<<
È successo qualcosa? >> l’elfa
scosse il capo:<< Non lo so signore,
padron Isaac ha solo detto di venire a chiamare lei >>
Con
ancora le parole di Yanna nelle orecchie François percorse
di corsa le scale
che portavano all’ufficio di suo padre, era il giorno del suo
matrimonio…sì beh
il mattino dopo, ma ciò aveva poca importanza; doveva essere
successo qualcosa se
Isaac lo chiamava con quell’urgenza e forse qualcosa di non
così piacevole.
Prese
fiato per un attimo giunto davanti all’ufficio con Leila al
suo fianco e poi
poggiò la mano sulla maniglia dorata abbassandola ed
entrando nello studio del
padre.
<<
Papà… >> a quella voce i suoi sensi
si tesero come le corde di un violino,
era passato quasi un anno da quando se n’era andato da
lì e poco meno dall’ultima
volta che si erano rivisti a Londra, non era ancora pronto a guardarlo
di nuovo
in faccia, ma visto che come un cane codardo non si era presentato al
suo
matrimonio forse era il caso che…
Frankie
riconobbe quelle spalle ampie ancora prima che l’altro si
voltasse:<<
Ian? >> suo fratello lo guardò calmo e lui si
trovò a pensare che con
quella barba accennata, quei capelli un po’ più
lunghi di come li aveva sempre
tenuti e quell’abbigliamento non proprio sportivo ma
decisamente ben lontano
dal serio e compassato Dorian Atelier che lui aveva visto per tutta la
vita,
suo fratello sembrava proprio un altro uomo:<< Che cosa
ci fai qui?
>> domandò poi avvicinandosi e solo in quel
momento Frankie si accorse di
Maggie accanto al fratello e del piccolo fagottino rosa che lei teneva
tra le
braccia:<< Oh mio dio…ma
è…è… >> e
Lila si avvicinò mentre Margaret
scostava leggermente la copertina per farle vedere quel piccolo angelo
che dormicchiava
sereno nelle braccia della madre:<< È nata tre
settimane fa nella villa
in Provenza >> << Ti sei trasferito ad
Arles? >> domandò François
a quelle parole guardando il fratello:<< Non proprio, io
e Maggie abbiamo
fatto una vacanza ma Adele ha deciso di nascere prima e così
già che eravamo
qui abbiamo pensato di passare per farvela conoscere >>
Frankie lanciò un’occhiata
alla nipote:<< L’hai chiamata come la nonna
>> mormorò poi riconoscendo
il nome:<< Sì, anche >> poi
sorridendo guardando la figlia Ian
aggiunse:<< François, ti presento mia figlia:
Adele Elodie Atelier
>>
Fu
solamente quella sera, dopo i degni festeggiamenti e la cena che
François e
Dorian si ritirarono nella sala del biliardo per poter finalmente
affrontare in
pace i loro demoni, avevano fatto finta che tutto andasse bene per
l’intera
giornata ma avevano delle questioni da risolvere ed entrambi lo
sapevano bene.
<<
Quanto avete intenzione di restare? >> domandò
Frankie una volta chiusa
la porta:<< A dire il vero non lo so, Maggie ha avuto un
posto come
indicibile al ministero qui a Parigi e io pensavo di parlare con Malet
o
qualcuno per vedere se potrò ancora avere qualche piccolo
incarico, non ho
ancora idea di cosa farò ma troverò il modo di
tenermi impegnato >>
<< Dove andrete a vivere? >>
<< Charlie ha offerto a Maggie
anche una piccola casa se la vorrà, non è molto
ma per me, lei e Dede andrà più
che bene >> << Non sei a tuo agio nei posti
piccoli Ian lo sai
>> << Non ho il tempo e la voglia di
cercarmi una villa ora
fratellino, ho altre cose a cui pensare >>
François rise piano avvicinandosi
al fratello:<< Non devi cercare una casa quando ne hai
già una e nemmeno
un lavoro… >> << Che stai
dicendo? >> << Questa è casa
tua Ian, questo è il tuo lavoro >>
<< È il tuo lavoro, mi ha
pugnalato alle spalle facendo quello stupido accordo con
papà >> <<
Ti ha riportato da Maggie il mio stupido accordo però
>> << Sì, ma
ciò non cambia la sostanza, è il tuo hotel ora
>> di nuovo François sorrise:<<
È sempre stato il nostro hotel, della nostra famiglia
>> poi guardando il
fratello con quello sguardo furbo che Ian non gli vedeva da quando era
bambino
aggiunse:<< E poi quest’inverno mia nipote
avrà due cuginetti, non pensi
che sarebbe bello farli crescere insieme qui? >>
<< Come siamo
cresciuti io e te? A correre per le scale e far impazzire Yanna e Seza?
>> << La mia infanzia è stata la
più bella che potessi desiderare,
voglio che sia così anche per i miei, i nostri figli
>> Dorian scosse il
capo guardando per un istante fuori dalla finestra e poi di nuovo verso
suo
fratello:<< Insieme? >> Frankie gli porse
uno dei due bicchieri di
vino che aveva poggiato sul tavolino da caffè Luigi
XIV:<< Insieme
>> Ian fece per dire qualcosa quando una calda risata
roca bloccò
entrambi facendoli voltare verso una poltrona in ombra
dall’altra parte del
tavolo.
