sapendo con chi sfogarsi optò di andare in giardino e cercare Cedric per informarlo della prima prova appena fu nel giardino trovò un'altra sorpresa: tutti gli studenti indossavano le spille con entrambe le frasi offensive su di lui e oltre tutto Ron lo evitava come al solito nulla era migliorato ma finalmente vide da lontano Cedric e avvicinandosi e non dando retta agli insulti disse: “Nella prima prova dobbiamo vedercela con dei draghi”

“Dici sul serio?”

“Si!”

“Ok gli altri lo sanno?”

“Sì lo sanno tranquillo…”

“Harry io... ho tentato d’impedirlo ma… mi dispiace veramente molto!”

“Non preoccuparti, Ced” dopo aver parlato con lui, incontrò Draco il quale era seduto su di un albero e da quella prospettiva aveva visto tutta la scena tra Cedric e Potter e si sentiva tradito e così appena Harry passò vicino, scese e disse: “Potter! Sei andato a informare della prima prova il caro Ced?”

“Non sono affari tuoi, Malfoy”

Un Draco furioso scese dall’albero e andò dritto da Potter con la bacchetta in mano ma prima di poter sferrare un qualsiasi incantesimo intervenne il professor Alastor che pronunciò un incantesimo di trasfigurazione e così “Malfoy sei carino come furetto!” disse ridendo Harry. Alla fine Draco tornò normale e Harry fu accompagnato da Alastor ad andare con lui per parlare sul da farsi per la prima prova. Lo studio di Alastor, il quale consisteva in una stanzetta, al suo interno aveva una sedia con la scrivania e un avversaspecchio che incuriosì molto Harry. “Cos’è questo?”

“Quello è un avversaspecchio, uno specchio per vedere tutti i miei nemici. Ora parliamo di cose più importanti che ne dici?”

“S-sì…” ma la loro conversazione venne interrotta da un urlo proveniente da un baule. “Non ti dico nemmeno cosa c’è al suo interno intanto non mi crederesti... ora fammi sapere la tua idea per sconfiggere il drago”

“A dire... il vero... non avevo pensato a nulla….”

“Tutti loro, Viktor, Fleur e Cedric, sanno già cosa fare e tu mio caro ragazzo no? Ho sentito dire che te la cavi con la scopa è vero?”

“Sì ma non ci è permesso alcun oggetto!”

“Ma vi è permessa una bacchetta!” e così dopo aver studiato il da farsi Harry uscì soddisfatto dal piano. Corse in sala grande nella quale cenò. Appena ebbe finito di cenare, uscì di corsa dalla sala: era intenzionato ad andare subito a letto ma si soffermò a guardare da lontano Cedric il quale stava parlando con Chang alla fine quando il giovane mago gli passò a fianco Harry disse: “ Oh! Vedo che ti piace molto la Chang vero?”

“Curioso è Harry? Si è carina... che ne dici di uscire un po’ a quest’ora si vedono le stelle”

“Ma sì! Non sono mai andato fuori a quest’ora” in realtà Harry mentiva, infatti erano state molte le volte che era uscito con Hermione e Ron a quell’ora ma mai con un’altro e questo non sapeva bene il perché ma gli faceva battere ad un ritmo più veloce il cuore.

Dopo aver camminato per un bel po’, i due giovani maghi si ritrovarono sulle sponde del Lago Nero un lago scuro situato accanto al castello. Cedric disse: “Lo sai, Harry, che al suo interno ci sono le sirene?”

“Davvero? Secondo me è una leggenda… tu ci credi, Ced?”

“Era da un bel po’ che non mi chiamavi così, avevo paura che ti avessi fatto qualcosa di sbagliato... comunque sì io ci credo alle sirene”

“Scusami, Ced… è che sai…”

“È per via di Malfoy vero?”

“Si.”

Cedric gli si avvicinò e lo abbracciò come aveva fatto alla torre dei gufi, ma questa volta Harry ricambiò il gesto d’affetto. “Se non vuoi, mi stacco”

“Ma no! Rimaniamo ancora un po’ così, Ced…” ma mentalmente si disse: “Ma cosa cavolo stai facendo, Harry... spera solo che Malfoy non ti veda così! Sennò avrai chiuso per sempre con lui…” per sua fortuna Draco non era lì.

A un certo punto Cedric disse: “Harry, non voglio rovinare l’atmosfera di relax che si è creata ma... è meglio tornare prima che mandino qualcuno a cercarci”

“Sì hai ragione, Ced, andiamo!”. Arrivati davanti al portone d’ingresso, i due si salutarono e ognuno fece ritorno alla sua casa. Al suo arrivo Harry si trovò un Ron ancora sveglio. “Miseriaccia, Harry, ti ho visto con Cedric…”

“Non sono affari tuoi... in fondo non siamo neanche più amici…”

Ron non rispose nulla infondo se le cose erano così, la colpa era esclusivamente sua.

