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Autore: RosaDraco    16/01/2017    2 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La missione di Makarov

Buonasera! Mi dispiace se oggi vi ho fatto aspettare di più per il solito aggiornamento ma l'importante è che sia riuscita nell'obbiettivo, anche se in ritardo XD 

Di sicuro molti di voi si saranno chiesti che relazione c'è davvero tra Natsu e Makarov ma il capitolo di oggi vi spiegherà tutto. Tenetevi pronti perchè ci sono molte informazioni sul nostro amato Principe dei Draghi, Zeref e Lucy!



La missione di Makarov

Il vecchio Makarov si fermò per un attimo ad ammirare il panorama sotto di lui. Grandi foreste di abeti ricoprivano i fianchi delle montagne e salivano in alto fin quasi alla vetta dove dominavano la neve e i ghiacci perenni. Un fiume azzurro e impetuoso solcava la valle. Nel corso dei secoli le sue acque gelide si erano scavate la strada senza pietà, lasciando di qua e di là dei grossi sassi bianchi e levigati.

Si trovava nella zona più a nord della nazione di Fiore, in una regione bellissima e ostile, con estati brevi e lunghissimi inverni. Quello non era un ambiente fatto per gli uomini ma per i lupi e gli orsi, per le aquile e le alci.

Quanto tempo ci aveva messo per trovare quel posto? Da quanto lo cercava? Dieci mesi? Quasi un anno? Troppo tempo in ogni caso ...

Makarov si aggiustò il bordo del cappotto e inspirò profondamente prima di rimettersi in cammino. L’aria era fredda e si infilava sotto i suoi vestiti logori, segno che in quel luogo l’inverno sarebbe arrivato a breve. L’umidità del suo respiro gli congelava la barba bianca che ormai non tagliava da mesi e i suoi stivali non bastavano nemmeno per scaldargli i piedi.

La foresta lo inghiottì quasi subito. Il vecchio si mise a camminare piano, aprendo i suoi sensi per ascoltare i flussi d’energia che scorrevano tra gli alberi e lasciarsi guidare da quelle piccole tracce. Gli aghi secchi degli abeti scricchiolavano sotto i suoi piedi e di tanto in tanto il canto degli uccelli riecheggiava tra i tronchi.

Poi ad un certo punto tutto divenne silenzioso. Quello era il segnale che era arrivato nel punto che stava cercando. Makarov sollevò il bastone che usava per camminare e lo picchiò per terra, concentrando sulla punta tutta la magia che aveva. La reazione fu immediata: una lunga striscia di rune azzurre si illuminò sul terreno. Scorrevano nel sottobosco come un ruscello. Tutte quelle rune costituivano la base di un muro invisibile, una piccola distorsione spazio - tempo, fatta apposta per tenere lontani ospiti indesiderati. Ma Makarov sapeva bene come neutralizzare quell’ostacolo.

- M quoranda L M ukos! ( Equoranda leucos!) -

Al suo comando il muro invisibile tremolò e poi si dissolse, come un riflesso nell’acqua. La fitta foresta e i tronchi che aveva davanti sparirono, lasciando il posto ad una collinetta verde e rigogliosa. Proprio sulla sua sommità si ergeva un piccolo cottage tutto fatto di legno. Dal camino veniva fuori un filo di fumo, segno che dentro c’era qualcuno e che si stava apprestando a cucinare il pranzo.

Makarov prese un altro respiro profondo e si fece coraggio, avvicinandosi a grandi passi alla porta. Bussò anche se sapeva che colui che viveva lì si era accorto della sua presenza già da un pezzo.

Ci fu un po’ di silenzio come se l’unico abitante di quel cottage fosse indeciso se aprire e volesse quasi, quasi fingere di non essere a casa, ma poi la porta si aprì. Ad accogliere Makarov oltre la soglia c’era un ragazzo con i capelli rosa salmone tutti scompigliati e dei profondissimi occhi scuri come ossidiana. Dall’aspetto sembrava avesse poco più di vent’anni ma allo stesso tempo c’era qualcosa nel suo sguardo che incuteva timore.

- Il mio nome è Makarov Dreyar. - Si presentò il vecchio - Tu invece devi essere Natsu Dragneel, giusto? -

Al nome Dreyar l’espressione del ragazzo si incupì come se in Makarov avesse appena riconosciuto l’ombra di un altro uomo.

