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Autore: RedStar12    29/05/2009    6 recensioni
Dopo secoli prigionia in Tracia, Ares, il crudele dio della guerra violenta, si risveglia dal suo sonno per eliminare Athena, la sua acerrima rivale, e rivendicare il dominio sulla Terra. Ma Athena non è l'unico ostacolo che dovrà essere abbattuto... Infatti la stessa notte in cui lo spirito di Ares si manifesta, una forza misteriosa riporta in vita tutti i Cavalieri periti nelle ultime battaglie...
Per la prima volta le due divinità protettrici della Terra si ritroveranno alleate contro un male che minaccia di distruggere ciò che più amano...
E' l'inizio di un'alleanza che risveglierà sentimenti perduti come l'amicizia, l'umiltà, l'amore...
P.S. La fic si svolge dopo la guerra sacra contro Hades e dopo l'Overture Tankai dove compaiono Artemide e Apollo. Lo so che ho detto che per me quel film non esisteva, ma mi son dovuta ricredere... c'est la vie!
Avvertenze: spoiler per chi non ha visto ne la saga di Hades nè conosce l'Overture Tenkai.
AVVERTENZE!!!Fanfiction sospesa a tempo indeterminato!!!
Genere: Avventura, Song-fic, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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3. La mano verde La mano verde

Sulla soglia della Tredicesima Casa, Lady Saori contemplava il Sole alto nel cielo da ormai due ore. Quella mattina il cielo era di uno squillante color azzurro acceso, e il sole brillava più forte che mai, diffondendo un piacevole calore che sapeva riscaldare il cuore. Sembrava quasi che anche lui stesse sorridendo.
La giovane dea intrecciò le mani in grembo e alzò il viso dalla pelle fine ai raggi del sole, lasciando che il leggero vento che tirava quella mattina le scompigliasse leggermente i capelli violetti. Le sue labbra erano incurvate in un leggero sorriso, e una sola, piccola lacrima argentea solcava le sue guancie diafane. Quello era il mattino della rinascita. Abbassò gli occhi sulle scalinate, e il suo sorriso si allargò ancora di più quando vide il gruppo compatto che avanzava lungo le scalinate.
I Cavalieri d'Oro erano ancora vestiti delle lunghe tuniche bianche con cui erano stati seppelliti, abbandonate al capriccio del venticello che, più che soffiare, sembrava accarezzare quei volti nuovamente sorridenti, quegli occhi nuovamente illuminati dalla vita, quelle mille chiome multicolore che ondeggiavano come le vele di una maestosa nave. E non erano soli... Marin camminava vicinissima a Ioria, il Cavaliere del Leone, stretta al suo muscoloso braccio, i rossi capelli sompigliati, la solita maschera argentea che le nascondeva il radioso e commosso sorriso che le piegava le labbra. Athena sorrise: al contrario della sua reincarnazione, conosceva fin nel profondo l'animo dei suoi Cavaliere, e sentiva come se fosse palpabile l'amore e l'affetto che la Sacerdotessa dell'Aquila provava per il Cavaliere del Leone, e viceversa.
Hyoga procedeva qualche passo dietro a Camus, il suo maestro, che a sua volta camminava fianco a fianco con il suo migliore amico, Milo dello Scorpione. Il biondo Cavaliere del Cigno osservava entrambi con un misto di rispetto, affetto e colpevolezza. Nonostante, durante la battaglia alle Dodici Case, avesse vinto la battaglia contro Camus solo perchè quest'ultimo si era fatto volontariamente battere, Hyoga provava ancora un forte rimorso nei confronti del francese, nonostante Milo gli avesse ripetuto fino allo sfinimento di non preoccuparsi, che non era colpa sua, ecc. Camus, forse percependo l'inquietudine che traspariva dal suo allievo prediletto, voltò il viso verso di lui e gli rivolse un sorriso, un sorriso che nei suoi trenta secondi di durata esprimeva affetto, perdono, rammarico... Hyoga abbassò il capo, annuendo, in segno che aveva capito.