Il giorno dopo Harry si alzò presto, in effetti quella notte non aveva chiuso occhio. Nella sua mente c’erano mille pensieri. “Devo parlare con Draco, dovrei fare pace con Hermione e Ron e non meno importante oggi devo vedermela con un drago…” L’ultimo pensiero gli ricordò che stava per aver inizio la prima prova del Torneo Tremaghi così, dopo essersi vestito, scese in sala grande fece colazione e infine si diresse verso la grande tenda posta al centro del giardino di Hogwarts. Lì vi ci trovò Cedric, Viktor e Lafleur già pronti ma tutti leggermente spaventati o almeno agitati per l’imminente prova.

Harry invece si sentiva fuori posto e spaventato, così tanto che l’unica cosa che lo riportò alla realtà fu un piccolo pizzicotto dietro alle sue spalle. “Draco, tu qui?”

“Potter, io... non farti sentire... è stata una pazzia venire qua per farti gli auguri, ma ero preoccupato per te!”

“Grazie, mi fa piacere averti qui, Malfoy dopo questa prova dobbiamo parlare.”

Draco si allontanò senza farsi notare e ora Harry si sentiva più forte.

Fece in quel momento l’ingresso Silente il quale disse: “Questa prova consiste nel prendere l’uovo d’oro che si trova nelle zampe del drago, ma fate attenzione dovrete impegnarvi tutti capito?”

“Sì signore!” risposero tutti e quattro i maghi. Il fato con Harry non fu per nulla clemente, infatti gli capitò lo spinoso come drago da fronteggiare.

La prima a gareggiare fu Fleur: egli ipnotizzò il drago, poi venne il turno di Krum il quale non fu altrettanto dolce con la creatura infatti lo accecò usando un incantesimo Conjunctivitus , poi fu il turno di Cedric che invece usò un incantesimo di trasfigurazione trasformando una roccia in un cane e così la bestia si destò e lui riuscì a prendere l’uovo d’oro.

Infine venne il turno di Harry il quale non aveva molta voglia di uscire ma “Su forza vedrai che sarà facile, Harry”

“Grazie Ced!” dopo quelle nuove parole dal suo nuovo amico, Harry uscì dalla tenda sentendosi molto fortunato e coraggioso. Il giovane mago usò un incantesimo di appello richiamò la sua Firebolt e dopo una piccola battaglia avuta con lo spinato, riuscì finalmente ad afferrare volando il suo uovo.

Finita la prima prova Harry fu portato trionfante alla Casa dei Grifondoro e lì fece finalmente pace con Ron.

Quella sera Ron non lasciò dormire il suo amico “Allora, Harry, raccontami tutto ok?”

“Tutto cosa...Oh! Ora ho capito tu vuoi sapere di Ced vero?”

“Sì... ma certo Harry! Che cosa provi per lui?”

“Non lo so... forse non ci crederai ma devo ammettere che questa storia mi sta portando alla disperazione…”

“Miseriaccia Harry non puoi, cioè a te piace Draco giusto? Secondo me dovresti prima capire cosa prova per te Cedric non pensi?”

“Sì a me piace Draco, Hai ragione grazie Ron!”

“Prego, sennò a cosa servirebbero gli amici” dopo quella lunga conversazione, i due giovani maghi decisero che era ora di dormire e così spensero le rispettive lampade e dopo essersi dati la buonanotte, si addormentarono.

La mattina dopo, come non succedeva da ormai troppo tempo Harry e Ron scesero insieme a fare colazione. “Hermione come stai?”

“Harry! Mi fa piacere che tu e Ron abbiate fatto pace…” dopo essersi abbracciati e tre amici andarono alla lezione della signora Mcgranitt.

Dopo essersi accomodati in una grande sala , maschi a destra e femmine a sinistra la professoressa disse “ Come da tradizione, anche quest’anno si terrà il Ballo del Ceppo è una festa danzante tradizionale del Torneo Tremaghi e si svolgerà la sera della vigilia  di Natale! Ora chi vuole fare un esempio con me? Lei signor Weasley venga!”Un Ron riluttante fece la prova di ballo con la proffessoressa tra fischi e urla e risate.

Dopo la lezione, Harry non sapeva bene, con chi andarci anzi era molto indeciso nella sua mente si aprì un mondo d’idee. “Potrei chiederlo a Draco, come no lui non verrebbe mai… sarebbe un sogno, potrei chiederlo magari a Ced questa si che è un'idea stupida  ma cosa faccio sogno a occhi aperti ecco cosa.” dopo aver passato un bel po’ a riflettere sul da farsi decise di andare a vedere come se la cava Ron e dopo essersi seduto nella sala grande disse: “Allora Ron tu con chi ci vai?”

