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Autore: lele06    16/01/2017    1 recensioni
Salve a tutti. Ho caricato nuovamente questa storia visto che ho deciso di cambiare quasi l'intero primo capitolo, visto che quello che aveva aggiunto prima non mi soddisfaceva molto.
Tratto dal testo:
< E inoltre secondo me è scarso a basket > aggiunse
< Non è scarso, è molto forte > urlò Hinata alzando il capo sorprendendo sia la madre che la sorella, le quali non si sarebbero mai aspettate un comportamento così dalla dolce e tranquilla Hinata
< È bravissimo a giocare a basket. Era uno dei migliori giocatori della squadra delle medie e sono sicurissima che sarà così anche alle superiori > aggiunse certa delle sue parole. Aveva visto come il ragazzo si impegnava non solo durante gli allenamenti con la squadra il pomeriggio, ma anche la sera al parco. Era certa che sarebbe stato un giocatore fondamentale anche per la squadra del liceo
Spero che con questo piccolo estratto vi abbia incuriosito.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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                                 CAPITOLO 9

Il fischi dell’arbitro segnò la fine della partita. Naruto, appena lo sentì, si voltò verso il tabellone, meravigliato dal risultato riportato su questo. Nonostante avesse messo tutto se stesso in quell’ultimo quarto, non era riuscito ad evitare la sconfitta per la sua squadra. Se avevano perso era tutta colpa sua. Se non avesse buttato i primi tre quarti, molto probabilmente avrebbero potuto vincere. Sfortunatamente per lui non era andata come si era immaginato. Aveva pensato di vincere in modo facile quella partite non calcolando la bravura di Gaara, il quale durante gli allenamenti svolti insieme, aveva nascosto le sue qualità. Pensò che da quel momento in poi, non avrebbe potuto fare più niente per proteggere Hinata da Gaara, in quanto avendo perso la scommessa non poteva più avere nessun rapporto con la ragazza. Il solo pensare a quell’avvenimento, sentì una stretta al cuore. Considerò di essere stato troppo avventato quando il ragazzo gli propose quella scommessa. Non aveva nemmeno pensato alle conseguenze che adesso avrebbe pagato. Era stato proprio un’idiota a giocarsi Hinata in quel modo stupido. Solo per quello che aveva fatto non meritava di stare con lei, perché nessuno al mondo avrebbe fatto quello che aveva fatto lui. Sicuramente un altro, a differenza sua avrebbero rifiutato immediatamente, mentre lui come un perfetto idiota l’aveva accettata all’istante proprio come un ebete. Pensò che avrebbe dovuto trovato un modo per non far allontanare Hinata da lui. Se pensava a questo sentiva gli occhi inumidirsi, in quanto non voleva che quello accadesse. Voleva che la ragazza stesse sempre insieme a lui.
Si voltò a guardarla, notando che stesse parlando con Sakura. Pensò di avere fatto proprio una figura da cretino, nonostante le sue parole di incoraggiamento, aveva perso lo stesso. Immaginò, vedendola discutere, che lei e Sakura stessero parlando della partita. Quando Hinata si voltò, verso il campo, i loro sguardi si incrociarono. Anche se non stessero vicini, notò il leggero rossore sulle gote della ragazza che abbassò lievemente il capo per nasconderlo. Non sapeva però che lui già lo aveva notato. Quel suo atteggiamento, gli riscaldò il cuore, prendendo atto del fatto che quando si comportava in quel modo, la trovava adorabile. Voleva correre sugli spalti ed abbracciarla. Voleva farsi rincuorare da lei per la partita persa. Sfortunatamente poteva solo immaginare di fare quelle cose per colpa di quella stupida scommessa. Il solo ricordarla, gli faceva sorgere tanta rabbia. Istintivamente strinsi i pugne. Abbassando il capo per osservarli, pensò che forse avrebbe dovuto colpirsi da solo, non una solo volta, ma come minimo una quindicina di volte per lo sbaglio che aveva commesso
< Come stai? > domandò Sasuke avvicinandosi. Sapeva perfettamente come si stava sentendo in quel momento il suo amico. Nonostante questo voleva accertarselo. Se fosse stato al suo posto, come minimo avrebbe scatenato un inferno. Naruto, si voltò verso Sasuke, il quale attendeva la risposta alla sua domanda, per poi voltarsi ancora una volta per mirare la figura di Hinata, la quale aveva lo sguardo rivolto sul campo da basket, principalmente sulle loro figure.