Il piccolo Kiki, più sorridente che mai, trotterellava in mezzo a tutti, saltellando ora dal fratello maggiore, ora da Sion, ora da Aldebaran, esibendo quel sorriso infantile e giocoso che aveva abbandonato il suo visino dalla morte di Mu.
Europa, la ragazzina che si prendeva cura dell'immenso giardino fiorito del Grande Tempio, procedeva vicino ad Aldebaran. La sua piccola mano sembrava quasi sparire, inghiottita da quella calda e possente del Cavaliere del Toro. I suoi enormi occhioni celesti erano ancora un pò arrossati e lucidi dalle lacrime, ma il sorriso che le incurvava le labbra sottili era gioia pura, come quella che si poteva facilmente notare anche sul viso di tutti i Bronze Saint, specialmente su quello di Shiryu, il Cavaliere del Dragone, che, anche se non lo dimostrava (non molto, almeno), era felice di aver potuto rivedere di nuovo in vita il suo maestro, il Cavaliere della Bilancia, e l'uomo che gli aveva salvato la vita e donato la sacra spada Excalibur, Shura del Capricorno.
Giunsero tutti, nessuno escluso, nello spiazzo antistante la Tredicesima Casa, e si inginocchiarono rispettosamente davanti alla reincarnazione della loro dea, in un morbido fruscio di vesti. Athena allorà si esibì nel suo sorriso più grande e caloroso e allargò le braccia, come a voler abbracciare tutti i presenti. "Cavalieri" parlò la sua voce cosmica, dolce e saggia allo stesso tempo "sono felice di riverdervi in vita, miei paladini" gli occhi verdi di Saori si incupirono per qualche secondo "e mi duole molto dovervi informare che la vostra nuova vita non vi consente altro riposo. Purtroppo un nuovo nemico è alle porte".
<< Chi minaccia nuovamente la terra? >> chiese Ioria, alzando di scatto la testa. I suoi occhi color smeraldo erano lucenti di coraggio e i suoi ricci castani erano leggermente mossi dalla brezza mattutina. Lady Saori guardò uno per uno i Cavalieri riuniti, poi tirò un profondo sospiro e parlò, stavolta a voce << Ares, il mio fratellastro e dio della guerra violenta, mi ha informata della sua intenzione di dichiararmi guerra e di assoggettare gli uomini al suo crudele dominio. Mi ha contattata telepaticamente ieri notte, dalle lontane lande della Tracia dove il suo corpo è tenuto prigioniero, poco prima che una forza misteriosa vi riportasse in vita. >> Alle ultime parole, un sussulto generale scosse i guerrieri inginocchiati, che iniziarono a confabulare fra di loro. diffondendo un fastidioso brusio in sottofondo.
<< Non siete stata forse voi, divina Athena, a strapparci dalla morte? >> chiese educatamente Aphrodite, il Cavaliere dei Pesci, attocigliandosi nervosamente attorno alle dita una lunga ciocca dei suoi capelli celesti. Athena sorrise benevolmente al Cavaliere, incrociando le sue iridi azzurre << Fino a ieri notte il mio solo desiderio era di riportarvi in vita, miei fedeli paladini, ma purtroppo questo è un potere che mi è precluso. Ad avere tale capacità sono solo tre dei: il mio divino padre, Zeus, mio zio Hades e mio nipote Ascelpio, dio della medicina... >> spiegò, abbassando il capo << Ma tale potere è anche nelle mani di una dea, una dea nobile e dolce, che incarna la forza vitale della Terra stessa e protegge i suoi abitanti come se fossero suoi figli stessi >> disse la dea della Giustizia.