“Io… non lo so... non so a chi chiedere e tu?”

“Io... ecco avevo pensato... a... sono tutte idee stupide ecco…”

“Miseriaccia non tu, Harry, te la cavi molto bene in tutto ma con le ragazze sei proprio un fallito!”

“Grazie Ron... molto gentile”

“Sì hai ragione scusami, Harry, ma guardaci...siamo qui all’ultimo senza nessuno... anche Neville ha trovato una compagna e oltre tutto sai chi è?”

“No, non lo so.”

“È mia sorella Ginny! Ed Hermione ci va con uno spasimante… ma non ha voluto dirmi chi è magari poi non ci va con nessuno. Comunque noi siamo degli sfigati!”

“Giusto Weasley! Tu e Potter lo siete ora se non ti dispiace devo parlare con lui” s’intromise Draco e prese Harry per il braccio lo portò in luogo appartato e lì disse: “Allora pensavo che ci andassi con Ced?”

“Non dire stupidaggini, Malfoy! E poi lui ci va con Chang”

“E magari ti da pure fastidio vero, Potter?”

“No! Lo sai che se me lo chiedessi ci verrei con te…”

“Non essere sciocco! Ho trovato per te e per quell’idiota una compagna e non fare quella faccia da cagnolino bastonato, Potter, non c’era altro modo e tu lo sai”

“Sì lo so... Malfoy” Harry fece ritornò nella sala grande solo per informare Ron il quale non c’era. Ma in compenso v’incontrò Cedric. “Harry con chi ci vai al ballo?”

“Io ce Ron ci andiamo con le sorelle Patil. Sai è stata una fortuna averne trovate due!”

“Sì ci credo…”

“E tu Ced con chi ci vai?”

“Oh! Io ci vado con Chang” dopo aver detto quelle parole Cedric si avvicinò all'orecchio di Harry e vi sussurrò: “ma io preferirei ballare con te... dalla prima volta che ti ho visto mi sei piaciuto a dopo la festa” poi si distaccò e se ne andò lasciando Harry esterrefatto e in quelle condizioni ritornò nella sala comune dei Grifondoro. Ma appena fu all'interno venne interrotto dall’arrivo di Ron con delle ragazze tra cui Ginny “Cosa ti è successo Ron?”

“Tu sai come mi piacciono le studentesse dell’accademia Beauxbatons”

“Sì lo so, non mi dire che hai chiesto a una di loro divenire al ballo e lei ha detto di si?”

“Sì gliel'ho chiesto ma ho urlato... e così sono scappate anzi sono scappato via!”

“Forza Ron, non c’è motivo per preoccuparsi ho trovato già due ragazze per entrambi!”

“Wow! Bravo Harry!”.

Mentre si stavano vestendo Harry disse: “Sai Ron è successa una cosa…”

“Cosa?”

“Io piaccio a Ced ma alla fine ho capito che per lui provavo solo una forte amicizia ma nulla di più... dopo il ballo ho un appuntamento con lui. Tu cosa ne pensi, Ron?”

“Che è un paciugo! Lui ora prova qualcosa per te ma ti rendi conto? E non solo tu, Harry, hai capito solo ora che non provi nulla per lui... Miseriaccia sembra uno scioglilingua!”

“Beh! Messa così hai ragione tu è un po’ un paciugo ma nulla di troppo complicato vedrai… più che altro Ron cos’è quello?”

“Ah! Questo è il mio abito da cerimonia lascia perdere, Harry…”

Dopo essersi vestiti, i due maghi scesero le scale e dopo aver raggiunto le due damigelle, Harry venne messo al corrente che i Tre in quel caso quattro maghi del torneo dovevano aprire le danze.

Dopo aver ballato il ballo del ceppo, se ne ritornò a sedere con Ron il quale “Ma hai visto Hermione... è venuta con Krum”

“Sì ho visto... cosa pensi di fare Ron?”

“Nulla! Per ora e tu Harry?”

“Io vado un attimo fuori sai devo fare quella cosa…”

“Oh si! Buona fortuna, Harry!”.

Dopo che Harry si allontanò, arrivò Hermione: “Allora non è bellissimo?”

“Sì... anche se tu stai fraternizzando con il nemico.”

“Io cosa? Ma tu sei tutto scemo Ron! A proposito dov’è Harry?”

“Lui è andato a incontrarsi con Cedric sai deve mettere apposto un paciugo... alla fine si è creato un ingarbuglio.”