< Credo che forse lei sia troppo per me > rispose abbassando il capo scoraggiato. Sasuke rimase sorpreso dal sentire quelle parole uscire dalle labbra del suo amico, il quale non si arrendeva mai difronte a nessun ostacolo. Anzi cercava sempre il modo di superarlo, dando sempre tutto se stesso. Pensò che quello non fosse il suo migliore amico, quello che combatteva sempre ma era solo una persona qualunque che si arrendeva alla prima difficoltà incontrata
< Ma che cavolo fai > urlò Naruto, mantenendosi la guancia destra, appena colpita dal un pugno di Sasuke
< Svegliati > affermò con tono aggressivo < Questo non sei tu > continuò per poi allontanarsi, mentre sugli spalti, il pubblico rimase sorpreso di quello che successe, soprattutto due ragazze, rimaste altamente scosse da quell’avvenimento. Le due non riuscirono a capire il motivo del perché Sasuke avesse colpito con un pugno Naruto. Pensarono che non fosse un problema aver perso la partita, in quanto fosse solo una partita amichevole, quindi era poco importante il suo risultato.
Ascoltando quelle parole, Naruto spalancò gli occhi dalla stupore. Quelle semplici, ma efficaci parole, lo avevano colpito. Quello che aveva detto il suo amico era vero. Quella persona, ferma nel campo, non era lui. Lui era un ragazzo che non si faceva certo fermare da una semplice scommessa.
< Spero che manterrai la parola > disse Gaara, alle sue spalle, sorprendendolo. Appena sentì la voce del ragazzo, Naruto si girò lentamente verso di lui. Lo guardò fisso negli occhi. Pensò che anche se lui non volesse arrendersi, ormai aveva dato la sua parola, accettando quella stupida scommessa. Lui non era il tipo da rimangiarsi la parola data.
< Non ti preoccupare > affermò a denti stretti, in quanto l’idea di non aver più nessun rapporto con Hinata non gli piaceva affatto, in quanto adesso che conosceva i suo sentimenti verso di lei, voleva trascorrere molto più tempo insieme ad Hinata. Desiderava conoscerla meglio e bramava sapere tutte le sue espressioni. Il pensiero di non poter fare nessuna di queste cose, a causa di uno stupido patto, lo faceva ribollire di rabbia. Si sarebbe preso a schiaffi da solo per aver fatto una cosa così stupida come quella.
< Sono contento > affermò Gaara sorridendo per poi sorpassare il ragazzo, fermo ancora nel campo.
Si avvicinò alla panchina, dove prese da una sedia, una felpa. Una volta indossata uscì dalla palestra, in quanto non aveva nessuna voglia di andare negli spogliatoi. Voleva solo passare del tempo da solo a riflettere. Sugli spalti Hinata, vedendo che l’Uzumaki si dirigeva fuori dalla palestra, fu sorpresa di quel comportamento. Credeva che sarebbe andato dritto negli spogliatoi per lavarsi, invece aveva notato che la sua direzione non era quella che lei pensava, ma bensì un’altra. Inoltre notò che, mentre il ragazzo si incamminava verso l’uscita, avesse un’espressione triste in volto. Accorgendosi di questo, le sue gambe si mossero istintivamente. Iniziò a correre, lasciando da sola Sakura, anche lei verso l’esterno della palestra. Una volta arrivata, notò che vicino alle fontane non c’era nessuno. Di conseguenza si rimise nuovamente a correre per la scuola alla ricerca del ragazzo.  Dopo quindici minuti, non lo trovò da nessuna parte e pensò che gli mancasse da controllare ancora un posto.

