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Autore: Ehybastaldo_    15/01/2017    2 recensioni
"Posso chiederti una cosa?" Zayn ancora una volta mi riporta alla realtà e io sorrido, perché stiamo entrambi pensando a quella sera.
"Certo!" dico e so di star ripetendo le parole di quella sera. E se è come dico io, non manca molto alla svolta. La nostra svolta.
"Come mai stai ripensando a quella sera?" la domanda mi spiazza.
"Perché stai facendo tutte queste smorfie."
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Piccola os scritta dopo secoli di fermo. Spero vi piaccia c:
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Smorfie 


Quando mi sono iscritta all'istituto turistico, non avrei mai immaginato di dover combattere ancora per altri anni con la matematica. E non deve essere un problema enorme, secondo gli altri, perché mia madre è un'insegnante di questa materia ed io, da figlia, dovrei avere qualche specie di potere che mi fa sembrare geniale quanto lei.
Ma ovviamente non è così.
Appoggio la penna sul mio quaderno di matematica e alzo lo sguardo, ormai stanco. Di fronte a me c'è Zayn, il mio ragazzo ormai da due anni, intento a sfilare il cellulare dalla tasca per controllare il motivo della sua vibrazione. Siamo entrambi seduti sul mio letto, io dovrei finire i miei esercizi di matematica e lui attende che io li termini. Si sdraia sul morbido materasso con la schiena e tiene saldamente il suo cellulare tra le mani, sbloccando lo schermo; quando legge il contenuto di quello che sembra un messaggio, sorride con la lingua incastrata tra i denti.
Ricordo la prima volta che lo vidi sorridere. Erika, la mia migliore amica, mi aveva tirata letteralmente ad una festa organizzata da un ragazzo dell'ultimo anno. Non conoscevamo chi fosse il proprietario della casa e lui sicuro non conosceva noi. E nemmeno le cento persone presenti nella mega villa in cui si stava tenendo la festa. 
Ricordo che quella sera avevo deciso di mettere un vestito con la fantasia a fiori e sotto le mie immancabili vans nere, mentre le mia amica continuava a lamentarsi che dovevo cominciare ad usare più spesso dei jeans e maglie con nomi di band famose, proprio come faceva lei. Siamo sempre state diverse noi due, ma forse è anche per questo che ci siamo sempre completate: lei bionda e io mora, lei altissima e io leggermente più bassa del normale, lei fisico slanciato e io quella dalla corporatura giusta, ma mai abbastanza. Poi se parliamo del carattere, basta pensare che io magari immagino qualche marachella e lei la mette in pratica.
Subito dopo essere entrate nella festa, ho perso di vista la mia migliore amica. Ho provato a cercarla per tutta la casa, lo giuro -anche perché non conoscendo nessuno, mi sentivo tremendamente fuori posto-, ma poi sono stata distratta da altro, o meglio dire qualcun altro : un ragazzo bellissimo che non avevo mai visto prima era appoggiato alla parete della cucina, un drink in mano e la lingua stretta tra i denti, mentre rideva con il naso leggermente arricciato. In quell'attimo mi era sembrato che qualcuno avesse riacceso tutte le luci, avesse spento la musica e avesse ordinato a tutti di uscire di casa. Tutti, lasciando soli me e Zayn.
Era questo il suo nome, scoperto in seguito a diversi passaggi di stalking.
Il moro si era portato la bevanda alle labbra e ne aveva bevuto un sorso, poi, come se si sentisse osservato, aveva voltato lo sguardo nella mia direzione e mi aveva fissato per qualche secondo, facendomi un occhiolino prima di riportare la sua totale attenzione al ragazzo che intanto gli sventolava una mano davanti al viso per attirarlo dalla sua parte.
Avvampai improvvisamente.