“Davvero? E di che tipo?”

“Ecco… pare che Cedric si sia preso una cotta per Harry ma lui, si è reso conto che lui vuole solo Draco… hai capito?”

“Sì ma è una pazzia! Tu e lui siete pazzi!”

“Ma che c'entro io…”

“Tu, Ron, dovresti essere con Harry e non qui con me a parlare di Krum!”.

Mentre i due amici stavano litigando, Harry si trovava già sotto il porticato e lì ad aspettarlo c’era Cedric: “Stavo pensando che non saresti venuto, Harry.”

“Non potevo non venire, Ced. Sai dovevo parlarti con una certa urgenza io..” non riuscì a finire la frase che Diggory gli era troppo vicino, anzi lo stava per baciare. “No! Aspetta io... provo solo ammirazione e amicizia ma nient’altro per te! Mi dispiace, Ced.”

“Nulla è colpa mia... avevo pensato che tu, scusami, Harry…”. Senza aggiungere nient’altro se ne andò via, solo in quel momento Potter si rese conto di aver sbagliato tutto. “Ma come ho fatto, a pensare di aver preso una cotta per lui... che stupido che sono stato era ovvio che fosse solo un ammirazione molto forte. Uffa che idiota che sono!”.

Proprio mentre stava rientrando “Potter, hai sentito quel crac?”

“Non è il momento per le tue stupidaggini, Malfoy”

“Io stavo dicendo che gli hai spezzato il cuore, ma tu sei bravo in queste cose, Potter”

“Ed io che volevo... venire da te. Sono uno stupido. Ma tranquillo non avrò più bisogno di te, Malfoy”. E torno nella sala del ballo, lasciando un Draco abbastanza incavolato. Nella sala da ballo c’erano rimasti pochissimi compagni, Ron ed Hermione erano già vicino alle scale “Harry com’è andata?” chiese Hermione.

“Meravigliosamente… come vuoi che sia andata Herm? Ho spezzato il cuore a Ced e ho rotto con Draco; meglio di così non poteva andare…”

“Miseriaccia, Harry, la tua ironia è pessima.”

“Ron, non penso che sia il caso è meglio andare” bisbigliò Hermione all'orecchio del amichetto. E così i due amici corsero su per le scale lasciandolo solo seduto sull’ultimo gradino.

Harry non se la sentiva di risalire in camera ma visto che ormai non c’era più nessuno, decise di andare subito in camera sua. Entrò nella sala comune, si cambiò e s’infilò sotto le coperte. Appena chiuse gli occhi rifece l’incubo di alcune sere prima. Lord Voldemort e Codaliscia si trovano nella villa Riddle a Little Hangleton. Il custode di nome Frank dopo aver notato una luce nella finestra della villa va a controllare chi siano gli intrusi. E dopo aver salito le scale di legno, senza fare alcun rumore, sente un piano che riguarda Harry Potter. Ma per sua sfortuna viene scoperto da Nagini un gigantesco serpente. Voldemort in fine gli dà l’ordine di uccidere Frank. In quel momento come sempre Harry si riprese dall’incubo ma questa volta al suo fianco c’era un preoccupatissimo Ron: “Harry! Come stai?”

“Ron... sto bene tranquillo era solo un incubo…”

“Non farlo mai più, è da un’ora che ti chiamo e non ti svegliavi.”

“Mi dispiace scusami Ron!”

“Ma ieri sera cos’è successo? E nell’incubo?” prima di rispondere, Harry cercò di rilassarsi e riprendersi poi disse: “Ieri sera mi sono chiarito con Ced. Ho incontrato Malfoy e abbiamo litigato... ma penso che sia finita tra di noi... e infine l’incubo era su Voldemort mi vuole per qualcosa forse per uccidermi….”

“Miseriaccia! E tu ci stavi tenendo all’oscuro di tutto? Ma Harry siamo amici, ora vestiti così andiamo da Hermione!”

Harry si vesti poi i due amici scesero le scale e andarono in sala grande. Lì ad aspettarli c’era Hermione: “Allora Harry come va?”

Dopo essersi seduto, racconto l’accaduto all’amica. “Harry, devi dirlo a Silente o almeno a Sirius!”

“L’ho già detto a Sirius ma non ha alcun’idea, ora devo pensare solo alla prossima prova.”

“A proposito, Ron, io e te dobbiamo andare dalla professoressa.”

“A dopo, Harry”.

Dopo essere rimasto solo, non sapendo cosa fare Harry andò sul ponte di legno a pensare sul da farsi ma fu raggiunto da Diggory: “Harry io…”

“Non è il momento, Ced.”

