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Autore: Frafra9    19/01/2017    3 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Sul viale che porta verso la grande casa Cullen, il mio udito sviluppato capta della musica, ma sono ancora troppo distante perché riesca a capire cosa sia, ma sicura che non proviene da uno stereo.
Appena arrivati nel cortile di casa, Jacob fa scendere me per prima poiché sono seduta dietro e la nostra auto ha solo tre sportelli (due davanti e uno, è il portabagagli) e poi aiuta Billy a sistemarsi sulla sua sedia.
 
Papà è al pianoforte e sta suonando la melodia preferita di mamma.
 
Salgo i primi scalini e sento il chiacchiericcio intorno a lui, soprattutto quello di due bambini. Uno lo riconosco è di Joshua, che ha due anni e stenta a parlare bene, ma si fa capire. L'altra vocina squillante è di Sarah che ha tre anni e parla anche piuttosto bene. Ogni volta che c’è una video chat, assieme a Rebecca, la piccola è sempre con lei.
< Rebecca è qui? > domando ai due Black che nel frattempo stanno salendo la rampa che i miei hanno costruito apposta per Billy. 
< Si è qui. Non poteva perdersi la laurea della sua cognatina preferita > mi risponde Jake con un sorriso sornione. Sorriso che mi fa pensare che non me la stia raccontando giusta, ma non voglio indagare oltre, è da tanto che non la vedo e voglio riabbracciare lei, Solomon e riempire di baci la piccola Sarah.
 
Sto per suonare il campanello quando la porta si apre all’improvviso, ancor prima che io possa toccare il pulsante del campanello.
 
Mi dimentico che sono vampiri.
 
< Zietto! > saluto con un abbraccio lo zio Jasper. Mi è mancato tanto, come del resto mi sono mancati zii e nonni. 
< Nessie! Ti trovo benissimo > mi dice ricambiando l’abbraccio poi saluta Jacob e Billy.
Seguita dalla musica entro in salotto, dove trovo i nonni Carlisle e Charlie discutere di sport con i miei cognati, Paul e Solomon. Papà che suona il pianoforte con la mamma accanto ed entrambe sorridono nel vedere lo zio Emmett a carponi con Joshua seduto sopra che grida a modo suo "cavallino". Mentre la zia Rose è seduta intorno al tavolo a disegnare con Sarah. 
 
< Sera > diciamo Jacob, Billy ed io in coro. Papà smette di suonare, si gira e chi sta parlando, si zittisce e ci rivolge un sorriso. Sarah appena vede il nonno, scende dalle gambe di zia Rose per correre verso Billy.  
< Tio Jao > esclama Joshua appena ci vede, ma resta seduto su zio Emmett.
< Tanti auguri! > mi dicono tutti insieme. 
< Eh zio Jacob perché non vieni a darmi il cambio? > gli domanda lo zio Emmett a Jacob che tutto sorridente va da loro e prende in braccio Joshua.
Io, mamma e zia Rose andiamo in cucina da nonna Esme e Sue, che sono alle prese con la pasta al forno. 
< Tesoro auguri. Ero sicura che avresti preso la lode > mi dice nonna Esme stringendomi in un abbraccio. 
< Beh è una Cullen > - dice zia Rose sorridendo - < La mia piccola Cullen >
< Se ti sente Jacob > dico ridacchiando. 
< Cosa per piccola Cullen? > mi domanda la zia scherzando.
< Oh sì proprio per quello > le rispondo ridacchiando.
< Congratulazioni cara > -mi dice Sue sorridendo - < Ti fanno gli auguri anche Leah e Seth >
< Grazie e ringraziali da parte mia > dico sia a Sue sia a nonna. Mi guardo in torno e non vedo né le gemelle Black né zia Alice e, infatti, mamma mi dice che sono al piano di sopra a sistemare alcune cose. 
Prima che posso dire qualcosa, me le ritrovo in cucina a farmi gli auguri per la laurea.
< Adesso che non devi più studiare, puoi riposarti facendo del sano shopping con noi > mi dice la zia Alice indicando tutte le donne presenti in cucina.
< Io mi tiro fuori > dice mamma alzando le mani.
< Non puoi Bella. Sposando mio fratello, hai accettato la causa “shopping con le cognate” > le risponde la zia Rose.
 