<<
Venti anni, ho aspettato quasi vent’anni per vedervi
finalmente insieme
>> << Papà >> e
Dorian guardò Isaac che si stava alzando
dalla poltrona guardando i figli con orgoglio e gli occhi azzurri che
brillavano:<< Siete i miei figli Dorian e so di non
avervelo mai
dimostrato così spesso ma sono fiero di voi e se vorrete
mandare avanti questo
posto insieme io non potrei che esserne felice >> nessuno
dei tre fiatò
dopo quelle parole ma non c’era bisogno di aggiungere altro:
Dorian era a casa
e niente poteva più andare male.
<<
È quello che vuoi? >> domandò
Maggie quella sera mentre erano nella
vecchia camera di Dorian e lei stava poggiando Dede nella culla che
Yanna le
aveva procurato, culla che aveva scoperto essere di suo
marito:<< Tu
saresti felice? >> coprendo la loro bambina che stringeva
il suo vecchio
orsetto di peluche, il famoso Honey, Maggie annuì
avvicinandosi al
marito:<< Siamo di nuovo insieme, siamo a casa e abbiamo
una figlia, non
potrei essere più felice >> Ian la
guardò sorridendo poi mettendole le
braccia attorno alla vita aggiunse:<< Sapevi fin
dall’inizio che saremmo
tornati qui >> << Sapevo fin
dall’inizio qual era la nostra casa
>> lui le baciò la punta del
naso:<< Bene signora Atelier, ho una
piccola sorpresa per te allora >>
Una
settimana dopo era tutto pronto: il giardino che conduceva alla serra
addobbato
a festa, petali di papavero che delimitavano un sentiero che dal
portico
portava alla grande struttura di vetro e acciaio; Maggie aveva tra le
mani u
bouquet molto simile a quello che Ian le aveva regalato la sera prima
del ballo
di chiusura dei giochi, la sera in cui avevano fatto l’amore
per l’ultima volta
e avevano concepito Adele…
Sorrise
girando la testa di lato vedendo Violet con in braccio la piccola che
guardava
sua madre curiosa mentre Karen non riusciva a levarle gli occhi di
dosso alla
neonata estasiata da quanto fosse uguale a Maggie ma con gli occhioni
blu di
Ian.
<<
Sei pronta tesoro? >> le domandò la voce di
Bob al suo fianco:<<
Sono pronta papà >> commentò lei
raggiante e lo era davvero.
Con
le mani nelle tasche dello smoking per nascondere il nervosismo Ian
continuava
a lanciare occhiate nervose alla porta aperta della
serra:<< Calmati, sta
arrivando >> commentò Pierre accanto a lui
mentre gli occhi di Ian cercavano
quelli di suo fratello che in quel momento era dall’altro
lato dell’altare,
Maggie lo aveva voluto come suo testimone per via di quello che aveva
fatto per
Ian e per lei e Dorian aveva scelto Pierre in quanto il suo amico si
era preso
cura della sua regina quando lui non era in grado di farlo.
Prendendo
fiato Ian percorse la piccola serra con uno sguardo soffermandosi per
un attimo
sui pochi presenti…avevano voluto una cerimonia intima e
quella che era intorno
a loro, per alcuni aspetti, era la sua famiglia.
Guardò
Charlotte e Marcel che tenevano in braccio la loro bambina nata poco
dopo la
sua partenza a pochi giorni da Natale, guardò Leonie e
Hermes con Toby che
guardava sua madre e la sua pancia lievemente arrotondata come a
sfidare
chiunque a toccare la sua futura sorellina; guardò
dall’altro lato della sala e
come un flash rivide quel giorno, quel primo giorno di arrivo
all’hotel: guardò
Lilith splendida con quell’abito color ocra e i capelli
raccolti sopra la
testa, la pelle ancora dorata dal sole della Polinesia e il sorriso di
chi ha
appena ottenuto la luna, il sole e le stelle…il suo piccolo
sole personale
infatti era seduto sulle lunghe gambe del suo papà e
guardava curioso il
fermacravatta d’oro che Mike portava e che era il segno della
sua promozione a
capo guaritore del San Mungo, decisamente un bel passo avanti per la
sua
carriera.
Noelle
e James erano seduti proprio accanto a loro: i volti sorridenti ed
innamorati
anche se c’era qualcosa che sembrava pesare negli occhi di
lei ma conoscendoli
Dorian era sicuro che presto avrebbero risolto anche quello, erano una
delle
coppie meglio riuscite che conosceva e avevano sempre trovato il modo
di
capirsi, amarsi e venirsi incontro, sempre insieme e sempre uniti.