- Probabilmente ti ricordi di mio padre: Yuri Dreyar. - Continuò Makarov - Purtroppo se ne è andato da molti anni e oggi non sono qui per parlare di lui. Sono venuto in qualità di Sesto Master di Fairy Tail per discutere di una questione di vitale importanza. -

- Qualunque cosa sia non mi interessa. - Sbottò il ragazzo, minacciando di richiudere la porta - Puoi pure tornartene a casa tua. - Ma il vecchio fu più svelto di lui e infilò la punta del bastone tra l’anta e lo stipite.

- Aspetta ancora un attimo prima di mandarmi via! Ho visto che sul braccio porti ancora il marchio della nostra gilda: ascoltami almeno per il bene di Fairy Tail! -

- Natsu non è carino trattare così gli ospiti! - Esclamò a quel punto una vocina dall’interno - Perché non lo fai entrare almeno un poco? -

Per un attimo il ragazzo esitò ma poi alla fine riaprì la porta, indicando a Makarov di accomodarsi. - Ti ascolto, ma sia ben chiaro! Non predo ordini da te nemmeno se sei il sesto master di Fairy Tail. - Borbottò Natsu mentre il vecchio si infilava dentro. Ad aver parlato era stato un gatto dal pelo blu che se ne stava seduto proprio sopra al tavolo mentre sgranocchiava un pesce essiccato. Makarov non si aspettava di trovare qualcun altro in quel cottage e di certo non si aspettava di essere salvato da un batuffolo come quello.

- Il mio nome è Happy! - Si presentò l’animale - E stavamo giusto per servire il pranzo! Prego! - Il gatto gli indicò una delle sedie vicino al tavolo - Oggi c’è zuppa con montone! -

Makarov si andò a sedere come gli era stato detto, guardando con curiosità la strana creatura: un exceed.

- Sì, ma non ti lamentare se la tua porzione è piccola. - Continuò a borbottare Natsu mentre si avvicinava al calderone che bolliva sulle braci del camino. - Non avevo ospiti in programma, né per oggi né per il resto dell’eternità. - Inspirò profondamente ed in un sol colpo risucchiò in bocca tutto il fuoco che c’era, ingoiandolo come se fosse stato uno spaghetto.

- Non ti scomodare, non ho molto appetito. - Replicò Makarov - In fondo sono venuto qui per parlare, non per pranzare. -

- Allora sbrigati a dirmi quello che devi dire e sparisci. -

Al vecchio non rimaneva altro che accontentarlo - Zeref è ancora vivo. -

Al suono di quel nome Natsu si bloccò di colpo ma l’effetto durò solo per un istante ed il ragazzo tornò a  riempire i piatti di zuppa - Zeref è morto. -

- E invece no. - Continuò ad insistere Makarov - È ancora vivo e vegeto anche se tutti noi credevamo che quel mostro fosse morto e sepolto. Ha passato gli ultimi cento anni a recuperare le forze e a tramare nell’ombra: ha raccolto molti seguaci potenti e crudeli. -

- E come fai ad esserne tanto sicuro? - Natsu gli gettò davanti il piatto con rabbia. Era evidente che non voleva credere nemmeno ad una delle parole del vecchio.

- L’ho incontrato. - Gli spiegò Makarov - È successo una mattina come tutte le altre. Ero seduto al tavolino del bar con il mio caffè, quando ad un certo punto un ragazzo si siede proprio davanti a me. Capelli neri, occhi scuri e pelle diafana, quasi come quella di un morto. Aveva un’aura così gelida che l’ho sentita infilarsi fin dentro le ossa. Ho pensato che sarei morto in quel preciso istante. - Mentre parlava il vecchio socchiuse gli occhi, seduto a quel tavolo a migliaia di chilometri di distanza, l’immagine era ancora così viva che aveva l’impressione di essere ancora in compagnia del mago oscuro. - Ma lui mi ha detto di non preoccuparmi e che non era ancora arrivato il mio tempo. Si è presentato e mi ha spiegato che stava progettando un grandissimo “Festival” per Magnolia, qualcosa che nessuno ha mai visto prima. Mi ha dato un anno di tempo per preparami all’evento perché sapeva che non eravamo pronti per reggere il confronto e che senza un avversario degno l’intero Festival non sarebbe stato divertente come desiderava. Ed io mi sono messo subito in cerca di questo posto. - Il vecchio lanciò un sospiro, riaprendo gli occhi - Magnolia e Fiore, anzi tutto il mondo sono in grave pericolo! I miei ragazzi sono coraggiosi e testardi ma non hanno alcuna speranza contro quel mostro! Nemmeno le altre gilde! So che hai giurato di non immischiarti più nelle vicende degli umani ma l’unico che può fare qualcosa sei tu: Natsu Dragneel, il Re dei Draghi! -