Allo shopping con Alice non si può fuggire. Anche volendo, non si può.
 
< Ok ma non in posti sperduti delle Penisola Olimpica, perché comincio a essere allergica alle tante ore in macchina > dico. Anche se alla fine la strada dalla Riserva a Hoquiam, non era molta, o comunque non da tante ore di viaggio, ma farla per tre anni e spesso anche quattro volte al giorno, è abbastanza stancante.
 
La nonna e Sue, devono finire di preparare così mandano via le altre e me.
 
In salotto seduti sul divano a parlare davanti a un aperitivo e qualche stuzzichino parliamo e giochiamo con i due cuginetti. 
< Reby non pensavo che ci saresti stata anche tu stasera > le chiedo.
< Jacob mi ha ordinato di essere qui stasera perché la tua laurea è un evento importante > mi risponde.
< Addirittura importante. Jake non ti sembra di esagerare?! > gli chiedo mentre da seduto in terra gioca con i nipoti.
 
Ok che è stato detto che stasera annunciamo che aspetto un baby Black, ma far arrivare dalle Hawaii Rebecca solo per dirle questo mi sembra esagerato.
 
Vedo papà sgranare gli occhi e mi rendo conto che ho pensato quello che non dovevo.
 
Ops! Papà zitto non dire nulla, nemmeno alla mamma. Jake ed io, lo diremo dopo cena.
 
Vedo che fa si con la testa.
 
Grazie!
 
< Sei tu che con il fatto della laurea, in questi mesi mi hai messo ansia e non poca > mi risponde Jake. 
< Ok basta perché ho fame e se non mangio, non ragiono > dico sorridendo bloccando così sul nascere parole che non voglio e finire a litigare per colpa dei miei ormoni.
 
La cena è pronta. Ci mettiamo a tavola. Mentre mangiamo, rispondo alle domande sulla mia laurea, di cosa farò dopo, se ho già una struttura che mi prende a lavorare subito oppure no. A tutte queste domande vorrei rispondere con un "sono incinta", ma Jacob mi ha detto di aspettare. E così, aspetto. 
 