“No, non hai capito! Io volevo dirti che dovresti provare ad andare nei bagni dei prefetti a farti un bel bagno rilassante e magari portandoti dietro il tuo uovo! A domani, Harry”.

Harry non afferrò subito il senso di quelle parole ma alla fine decise che un bel bagno caldo non sarebbe stata una pessima idea. Così si diresse verso l’entrata del bagno dei prefetti per accedervi bisognava andare alla quarta porta a sinistra della statua che fa da guardia al bagno Boris il basito. Harry vi entrò anche se mentalmente pensò: “Cosa ci faccio qui... spero solo che i prefetti non entrino... per mia fortuna oggi non ci sono partite di Quidditch quindi non c’è pericolo che entrino dei capitani di qualche squadra”.

La stanza era illuminata dolcemente da un candeliere acceso, si presentava tutto in marmo bianco compresa la piscina incassata al centro del pavimento e molto profonda. C’erano un centinaio di rubinetti d’oro da cui sgorgava acqua mischiata a vari tipi di bagnoschiuma e da uno dei rubinetti uscivano delle bolle rosa e azzurre grosse come dei palloni da calcio. Inoltre dentro alla vasca stava un trampolino. Infine lunghe tende lino bianche pendevano dalle finestre, in un angolo si ergeva una grossa pila di morbidi asciugamani e sulla parete stava un solo dipinto che rappresentava una sirena su di una roccia.

Harry si svestì e s’immerse nella vasca grande, era veramente calda e rilassante ma la sua tranquillità fu interrotta dall’arrivo di Mirtilla Malcontenta. “Harry! Quanto tempo…”

“Oh! Mirtilla come stai?” chiese un intimidito Harry.

Mirtilla si accorse del rossore sulle guance del giovane mago e così entrò nell’acqua e si mise vicino “Harry, cosa pensi di fare?” strusciandosi su di lui.

“Io... è stato Ced a mandarmi qui….”

“Allora dovresti fare come ha fatto lui... prendi l’uovo e immergilo nell’acqua e poi aprilo”.

Harry non era molto convinto ma infondo non aveva nulla da perderci e così lo fece, appena mise l’uovo nell’acqua, questo si schiuse e da esso ne uscì una specie di canzone.

“Vieni a cercarci dove noi cantiamo,

che sulla terra cantar non possiamo,

e mentre cerchi, sappi di già:

abbiam preso ciò che ti mancherà,

hai tempo un'ora per poter cercare

quel che rubammo. Non esitare,

che tempo un'ora mala sorte avrà:

ciò che fu preso mai ritornerà…”

Harry lo richiuse, afferrò uno degli asciugamani e dopo essersi rivestito ringrazio Mirtilla e se ne andò. Ritornò nella sua camera non aveva fame e così se ne andò a dormire senza far caso che Ron non c’era.

Ma se ne accorse la mattina seguente infatti al suo risveglio non c’era nessuno, nemmeno scendendo in sala grande. Così raggiunse tutti gli altri al Lago Nero. Al centro del lago c’erano delle torri di legno e in una di essa stava il preside che disse: “A ognuno di voi è stato preso qualcosa d’importante. Ora per prenderlo dovrete andare nel fondale del Lago. Forza andate.”

Harry non si sentiva più tanto convinto della scelta di Neville di usare l'algabranchia ma non era il momento per certe cose e così disse: “Neville, spero per te che funzioni!”. Dopo averla inghiottita, fu gettato nell’acqua da professor Moody per fortuna l’alga fece effetto. Mentre nuotava nel fondale incontrò Fleur che usava l’incantesimo Testa Bolla, Krum che usava la trasfigurazione parziale uomo-squalo e infine Cedric che usava anche lui Testa Bolla. E fu proprio lui a far segno a Harry che non c’era più tempo mentre stavano salvando i rapiti. Ced salvò Chag, Krum salvò Hermione e Harry salvò Ron ma in più portò in salvo anche la sorellina di Fleur. Dopo varie difficoltà nate per colpa delle sirene, infine Harry riuscì a uscirne sano e salvo e dopo essersi fatto riscaldare, fu ringraziato da Fleur.

Alla fine Harry finì a pari merito con Cedric.

Nella sala grande “Complimenti, Ced”

“Grazie Harry”.

Harry raggiunse i suoi amici “Allora cosa c’è?”

“Nulla, Harry, ma ora che hai passato l’ultima prova, non devi rilassarti c’è ancora l’ultima ricordatelo!”

“Grazie Hermione... per avermi rilassato. Io ora vado un attimo a parlare con Malfoy ci vediamo dopo nella sala comune dei grifondori” Harry salutò Hermione e Ron. E andò da Draco: “Malfoy, ti devo parlare”

“Potter! E di cosa di grazia, se non mi sbaglio ci siamo lasciati o sbaglio?”

