Ciao a tutti! Scosatemi l'enorme ritardo con cui posto questo capitolo! Per un po' mi è mancata l'ispirazione, ma ora ricomincerò a pubblicare i capitoli con una certa costanza! Inoltre ho sistemato gli errori di battitura nei precedenti capitoli!
Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo, mi metteranno tra i preferiti, tra le storie seguite o recensiranno. Aspetto sempre dei consigli per migliorare la fic e rendervela più piacevole!
A presto!!!
Damned necklace
Erano già passato parechio tempo dalla loro ultima conversazione e Hermione attendeva pazientemente notizie da Draco, senza averne, fino a quella mattina di metà ottobre.
I Grifondoro avevano in programma una lezione di Incantesimi con i Serpeverde. Il gruppo di Harry stava per raggiungere l'aula del professor Vitious quando si scontrò con quello capeggiato dal principe delle Serpi.
-Oh, guadate chi abbiamo qui! San Potter con i suoi inseparabili amici, Lenticchia e la Mezzasangue!-, sbottò rivolto a Tiger e Goyle.
-Lasciaci in pace, Furetto!-, lo rimbeccò Harry.
-Altrimenti? Che cosa conti di fare Potter? Scapperai a nasconderti sotto la tunica di Silente?-.
-Non raccogliere le sue provocazioni, Harry. Andiamo in classe.-, intervenne Hermione.
-Anche tu sei terrorizzata dal mio immenso potere, Granger?-, chiese il Serpeverde.
Anche se si incontravano per ordine di Silente, davanti a tutti dovevano continuare a mostrarsi nemici giurati, come sempre.
-Il tuo "immenso" potere non mi spaventa minimamente, potrei sconfiggerti qui e subito!-.
-Allora dimostramelo!-, la sfidò lui, sfoderando la bacchetta.
-Tarantallegra!-.
Appena Malfoy ebbe pronunciata la formula il corpo di Hermione cominciò a muoversi freneticamente, animato da un irrefrenabile desiderio di danzare.
I Serpeverde sembravano sul punto di star male per le troppe risate, mentre Harry e Ron non riuscivano a fermare l'amica, la quale, dopo un numero imprecisato di piroette, finì col inciampare e cadere rovinosamente al suolo.
Stranamente Draco fu il primo a raggiungerla e a porgerle la mano perchè si rialzasse. Nell'aiutarla le infilò nella tasca un foglietto di pergamena.
-Allora Granger, ti è piaciuto il mio incantesimo?-, le chiese divertito.
-Malfoy! Ti giuro che questa vol...-.
-Forza ragazzi venite in classe! Non posso mica fare lezione da solo!-, ad interrompere il loro "duello" era arrivato l'insegnante, uscito dalla classe dopo aver sentito le risate delle Serpi e il rumore della caduta di Hermione.
La classe entrò nell'aula e la lezione cominciò normalmente, ma mentre il professore spiegava come eseguire un incantesimo per nascondere alla vista un'abitazione, Hermione si affrettò a leggere il messaggio di Draco.
"Ho trovato quello che ci serve. Ci vediamo questa sera nell'aula di Trasfigurazione alle 10. D.M."
Terminata la cena, Hermione salutò gli amici e raggiunse la sua stanza per ripassare per il compito di Pozioni del giorno dopo. Notò una lettera sul letto mandatale da suo padre.
Se scriveva per sapere come stava, se a scuola stava andando tutto bene. Le solite cose. Le solite cose che le scriveva sua madre, e non una parola su questa, come fosse normale non parlarne.
Senza neppure rendersene conto, Hermione cominciò a piangere.
Sua madre era stata la persona più importante della sua vita fino ad allora.
Non riusciva ancora ad accettare l'idea che fosse scomparsa per sempre.
E ora quella lettera di suo padre che non la menzionava neppure di sfuggita.
Senza rendersene conto passò una buona mezz'ora a piangere e quando se ne rese conto dovette sbrigarsi a raggiungere l'aula dove l'aspettava Draco.
-Sei in ritardo!-, l'attaccò subito lui.
-Per una volta! Di solito sei tu che ti fai attendete!-.
Non era riuscita ad asciugarsi bene le lacrime e per un attimo le parve che Draco le avesse scorte.
-Comunque arriviamo subito al punto. Ho ordinato un certo articolo da Sinister e lui si è affrettato a spediarmelo...-, così dicendo trasse dal mantello un pacco dalla forma strana.
-Non avresti dovuto consultarmi prima di fare qualunche cosa?-, gli rispose irritata.
-Immagino di sì... Ma sono certo che apprezzerai la mia scelta!-, e le mostrò una stupenda collana, avvolta nella carta.
-E' meglio se non la tocchi, credimi!-.
-E perchè mai?-.
-E' maledetta! Chi la tocca muore all'istante!- le spiegò serio.
-E come pensi di farla avere a Silente?-, chiese lei, scettica.
-Troverò un modo. Lui saprà già tutto in anticipo ed eviterà l'anatema. Intanto io avrò sistemato per un po' il Signore Oscuro!-.
-Bel piano Malfoy, non me lo aspettavo da te! Praticamente non ti serve più il mio aiuto!-.
-Sono certo che ti saprai rendere utile, a tuo tempo...-.
Decisero gli ultimi dettagli e poi si ripromisero di incontrarsi dopo il falso attentato a Silente.
to be continued