< Abbiamo finito di mangiare e prima della torta, ci sono i regali > annuncia zia Alice.
< Anche i regali? A me bastava questa cena con voi tutti, veramente > dico sinceramente.
Ricevo tutti regali attinenti a quello che ho studiato e che spero, sarà il mio lavoro in futuro.
Anche la piccola Sarah mi ha fatto un regalo, un disegno di una casetta rossa sul mare.
< Grazie Sarah. È proprio un bellissimo disegno > le dico dandole un bacino sulla guancia, mentre la prendo in braccio.
< Questa è casa tua > - mi spiega indicando la casetta rossa - < E questo blu, è il mare mio. Quello di nonno Billy è brutto! > ridiamo tutti alla sua affermazione. In effetti, un mare dove è più acqua piovana che riceve che raggi del sole tanto bello non è.
< Tia > mi chiama Joshua venendo verso me con un foglio in mano. 
< Vieni qui lupetto > gli dice Jacob prendendolo in braccio.
< No tu. Io tia > gli dice Joshua indicandomi.
< Andiamo da zia, mostriciattolo > gli dice Jake scherzando e si becca un pugno sul naso. Paul se la ride come un matto e noi non siamo da meno. 
< Bravo a papà così mi hai vendicato > dice Paul ancora ridendo. 
< Tia! > grida Joshua dandomi il suo bel disegno di due manine colorate. Una di blu e l'altra di giallo.
< Mah è bellissimo! > - esclamo e gli do un bacino - < Ho i disegni più belli > do un altro bacio a Sarah e a Joshua, i miei dolci nipotini. 
< Tolta adesso > dice Sarah.
< Si totta > gli fa eco il cuginetto battendo le mani. E tutti ridiamo. 
La torta arriva portata in tavola da mamma e la posa davanti a me. Nel frattempo i nipotini sono consegnati alle loro mamme.
< Guarda lì tra le rose > mi sussurra Jacob accanto a me, mentre ferma la mia mano sopra il coltello. Faccio come dice e vedo una scatolina di velluto nera. Immagino cosa può contenere e mi sento in imbarazzo.
Non erano questi i piani e non so perché spero che non sia quello che penso.
< Che ci fa una scatolina del genere su una torta? > domando. Devo pur dire qualcosa o l'imbarazzo davanti a sedici persone sale. Nemmeno lo zio Jasper usa il suo potere e la cosa mi preoccupa. Nessuno dice niente, si limitano solo a sorridere.
Jacob prende la scatolina dalle mie mani e la apre mostrandomi un anello stile anni settanta. Una fedina in argento con piccoli nove zirconi blu. Jacob guarda prima Billy e poi le sue sorelle che annuiscono felici.
< Quest’anello apparteneva a mia madre. Era l'anello di fidanzamento che mio padre, le ha regalato per chiederla in sposa. Ora io, lo dono a te > - mi dice inginocchiandosi davanti a me, dove sarà l'emozione del momento o saranno gli ormoni, mi viene da piangere - < Renesmee, vuoi diventare mia moglie? Tu e baby Black volete essere la mia famiglia? > mi guarda sorridendo. Uno sguardo pieno di amore e speranza in un mio sì. Posso deludere la persona che amo più di tutti al mondo? Che mi è sempre stata vicino e sopportato ogni mio tipo di capriccio per ben dieci anni dalla mia esistenza?
< Sì, baby Black ed io vogliamo essere la tua famiglia. Voglio diventare tua moglie! > dico per poi abbracciarlo e stringerlo a me.
< Kuk Laule > mi dice mettendo l'anello all'anulare della mano sinistra.
< Kuk Laule > gli dico guardandolo negli occhi. Ci scambiamo un bacio pieno di amore. E per qualche minuto, tutto quello che ci circonda, scompare, lasciandoci soli nella nostra bolla. Torniamo alla realtà quando i piccoli di casa e anche qualche adulto, zio Emmett e Paul, reclamano la torta.
 
Per tagliare la torta, mi faccio aiutare da Jacob perché le mie mani tremano ancora per l’emozione!
< E così diventerete genitori ed io zio > - se ne esce lo zio Emmett - < È fantastico! Complimenti piccioncini >
< Non diventi solo tu zio, ma anche noi. Qualcuno diventa nonno > dice lo zio Jasper guardando di sottecchi il fratello, o meglio mio padre Edward che ridacchia, ma non dice nulla.
< Ecco la visita di qualche mese fa qui a Forks di Carlisle > se ne esce nonno Charlie che fino a pochi secondi fa, se ne stava zitto ad ascoltare i discorsi sulle varie parentele. 
< Si diciamo anche per quello. Dovevo venire a Forks quel giorno e Renesmee, mi aveva detto di non sentirsi un granché bene e ho preferito visitarla. > spiega nonno Carlisle, tenendo presente che Rebecca non sa nulla di lupi e vampiri. 
< Sapete già il sesso? > domanda Rebecca. 
< No e, infatti, volevo fare adesso l'ecografia > dico guardando nonno Carlisle.
< Renesmee hai mangiato e non credo che si veda > mi dice Jacob. 
< Sì e magari ha la pancia piena come il padre > - gli rispondo - < Io voglio farla adesso! >
< Nessun problema. Andiamo a fare questa ecografia. Sono curioso di vedere il sesso di mio nipote > dice nonno Carlisle alzandosi dalla sedia.
 