Natsu si irrigidì, stringendo il bicchiere che stava riempiendo con così tanta forza da sembrare fosse quasi sul punto di romperlo - L’ultimo Re è stato Igneel, mio padre. - Sussurrò il ragazzo - Io non sono più niente. E hai ragione: ho giurato di non immischiarmi più nelle faccende degli umani. Vedetevela da soli contro Zeref. Non bastano tutti i maghi di Fairy Tail? Nemmeno quelli di Fiore? Allora chiamate anche quelli delle nazioni vicine, in fondo Zeref è uno solo ad un certo punto dovrà pur arrendersi! -

- Non capisci ancora di cosa sto parlando? - Questa volta Makarov alzò la voce picchiando un pugno sul tavolo - Zeref sta ancora cercando Stellar Memory! Questo è il premio del suo Festival! -

- Impossibile. Perfino un matto come lui dovrebbe sapere che è tutto inutile: non c’è più nessuno in grado di aprire quella porta. -

Ma Makarov scosse la testa con un sospiro - E invece c’è ancora qualcuno capace di farlo. - Il vecchio si infilò una mano nel cappotto e tirò fuori il ritaglio di una foto appoggiandolo in mezzo al tavolo. Si trattava dell’immagine di una ragazza bionda con degli splendidi occhi nocciola e un gran sorriso. Non appena la vide per un attimo il cuore di Natsu smise di battere.

- Mavis aveva una figlia. - Cominciò Makarov ma solo per essere bruscamente interrotto - Stronzate! - Questa volta Natsu perse definitivamente il controllo e si alzò con uno scatto tirando il suo bicchiere contro il vecchio. Makarov piegò la testa di lato e il vetro andò a frantumarsi inutilmente contro la parete opposta.

- Resha nacque quando Mavis era ancora molto giovane a seguito di una tragica violenza. - Continuò il vecchio, sostenendo lo sguardo del drago furioso - E lei decise di affidarla ad un’altra famiglia per offrirle un futuro migliore. La gilda era stata appena fondata ed aveva paura che per Resha la vita a Fairy Tail sarebbe stata troppo pericolosa. Sperava che sarebbe cresciuta lontano dai guai e dalla magia, ma buon sangue non mente. Nessuno sapeva di Resha fino al giorno in cui non ha trovato da sola la strada per Fairy Tail e si è presentata da noi in cerca di spiegazioni. -

- Ma ti rendi conto di che assurdità stai dicendo??? -

- A sua volta Resha ha avuto una figlia: Layla. E questa è Lucy Hertphilia, bisnipote di Mavis Vermillion. - Continuò il vecchio - Lucy non sa nulla delle sue origini, né dell’incredibile potere che custodisce ma Zeref sa benissimo come utilizzare la sua magia ed ha intenzione di mettere le mani su di lei. So che la scelta più facile per impedire una catastrofe sarebbe quella di eliminare la ragazza, ma non ho il coraggio di farlo! Lucy è cresciuta con noi a Fairy Tail, i miei ragazzi le vogliono bene ed è parte della nostra famiglia! - Più parlava più gli occhi di Makarov si facevano lucidi - Ti prego Natsu! Soltanto tu puoi evitare questa tragedia! - Ma il drago non aveva intenzione di dargli ascolto - Ti ho detto che non mi interessa! - Ruggì Natsu - Voi esseri umani siete una causa persa ed io ho giurato di non avere più nulla a che fare con voi! Sbrigatevela da soli con Zeref e tutta questa storia! -

- Lo so che sei ancora ferito per quello che è successo a Mavis ma se non facciamo qualcosa adesso il suo sacrificio sarà stato vano ... -

- Avete lasciato che morisse in quel modo senza battere ciglio perché quella era la scelta che vi conveniva di più! - Gridò il drago sempre più infuriato - Perché per il bene della razza umana era meglio che nessuno ottenesse il controllo di Stellar Memory! Non avete fatto nulla per proteggerla! E ora dovrebbe essere diverso? Non ci credo proprio. Quando arriverà il momento venderete perfino le vostre famiglie per vivere un’ora in più. -

- Ascoltami Natsu ... -

- Ho ascoltato anche troppo! - Tuonò il drago indicando l’uscita - Non avrei mai dovuto farti entrare! Vai a raccontare sciocchezze a qualcun altro! - Era evidente che non voleva sentire nemmeno una parola di più e che rimanere lì sarebbe stato tutto inutile. Makarov lanciò un sospiro e si alzò dalla sedia - Rimarrò ancora un paio di giorni nella cittadina a valle. Se cambi idea e vuoi parlare di nuovo con me mi trovi alla locanda di Honey Bone. Ma rifletti bene su quello che ti ho detto. -

Non appena il vecchio richiuse la porta, Natsu si lasciò andare sulla sedia con un tonfo. Il suo sguardo cadde immediatamente sulla foto in mezzo al tavolo. Lucy sorrideva completamente ignara di ciò che le riservava il futuro. Quel sorriso sembrava così dolce e così familiare ...

