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Autore: Kyl8    15/01/2017    0 recensioni
Dal testo: "Ninfa Lupin camminava velocemente lungo i corridoi di Hogwarts dirigendosi alla sua prima lezione di trasfigurazione."
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Minerva McGranitt, Neville Paciock, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ninfa Lupin rimase seduta sul pavimento gelido della stanza delle necessità con le braccia che stringevano le ginocchia al petto e il viso nascosto dai capelli, accanto a lei la pozione antilupo si stava raffreddando lentamente nel calderone. Il ritratto di Severus Piton la fissava in silenzio.
-Li detesto. Li detesto con tutte le mie forze.- La voce rotta della ragazza raggiunse il professore. Lei alzò lo sguardo corrucciato sugli occhi neri di lui e una grossa goccia salata le rigò la guancia.
-Non avrebbero dovuto farlo. Voglio dire, sono stati degli egoisti ...degli stupidi egoisti presuntuosi e ...e ...idioti. Gli hanno rovinato la vita.- Prese fiato e cercò di ricomporsi reprimendo i singhiozzi. Piton avrebbe potuto fermarla subito, avrebbe potuto andarsene, ma per una strana ragione decise di non farlo.
-Io ho avuto tutto. Tutto. Sono una metamorfomagus, sono una mezza Veela, ho l'intelligenza dei Lupin e la caparbietà dei Delacour. E Willy ...il mio gemello ...William è simpatico, estroverso, positivo, solare. E' la mia metà migliore. Ed è un mannaro ...è un fottutissimo licantropo perché i miei genitori sono stati così stupidi da volere dei figli condannandolo a questa vita d'inferno. Ogni mese sono costretta a vedere una persona meravigliosa accartocciarsi su se stessa e tremare e chiedere aiuto e piangere senza poter fare niente se non abbracciarlo e cullarlo. Solo perché LORO hanno avuto la presunzione di mettere al mondo dei figli.- A questo punto Ninfa era in piedi e stava urlando contro Piton non riuscendo più a trattenere le lacrime. Il mago rimase in silenzio durante tutto lo sfogo.
-Respiri. Prenda dei respiri profondi e cerchi di fermare il tremore alle mani. Deve filtrare la pozione-
Ninfa si ricompose, asciugò le guance e il naso e si rimise a lavoro. Mentre era intenta a filtrare il disgustoso intruglio e conservare il liquido in una serie di fialette, la voce di Piton le arrivò alle orecchie come un sussurro -Avrebbe preferito non essere mai nata?-
-Sì- rispose decisa la giovane strega rimanendo concentrata sul suo lavoro.
-Capisco. Ma oramai è qui, e noto con piacere che ha intrapreso la strada giusta per rendere utile la sua indesiderata vita. Segua sempre la sua strada ma non si lasci corrodere dall'odio, faccia pace con se stessa prima che sia troppo tardi.- Detto questo Severus si ritirò nello sfondo opaco del suo ritratto per tornare al suo posto accanto ad Albus Silente lasciando una lieve speranza ad illuminare il viso di Ninfa.
 
La pozione funzionò, Willy riuscì a dormire discretamente nei giorni di luna piena e a essere almeno presente durante le lezioni, Ninfa sapeva che per farlo essere anche attento ci sarebbe voluto un miracolo. Nei mesi e negli anni successivi Ninfa continuò a produrre in segreto la pozione per il fratello e mantenne l'abitudine di chiamare Piton accanto a se, anche se aveva fatto così tanta pratica che avrebbe potuto realizzarla ad occhi chiusi. Percepire la presenza di quel mago serio e silenzioso la tranquillizzava e la rassicurava. Con lui parlava di tutto: di come stava cercando di superare il problema con i genitori, di quanto fosse fiera dei suoi 'Eccezionale' ottenuti ai G.U.F.O., di ogni disastro di William, del suo periodo di studi a Beauxbaton. Severus Piton l'ascoltava pazientemente dalla sua cornice e parlava soltanto per riportarla al dovere quando si agitava troppo e perdeva la concentrazione o per lanciarle piccoli consigli camuffati da rimproveri.
 
L'ultimo giorno di suola arrivò. Ninfa era diventata una splendida donna e una strega eccezionale, sia per le sue qualità innate sia per tutti i consigli e gli insegnamenti che le aveva dato Piton in tutti questi anni.
-Sev?!- chiamò entrando timidamente per l'ultima volta nella stanza delle necessità. Il calderone e gli strumenti questa volta non si erano materializzati ed la stanza appariva piccola e anonima. -Sev!?-
Lentamente il mago apparve nella sua cornice vuota. Ninfa abbozzò un sorriso -Volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me ...per noi. Le voci che circolano su di te, in fondo, sono vere- Questa volta la ragazza sorrise apertamente mostrando la fila perfetta dei denti ad un Piton stranito. Si stava chiedendo che tipo di voci circolassero su di lui.
-Ti ho portato un regalo- disse estraendo dalla tasca una fotografia -L'ho duplicata con un incantesimo di geminazione da una foto che lo zio di mia madre ha a casa sua, quindi non si muove come l'originale ma è bella lo stesso. L'ho anche ingrandita un po' così puoi vederla meglio- Detto ciò appese la fotografia alla parete di fronte il quadro, guardò per l'ultima volta quell'uomo che le aveva insegnato tanto e uscì dalla stanza.
Una volta che Ninfa ebbe richiuso la porta alle sue spalle, questa scomparve. Severus Piton rimase immobile, lo sguardo fermo sull'immagine davanti a lui dove le persone immortalate non avevano anima e movimento come nelle fotografie dei babbani. Vari studenti di Hogwarts stavano seduti dietro i loro banchi, con lo sguardo rivolto all'osservatore esterno o verso l'amico di fianco; in fondo un ragazzo pallido e una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi erano intenti ad esaminare la stessa pergamena fianco a fianco. E sorridevano.
   
 
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