Shaka, il biondo Cavaliere della Vergine, alzò il capo. I suoi occhi turchesi non erano più chiusi per incrementare i suoi poteri, ma aperti e splendenti per poter contemplare a pieno il mondo che aveva lasciato poco tempo prima. << Intende forse dire che a riportarci in vita è stata... >> iniziò a dire, titubante. Intuendo la sua idea, Athena annuì << Si, Shaka >> alzò nuovamente il viso per poter fissare nuovamente negli occhi i suoi Cavalieri << Ad avervi riportati in vita è stata... >>

--Una settimana dopo--
Kiki cercò di alzarsi sulle punte dei piedi per poter osservare meglio una delle colonne dell'ingresso della Tredicesima Casa. I suoi occhi erano spalancati dalla sorpresa. Che roba sarà mai?, si chiese, allungando il collo per vedere meglio. Pochi passi dietro di lui, Shaka e Mu osservavano perplessi la colonna. << In tutta la mia vita non ho mai visto niente di tutto questo... >> commentò il Cavaliere della Vergine, scuotendo i lunghi capelli biondi.
<< Scusate il ritardo, abbiamo appena saputo cos'è success... oh, per l'amor del cielo! >> esclamò Milo, appena giunto di corsa dinanzi alla soglia della Tredicesima Casa, trascinandosi dietro un recalcitante Camus, che poverino andò a sbattere contro la schiena del compagno quado questo frenò bruscamente, alla vista di quel bizzarro... bizzarro... coso, si ecco, chiamiamolo coso (jeje, mica rivelo subito che cos'è...). Camus si massaggiò il naso, controllando che non si fosse rotto a causa dell'impatto contro lo schienale dell'armatura dello Scorpione. Pure lui era rimasto sorpreso davanti a quella strana apparizione, ma come al solito rimase impassibile e freddo, limitandosi ad alzare leggermente le sopracciglia.
In poco tempo davanti alla soglia dell'Ultima Casa dello Zodiaco erano radunati tutti, nessuno escluso, i Cavalieri d'Oro, compresi Kanon e Sion, abbigliato della tonaca da Grande Sacerdote.
<< Oh Dei... ma è... verde!... >> esclamò Aphrodite, spalancando forse con troppa enfasi le iridi azzurre, che sembrarono luccicare di verde, illuminate dalla tenue luce proveniente dal bizzarro... coso. << Ma che scoperta! >> sbottò DeathMask, il Cavaliere del Cancro, con una smorfia << Si nota ad un centinaio di metri di distanza, non serviva che tu ce lo facessi notare! >> rincarò il siculo, guadagnandosi un'occhiataccia, condita da una smorfia di disappunto, dal femminile svedese. L'unica cosa che impedi ai due di continua a battibeccare fu il provvidenziale arrivo di Saori, con indosso un abito senza maniche bianco dall'ampia gonna, trattenuto sul busto da un corpetto dorato. Nella mano destra stringeva lo scettro di Nike e tra i suoi capelli violetti brillava un fermaglio dorato. La ragazzina camminò con grazia sul pavimento di marmo bianco mentre i Cavalieri si spostavano per farla passare, fino a ritrovarsi davanti alla colonna che aveva attirato tanta attenzione.
A dire il vero non era stata la colonna ad attirare attenzione quanto quello che vi era stampato sopra. Era una specie di macchia verdognola, che emanava una tenue luce verde prato, simile a quella della piccola gemma che aveva riportato in vita i Cavalieri d'Oro. Ma la cosa che più attirava era la sua forma: era l'impronta di una mano, con tanto di spazi vuoti tra una macchia e l'altra, a formare lo spazio lasciato dalle nocche. La luce verde prato brillava ad intermittenza, pulsando leggermente.
Stranamente, nè Athena nè Saori si sentirono intimorite da quella strana apparizione, anzi, si sentivano rassicurate, quasi coccolate. Il cosmo che proveniva da quella mano non era maligno. La reincarnazione di Athena fece un passo avanti per avvicinarsi maggiormente alla colonna. Aiolos, il coraggioso Cavaliere del Sagittario, fratello di Ioria, fece il gesto di trattenerla e proteggerla, ma il biondo Cavaliere della Vergine lo bloccò ponendogli un braccio davanti al petto, sorridendo serafico. Anche lui riusciva a percepire l'aura calma e benevola che scaturiva da quella strana immagine.