- Perché non mi lasciate in pace? Maledetto Zeref! - Natsu spazzò via la foto con rabbia, gettandola a terra. In tutti quegli anni Happy non aveva mai visto il suo compagno tanto arrabbiato e tanto disperato. L’exceed rimase qualche istante in silenzio prima di trovare il coraggio di chiedergli - Chi è questo Zeref? -

- Mio fratello. - Natsu si infilò in bocca un grosso cucchiaio di zuppa. Era diventata fredda e dopo il discorso di Makarov il suo sapore sembrava ancora peggiore. La zuppa più amara che avesse mai mangiato. Happy invece prese un altro dei pesci essiccati che lo aspettavano sul suo piatto. Non sapeva se chiedere altro oppure no, senza irritare il suo amico, ma la sua curiosità era evidente.

- Quattrocento anni fa ero soltanto un ragazzino abbandonato che vagava senza meta, un esperimento fallito e gettato via. - Gli raccontò Natsu decidendo di accontentarlo - Ma Igneel mi trovò e mi diede il suo sangue e la sua magia, facendo di me il suo erede. Igneel era un drago straordinario, forte, coraggioso e con un animo buono, l’unico che abbia ammirato veramente. Era consapevole che i draghi si sarebbero estinti se non avessero smesso di combattere con gli umani e voleva costruire un posto sicuro, un santuario per la nostra specie a Magnolia dove tutti potessero vivere in pace e in comunione con le altre razze. Ma qualcuno non era d’accodo e lo uccise a tradimento. -

- Ohhh ... - Fece Happy - Che cosa crudele ... -

- Quando seppi la notizia ... - Gli spiegò Natsu - Mi precipitai a Magnolia. Ero fuori di me ed ero pronto a mettere tutto a ferro e fuoco pur di trovare il colpevole. Avrei fatto di sicuro qualche sciocchezza se Mavis non fosse intervenuta per fermarmi. Mi sfidò a duello e riuscì a sconfiggermi in poche mosse, senza nemmeno alzare un dito. - Happy spalancò la bocca per lo stupore, dimenticandosi perfino del pesce che stava mangiando. Sapeva quanto Natsu fosse forte e non riusciva ad immaginare il fatto che qualcuno lo avesse sconfitto.

- Lei mi offrì l’aiuto di cui avevo bisogno e un posto dove stare, Fairy Tail, la gilda che aveva appena fondato. Se mi avesse permesso di distruggere la città, avrei distrutto anche quel poco di fiducia che Igneel aveva costruito per i draghi presso gli uomini, ma per fortuna lei era lì per fermarmi. Mavis era una ragazza straordinaria, intelligente e dolce, sempre con un buon consiglio per tutti. - Mentre rievocava quei ricordi Natsu mise da parte il cucchiaio e fece un sorriso, ma malinconico e triste - L’amavo davvero molto e insieme a lei cominciai a credere che Fairy Tail potesse diventare il luogo dove realizzare il sogno di Igneel. Ma ero troppo ceco per vedere la verità e capire che in realtà il cuore di Mavis apparteneva già ad un altro e, tra tutti gli uomini che ci sono in questo mondo, proprio al peggiore: quel pazzo di Zeref. -

Questa volta Happy non riuscì a trattenere uno strillo - TUO FRATELLO? -

- Esatto. Non sapevo che Zeref fosse in città, in verità non mi ricordavo nemmeno più che faccia avesse dopo quattrocento anni. - Confessò Natsu con un sospiro - Zeref era a Magnolia con l’obiettivo di impossessarsi di Stellar Memory ma allo stesso tempo si vedeva con Mavis per insegnarle i segreti della magia. -

- Che cos’è questo Stellar Memory? -

- Un posto molto pericoloso, Happy. L’energia raccolta in quel luogo è sufficiente per riscrivere la storia e distruggere l’intero pianeta ed è questo quello che Zeref vuole. -

