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Autore: Tony Stark    17/01/2017    3 recensioni
Una raccolta di momenti fra il Purple Guy e il Phone Guy.
"La prima cosa che mi ha colpito di lui sono stati i suoi occhi"
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Phone Guy, Purple Guy/Vincent
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi:Purple Guy(William Afton/Vincent), Phone Guy(Scott Cawthon)
Avvertimenti: Nessuno
Coppie: Nessuna
Generi: Horror, Generale
Prompt: Phobia, scegli una fobia dalla lista delle fobie comuni e scrivi una storia che ruota intorno a questa fobia
Tipologia:Flashfic(422 parole)

 
Automatonophobia




Quegli animatroni erano inquietanti, con quegli occhi di plastica fissi nel vuoto, sempre sorridenti.
Scott li aveva sempre trovati inquietanti e si era sempre chiesto come potessero piacere ai bambini.


Ma Vincent, Vincent ne era assolutamente terrorizzato. Anche se non da sempre per quanto Scott potesse ricordare.


Quella notte, una come le altre-Scott aveva pensato-, Vincent era arrivato in ritardo(Al contrario del suo solito) e sembrava spaventato, e i suoi brillanti occhi viola saettavano da una porta all’altra del piccolo ufficio di sorveglianza in cui lavoravano, sembrava quasi che si aspettasse che qualcosa spuntasse all’improvviso da una delle porte.


<< Tutto bene, Vince? >> gli aveva chiesto, la risposta di Vincent era stata… particolare.
<< Bene, Scott? Pensi che possa stare bene sapendo che quei… mostri meccanici vogliono uccidermi?! >>


Scott avrebbe anche cercato di calmarlo e di dirgli che era impossibile, finché non aveva sentito dei passi pesanti e metallici lungo il corridoio destro.
Vincent aveva chiuso la porta automatica quasi immediatamente.
E Scott lo vide, Bonnie il coniglio viola era alla finestra e li fissava entrambi, gli occhi di plastica sostituiti da due minuscoli puntini bianchi.


Il ragazzo dagli occhi blu si sentì gelare, non era possibile, quegli animatroni erano inchiodati al palco! Henry glielo aveva assicurato!
Vincent guardava l’animatrone con uno sguardo di puro terrore sul volto, sembrava ancora più pallido del normale.


E poi Bonnie si voltò e si allontanò, i suoi passi pesanti che rimbombavano nel corridoio.


<< Quel… Quel robot era venuto qui per uccidermi >> furono le prime parole che Vincent pronunciò, il suo tono a metà fra un sussurro e un semplice mormorio.
<< F-Forse sono in modalità free-roming, Vince… Non penso che… >> aveva farfugliato Scott nel tentativo di dare una spiegazione logica a quello che era successo, ma questo era impossibile, erano inchiodati al palco… non avrebbero dovuto muoversi.


<< No, Scott… Io… Io… Lo so era venuto qui per uccidermi, loro vogliono uccidermi… >> la voce di Vincent si era fatta troppo bassa un mormorio confuso che Scott non riusciva nemmeno a capire.
Non l’aveva mai visto tanto terrorizzato.


<< Va tutto bene, Vincent >> cercò di dire, mentre si avvicinava a lui << Possiamo tenerli fuori… >>
<< Non capisci… loro non si fermeranno finché non mi avranno ucciso! Le porte non li fermeranno per sempre… >>






Scott ricordava che questa era stata la prima volta in cui gli animatroni si erano mossi. E la prima volta volta in cui si era reso conto di tenere veramente a Vincent.
   
 
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