Saori era ormai vicinissima alla colonna, tanto ce se avesse allungato un braccio avrebbe potuto far combaciare la propria mano con quella impressa nella roccia. Espanse il divino cosmo di Athena, e volute dorate serpeggiarono verso la mano verde.
"Sono Athena, Dea della Giustizia e della Sapienza, della Guerra saggia e della Pace." disse la voce cosmica di Athena, diffondendosi nell'aria come una melodia ancestrale. La luce verde della mano impressa sulla colonna brillò ancora più forte, e piccole propaggini di energia di allungarono da essa, espandendosi su tutta la colonna.
"Ti ringrazio per aver ridato la vita ai miei paladini prematuramente caduti." continuò la dolce voce della dea della Giustizia. Le propaggini verdi si avevano ormai ricoperto interamente la colonna e, tra loro sconcerto di tutti, sulla grande macchia verde che avevano formato, iniziarono a crearsi degli spazi. Inizialmente furono solo contorni sbiaditi, come l'acqua che si ritira su una lastra di vetro, poi iniziarono a prendere un significato. Erano parole. "Ho fatto il mio dovere, dea della Giustizia. Io sono la dea della vita come che della morte. E inoltre, non volevo che tu fossi sola nella guerra che entrambe stiamo per intraprendere."
Una dea che reincarna sia la vita che la morte..., pensò Saga, il Cavaliere dei Gemelli, osservando le parole scritte come da una mano invisibile sulla macchia di luce verde. Allora la divina Athena aveva visto giusto.
"Intendi...?" chiese la voce cosmica di Athena. Le parole scritte sulla luce sbiadirono fino a scomparire, e al loro posto ne comparvero altre. "Io amo la Terra. Amo gli uomini che la popolano, le piante e gli animali che ci vivono. Benchè delle volte i miei figli la devastino con la loro opera distruttiva, non posso permettere che un dio crudele come Ares trasformi il bel pianeta azzurro che entrambe proteggiamo in una bolgia di morte, violenza e dolore."
"Dunque mi aiuterai in questa nuova guerra che si profila all'orizzonte?"
"Si, Athena. Sarò tua alleata. E' per questo che nottetempo ho impresso un'impronta del mio cosmo sulla tua Casa. Mi dispiace aver causato scompiglio fra i tuoi Cavalieri, ma non avevo altro modo per contattarti. Ares ci spia, ha spie dappertutto, ma non può sentire il mio cosmo quando io mi trovo dietro il confine del mio Tempio."
"Il tuo Tempio?"
"Il Tempio dove, fin dai tempi del mito, la ragazza che sceglievo come reincarnazione veniva protetta dai miei fedeli guerrieri, i Kebeiraia".
Kebeiraia?!, pensò Shaka, spalancando le iridi turchesi. Stando a quello che sapeva, Kebeiraia era un'antica parola pre-greca di dubbio significato, usato che uno dei tanti nomi che contradistinugevano una dea in particolare. Che sia proprio come Athena ha detto?
"Divina Athena, se accetti l'aiuto che umilmente ti offro, sarei onorata di poterti incontrare. Purtroppo, però, non posso uscire al di fuori della città dov'è situato il mio Tempio, altrimenti Ares mi distruggerebbe." scrisse la mano invisibile. Athena dagli occhi verdi sorrise. "Allora verrò io da te. Accetto di cuore la tua alleanza e il tuo aiuto e ti ringrazio di cuore. Dove si trova il tuo Tempio?"