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Quando aprì la porta che portava sul tetto della scuola, tirò un gran sospiro di sollievo non vedendo nessuno in giro. Non gli andava molto a genio che qualcuno, che non lo conoscesse, lo vedesse in quello stato. Chiuse la porta per poi incamminarsi verso le ringhiere, che indicavano la fine del tetto. Poggiò le braccia su questo, iniziando ad osservare il panorama. Pensò che quello fosse il più bel posto della scuola, in quanto si aveva la panoramica su tutto, in più si poteva osservare il cielo. Alzò lo sguardo constatando che quel giorno, il cielo era di un azzurro splendente. Chiuse gli occhi ripensando a tutto quello che fosse successo nei giorni addietro, chiamandosi, per l’ennesima volta, il capo dei baka per essersi comportato in quel modo. Se fosse stato sano di mente, sicuramente non avrebbe agito in quel modo. Appena Gaara avrebbe proposto quella scommessa, lui sicuramente lo avrebbe mandato al diavolo. Invece era successo l’opposto di quello, in quanto lui stupidamente decise di accettare quella scommessa in quanto era troppo sicuro di se stesso. Ora per colpa di quella, non poteva avere nessun rapporto con Hinata. Ripensando a ciò, sentì gli occhi leggermente umidirsi. Non voleva che ciò accadesse. Non avrebbe sopportato l’idea che tra Hinata e Gaara sarebbe potuto nascere qualcosa, oltre all’amicizia. Il solo immaginare ciò, gli provocò una fitta al cuore. Pensò che in fondo si meritava quello che fosse appena successo, in quanto era stato lui il primo a rifiutare la ragazza durante la gita. Sapeva che quando gli disse che amava un’altra ragazza, Hinata aveva sofferto tantissimo. Sicuramente anche a lei, in quel momento, il cuore le doleva. Un po’ come a lui in quell’istante.
< Credo che adesso tocchi a me soffrire > a voce bassa sospirando, inclinando il capo. Aprì gli occhi, rimanendo meravigliato davanti al tramonto. Adorava il colore del sole quando tramontava. In fondo l’arancione era il suo colore preferito. Decise che avrebbe aspettato il completo tramonto del sole, prima di tornare a casa, ma in quel momento notò stringersi alla vita. Abbassò gli occhi, notando due braccia sottile intorno alla sua vita. In più si accorse di avere qualcosa poggiato alla schiena
< Finalmente ti ho trovato > affermò prendendo fiato. Sentendo la voce di quella persona, Naruto spalancò gli occhi dallo stupore. Non credeva possibile che lei fosse lì, in quel momento.
< Hinata > con voce bassa abbassando il capo. Sentiva il corpo della ragazza poggiato al suo. Pensò che quella sarebbe stata l’ultima volta che poteva accadere una cosa come quella.
< Se non ti lavi, prenderai una ricaduta > fece notare Hinata, mentre sul volto del ragazzo nasceva un piccolo sorriso. L’idea che la ragazza si preoccupasse della sua saluta, lo rese molto felice.
< Non preoccuparti per me. Sono forte > affermò
< Lo so questo > disse subito Hinata < Nonostante questo non posso non preoccuparmi per te > continuò, facendo aumentare il battito di Naruto, con quelle semplici parole.
Anche se il ragazzo dicesse di essere forte, Hinata si preoccupava lo stesso per lui. Era più forte di lei e non poteva fare niente per questo, in quanto lei lo amava. Quando ami una persona, non fai altro che preoccuparti.
< Ho notato che quando hai lasciato la palestra avevi un’espressione triste > iniziò sorprendendo Naruto, il quale aveva fatto in modo di non far accorgere nessuno di quello < Non mi piace quando hai quell’espressione. Ti preferisco quando sorridi. Anche se non è una bella giornata, mi basta guardare uno dei tuoi splendidi sorrisi per farmela migliorare. Anche quando sono triste per qualcosa, un tuo sorriso mi fa sentire meglio > aggiunse sorprendendosi anche lei delle sue parole. Non sapeva il perché stesse parlando di quello. Voleva solo fargli sapere quello che pensava di lui e cercare di trasmettergli i suoi sentimenti con quelle semplici parole. Ascoltando quelle parole, dagli occhi di Naruto iniziarono a scendere delle piccole lacrime, in quanto non era a conoscenza di tutto quello che la ragazza stesse dicendo. Il sapere che un suo semplice sorriso la facesse stare bene, lo rendeva molto felice. Se lo avesse saputo prima, gli avrebbe donato innumerevoli sorrisi.