Zayn si muove sul mio letto, si mette a sedere e cerca una posizione più comoda per messaggiare, appoggiando la schiena stavolta contro il muro. Passa le sue lunghe dita affusolate tra i capelli corvini e scrive velocemente sul cellulare, accigliandosi quando legge la risposta.
"Esiste un ballo di fine anno in questa scuola?" 
Scattai sul posto spaventata. Zayn.
Da quando lo avevo visto quella sera alla festa, me lo ritrovavo praticamente ovunque: a scuola, nel parco vicino casa, al supermercato, nel bagno. In realtà quella volta sono stata io a sbagliare, ero entrata nel bagno maschile e mi ero resa conto di aver sbagliato solo quando avevo rimproverato un ragazzo di essere un maniaco a provarci così, entrando in quello che io pensavo fossero i servizi per donne. Zayn era entrato nel momento esatto in cui il ragazzo/maniaco mi indicava l'omino stampato sulla porta. Ed era il bagno maschile.
Mi girai verso Erika confusa, aggrottando le sopracciglia proprio come aveva appena fatto il ragazzo.
"Di quale ballo di fine anno sta parlando?" chiesi con innocenza. Frequentavo il terzo anno di liceo e non avevo mai sentito parlare di un ballo di fine anno. Sì che amavo starmene per conto mio la maggior parte delle volte, ma addirittura non sapere dell'esistenza di un ballo di fine anno era anche troppo!
La bionda al mio fianco aprì velocemente il suo armadietto, estraendone un foglietto pieno di scritte e porgendomelo.
Mentre leggevo, lei si era apprestata a spiegarmi.
"Quest'anno hanno pensato di organizzare un ballo di fine anno, con tanto di tema e proposte dei ragazzi. Se tutto andrà per il verso giusto, sarà il primo di una lunga serie di balli di fine anno." mi fece l'occhiolino, chiudendo il suo armadietto.
Lessi nuovamente le parole che aveva appena finito di dire la mia amica, sperando nel mio profondo di ricevere almeno una proposta. Poi, se era da parte di Zayn, ancora meglio.
"Con andrà per il verso giusto intendi dire se non ficchi il naso tu?" chiesi ridendo.
Erika si limitò ad alzare semplicemente le spalle, "L'hai visto anche tu nei film come funziona: un po' di alcol e via alle danze!" 
La spintonai sorridendo e immaginai che lei già avesse un piano. La risata di Zayn attirò nuovamente la mia attenzione, facendomi smettere completamente di sorridere. Ogni mio gesto o espressione, ultimamente, era la conseguenza di tutto ciò che faceva Zayn.
"E chissà, se non ti invita lui, magari potresti invitarlo tu." mi suggerì la mia amica, sussurrando il tutto direttamente al mio orecchio.
Impossibile.

Il letto molleggia sotto il peso di Zayn che, all'ennesimo messaggio, alza gli occhi al cielo e trattiene il respiro, ricordandomi quella volta quando mi ero preparata psicologicamente per andare a parlare con Zayn, finalmente.
Lo sognavo la notte, lo pedinavo di giorno, era diventato un'ossessione e dovevo per forza finirla di riempirmi di paranoie. Mi sorrideva, da lontano, mi aveva anche fatto un occhiolino a quella festa! Se non si decideva a fare il primo passo, l'avrei fatto io.
"Che la forza sia con te." Erika mi aveva preso per le spalle e mi aveva girato nella direzione di Zayn, seduto con due dei suoi amici al tavolino del bowling. E non l'avevo seguito questa volta, lo giuro! Era stato un caso e, secondo la mia migliore amica, un segno del destino.
Presi coraggio e andai verso al ragazzo. 
"Strike!" quando il ragazzo di fianco a me si mise ad urlare dalla gioia, trasalii spaventata e rigirai i tacchi.
"Ehi!" la mia amica appoggiò le mani sulle mie spalle e mi guardò dritta negli occhi: "Vai lì e fatti avanti." 
Quando mi convinsi ad andare dal ragazzo, ci salutammo, mi presentò i suoi amici e parlammo un po'. Ci scambiammo il numero di cellulare e da quella sera cominciammo pure a scambiarci dei messaggi. Il primo che avevo ricevuto resterà per sempre nella storia.
Stai bene dopo la caduta di oggi?
Sì, ero caduta come una pera cotta davanti a Zayn. Maledette piste da bowling più scivolose dell'olio!
E inoltre non avevo avuto il coraggio di invitarlo al ballo; anzi, proprio uno dei suoi amici mi aveva fatto la proposta mentre Zayn era in bagno. Per un attimo avevo guardato Erika, che poi si era unita a noi, e avevo risposto con un secco "Ho già l'accompagnatore."
Ovviamente non era vero.