- Ma perché? - Gli domandò l’exceed - Perché vuole distruggere il mondo? -

- Per distruggere se stesso. Zeref ha ottenuto l’immortalità ma a caro prezzo, ovunque egli vada, chiunque gli sta intorno è destinato a morire. Ha esagerato con la magia oscura. Voleva impossessarsi dei segreti della vita e della morte e alla fine l’unica cosa che ha ottenuto è stata quella di contaminare il suo stesso corpo con una maledizione terribile. -

- Il suo comportamento non ha senso ... Perché volere la vita eterna se poi l’unica cosa che desideri è quella di morire? -

- Niente del comportamento di Zeref ormai ha più senso. - Sbottò Natsu - La stessa maledizione di Ankhaseram è una contraddizione. Dopo aver faticato tanto per l’immortalità ora combatte solo per il suo opposto. Io stesso esisto soltanto per lo scopo di distruggerlo: Zeref ha usato la sua magia e il suo sangue per darmi vita ma mi ha buttato via quando ha capito che non ero sufficiente per distruggerlo. Forse aveva ragione ... -

- Parli ... - Sussurrò Happy come per paura che qualcun altro potesse sentirli - Di quell’altro potere? -

Natsu annuì appena - Prima di Igneel non conoscevo altra ragione di vita ma lui mi ha mostrato che esistono molte cose a questo mondo per cui vale la pena di vivere. Mavis era una di queste. Lei aveva il potere di aprire le porte di Stellar Memory ma decise di sacrificarsi piuttosto che permettere a Zeref di ottenere quella magia. E fino a oggi io credevo di averlo ucciso. - Natsu serrò un pugno - Se solo fosse stato così ... - Alla fine il drago si alzò dal tavolo senza aggiungere altro - Perché non metti tu a posto, Happy? Io ho voglia di dormire un po’ ... - Ed andò via, lasciandosi dietro il piatto quasi tutto pieno.

Per il resto del pomeriggio Natsu rimase disteso sulla sua amaca, con gli occhi ostinatamente chiusi ma senza riuscire nemmeno per un attimo a sprofondare nell’oblio del sonno che tanto desiderava. Tutte le cose che aveva cercato di dimenticare negli ultimi cento anni continuavano a tornargli in mente: le carezze di Mavis e il suo corpo senza vita, Fairy Tail e le minacce di Zeref, Magnolia e... Lucy. Alla fine il drago fu costretto ad alzarsi, consapevole del fatto che non aveva alcuna speranza di addormentarsi in quello stato. Decise che sarebbe andato a cercare Makarov per avere qualche informazione in più. In fondo era scritto nel suo D.N.A., non poteva darsi pace all’idea che Zeref fosse ancora vivo e che una nuova tragedia stesse per abbattersi sulla sua vecchia gilda. Happy era certo che sarebbe andata così fin dal principio - Forza! - Lo chiamò Natsu, tirandolo giù dalla panca dove dormiva - Adesso ci facciamo un giro in paese. -

Makarov invece, non aveva idea di cosa avrebbe deciso di fare il Principe dei Draghi. Il povero master passò tutto il pomeriggio seduto fuori il porticato della sua locanda, sorseggiando una birra dopo l’altra. La veranda era così piccola che a stento si poteva chiamare tale e il paese così vuoto che sembrava quasi un luogo fantasma, un vecchio ricordo dimenticato dall’epoca della caccia all’oro. C’erano pochissime case e tutte si affacciavano sulla stessa piazza della locanda, uno spazio in terra battuta squadrato e spoglio. Le montagne incombevano sulla piccola valle e Makarov rimase tutto il tempo a guardarle, mentre le loro sfumature cambiavano a seconda della luce e il tramonto si faceva più vicino. Aveva paura che dopo tutto quel viaggio e tutta quella fatica Natsu non gli avrebbe dato ascolto. Che cosa avrebbe fatto senza di lui? Cosa poteva inventarsi? Il drago era la sua unica possibilità ... Sapeva che il suo ruolo di master gli imponeva di pensare prima di ogni altra cosa al bene comune, ma con quale coraggio poteva fare del male ad uno dei suoi figliocci? Ad una ragazza senza colpa e con tutta la vita ancora davanti?

A strappare Makarov dai suoi pensieri fu un leggero tremore. Per un attimo un brivido scosse l’intera valle e il sonnolento paese che la occupava, poi qualcosa di incredibile accadde: le montagne che li circondavano cominciarono a ... sciogliersi. Il vecchio si alzò in piedi, strabuzzando gli occhi mentre le rocce si sgretolavano una dopo l’altra. In pochi secondi un fiume di sabbia si riversò senza pietà nella stradina dietro la locanda, bloccandola completamente.