< Quindi non essere triste per una partita, in più era solo un’amichevole. Sono sicura che quando si tratterà di una partita importante, esprimerai tutto il tuo valore > continuò, notando che il ragazzo non parlava < Sono convinta di ciò perché so che metti tutto te stesso nelle cose alle quali sei appassionato. Questo lo so perché mi fido di te, ma ancora di più perché ti amo > con tono dolce, chiudendo gli occhi e inalando il profumo del ragazzo, il quale fu felice di sentire le ultime due parole. Anche se ricambiava i suoi sentimenti, non poteva dirglielo a causa di quella stupida scommessa. In quel momento pensò di aver trovato in modo di allontanare la ragazza da lei. Posò la sua mano su quella piccola e morbida della ragazzo, beandosi della sua morbidezza, staccandole dalla sua vita
< Hinata > disse con voce seria < Ti ho già detto che mi piace un’altra ragazza, quindi è inutile che mi confessi nuovamente i tuoi sentimenti. La mia risposta non è cambiata da quella volta in gita. È sempre la stessa di allora > continuò sentendo il cuore stringersi. Anche se non volesse dire quelle parole, era costretto a causa di quella scommessa. Sapeva perfettamente che la stesse ferendo parlando in quel modo. Purtroppo quello fu l’unico modo che gli venne in mente per rompere i rapporti con lei
< Visto che insisti ancora con questo, da adesso in poi rompiamo ogni rapporta che c’è tra noi. In più non è che tra di noi ci sia tutta questa grande amicizia > affermò, notando che dalle labbra di Hinata non uscisse nessuna parola
< S-scusa io non volevo ... > iniziò balbettando
< Adesso è meglio che vai > la interruppe Naruto, avendo raggiunto il limite. Se la ragazza sarebbe rimasta ancora qualche minuto in più, si sarebbe rimangiato tutto quello che aveva appena detto, raccontandogli della scommessa e dicendole che l’amasse.
< Scusa per il disturbo. Da adesso in poi non ti infastidirò più > affermò tristemente Hinata dirigendosi verso la porta del tetto. Quando la chiuse, poggiò la schiena su di essa mentre dai suoi occhi scendevano copiose lacrime, ignare del fatto che al di là di quella semplice porta anche Naruto stesse piangendo come un bambino. Appena udì il rumore della porta chiudersi, si voltò verso di essa, con numerose lacrime scendergli dagli occhi. Pensò che comportandosi in quel modo, la ragazza non gli avrebbe più rivolto la parola. In questo modo aveva adempiuto alla scommessa. Anche se lo aveva fatto, si sentiva un cretino per aver spezzato, nuovamente, il cuore della ragazza, la quale non si meritava di essere trattata in quel modo. Doveva essere trattata come una principessa. Sapeva che, in quel momento, Hinata stesse piangendo. Quell’idea gli spezzo il cuore in mille pezzi. Non voleva che ciò accadesse, desiderava solo renderla felice. Per l’ennesima volta, in quel giorno, si diede del baka da solo per aver fatto soffrire una dolce ragazza come Hinata. Sperava solo che Gaara la trattasse meglio di quanto avesse fatto lui. Pensò che se l’avesse fatta soffrire, sicuramente l’avrebbe ucciso. Tutto questo era accaduto per colpa sua. Se non ci fosse stato lui, adesso lui ed Hinata starebbero insieme. Non solo il suo piano per vincere la partita era andato a rotoli ma aveva perso anche l’amicizia di Hinata. Decise di soprannominare quella giornata “inferno”.