La mano invisibile sembrò tremare leggermente quando scrisse le ultime frasi "Grazie, Athena. Il mio Tempio si trova a Siracusa, in Sicilia. Ho già mobilitato uno dei miei Kebeiraia affinchè vi faccia da guida. Lo riconoscerete sicuramente, porta sempre un falcetto da agricoltore appeso alla cintura." La scritta e la macchia verde tremolaro leggermente, come uno specchio d'acqua, poi dalla pozza verde emersero due oggetti sottili e dai colori caldi, che dopo una piroette in aria si adagiarono sulle mani di Saori. "Questi sono i simboli del mio potere. Tienili bene in vista, così il mio Kebeiraia ti riconoscerà. A presto, Athena." dopo aver scritto queste ultime frasi, la macchia di cosmo verde tremolò di nuovo e, improvvisamente, scomperve in un botto di volute verdi e dorate.
Saori abbassò gli occhi sugli oggetti che erano emersi dal cosmo verde: uno era un fiore dai petali rossi e vellutati, con l'interno e i pistilli nerastri e il gambo snello e verde; il secondo era una spiga di grano, dorata e lunga almeno 15 cm.
<< Mh... un papavero... >> commentò Aphrodite, osservando attentamente il fiore dalla corolla rossa << Se prima avevo dei dubbi in proposito, questo piccolo fiore li ha fugati tutti! >> ammise il Cavaliere dei Pesci, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Dal canto suo, Saori aveva preso una decisione. Aveva agito un pò d'impulso dicendo alla sua nuova alleate che sarebbe andata lei al suo Tempio, ma ora era decisa a mantenere la parola. Strinse la spiga di grano e il papavero tra le mani e se li portò al petto, come se fossero preziosi come l'oro, e si voltò verso i suoi Cavalieri << Cavalieri, ho deciso di andare ad incontrare la nostra nuova alleata >> disse con determinazione. I Cavalieri sgranarono gli occhi: mai la loro dea si era rivelata così determinata e coraggiosa.
<< Se mi è permesso dirlo... >> iniziò a dire Shaka << io credo che almeno due di noi dovrebbero accompagnarla, nel qual caso qualche soldato vagante di Ares abbia intenzione di attentare alla vostra vita, divina Athena. >> propose il Cavaliere. Saori annuì, poi camminò all'interno della Tredicesima Casa e chiamò il suo fidato maggiordomo -Tatsumi, prepara il mio jet privato. Di al pilota di tenersi pronto a decollare fra meno di un'ora, destinazione Siracusa. >>

Scrittoio dell'autrice

OMG, I'm so sorry! Che ritardo pazzesco! Sorry sorry sorry, ma questa è la terza volta che riscrivo questo chap, proprio non sapevo come impostarlo, così alla fine ho omptato per questo. Sicuramente farà schifio, ma chi se ne frega! Mi sento felice come una neomamma! *saltella al colmo della felicità* Motivo? L'arrivo in casa di una nuova cucciolina di cane! Inizialmente non era molto sicura, perchè ho anche un'altra cagnolona a casa che era gelosa marcia, e poi la ragazza che l'aveva trovata voleva riprendersela... ma alla fine la mia Sissi ormai ha praticamente adottato Cocò come una sorellina, e ormai mi sono autoeletta mamma. Perciò potete dirmi di tutto, non batterò ciglio.
Dunque, prima di tutto vorrei lanciare un'appello: se qualcuna delle lettrici (o lettori) viene da Torino o dalla Sicilia è pregato di farsi sentire nelle recensioni o sulla mia mail (valefurl94@libero.it). Motivo? Il fatto che l'azione si svolgerà principalmente a Torino e a Siracusa, e dato che io sono triestina e non conosco un'acca di dialetto torinese e siculo, avrei bisogno di qualche ripassatina, così per aggiungere qualcosina in più nella fic.
Allora, le spiegazioni le ho finite, quindi passo a ringrazie le persone che hanno messo "Sorella Terra" nelle seguite, ovvero Gufo_Tave, makochan, miloxcamus, Tsukuyomi e whitesary; poi chi l'ha messa tra le sue preferite, ovvero miloxcamus, e infine chi mi ha aggiunto fra i propri autori preferiti, ovvero anemone333, daniciao, Lady Blue, miloxcamus e Mymoon96. E inoltre ringrazio di cuore tutti quelli che continuano a leggere in silenzio "Sorella Terra" senza commentare.