- Una frana! - Gridò il proprietario mentre correva fuori. Tutti gli abitanti del paese stavano uscendo di casa nel disperato tentativo di scappare dal cataclisma che stava per investirli. Ma quella era molto più di una semplice frana.

- Chissà quanti si salveranno e quanti no ... -

Quando Makarov si girò per scoprire a chi apparteneva quella voce si accorse che in piedi davanti al suo tavolo era appena comparso un giovane uomo con dei lunghi capelli castani. Indossava un paio di orecchini di pietra nera e degli abiti orientali, molto più adatti ad un abitante del deserto che a quello in mezzo alle montagne. Makarov non aveva nemmeno bisogno di fare ricorso ai suoi sensi per capire che da quella figura proveniva un’aura magica e oscura.

- Questa è opera tua? - Domandò il vecchio.

- Certamente. La gente ha circa cinque minuti per evacuare il paese prima che la sabbia lo inghiotta. - Gli spiegò il ragazzo con un sorriso.

- È perché hai fatto una cosa del genere? -

- È soltanto un modo per festeggiare il nostro incontro. Il mio nome è Ajeel e sono una delle dodici “Fate Brutte” al servizio di lord Zeref. Uno degli Spriggan. - Il mago fece un mezzo inchino mentre si presentava.

- Sono stato mandato qui per ricordarti che il Festival si avvicina: mancano soltanto quaranta giorni alla scadenza. Ti stai preparando per l’occasione o sei scappato in Alaska per la paura? -

La sabbia si riversava giù dalle montagne un fiume dopo l’altro, lenta ma inesorabile, come sul fondo di una clessidra. La gente gridava terrorizzata senza sapere come comportarsi, nemmeno che direzione prendere per scappare.

- Che Zeref sia maledetto. Tu e lui. - Makarov digrignò i denti, non poteva permettere che tutte quelle vite innocenti venissero inghiottite dalla frana. Raccolse una manciata di magia nel palmo della mano e la scagliò contro la colata di sabbia che bloccava la strada, spazzandola via - Scappate! In fretta! - Tutte le persone che erano rimaste intrappolate nella piazza colsero al volo quell’invito e se la diedero a gambe levate senza nemmeno chiedersi cosa stesse accadendo. Mentre osservava la scena Ajeel fece un “tze!” indispettito  - Non lo sai che non è una buona idea voltare le spalle al nemico? - Anche il mago oscuro tese una mano, scagliando uno dei suoi incantesimi. Una lancia di sabbia colpì Makarov a tradimento, trafiggendogli una spalla, ma il master piantò i piedi per terra e rimase saldamente fermo al suo posto, continuando ad usare la sua magia per tenere aperto il varco che gli abitanti del villaggio stavano usando per scappare.

- Quanto sono testardi i vecchi ... - Ajeel questa volta scagliò addosso al suo avversario una sfera di sabbia, grossa e dura come una palla di cannone. Makarov non riuscì a difendersi e andò a sbattere contro il muro della locanda, incrinando le assi di legno che lo componevano.

- Sto parlando con te, mi senti? Sei duro d’orecchie? - Anche se il colpo lo aveva sbalzato a terra Makarov non aveva alcuna intenzione di arrendersi, teneva la mano stesa usando la sua magia per bloccare la frana.

- Lo sai che non mi piace essere ignorato? - Ajeel caricò un pugno, pronto a sferrare un colpo ancora più forte di quelli precedenti ma qualcosa bloccò la sua mano, serrandola in una morsa d’acciaio. Il mago strabuzzò gli occhi quando si girò per scoprire cosa lo tratteneva. Da dove arrivava quel ragazzo con i capelli rosa? Era piombato giù dal cielo?

- Natsu! - Non appena lo vide Makarov lanciò un sospiro e perse conoscenza, disattivando la sua magia mentre gli ultimi disperati correvano via. La sua mano si chiuse, colpendo il terreno con un tonfo.

- Happy! - Chiamò Natsu. L’exceed stava sorvolando il villaggio a grandi cerchi, proprio come un piccolo falco. Era stato lui a portarlo fin lì. - Controlla se ci sono ancora persone bloccate e aiutale a mettersi al sicuro! -

- Sissignore! -

- Piccolo guastafeste ... - Ajeel mosse la mano libera, puntando due dita verso l’alto per scagliare un proiettile di sabbia dritto contro l’exceed, ma Natsu lo strattonò bloccando il suo incantesimo.