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< Quale film vuoi vedere? > domandò, con tono alto, a Sasuke, il quale si trovava in cucina a preparare i popcorn. Da quando era uscito dagli spogliatoi, Sakura lo aveva bombardato di domanda sul perché avesse dato un pugno a Naruto. Sfortunatamente per la ragazza, il suo fidanzato non aveva risposto, facendola rimanere confusa per quel gesto. Sicuramente avrebbe provato a chiederglielo anche durante la visione del film, durante il quale avrebbe nuovamente chiesto di uscire allo scoperto. La loro relazione, le sembrava tanto una rapporto clandestino, in quanto facevano tutto alle spalle dei loro amici. Sakura si stava leggermente stancando di quello. Voleva poter passeggiare, mano nella mano, anche nei luoghi che frequentavano i loro amici oppure continuare a camminare, mano nella mano, anche quando intravedevano qualcuno con la divisa della loro scuola. Desiderava una relazione normale.
< Decidi tu > rispose Sasuke dalla cucina. Sentendo quelle parole, Sakura osservò i dvd, sul piccolo tavolino posto davanti al divano, optando per un film che Sasuke sicuramente non avrebbe voluto vedere. Sapeva già che quando l’avrebbe raggiunta, si sarebbe rifiutato di vederlo, optando per un film che piacesse a lui. Davanti a lei, erano sistemati sul tavolino, i dvd dei film “Io e Marley” e “Transformer”. Prese la custodia del film “Io e Marley” pronta per aprirla
< Non se ne parla proprio > esclamò il ragazzo, con in mano la ciotola dei popcorn, osservando il film che avesse scelto la sua ragazza
< Perché? > chiese voltandosi verso di lui. Lei desiderava tanto vedere quel film. Alcune ragazze che conosceva, lo avevano visto, consigliandoglielo. Era curiosa di vedere se le sua amiche avessero ragione a dire che fosse un bel film.
< È noioso > rispose sedendosi, accanto a Sakura, sul divano < Questo è molto meglio > continuò indicando l’altro dvd. Sentendo ciò la ragazza sbuffò, pensando che non si facesse niente di quello che lei diceva.
< Non lo puoi dire se non lo hai ancora visto > puntualizzò Sakura
< Lo si capisce già dal nome > precisò Sasuke, facendo sbuffare la ragazza
< Ho capito > rassegnandosi all’idea di vedere, per forza, “Transformer”
Dopo mezz’ora che avevano iniziato a vedere il film
< Perché non vuoi dirmi cos’è successo con Naruto? > domandò Sakura, con la testa poggiata alla spalla del ragazzo
< È una cosa che riguarda solo noi due > rispose Sasuke, non distogliendo gli occhi dalla televisione < Inoltre se verrai a conoscenza del motivo, sono sicuro che lo andresti ad uccidere seduta stante > aggiunse. Sicuramente se avesse detto cosa aveva fatto Naruto, la sua ragazza lo avrebbe massacrato di botte. Quindi pensò che forse non era una buona idea dirle cosa avesse fatto il suo stupido amico
< Dai, adesso sono curiosa > invitandolo a raccontargli, prendendo la sua mano
< Ho detto di no > affermò Sasuke. La ragazza capì dal tono di voce che era meglio non insistere oltre, altrimenti il ragazzo, sicuramente, si sarebbe arrabbiato
< Volevo parlarti anche di un’altra cosa > iniziò < Oggi durante la partita, mi ha dato molto fastidio le ragazze che facevano apprezzamenti su di te > continuò abbassando il capo
< Certamente a me hanno dato più fastidio di te > la informò < A causa loro non mi sono potuto concentrare come volevo > aggiunse
< Forse se sapessero che sei fidanzato non si comporterebbero così> cerco di suggerire, continuando a tenere il capo abbassato non volendo vedere l’espressione di Sasuke
< Ancora con questa storia? > domandò voltandosi verso di lei
< Certo. Per me sei molto importante > rispose alzando il capo, guardandolo negli occhi < Vorrei urlare al mondo intero di amare Sasuke Uchiha > aggiunse < Ma per colpa di una certa persona non posso farlo > continuò subito dopo
< Se non ti sta bene come stanno le cose, puoi anche andartene > la informò il ragazzo. Sentendo quelle parole Sakura sentì il cuore stringersi. Pensò che forse per il ragazzo, lei fosse solo una seccatura e avrebbe anche fatto a meno di lei. Quell’idea la rese triste. Lei lo amava troppo per lasciarlo, ma ormai si era stancata di frequentarsi in quel modo. Andava avanti così da due anni ormai. Pensò che fosse arrivata anche l’ora di uscire allo scoperto
< Forse il problema sono io? > chiese
< Cosa intendi dire con questo?> domandò non capendo cosa volesse dire la ragazza
< Forse non mi reputi alla tua altezza? > chiese sperando che il ragazzo rispondesse in modo negativo al quella domanda
< Ti ho già detto che ti fai troppi problemi > affermò evitando la domanda
< Allora dimmi perché non vuoi che nessuno sa della nostra relazione > disse
< Mi hai proprio scocciato > osservò Sasuke sospirando
< Scusami tanto se sono noiosa > lo informò Sakura allontanandosi leggermente da lui
< Non ho detto questo > puntualizzò il ragazzo < Ho detto solo che se non ti sta bene come sta andando questa relazione, puoi anche andartene > continuò.