“Ti sbagli... il mio sentimento per te non si è modificato... ma prima finirò questo stress di torneo e prima potremo stare insieme. Promettimi che mi aspetterai, Malfoy”

“E va bene un’ultima possibilità, non sprecarla, Potter”

Un Harry felice raggiunse gli altri nella sala comune a Hermione e Ron non avevano bisogno di chiedergli delle spiegazioni su cosa fosse successo, così dopo aver giocato a scacchi ognuno andò nel proprio letto.

Quella notte Harry dormì veramente bene e nessun incubo fece capolino nel suo sonno. La mattina dopo si svegliò di ottimo umore, dopo essersi vestito scese le scale andò in sala grande e lì incontrò i suoi amici “Ciao ragazzi come state?”

“Harry sei di buon umore…”

“Si vede così tanto Herm?”

“Sì che si vede! Spero che riguardi Draco” Harry stava per rispondere ma non fece in tempo che Ron disse: “Miseriaccia, Harry, non è il momento di pensare a queste cose oggi hai l’ultima prova poi a Draco parlerai dopo!” così i tre si sbrigarono a mangiare. Finita la colazione, i tre amici uscirono fuori ma a un certo punto Hermione disse: “Maledizione, Harry, tu almeno sai dov’è che si tiene la terza prova?”

“Cosa i…”

“Harry! Muoviti che sta per iniziare...vieni con me!” disse Cedric.

Hermione e Ron erano rimasti senza parole la scena si era svolta troppo velocemente ma a un certo punto Hermione disse: “Ehm ci saremo anche noi sai Cedric”

“Oh! Non vi avevo visto…”disse in sua difesa Cedric.

Harry non disse nulla, ma Ron replicò: “Se sai dove dobbiamo andare andiamo! Sennò la prova inizierà senza di voi”.

Cedric li condusse fino al campo da quidditch in cui ora sorgeva un labirinto creato appositamente per la terza prova appena arrivarono anche Harry e Cedric Silente iniziò a parlare: “Questo non è un labirinto qualsiasi, qui dentro potreste perdere voi stessi, fate molta attenzione! I primi a entrare saranno Harry e Cedric forza ragazzi! Seguiti dal signor Krum e infine la signorina Fleur buona fortuna”.

Appena furono entrati tutti, la siepe si richiuse alle loro spalle, Harry andò verso destra nella speranza d’incontrare nessuno, ma per sua sfortuna dovette andare a salvare la Fleur la quale era stata attaccata da uno sconvolto Krum. Harry per salvarla lanciò l’incantesimo di S.O.S vedendo in lontananza Cedric corse da lui per assicurarsi che stesse bene, ma anche lui era caduto preda del labirinto. “Cedric, torna in te ti prego” gli disse Harry. Intanto all'esterno seduto sugli spalti c’era Draco che pensava: “Ho una brutta sensazione... ho come l’impressione che debba succedere qualcosa di terribile. Ti prego, Potter, torna da me.”

Non era l’unico a essere preoccupato anche Hermione e Ron li erano non vedevano l’ora di riabbracciare il loro amico. Ma qualcun altro invece sapeva bene che cosa sarebbe successo all’interno di quel labirinto e questo lo rendeva felice. Intanto Harry correva il più lontano possibile dal suo amico che in quel momento voleva solo ucciderlo, ma per sua fortuna una delle siepi lo catturò. Ma non volendolo abbandonare lo andò a salvare. “Harry non pensare a me... tu vai prendi il calice”

“No, lo prenderemo insieme, amico mio!” disse Harry con tono deciso per la prima volta in quell’anno, era sicuro delle sue parole e così dopo averlo liberato corsero verso il calice e a tempo lo afferrarono.

Dopo averlo afferrato, si ritrovano magicamente in un altro luogo, in un lugubre cimitero, in cui Harry ebbe l’impressione di esserci già stato. Dopo averlo perlustrato scorse un cognome su di una delle tombe Riddle poi senti la voce di Ced che diceva: “Guarda! Harry il calice dev’essere una passaporta... è magnifico non trovi?”

“Ced, penso che sia meglio andarsene... conosco questo luogo. Afferra il calice veloce Ced!” Ma una voce stridula nel buio disse “Codaliscia fermalo!” Harry sentì solo quelle parole prima di vedere un raggio verde di un incantesimo “Avada Kedavra” allora scattò verso il suo amico “Ced! No ti prego non puoi essere…”

“Potter! Lui è morto! È quello che capita a chi s’intromette non lo sai?” disse una voce che Harry conosceva bene anzi quella voce distrusse ogni sua certezza ma prima di essere in grado di reagire a essa Codaliscia lo immobilizzò alla tomba e prelevò un po’ del suo sangue attraverso un taglio sul braccio del povero Harry, poi si amputò un braccio e poi prese l’essere avvolto nel mantello e lo immerse nel calderone e dopo aver pronunciato un incantesimo, da esso uscì Voldemort. Nella mente di Harry si materializzò solo una frase “È tornato”

“Sì, mio caro Harry, sono tornato” poi si diresse verso il corpo senza vita di Cedric, ma Harry si riprese e riuscì a urlare: “Non osare toccarlo hai capito?”