- Fire Dragon's Wing Attack! - Le sue braccia si coprirono di fiamme, proprio come le ali di un drago, e Natsu piantò i piedi per terra, usando tutta la forza che aveva per scagliare via Ajeel. Il mago oscuro venne scagliato dalla parte opposta della strada e colpì una delle case di legno così forte da abbatterla.

- Ho sentito quello che dicevi prima. Non mi sono mai piaciuti gli amici di Zeref. - Ammise Natsu. Sapeva bene che un colpo come quello non era sufficiente per liberarsi di uno come Ajeel e infatti ...

- Lasciami indovinare: tu sei il famoso Natsu Dragneel? Non immaginavo di trovarti qui quando ho seguito il vecchio! Che colpo di fortuna! - Un geyser di sabbia schizzò all’aria i detriti dell’edificio crollato per permettere al mago oscuro di rialzarsi.

- Nel tuo caso non la chiamerei fortuna. - Sibilò il drago mentre l’altro rideva a squarciagola - Sono sicuro che se ti eliminassi Lord Zeref sarebbe incredibilmente contento. Vediamo come te la cavi: Sand Golem! - Al comando di Ajeel la sabbia, che si era già accumulata nel cuore della valle, si gonfiò per partorire una creatura gigantesca e mostruosa, un essere con tre occhi cavi e delle lunghe braccia.

- È esattamente per questo motivo che non mi piacciono gli amici di quel pazzo. - Borbottò Natsu - Sono più pazzi di lui. - Il golem scagliò un pugno, cercando di schiacciare il suo avversario ma il drago si mosse più velocemente di lui. Natsu afferrò il corpo minuto di Makarov e saltò. Fece un salto così lungo e così alto da sembrare quasi che volasse e quando atterrò ormai era su uno dei tetti più lontani dalla gittata del golem.

- Aspettami qui. - Sussurrò mentre appoggiava il vecchio sulle tegole - Sarà questione di pochi minuti. -

- Prendilo! - Ordinò Ajeel alla sua creatura. Il golem sollevò uno dei suoi giganteschi pugni e si scagliò in avanti, ma Natsu era pronto ad accoglierlo. Soffiò un getto di fuoco e travolse in pieno il mostro, sciogliendo la sabbia e la magia che lo teneva insieme. Era evidente che tra i loro poteri c’era un’enorme disparità ma Ajeel non intendeva accettare la sconfitta. Digrignò i denti e scagliò un nuovo incantesimo.

- Sand Monsters! - Questa volta al suo comando dalla sabbia si sollevò un intero stormo di creature volanti. Assomigliavano a dei rettili ma con dei lunghi becchi colmi di denti e degli artigli affilati.

- Puoi creare tutti i mostri che ti pare ma non riuscirai a mai vincere. - Natsu non poteva rimanere oltre fermo sul tetto senza mettere Makarov in pericolo: se voleva fermare Ajeel l’unica speranza che aveva era quella di sconfiggerlo. Il ragazzo prese la rincorsa e saltò giù, caricando il suo avversario nonostante i mostri di sabbia che continuavano a tartassarlo. Si avventavano contro di lui assetati di sangue, ma proprio come il golem di poco prima non potevano far niente per fermalo. Una delle viverne si scagliò su di lui con gli artigli sguainati ma a Natsu bastò un semplice pugno per disintegrarlo - Fire Dragon's Iron Fist! -

- Prendetelo! Ho detto! -

- Fire Dragon's Brilliant Flame! - Ma prima che le viverne di sabbia potessero arrivargli addosso Natsu giunse le mani e poi le abbassò, distruggendole con una gigantesca esplosione. La sua furia sembrava inarrestabile ma Ajeel ma aveva ancora qualche asso nella manica. Di colpo la corsa di Natsu si arrestò e quando il drago abbassò lo sguardo scoprì che i suoi piedi erano completamente intrappolati nella sabbia.

- Credevi davvero che fabbricare mostri fosse l’unica cosa che sapevo fare? Beh, ti sbagliavi Natsu Dragneel! Preparati ad incontrare la tua fine! - Annunciò Ajeel - Nessuno è mai scappato al mio Lion Ant Pit! - Al posto della piccola piazza del villaggio adesso si era aperto un unico, profondissimo buco nella sabbia. Un vortice demoniaco che con la sua forza minacciava di inghiottire tutto. Gli edifici scricchiolavano e si spaccavano mentre venivano risucchiati verso il centro ed in pochi secondi Natsu si ritrovò sepolto fino all’anca.