Nonno, Jake ed io stiamo nello studio del nonno. Mi tiro su la gonna del vestito, in modo  da poter restare a pancia scoperta. Jacob mi guarda in cagnesco perché sono "nuda" davanti a un uomo, mio nonno, che tra l’altro nemmeno mi guarda.
< Sapevo che avresti voluto vedere il suo sesso e così avevo preparato tutto > mi dice il nonno mentre accende l'ecografo, mette quel gel sul mio ventre e comincia a muovere la sonda. Sullo schermo appare un piccolo, ma non tanto piccolo, Black di profilo e dalle casse del macchinario si sente il battito del suo cuore. Inutile dire che i miei occhi si riempiono di lacrime. Jacob ed io, ci guardiamo per un secondo, anche lui è commosso, prima di rivolgere la nostra attenzione al monitor, dove vediamo “baby Black” muoversi, che sembra seguire con le sue piccole gambe il cursore che il nonno mi muove sulla pancia.
< Guada come si muove! > esclama Jacob sorpreso ed entusiasta insieme. Sorrido anch’io.
Nel muoversi riusciamo a vedere il sesso.
< Baby Black, è un maschietto > dico con un sorriso a trentadue denti e le lacrime di gioia che mi rigano il viso.
< Un bel maschietto. Complimenti ragazzi > ci dice il nonno sorridendo anche lui, mentre mi passa un qualcosa per pulirmi - < Vi lascio soli adesso. Ci vediamo di sotto >
 
< Odio quest’appiccicume > borbotto mentre tento con un fazzoletto di carta di pulirmi e Jake se la ride.
< Vai in bagno. > mi dice come se fosse la cosa più logica del mondo. E in effetti, lo è.
< Tu vieni con me > gli dico per poi afferrarlo per mano e trascinarlo in bagno con me e chiudere la porta a chiave.
< Amore ti ricordo che di sotto ci sono otto vampiri, di cui uno, per quanto sia felice di essere nonno, non penso sia contento di quello che potremo per fare > mi dice Jake maliziosamente mentre io con una spugna umida mi tolgo l'appiccicume dalla pancia.
< Non stiamo facendo nulla, amore > - gli dico mentre mi sistemo il vestito e mi guardo allo specchio - < Dobbiamo solamente parlare tra noi due, un attimo soltanto e riguarda nostro figlio >
< Certo si deve decidere un nome... > mi dice mentre posa la sua mano sulla pancia.
< Esatto il nome ed io ne avevo pensato a uno > - gli dico posando la mia mano sulla sua. - < Willard >
< Will... che? > mi domanda sorpreso.
< Willard. William come tuo padre e Edward come il mio. Questo bambino è frutto dell'amore tra un lupo e una vampira > gli spiego contenta, porto le mie braccia intorno al suo collo e gli do tanti piccoli baci sul viso.
< Veramente tu, sei per metà umana > mi fa notare. 
< Se vogliamo essere precisi anche tu, lo sei > - gli rispondo e riprendo a spiegare il perché del nome - < Willard, oltre ad essere l'unione dei nostri padri e della nostra, come dire, natura, è anche l'unione delle due persone più importanti per noi > - mi osserva in silenzio, stando seduto sul water e a braccia incrociate - < Senza tuo padre, tu non saresti qui. Stessa cosa vale per il mio, senza di lui, io non sarei mai nata. E quindi senza di loro, noi non ci saremo mai incontrarti e niente imprinting >
< Willard... mi piace, si > - mi dice sorridendo. Mi attira a se per i fianchi e si rivolge alla mia pancia - < Ehi Willard, hai un nome importante lo sai? > ridiamo entrambi. Dopodiché usciamo dal bagno e scendiamo dagli altri. 
 
< Nonni, zii e cuginetti, in casa Black è in arrivo un maschietto > annuncia Jacob. 
< Un maschietto che bello! Sapete già il nome? > domanda Sue.
< Sì. Willard si chiamerà > rispondo io.
< Will che? > - domandano Paul, Solomon e i miei due zii.
< Willard Black > dice Jacob fiero del nome.
< Willard, è l’unione di due persone che per noi sono importanti, perché senza di loro noi non ci saremo mai incontrati > dico guardando tutti i presenti e soffermandomi su Billy e mio padre.
< Sarò nonno per la terza volta... > dice Billy. 
< E già... ti stai invecchiando, amico mio > gli dice nonno Charlie dandogli una pacca sulla spalla.
 