"Quanto odio tutte queste domande!" sbuffa sonoramente Zayn.
Eppure ricordo che proprio grazie al gioco delle trenta domande ci siamo avvicinati molto.
"Allora ci stai?" guardavo Zayn mentre sorseggiava la sua bevanda e alla fine accettai. Cosa mi costava? Avevo già accettato il suo invito ad uscire a cena; niente di particolare, una piccola tavola calda e tanta tranquillità. Ma nel momento in cui il cameriere aveva preso le nostre ordinazioni ed era entrato in cucina, era calato un silenzio imbarazzante tra di noi. E Zayn all'improvviso mi aveva proposto questo gioco, per conoscerci meglio secondo lui. Quindi annuii per assecondarlo.
"Hai fratelli o sorelle?" chiese. 
"Un fratello, tu?" pensavo che le domande erano pure troppe, per me, da quando l'avevo visto nella mia scuola mi era talmente tanto informata su di lui che sapevo anche quando aveva fatto i primi passi. E non sono una stalker, lo giuro!
"Tre sorelle!" rispose eccitato, mentre io spalancai gli occhi e "Minchia!" mi lasciai sfuggire, tappandomi immediatamente la bocca con entrambe le mani. Zayn però rise e io mi rilassai, sorridendo di rimando.
Continuammo così, ridendo di alcune risposte strane e chiedendoci anche il nostro colore preferito, mentre assaggiavamo le cose buone che la cucina aveva preparato per noi.
Alla ventinovesima domanda io non ce la facevo più: lui ancora non me l'aveva chiesto e io stavo morendo dalla voglia di chiederlo, nonostante conoscessi già la risposta, ma avevo bisogno di sentirlo dire proprio da lui.
"Sei fidanzato?" azzardai, mangiando la panna cotta che lui aveva ordinato. Una volta Erika mi aveva suggerito un trucchetto per capire se un ragazzo ci teneva a te o meno e io lo stavo mettendo in pratica: mai ordinare il dolce per sé, ma farlo ordinare solo a lui; se il ragazzo è disposto a condividerlo con te, è pronto a condividere tutto, se invece tende a tirare il piatto dalla sua parte, si deve fuggire via al più presto possibile! 
Zayn, invece, aveva spinto il piatto verso di me ed era quasi come se l'avessi ordinato io quel dessert.
Lui scosse la testa e io avevo iniziato a ballare la conga dentro di me. Lo sapevo!
"No, assolutamente. Quando sto con una persona, la rispetto, e non penso minimamente di trascurarla per andare ad un appuntamento con un'altra ragazza." mi sorrise e io per un momento non sapevo più come si respirava.
"Sono fedele, in poche parole." riprese un attimo dopo, per sbloccare la situazione.
"Oh, non vale! Era la mia prossima e ultima domanda." mi lamentai come una bambina, mettendo in scena anche un broncio.
"Beh, allora adesso ne hai un'altra a disposizione." mi fece l'occhiolino ed io, senza pensarci, la feci immediatamente.
"Vuoi venire al ballo con me?"
Ovviamente aggiunsi subito dopo che stavo scherzando e gli chiesi solamente se poteva darmi un passaggio a casa, come ultima domanda.
Mi spiazzò quando mi confessò che il suo amico gli aveva rivelato che io avevo già un accompagnatore e che quindi non ci aveva creduto a priori. Maledetta me e la mia boccaccia larga!

