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Autore: Sara Rossi    15/01/2017    2 recensioni
-Dobe, ti ho detto di alzarti!-, un colpo preciso in pieno petto mi fece cadere, meglio di una qualsiasi altra sveglia…
-Teme non è così che ci si sveglia…- mi stiracchiai percependo un secondo brivido percorrermi- e poi ho sonno. Non ho chiuso occhio per tutta la notte-.
Un brontolio del mio stomaco mi fece ricordare di non aver toccato cibo dal pranzo del giorno prima. E’ dura fare esercizio a stomaco vuoto.
Presi i pantaloni buttati in terra senza nessun riguardo.
-Non è certo colpa mia se il tuo cervello bacato ha dato retta ai tuoi ormoni impazziti da diciassettenne…-.
Gli lanciai uno sguardo infuriato - Come se ti fosse dispiaciuto...-
Piccola Storiella di una delle mie coppie preferite, un po' ooc e decisamente AU.
Non garantisco la velocità delle pubblicazioni, sotto esami sono fissa sui libri >__
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Apro sfinito la porta di casa slacciandomi la cravatta che aveva rischiato di soffocarmi per buona parte della giornata. –Sono a casa…-, giusto, sono solo…
Mi tolgo la giacca leggera, la cravatta è ormai finita chissà dove sul pavimento, e gli occhi non voglio neanche più provare a rimanere aperti.
Mi butto sul divano senza nemmeno accendere le luci, -odio stare qui solo soletto Teme!!-. La mia mano finisce su di un cuscino che giunge in malo modo contro la parete, “lanciare le cose non migliorerà la situazione…” lo so’, ma mi fa sentire meglio “un po’ di sonno migliorerebbe le cose…”.
Mi butto sul divano chiudendo gli occhi, -dove sei Teme?...-.
 
  •  
 
Davanti alla porta cerco le chiavi, le luci dentro sono chiuse, forse il Dobe non è ancora tornato. Mi dispiace un po’ ma così credo sia molto più facile… Scusa Dobe.
Entrando trovo un cuscino sulla soglia, cosa diamine ci fa qui? Chiudendo la porta alle spalle, lancio il cuscino verso il divano troppo stanco per posizionarlo al suo posto, sento un mugolio che mi fa voltare incuriosito.
-stupido Dobe- sussurro avvicinandomi. Sorrido istintivamente intravedendo quel suo faccino arrabbiato, lo osservo per un paio di minuti, prendendolo poi tra le braccia per riportarlo nel letto.
-Teme- lo sento sussurrare lentamente abbracciando un mio braccio. –Dobe, non fa bene dormire sul divano con questo freddo-.
Lo poso sul letto per spogliandolo delle scarpe, era proprio stanco, coprendolo poi con le coperte calde. Si rigira lentamente finendo poi per ricadere in un sonno profondo.
Mi spoglio per poi affiancarlo nel sonno. Tra poco queste mie fatiche ne saranno valse la pena.
-Buona notte Dobe-
 
 
 
 
Mi sveglio con un insolito odore di caffè, osservo la sveglia, stranamente segna le sei e venti, il Dobe non potrebbe mai essersi alzato volutamente dal letto ad un ora così insolita.
Dopo poco lo vedo entrare con un vassoio. –Buon giorno Teme-, mi tiro su a sedere, incontrando quei suoi stupendi occhi blu più scintillanti del solito. Cosa può aver reso così felice quel Dobe?
-Visto che in questi giorni stai uscendo veramente presto evitando la colazione, ho pensato che per una volta avremmo potuto mangiare insieme…- disse solamente porgendomi un vassoio con due tazze uguali di caffè e due piccole fette di pane con della marmellata sopra.
-Dobe, sai che odio le cose dolci…- lo riproverai portandomi una delle due tazze alla bocca e ingurgitando una piccola porzione di quella sostanza tanto amara quanto energetica.
-Non so’ mai cosa prepararti per colazione Teme!- esclama lui alzando forse un po’ troppo i toni, - per questa volta credo prenderò un po’ di zuccherò-…
I suoi occhi si illuminarono maggiormente, -potrei prepararti un panino con la marmellata,  o un po’ di biscotti a cioccolato o- lo bloccai portando una mano alla sua nuca e portandolo ad un bacio a stampo. Un bacio che dice “grazie” ma che porta con se ancora qualche piccola striscia di sonno.
 
 
  •  
 
Sento il rumore delle chiavi, da quanto sono qui? Non ricordo.  Sento la porta aprirsi e dopo pochi secondi un cuscino arrivarmi in piena faccia… “ma che cavolo fa quel Teme???” Gemetti per il fastidio imprevisto attirando l’attenzione di qualcuno.
 Mi rigiro con un’espressione infastidita sul volto,-Stupido Dobe… - Sento dire da quel qualcuno. “io sarei stupido?? Tu brutto…” mi blocco sentendo due braccia trascinarmi verso l’alto e poi il battito del suo cuore, lento e ritmatico, come lui d’altronde. Mi stringo a lui ascoltando quella dolce melodia “Ba-dump Ba-dump Ba-dump… calmo e dolce”.
-Teme- sussurro stringendomi ancora, -Dobe, non fa bene dormire sul divano con questo freddo-.
D’un tratto nulla più che il silenzio, il vuoto, il freddo. Mi trovo steso sul letto a farmi sfilare le scarpe. Mi rigiro su me stesso aspettando il ritorno di una fonte di calore che tiene mi tiene in vita. “torna presto “.
Dopo non moto ritorna quel calore e quel battito delicato. –Buona notte dobe-.
“Notte Teme”.
 
 
Dopo una degna colazione, lo saluto sistemandogli la cravatta. Preferirei strappargliela di dosso ma non mi sembra il caso.
-A dopo Teme-, - A dopo Dobe- mi saluta lui in tono atono. Anche se ben nascosto intravedo un piccolo spiraglio di voglia negli occhi. Senza pensarci due volte lo tiro per la cravatta facendo combaciare le nostre labbra in un bacio umido. Risponde avvicinandomi a se, sento un rumore secco, sbarro gli occhi sentendo poi le sue braccia stringermi e poggiarmi contro il muro.
Quel suono sordo era la valigia ormai dimenticata in terra. Le nostre labbra si staccano per poi riavvicinarsi subito.
Il fiato corto ci costringe nuovamente a staccarci rimanendo con gli occhi fissi gli uni con gli altri. Quel nero pece potrebbe far impazzire chiunque.
-Credo sia ora di andare…- titubante mi fa scendere, facendomi notare solo ora la posizione in cui eravamo, lo tenevo a me con le gambe ferme sul bacino di lui. Potrei non riuscire a resistere a quei occhi color del buio e della serenità del silenzio.
 
Una volta fuori chiusi la porta scivolando lungo la soglia ancora rosso. Non lo facevamo da quasi due mesi ed il mio corpo lo reclamava come poche cose al mondo. Un secondo bacio lo avrebbe portato sicuramente alla distruzione, ne era certo.
“torna a casa presto Teme, ho voglia di te.”
 
 
 
 
Salve personcine,
volevo chiedere venia per gli errori presenti nel testo, dovrebbe essere una lettura tranquilla senza nodi, ma mai dire mai.
Spero vivamente vi piaccia,  e vorrei rubare due secondi per ringraziare due personcine, le uniche prime personcine ad aver recensito questa fiction:
 ryanforever
supersara
Grazie mille,
Sara Rossi
  
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