Mentre tutti ridono, scherzano e le zie parlano di corredino e accessori bebè, i miei prendono Jake e me da una parte. Ci allontaniamo da orecchie indiscrete e saliamo fino all’ex stanza di mio padre.
< E così diventeremo nonni, Bella. Sapevamo che un giorno sarebbe successo, ma non così > dice mio padre sospirando e guardando mamma.
< Siamo contenti per voi > - dice mamma abbracciando prima me e poi Jacob - < Siete riusciti a nascondere tutto. Bravi. Tenere me, fuori posso capirlo, ma il leggi pensieri di casa.. > dice mamma beccandosi un’occhiataccia da papà - < E’ la verità, solo tu sei leggere la mente altrui > gli risponde e lui alza gli occhi al cielo, sorridendo sghembo.
< Grazie mamma > - dico ricambiando l’abbraccio - < La storia è semplice. Siamo lontani e per telefono, o Skype, i pensieri non si leggono. Riguardo a questi giorni, mi sono concentrata sulla consegna di laurea. Beh il nonno aveva la segretezza professionale >
< Perché mia figlia riesce sempre a sorprendermi? > domanda papà, ma più per se stesso che a noi.
< Nonnino, tua figlia sorprende anche me, e ci convivo > gli dice sarcasticamente Jacob.
< Non chiamarmi nonnino > gli dice mio padre, fulminandolo con lo sguardo e poi scoppiare a ridere.
< Sapete cosa sarà... se ibrido come Renesmee o lupo come te? > domanda mamma a Jacob.
< In realtà no, non ci siamo mai posti la cosa > risponde Jacob. 
< Sono sicura che non sia come me. Voglio dire se avesse il gene del vampiro a quest'ora, sarebbe nato. Mamma la tua gravidanza è durata un mese all'incirca giusto? >le domando e lei annuisce. 
< Quindi pensate sia come Jacob? > domanda papà.
< Sì e comunque domani ne parleremo meglio con il nonno > dico io.
 
Decidiamo di tornare al piano di sotto dove, la zia Alice sta già pensando al mio matrimonio. 
 
< Sarà un matrimonio principesco, come ha sempre voluto lei > dice la zia Alice a tutti.
< Alice, ma dovrebbero pensaci loro a come vogliono organizzare... >le dice lo zio Jasper. 
< Quello a Bella e Edward l'ho organizzato io, e non è andata male > ribatte la zia.
< No, non è andata male in effetti, ma quel giorno ero sempre più convinto che dovessi sposare Bella a Las Vegas > s’intromette papà.
< A Las Vegas? > diciamo tutti insieme, tranne la zia Alice che gli fa una smorfia. 
< Si diciamo che c'era questa possibilità, ma che io non ho voluto > - risponde mamma poi mi guarda -< comunque il matrimonio è il loro ed è giusto che siano loro a decidere > 
< Giusto. Il matrimonio sarà dopo la nascita di Willard. Non ho voglia di pensare ai preparativi di due eventi importanti per me. Una cosa alla volta. > - dico sedendomi sul divano - < Preparare un matrimonio richiede tempo, se si vuole farlo come si deve. E poi voglio che nostro figlio sia partecipe come persona e non nascosto nella mia pancia >
Passiamo il resto della serata a parlare di matrimoni fino a quando vista l'ora ormai, tarda, si decide di andare via ognuno nella propria casa. Rebecca e Solomon sono stanchi, hanno preso l’aero oggi e non si sono riposati per niente. Sarah invece dorme beatamente tra le braccia del padre, finché non arriviamo a casa.
 