< Sei proprio uno stronzo > alzandosi di scatto dal divano per poi slacciarsi l’orologio dal polso destro, poggiandolo sul piccolo tavolino < Sei proprio uno stronzo > ripete uscendo di corsa dalla casa, per non far vedere al ragazzo le piccole lacrime che stavano iniziando a scendere dai suoi occhi.
Quando la ragazza uscì di casa, Sasuke portò lo sguardo all’orologio sul tavolino. Si ricordava ancora di quando lo aveva vinto, durante il loro primo appuntamento, al festival estivo. Per lui era un orologio bruttissimo, non all’altezza di Sakura, infatti quando lo vinse non voleva regalarglielo. Ma Sakura lo volle a tutti i costi, dicendo che se ne sarebbe presa cura per sempre. Da quel giorno non l’aveva mai vista senza quell’accessorio. Sospirò ricordando quell’avvenimento per poi prendere l’orologio, pensando che forse avesse esagerato comportandosi in quel modo. Se si comportava così lo faceva solo per il suo bene, in quanto se le sue fan avrebbero scoperto che lui frequentava una ragazza, sicuramente le avrebbero fatto qualcosa di fastidioso. Lui non voleva che le accadesse niente di male, per questo non voleva uscire allo scoperto. Anche lui voleva dire a tutti che amava, follemente, una ragazza, ma per evitare che potesse accadere qualcosa a Sakura, decise che era meglio mantenere la loro relazione segreta.
< Avete litigato? > domandò una persona sulle scale
< Itachi > esclamò voltandosi verso di lei < Credo che ci siamo lasciati > continuò abbassando il capo. Non voleva che accadeva ciò
< Impossibile > affermò il fratello maggiore < Sakura ti ama troppo per lasciarti > aggiunse
< È stata tutta colpa mia > lo informò, stringendo l’orologio nella sua mano destra
< Cosa hai fatto? > gli chiese, sperando che il fratello minore si aprisse di più con lui. Sasuke lo guardò, pensando di chiedere qualche consiglio al suo fratello, abbandonando all’istante quell’idea. Forse era meglio così, almeno si sarebbe potuto concentrare di più sul basket ed in più, in quel modo, Sakura era al sicuro. Almeno poteva cercarsi un nuovo fidanzato col quale poteva avere una relazione normale e non come la loro. Doveva ammettere che l’idea di Sakura insieme ad un altro, lo rattristì. Non voleva vederla con nessun altro. Desiderava solo che stesse per sempre al suo fianco.
< Non ti preoccupare, non è niente >rispose, alzandosi dal divano, raggiungendo le scale < Vado in camera mia > continuò percorrendole, superando il fratello, il quale notò l’espressione triste di Sasuke quando questo gli passò di fianco.
Quando entrò nella sua stanza, il ragazzo si diresse immediatamente alla sua scrivania, dove aprì il primo cassetto dentro al quale posò l’orologio che aveva nella sua mano destra per poi richiudere il cassetto
< Mi basta che tu sei felice > disse a voce bassa, posando lo sguardo fuori alla sua finestra.
 
Note autore:
Ecco il nono capitolo. Come vi è sembrato? Lo avete trovato interessante? Spero proprio di sì.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5 e Manga_chan97 per aver commentato il precedente capitolo e un ringraziamento a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima
   
 
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