Alzo lo sguardo sulle labbra di Zayn e il ragazzo proprio in quel momento prende quello inferiore e ci comincia a giocare con le dita. Proprio come quella volta in cui, uscita da casa di Erika, lui mi aspettava appoggiato alla sua macchina, giocando con il suo labbro inferiore con le dita.
Sembrava nervoso.
Eppure ormai uscivamo praticamente ogni giorno, sia con la sua compagnia che con la mia. Poche volte ci era capitato di uscire da soli e ormai io mi ero rassegnata all'idea di essere solamente un'amica.
Mi aprì lo sportello, salii in macchina e aspettai che facesse lo stesso. Poi mise in moto ed eravamo partiti, direzione casa di Niall.
Niall era il migliore amico di Zayn e da quando avevamo iniziato ad uscire tutti insieme, avevo scoperto che aveva preso una cotta per Erika. Stavamo andando a casa sua per ultimare la sua proposta per il ballo alla ragazza che, dal canto mio, sperava già da un po' di riceverla.
Arrivammo in poco tempo, lo salutammo, rimasi sbalordita dal maxi lenzuolo che aveva preparato con le sue mani dove citava la frase 'Vieni al ballo con me? -Niall'
Diretto ma efficace, conoscendo Erika.
Parlammo dell'orario d'incontro sotto casa della mia migliore amica e la sera, quasi a mezzanotte, eravamo tutti e tre sotto la finestra della camera da letto di Erika.
La chiamai, come da copione, e lei si affacciò subito dalla finestra, rimanendo di stucco quando lesse il suo invito gigante e urlò di sì in risposta, chi non l'avrebbe accettato?
Poi Zayn mi riaccompagnò a casa, lasciando Niall da Erika per poter parlare e, lo scoprii solo il giorno dopo, baciarsi.
Zayn spense la macchina davanti al vialetto di casa mia.
"Quindi... Buonanotte."
Non volevo ammetterlo, allora, ma ero gelosa. Gelosa della mia migliore amica che aveva ricevuto la proposta che io mi aspettavo dal momento in cui mi aveva passato quello stupido foglietto che annunciava il ballo di fine anno.
"Ci verresti con me..."
"Sì! Vengo al ballo con te!" risposi d'istinto. Zayn finalmente aveva avuto il coraggio di chiedermi di andare al ballo con lui e io, scema qual ero, non gli avevo nemmeno dato il tempo di finire di fare la sua richiesta. Me l'ero immaginata diversamente la proposta, ma mi andava bene così. E mancava anche poco al ballo, dovevo pur sbrigarmi.
"Cosa...?" Zayn aggrottò la fronte e io spalancai gli occhi, capendo che la sua richiesta non era quella del ballo. Magari era quella di accompagnarlo a comprare il vestito per il ballo perché ci sarebbe andato con un'altra. E non me l'aveva detto! Inoltre, lui sapeva che io già avevo un accompagnatore.
"Oh mio Dio, che figura di merda!" mi passai le mani sul volto e dopo qualche secondo di silenzio, sentii ridere Zayn.
Mi voltai nella sua direzione e lui continuò a ridere, buttando perfino la testa indietro.
"Perché ridi?" chiesi e mi dovetti trattenere dal sorridere con lui. Aveva una risata così contagiosa.
"Tu pensavi ti stessi invitando al ballo?" risate.
Mi stava prendendo per il culo?
"Smettila." lo rimproverai e alla fine gli diedi un colpo al braccio per farlo smettere. Potevo benissimo uscire dall'auto e decidere di non rivederlo più; ma invece rimasi e non avevo mai fatto scelta così giusta.
Zayn mi guardò, d'improvviso serio e: "Tu non ci crederai, stavo per chiederti se volessi venire con me a scegliere il vestito per il ballo." lo interruppi.
"Perché ci vai con qualcuno?" 
"Perché speravo ci venissi tu con me, per essere intonati o come si dice, visto che in realtà non hai nessun accompagnatore." sputò velocemente. "Erika!" aggiunse velocemente, quando sfoggiai la mia espressione interrogativa.
"Mi stai chiedendo di venire al ballo con te?" chiesi per conferma e sorvolando sull'altrettanto bocca larga della mi amica.
"Avevo intenzione di chiedertelo prima, qualche giorno fa, ma mi è mancato il coraggio. Stasera, vedendo la scenetta tra Niall ed Erika mi sono detto adesso o mai più e stavo per chiedertelo, girandoci prima attorno per trovare le giuste parole." disse poi frettolosamente per spiegarmi.
Io e Zayn al ballo. Io. Zayn. Ballo!
"Sì, sì e sì!" urlai e lo abbracciai come mai avevo fatto prima. Ricambiò immediatamente e pensai per un momento che non ci fosse posto più bello delle sue braccia.
"E si dice coordinati." lo presi in giro, allontanandomi dal ragazzo per nascondere il velo di rossore formatosi sulle mie guance.
Poi ci salutammo.