Ora passiamo a rispospondere alle recensioni:
Mymoon96: ...e la prima a tagliare il traguardo è Mymoon! *sventola bandiera a scacchi* Se sono capace di gestirmi in mezzo alla tua famiglia? Tesora, io sono autosufficente, mi basta poco, non sporco e sono silenziosa come un gattino. Miao! Eheh... e poi, la tua famiglia non sarà mai pazza come la mia! Modestamente, detengo il premio "Genitori più pazzi del mondo"! Mh... dunque, io abito a Trieste, che mezzo devo prendere per venire a Padova? Bus o treno?
Scusa se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma ho dovuto riscrivere questo chap almeno due-tre volte prima che mi piacesse. Che ne dici? Una schifezza, vero?
A presto, un bacione, RedStar12
hinayuki: Eheh, mica li lasciavo morti, i Gold. Personalmente considero una spreco lasciare morti questi pezzi di Marcantonio, quindi li ho resuscitati. Lo so che Saori è spesso descritta come una "racchia-aguzzina-sfruttatrice", in alcune fic sono arrivata ad odiarla. In questa fic intendo renderla più umana possibile... o almeno spero. Ma dai, sei una Gemelli? Grande! Ti chiedi perchè sono così giubilante che tu sia Gemelli? Eheh, lo vedrai...
Per quanto riguarda la nuova alleata di Athena, ho lasciato qualche indizio... ma ti dico che non è nè Gea, nè Era. Tra parentesi, Era e Giunone sono la stessa persona, Era è solo il nome greco e Giunone quello romano. Ci tengo alla mitologia, io. Eheh.
Come ti è sembrato questo chap? Fammi sapere, a presto.
Gufo_Tave: Mh, sulla faccenda dei corpi c'hai anche ragione, ma mi sono ricordata il secondo motivo per cui ho incluso l'Overture: il fratello minore di Marin, Toma!
Ah, ora si spiega la faccenda della macchina fotografica, eh sì che questa battuta l'ho già sentita da qualche altra parte. Avrei dovuto fare due più due... vabbè.
Sulla faccenda di Saori e Athena, francamente non so, anche se tendo ad immaginare Saori come una normale umana che certe volte manifesta la dea che riposa in lei. Diciamo che sono due entità separate. Grazie anche per i complimenti sul chap precedente *inchino* fammi sapere cosa pensi di questo chap!
miloxcamus: *tampona l'occhio di miloxcamus, prende stereo e mette su musica* Balliamo alla salute dei Cavalieri! *balla insieme a miloxcamus* Come vedi socia, pure io sono fusa come il formaggio dei toast, Eheh, siamo una coppia perfetta.
Sono felice che la dea (si, è lei il nuovo personaggio) ti sia già simpatica. Beh, qui i nostri amorucci hanno fatto solo una comparsina marginale, ma vedrò di dar loro più sfondo nei prossimi chap. Intanto che ne dici di questo?
Un bacio super mega anche a te! SMACK!
Iperione: Si, lo so che la resurrezione dei personaggi è ormai una cosa che compare in quasi TUUUUTTTTE le fic di Saint Seiya, ma mica potevo lasciarli morti!
Grazie per i consigli sulla stesura. Ehm... in verità io tendo spesso ad andare OC con la caratterizzazione dei personaggi (ho messo "OOC" tra gli avvertimenti appunto per questo...), ma cerco sempre di renderli più attinenti possibile al carattere originale. Fammi sapere cosa pensi di questo chap, miraccomando! Un bacione.
P.S. Ehm... io non ho ancora Messanger, ma cercherò di convincere il mio papino a farmi iscrivere.
Tsukuyomi: Grazie graie grazie! Che complimenti, mi stai facendo arrossire. Descrivere quelle scene è stato spontaneo, mi sono quasi immaginata io al posto di Saori. Beh, la storia l'ho un po sviluppata, fin qui che ne pensi?
Un bacione, RedStar12
  
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