“Io posso fare tutto ciò che voglio. Ma se ci tieni tanto, forza afferra la tua bacchetta e combatti! Ma prima permetterai che ti presenti anche gli altri ospiti, uno di loro già lo conoscerai vero?”

“S-si! È Lucius Malfoy…”

“Ma bravo il nostro Harry! Lui è quello là l’altro è Macnair. Ma leggo dal tuo sguardo che sono cose che non t’interessano meglio così... Ora dimmi chi era per te questo ragazzo?”

“Lui era il mio migliore amico! Parole che non conosci è Voldemort?”

“Gli amici, mio caro Harry, sono solo per i deboli. Ora afferra la bacchetta o hai paura?”

Harry giurò di aver sentito una serie di risate alle sue spalle, lui non avrebbe mai lasciato impunito l’omicidio di Cedric. Ma purtroppo per lui il potere di Voldemort era più potente del suo e solo grazie all'aiuto delle anime dei suoi genitori e di Cedric riuscì a salvarsi e a mantenere l’ultima promessa fatta a quest’ultimo riportare il suo corpo a casa da suo padre.

Appena si riprese si ritrovò al centro dell'anfiteatro, tra gli applausi dei suoi compagni e della musica ma a un certo punto l’unica ad accorgersi che qualcosa non andava fu Fleur che si mise a urlare e in quel momento tutti si tacciò e Harry in lacrime. “Cedric è morto, io ho riportato il suo corpo a casa come mi ha chiesto.”

Silente si avvicinò e disse: “Sembra che sia morto un ragazzo, riportate tutti a scuola tranne te. Tu Harry vai con Moody!” ma un'altra voce irruppe: “Il mio ragazzo... Ced.” Era il padre furibondo dal dolore.

Un Harry in lacrime fu portato via dal professor Moody il quale lo condusse nel suo studio e appena furono all’interno disse: “Dimmi Harry com’era?”

“C-cosa? Io…”

“Non fare il furbo con me, com’era al cimitero?”

“Signore... aspetti un momento io non ho mai parlato di cimitero come fa... Ma c’è lei dietro a tutto… è stato lei a mettere il mio nome nel calice, sempre lei a farmi aiutare da Ron e poi da Neville e infine... lei è un bastardo! Per causa sua Ced è morto… Ma perché? Lei è un sauron, grazie a lei la prigione di Azkaban è piena di Mangiamorte e quindi perché farlo per Voldemort?”

Ma in quel momento entrarono Silente e il professor Piton. “Levati Potter!” e dopo aver fatto sedere Moody e avergli fatto bere la pozione Veritaserum e così fu sottoposto a un interrogatorio. “Tu sei Alastor Moody?”

“No.”

“Allora chi sei?”

“Io sono Martin Crouch Jr.”

“E dov’è lui?” qui fece segno sul forziere e dopo averlo aperto, all'interno stava il vero Moody.

Harry si sentiva stordito, non sapeva nemmeno più dove fosse ma dentro si sé sperava che tutto quello fosse solo un terribile incubo. Il mangiamorte fu portato via e Harry accompagnato nella sua camera da Hermione e Ron i quali chiesero subito: “Allora come stai? Harry…”

“I-io è un sogno tra poco mi sveglierò e lui Ced sarà lì davanti a me con il suo meraviglioso sorriso a dirmi che sono un’idiota. Non è vero ragazzi?”

“Ci dispiace Harry... ma non è un sogno purtroppo. Ced non c’è più” Hermione lo strinse a sé per permettergli di sfogarsi.

“Ma perché dovevamo diventare amici? Anzi sarebbe meglio se anche voi non mi frequentiate più. Lo slogan pubblicitario è se frequentate Harry Potter, morirete! Vi piace?” fu in quel momento che uno schiaffo ben assestato lo colpì in pieno volto a darglielo era stata una Ginny furiosa. “Stupido! Tu hai degli amici come loro e hai me... e Draco”

“Non posso tornare da lui…” fu Ron a intervenire: “E cos’è questa novità?”

