Mentre il whisky bruciava nella sua gola, Harry si ritrovava spesso ad immaginare come sarebbe stato aver l'opportunità di vivere durante il periodo del decadentismo.
Squattrinato, irascibile e amante della sregolatezza, il ragazzo dai ricci scuri era convinto di essere nato nell'epoca sbagliata.
Louis, invece, era asfissiato da un'esistenza che qualcun altro aveva scelto al posto suo.
Ogni volta che suo padre lo sfoggiava davanti ai più importanti esponenti dell'aristocrazia americana, al giovane futuro avvocato pareva di gridare a squarciagola in una stanza affollata, senza che nessuno alzasse nemmeno lo sguardo.
Due poli opposti provenienti da mondi totalmente diversi, mescolati insieme da pura casualità o, come ad Harry piace credere, da un destino già scritto.
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“Levami le mani di dosso” disse in un sibilo quasi minaccioso, ma il suo tentativo di mostrare il coraggio fu tradito dalla sua stessa voce che, sull'ultima parola, si incrinò appena.
“Se dici ancora una parola dovrai tornare a casa con i denti in mano” di sicuro, io ero molto più minaccioso di lui.