Finalmente siamo soli, nella nostra stanza e nel nostro letto.
< Non ti aspettavi la proposta di matrimonio ammettilo > mi dice Jacob guardando la mia mano sinistra.
< Con tutta sincerità no non me lo aspettavo, o almeno non così. Pensavo a una cenetta romantica, o davanti a un altare in Chiesa > - inizio a dire ridacchiando, soprattutto sul ricordo di Notre Dame a Parigi - < Ammetto però che ho pensato alla tua proposta quando mi hai fatto notare la scatolina sulla torta e ho sperato che tu non me lo stessi per chiedere >
< Perché? > mi domanda.
< Perché non lo so. Sei riuscito a non farmi accorgere di nulla, e sai bene che è molto difficile che io non mi accorga di niente.  Ammetto che è stata una sorpresa bella ed emozionante, ma avrei preferito che fossimo soli > gli dico mentre alle mie parole annuisce. 
 
In silenzio mi prende la mano sinistra e mi sfila l’anello.
< Jacob? > lo chiamo non capendo il suo comportamento, ma lui resta zitto. SI alza, va verso il comò, dove c’è la scatolina di velluto e rimette l’anello al suo posto. Dopodiché con la scatolina in mano e in pantaloni del pigiama esce dalla stanza, lasciando me, seduta nel letto come una cretina.
Ritorna dopo alcuni minuti, si avvicina al letto sempre in rigoroso silenzio e soprattutto serio, da farmi pensare di aver veramente detto qualcosa di sbagliato fino a quando...
< Sono dieci anni che stiamo insieme, dieci bellissimi anni. In questi anni, ho imparato a conoscerti, ti ho visto crescere e diventare la donna stupenda che sei e che amo da impazzire. Io non vedo altra vita senza di te, ma ne vedo un'altra con te. > - dice inginocchiandosi davanti a una me che sorride da ebete e con le lacrime agli occhi per l'emozione perché ho capito la sua intenzione - < Renesmee Carlie Cullen, vuoi sposarmi e vivere con me per sempre? > apre sorridendo la scatolina.
< Sì voglio sposarti e vivere con te per sempre < gli rispondo abbracciandolo e baciandolo con passione. Ci stacchiamo a fatica dalle reciproche labbra rosse e avide di toccarsi ancora. Prende l'anello, la mia mano sinistra e lo rimette al suo posto, in altre parole al mio anulare. 
< Adesso è tutto perfetto > dice sorridendo per poi riprendere a baciare le mie labbra. Un bacio tira l'altro e facciamo l'amore stando attenti a Willard dentro di me. 
 
< Allora Nessie cara, cosa hai pensato per il vostro matrimonio? > mi domanda la zia Alice davanti a tutti i presenti, e a Jacob, curiosi di sapere qualcosa.
< Giusto, cosa hai pensato? > mi domanda Jacob, mentre beve un succo di frutta.
< Non voglio più il matrimonio che sognavo da piccola, pertanto niente cose complicate, o troppo sfarzose. Mi piacerebbe fare una festa che unisca entrambe le tradizioni, quella Quileute e quella Cattolica > dico a tutti i presenti, ma guardo Jacob il diretto interessato. È con lui che devo sposarmi ed è giusto che decida con me, se poi mi aiuterà, è un altro paio di maniche.
< Tradizione Quileute... quale sarebbe? > mi domanda Jacob, e mi accorgo che la stessa domanda è sul viso di tutti i presenti.
< C’è e se Billy è d’accordo dopo, ti mostro le foto.  Qualche anno fa, mi è capitato di vedere un vecchio album di foto dove c’erano vecchie tradizioni della tribù. E ho pensato che sarebbe stato bello ricrearla. Tutto qui > dico semplicemente senza scendere in dettagli perché, ancora non è il momento giusto per parlarne.
< Nessie, potresti essere più precisa perché nessun credo abbia capito molto. E a giudicare dalla sua faccia, dubito che Jacob abbia capito > mi dice zia Rose. In effetti, la faccia di Jacob dice proprio "non ci capisco nulla".
< Lo so, ma per ora nessuno di voi deve capire o sapere, solo Jacob può > dico. Jacob sorride sotto i baffi per la mia risposta. 
< Se volete, vi do le chiavi della sala riunioni e ci andate adesso o dopo > dice Billy.
 
Lui si che ha capito. 
 
< Ok andiamoci adesso che sono curioso > dice Jake sorridendo. 
 