"Zayn?" richiamo il mio ragazzo nella mia direzione. Il moro smette di scrivere qualche messaggio e mi osserva curioso.
"Hai bisogno?" mi chiede. Come se aver finito il liceo qualche anno prima di me, vuol dire essere più intelligenti. Sorvolo sulla sua domanda, scuotendo leggermente la testa.
"Ti ricordi quando siamo andati al ballo insieme?" chiedo con occhi ancora sognanti.
Per tutta risposta, Zayn spalanca la bocca e gli occhi e inscena una faccia stupefatta.
La stessa faccia di quella sera. 
I miei genitori mi avevano da poco annunciato l'arrivo di Zayn, che mi aspettava al piano inferiore. Ci misi circa quindici minuti prima di prendere un po' di coraggio e arrivare alla rampa di scale. Lui era lì, davanti alla porta d'ingresso, intento a ridere con mia madre, già armata della sua macchinetta fotografica. Mi notarono; il primo fu mio padre, che interruppe mia madre e fece incuriosire Zayn. 
Mi sembrò per un attimo di essere in una di quelle scene a rallentatore che si vedono nei film: Zayn alzò la testa lentamente, attento a non stropicciare un mazzolino di fiori, che poco dopo mi diede da indossare al braccio.
Spalancò la bocca, scioccato, e solo allora un sorriso aveva invaso il mio viso. Avevo finalmente stupito Zayn, il mio amico era rimasto a bocca aperta per qualcosa che avevo fatto io. Di solito rideva, sì, ma per le mie brutte figure, ma mai l'avevo lasciato a bocca aperta, in positivo.
Mia madre ci fece una foto, quasi piangeva! Mio padre invece diede delle raccomandazioni al mio fidanzato. 
"Papà! Zayn ed io siamo solo amici!" lo rimproverai, sentendo Zayn al mio fianco trattenere una risata.
Mio padre e mia madre si scambiarono una strana occhiata d'intesa, poi aggiunse: "Sì! Tutti così abbiamo detto." 
Abbiamo? Che cosa voleva dire?
"Signori Walks, se per voi va bene, noi andremo." finalmente il ragazzo mi tirò fuori da casa.
Appena usciti la prima cosa che notai fu la limousine nera lucida parcheggiata nel mio vialetto.
"Come hai fatto?" appena finii di parlare, dal tettuccio apribile uscirono Niall ed Erika.
"Stavolta hanno fatto tutto loro." alzò le spalle.
Ci siamo divertiti un sacco quella sera, tra foto, ballo e tante risate. Abbiamo mangiato qualcosa al buffet e Zayn rimase sorpreso quando gli confessai della mia allergia alla banana. Una strana allergia, in effetti, ma io cosa ci posso fare? 
Mi prese in giro per tutta la sera.
Poi la musica cambiò genere. Erano quasi le undici di sera e il dj aveva rallentato il ritmo. E se prima ci eravamo divertiti a ballare tutti e quattro insieme, scatenandoci, adesso Zayn mi stava porgendo una mano invitandomi a ballare con lui. Da sola.
Col cuore che batteva all'impazzata e la trattenuta voglia di fiondarmi tra le sue braccia, diminuii la distanza che ci divideva, incrociando le mie braccia dietro il suo collo. Zayn passò lentamente le sue mani dietro la mia schiena, stringendomi leggermente verso di lui quando cominciammo a ballare sul ritmo lento della canzone che stava passando il dj. Cercai di non diventare paonazza a tale vicinanza. Non era lo stesso contatto che avevamo ogni giorno, questo sembrava più intimo e solo nostro. Per un attimo mi sembrò di rivivere la scena della prima volta di quando lo incontrai: la musica sembrò abbassarsi di volume, la gente non c'era più accanto a noi, le luci mi sembravano di nuovo accese; restavamo in mezzo ad un sala vuota e silenziosa solo io e Zayn.
"Tutto bene?" mi chiese il moro, tirandomi fuori dal mio stato di trance. Annuii, perché la voce mi era morta in gola. Forse aveva sentito il mio cuore battere sempre più forte o forse le mie mani dietro la sua testa avevano cominciato a sudare e lo stavo bagnando. Ero tipica a fare certe figure.

"Posso chiederti una cosa?" Zayn ancora una volta mi riporta alla realtà e io sorrido, perché stiamo entrambi pensando a quella sera.
"Certo!" dico e so di star ripetendo le parole di quella sera. E se è come dico io, non manca molto alla svolta. La nostra svolta.
"Come mai stai ripensando a quella sera?" la domanda mi spiazza. 
"Perché stai facendo tutte queste smorfie." spiego ugualmente. Lui sorride e allora capisce.
"Ah. Allora devo finire in bellezza." e detto ciò, ripete la domanda: "Posso chiederti una cosa?" 
"Certo!" rispondo nuovamente e sorrido.
"Anzi, più che chiederti..." non lo lascio finire di parlare, che mi fiondo sulle sue labbra. Il nostro bacio si approfondisce quasi immediatamente, cominciando a giocare con le lingue. Si intrecciano tra di loro, i nostri gusti si mischiano e il fiato diventa corto in poco tempo. Sono fortunata ad avere un ragazzo così, anche se allora non lo sapevo ancora.
Ci stacchiamo subito dopo qualche secondo.
"Non cambi mai." esordisce il moro e io sorrido.
"Esatto! Non capirò mai che tu in realtà hai sempre qualche altra cosa da dirmi, molto diversa da quella a cui penso io."

"Oh. Volevo prenderti in braccio con il tuo permesso in modo da non calpestarmi più i piedi. Ma é meglio così." sorrise e io, cercando di non sprofondare nella vergogna, lo baciai un'altra volta e sapevo che delle sue labbra non ne avrei mai avuto abbastanza.


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SALVE!
Sono secoli che non scrivo niente, poi un giorno mi metto al pc e POOF! ho troppe idee per la testa e decido di farle uscire.
E niente, volevo ringraziare chiunque sia arrivato fino alla fine, @ciuffano per il magnifico banner e tutti quelli che mi faranno sapere se sono ancora in grado di scrivere qualcosa o se sia meglio che me ne resti fino a dove sono stata fino adesso 🙈
   
 
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