- Tu e questo stupido paese di montagna sparirete nell’oblio! Non vedo l’ora di scoprire cosa dirà Lord Zeref quando saprà della mia vittoria! Sands of Death! - Il mago sollevò le mani al cielo e questa volta un tremore ancora più forte scosse l’intera valle. Le montagne che incombevano su di loro vennero attraversate da un brivido e poi si sciolsero, riversandosi giù come un’onda gigantesca, uno tsunami di sabbia.

- Adesso stai esagerando ... - Natsu digrignò i denti con rabbia - Non ti hanno insegnato che non è mai una buona idea usare tanta magia insieme? -

Ma ad Ajeel non interessavano i consigli, stava ridendo come un maniaco mentre il suo incantesimo si riversava sul villaggio, travolgendo ogni cosa. Sembrava che non ci fosse via di scampo eppure la sabbia non aveva alcuna speranza di raggiungere il suo obiettivo. Ajeel riuscì giusto ad intravedere una sagoma mostruosa in mezzo alla polvere, scaglie rosse, grandi ali e denti aguzzi poi ... Un ruggito tremendo scosse la valle, così forte da assordare il mago oscuro. Una vampata, una magia fortissima e bollente spinse nuovamente indietro lo tsunami di sabbia, scagliandolo contro il suo stesso padrone. Ajeel non riuscì a vedere più nulla. L’ammasso bollente e soffocante lo investì in pieno senza che potesse far nulla per difendersi. Fu come l’esplosione di un vulcano.

Per qualche istante l’intera valle divenne un polverone. C’era così tanta sabbia da offuscare l’aria, nemmeno Happy riusciva a vedere cosa fosse successo dall’alto. Ma quando la sabbia cominciò a depositarsi l’exceed capì immediatamente qual’era il risultato. Natsu era ancora in piedi, fermo nel punto esatto dove fino a qualche minuto prima c’era il centro della piazza. La sabbia attorno a lui formava un grosso alone, nero e bruciato, si era fusa per le alte temperature, trasformandosi in una specie di rozza patina di vetro.

- Vai a prendere il vecchio. - Gli ordinò il drago ed il gatto decise che era meglio eseguire il comando, senza fare altre domande. Anche se la forza dell’incantesimo l’aveva quasi disintegrato, Natsu scorse il corpo di Ajeel qualche metro più in là. Il drago lo raggiunse a grandi passi e si fermò e fissarlo con occhi duri. Il mago oscuro era coperto di bruciature e di escoriazioni ma respirava ancora.

- Torna dal tuo amico Zeref e digli che ... -

- Lord Zeref già sa tutto. - Rispose Ajeel con un mezzo sorriso - Ed è meglio così, perché io non posso tornare a riferirglielo. Ah, la magia oscura è davvero un problema: se ne usi troppa ... - Il mago non riuscì a dire altro: il suo corpo si tramutò in sabbia, dissolvendosi proprio come le montagne che aveva sgretolato prima. Quando Happy arrivò e appoggiò Makarov a terra, ormai di Ajeel non rimaneva nemmeno la sagoma.

- Natsu? - Lo chiamò l’exceed - Che cosa facciamo adesso? Con tutte queste frane scommetto che casa nostra è stata distrutta! -

- Allora andiamo a trasferirci a Magnolia. - Natsu si issò il vecchio sulle spalle e lanciò un ultimo sguardo alla desolazione sotto di lui. Era in piedi sul tetto di una casa eppure la sabbia era arrivata fin lì. La magia di Ajeel aveva distrutto l’intera vallata e inghiottito il sonnolento paese di montagna. Sembrava proprio che una catastrofe si fosse abbattuta su quel luogo e che una frana improvvisa e inspiegabile lo avesse distrutto, come se l’intera montagna si fosse sgretolata e crollata giù. Era un miracolo il fatto che lui e Makarov fossero riusciti a trattenere il loro avversario abbastanza a lungo per permettere alla popolazione di scappare. Quella follia, quell’orrore senza ragione era proprio quello che Natsu si era riproposto di evitare a tutti i costi e per il resto della sua vita. Al solo pensiero il drago digrignò i denti per la rabbia. Il suo respiro era ancora così rovente che dalle narici ne venne fuori fumo. - Vecchio adesso ti porto in un posto sicuro dove potrai riprenderti. - Disse a Makarov - Ti prometto che non accadrà niente di male né a Lucy né ai tuoi ragazzi. Ho già ucciso Zeref una volta, devo solo farlo di nuovo. E questa volta farò in modo che sia per sempre. -
  
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