Siamo alla sala riunioni della tribù, mi dirigo verso lo scaffale, dove c'è l'album delle foto, lo porto a Jacob che se ne sta seduto al tavolo a guardare delle carte, ma che non appena mi vede arrivare le mette via.
< Tutto bene? > gli domando mentre mi siedo accanto a lui e poggio l’album sul tavolo.
< Sì, tutto apposto. Normale amministrazione della riserva > mi risponde sorridendo indicando i fogli che stava leggendo.
 
Apro l’album e iniziamo a sfogliarlo in silenzio ogni tanto si sofferma su alcune foto, annuisce, ma non dice niente.
< Tu vorresti sposarti così? È bello senza dubbio, ma non sappiamo nulla del rito vero e proprio, ti basi soltanto su delle foto. Tu non eri quella da matrimonio alla Cenerentola > mi dice una volta viste le foto e chiuso l'album. 
< Le cose cambiano. Ho visto le foto, Billy mi ha raccontato che i matrimoni della tribù erano molto belli e che con il passare del tempo, questo rito si è andato a perdere qui nella tribù e volevo riportarlo in vita, almeno per noi due. Se non ti piace, tranquillo faremo diversamente. Era solo un'idea > dico scansandomi una ciocca di capelli da davanti al viso. 
< Te l'ho detto l'idea mi piace. Sì, ci sposeremo così. Per la mia signora questo e altro.  Sono nato per servirti >- mi dice sorridendo - < Ammetto che vederti vestita così, mi piace di più e sarà più facile spogliarti dopo... con il vestito stile Cenerentola al ballo, sarebbe stato complicato > ride mentre riguardiamo la foto di sua nonna paterna. 
< Questa te la potevi risparmiare Jake! Per te, anche un reggiseno è complicato da togliermi > dico ridendo con lui. 
< Lo lascio togliere a te per il semplice motivo che sei sexy quando te lo togli > mi dice. Mi prende bacia in modo dolce e casto, tanto da farmi sorridere, il naso, le guancie, il mento, fino a salire sulle mie labbra schiuse pronte ad accogliere la sua lingua desiderosa di giocare con la mia. Le nostre mani cercano il contatto con la pelle nuda che non fatica a essere trovata.
Lo schiamazzare di alcuni ragazzini della riserva ci riporta alla realtà.
Sorridendo felici ma complici di un qualcosa che stava per accadere tenendoci stretti per mano usciamo dalla sala.
< Finché non sappiamo bene come funziona il rito Quileute, nessuno e ripeto nessuno deve sapere nulla > gli dico guardandolo negli occhi.
< Ok, ma se ci dobbiamo informare a qualcuno, si deve pur dire, non pensi? > mi domanda.
< Ovvio e gli unici che sapranno qualcosa, sono i capi della tribù. Tuo padre, il vecchio Quil e Sue > gli dico.
< Va bene mia futura signora Black > mi dice sorridendo.
 
Meno sanno e meglio è per me!
 
 
 
*Note Autrice*
 
Eccomi qui, non mi sono dimenticata di questa storia, ho solo avuto degli imprevisti che non mi hanno dato modo di poter essere al PC per le dovute correzioni e modifiche.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se da quello che ho visto, le recensioni sono calate (ne ho ricevuta soltanto una), ad ogni modo io continuo a scrivere per puro piacere mio poi se al lettore piace e ha voglia di darmi un suo parere negativo o positivo che sia, a me fa piacere.
Nel capitolo precedente, Renesmee si è laureata e qui festeggia solo che non sa di ricevere una sorpresa. Avete capito qual è stata la sorpresa?
Riguardo al nome del loro primo bambino, non mi andava di mettere, come la maggior parte di chi ha scritto fan fiction su Jacob e Renesmee ha messo, Ephraim, o magari il nome di uno dei due nonni. Io ho voluto unire i nomi dei due nonni (William e Edward) perché oltre ad essere i nomi di due persone molto importanti per la coppia, rappresenta la loro particolare unione. Un lupo e una mezza vampira.
Alla prossima
Frafra
   
 
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