“Non capite… suo padre era lì è un mangiamorte! Forse è stato lui a… capite non posso più stare con Draco! Anzi ora devo andare a domani ragazzi”

“Miseriaccia, il destino è proprio avverso nei confronti di Harry ora che finalmente le cose andavano per il verso giusto” disse Ron.

Dopo averlo cercato ovunque, finalmente Harry raggiunse Draco. “Malfoy ti devo parlare”

“Come , Potter? E di cosa vuoi parlare?”

“I-io mi dispiace ma non possiamo più stare insieme, dopo ciò che mi è successo io mi sono reso conto di provare qualcosa per Ginny!”

“C-cosa? Tu… ma si dev’essere il dolore iniziale poi tornerai da me Potter!”

“Non questa volta, Malfoy, non posso spiegarti ma tu ed io siamo troppo diversi. È finita e questa volta senza nessun ripensamento scusa.”

“E hai anche il coraggio di chiedermi scusa, Potter! Al prossimo anno e vedremo cosa succederà, Potter.”

Harry fece ritorno nella sala comune grifondoro senza la minima forza voleva solo dormire o meglio morire e non risvegliarsi più ma come se lei sapesse,lì davanti a lui c’era Ginny che si sedette sul divano. “Ginny io... so che forse è tardi ma ho bisogno di te…” dette quelle parole Harry si ritrovò sdraiato con la testa appoggiata sulle gambe di Ginny e lei che gli accarezzava la testa “Tranquillo ci sono io!”. Nella mente di Ginny si fece largo un solo pensiero: “Anche se so che tu mi stai usando Harry... Io ci sarò sempre per te perché ti amo”

Harry e Ginny rimasero l’intera notte così finché il mattino seguente Ron esclamò: “Miseriaccia! Ma cosa sta succedendo qui?”

“Calmati Ron... lui era solo triste e così io l’ho calmato ecco tutto a dopo!” e Ginny se ne ritornò nella camera delle ragazze.

“Harry! Guarda che questa situazione non va bene… lei è mia sorella non ti dà il diritto di usarla.”

“Non so di cosa tu stia parlando, Ron.”

“Ma sì che lo sai, non fare l’idiota con me, non te lo permetto. Ora tu ti senti disorientato ma poi tutto passerà e ti rimetterai con Draco e a quel punto cosa ne sarà di Ginny?”

“Ron! Harry!! Smettetela subito vi sembra il caso… siamo tutti molto stressati su forza vestitevi che c’è il funerale di Cedric” disse Hermione.

Harry e Ron annuirono, dopo essersi rivestiti, scesero nella sala grande, dove Silente tenne un lungo discorso, che si concluse con la frase “Voldemort è tornato e  ha ucciso Cedric” poi scese il silenzio e infine tutti andarono a preparare le proprie valigie.

Dopo aver preparato le valige ed essere sceso fino al portone Harry fu raggiunto da Ginny la quale lo preso per mano e i due andarono con Hermione e Ron a casa.

Invece Draco, dopo il lungo viaggio in treno, fece ritorno alla Manor e lì dopo aver salutato la madre, fu raggiunto dal padre che gli disse: “Figliolo, da oggi in poi le cose cambieranno in meglio!” da quelle parole Draco capì che il ritorno di Voldemort era vero. Ma suo padre a fil di voce aggiunse: “Sperando che tu non rovini tutto con le tue amicizie speciali, Draco... se lo farai, sei avvertito.”

Draco rimase un attimo, ma non aggiunse nulla, infondo il rapporto con Potter sembrava veramente finito, ma in cuor suo voleva solo fargliela pagare e l’avrebbe fatto, soprattutto dopo aver scoperto che il prossimo anno ci sarebbe stata l’amica di famiglia Dolores Umbridge. Appena suo padre fu abbastanza lontano Draco aggiunse: “Non ti preoccupare, padre, Potter avrà solo ciò che merita! Vedrai Potter…”.

In quel momento Harry si trovava sul treno per il ritorno a casa e non aveva la minima idea che il prossimo anno sarebbe iniziato malissimo e molte cose sarebbero cambiate…

Angolo dell'autrice:
in questa FF mi sto lasciando andare e sto inserendo molte cose in più e molte idee che vedrete nei prossimi capitoli...
In questo ho inserito una specie di Cedric x Harry l'avrei inserita anche nelle coppie sulla presentazione, ma primo non lo trovata nell'elenco secondo non ne ero certa che l'avrei inserita veramente! ùù
Spero che anche questo capitolo vi abbia soddisfatto! Lo pubblicato un più presto del solito così da farmi perdonare il ritardo dell'altro! ewe
Ringrazio la mia beta che è una dolcissima persona che mi sta supportando molto grazie :*
E infine che recensirà grazie a tutti! u.u
La vostra Fuji :*

 
  
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