Sorrise
quando i suoi occhi incrociarono quelli di Delila che teneva la sua
mano tra
quelle di Daniel che la fissava come se avesse paura di vederla sparire
sotto i
suoi occhi…era passato del tempo da quando l’aveva
conosciuta, ma della donna
timorosa e spaventata che era entrata all’hotel e che era
stata la sua compagna
di stanza ormai non restava più nulla, l’amore di
Daniel e di Abby le aveva
dato quella spinta che le serviva per riprendere in mano la sua vita e
lui di
ciò non poteva che essere felice, Daniel felice lo sembrava
un po’ meno ma gli
era bastato scambiare un paio di parole con lui prima della cerimonia
per
capire che in quanto a padre apprensivo il giovane Johnson gli faceva
concorrenza egregiamente, fortuna che secondo gli esami il piccolo era
maschio
o sarebbe stato anche peggio per Danny!
Quelli
che sembravano avere meno problemi e noie di tutti erano, come sempre,
Niko e
Iris che sembravano non essersi ancora stancati di girare il mondo e
vivere da
eterni fidanzati innamorati e pieni di passione…ma in fondo
come biasimarli? Si
erano cercati per così tanto tempo che ora ne avevano di
cose da recuperare! Accanto
a loro con quell’aria da perenne combinaguai e il suo solito
sorriso sfacciato
Libero stava giocherellando con la mano di Bunny dove spiccava la
piccola fede
d’oro che le aveva messo al dito pochi giorni prima quando
avevano firmato i
documenti all’ambasciata, era stata una semplice firma su un
pezzo di carta
come lui aveva raccontato a Frankie e agli altri, ma più lui
e Bunny stavano
lontani dall’ipocrisia e dalla falsità
dell’alta società inglese e meglio
stavano!
Ian
fece per perdersi di nuovo nei suoi pensieri quando una mano invisibile
lo
spinse ad alzare gli occhi sulla porta dove, al braccio di Robert
Stains, sua
moglie avanzava lungo la piccola navata per raggiungere lui sotto al
grande
salice dove l’aveva fatta sua per la prima volta.
Rimase
fermo a guardare Maggie avanzare in quella nuvola di luce e farfalle
che come
sempre le giravano attorno come ad una fata, rimase a guardare i suoi
lunghi
capelli raccolti dietro la testa e da cui spuntavano qua e
là piccoli non ti
scordar di me, guardò il suo abito di pizzo bianco
così bohémienne e così simile
all’animo
candido e puro di sua moglie.
Le
tese la mano quando padre e figlia raggiunsero l’altare e si
voltò verso l’impiegato
del ministero che era stato assunto per officiare l’evento.
Visto
il bel tempo il rinfresco era stato allestito nel giardino antistante
la serra,
migliaia di fili e lanterne colorate riempivano i rampi degli alberi e
svolazzavano
sopra gli ospiti, fu solamente quando scese la sera però che
cominciò il vero
spettacolo…
<<
Ian ma… >> e Maggie si voltò verso
suo marito memore delle migliaia di
lucciole che l’avevano accompagnata anche quella prima notte
in cui erano diventati
una persona sola:<< Mi piaceva che ricordassi quel
momento ma vie >>
le mormorò piano poi alzandosi in piedi
aggiunse:<< Vuoi ballare con me?
>> Maggie fece per annuire quando una voce dal fondo
catturò l’attenzione
generale:<< Finché ci siamo ancora
tutti…una foto! >> gli sposi si
voltarono verso Leila che stringeva la macchina fotografica con un
grande
sorriso.<< Lila! Ora? >> domandò
Frankie guardando la moglie che
aveva già dato l’attrezzo in mano ad
Hermes:<< Direi che è il tuo lavoro
vero Valois? >> Herm guardò la macchina poi
Leila:<< Sempre gentili
voi Auror…dovrò scambiare due parole con il tuo
capo madame Atelier >>
commentò guadando Marcel e scoppiando a
ridere:<< Fallo, ma lui sa che
sono la migliore >> commentò la ragazza che
ormai, contrariamente a suo
marito, aveva preso in simpatia gli amici di Dorian.
<<
Coraggio, mettetevi tutti in posa >> il gruppo si
riunì al centro della
pista attorno a Maggie mentre Ian si metteva alle spalle di sua moglie
allacciando le mani alla sua vita, Maggie fece per voltarsi ma lui la
bloccò:<< Stai in posa e sorridi
>> lei non commentò ma strinse le
mani del marito con le proprie facendo tintinnare appena le loro fedi.
Sentì
appena le labbra di Dorian che le scivolavano sulla guancia poco prima
del
flash della macchina fotografica ma udì chiaramente le sue
parole:<< Ti
amo >>
Grimilde's
Questa è davvero la fine, siamo giunti alla conclusione di questa storia che è stato un meraviglioso viaggio di quasi sei mesi che ho intrapreso insieme a voi, un viaggio che mi ha dato molto più di quello che mi aspettavo e che grazie a voi e ai meravigliosi personaggi che avete creato ha dato vita ad una storia straordinaria.
Non mi piace molto dilungarmi in parole e ringraziamenti, soprattutto in un momento come questo dove rischio altamente di commuovermi, ma una cosa la voglio dire: grazie di avermi dato l'opportunità di vivere quest'avventura e di avermi concesso questi personaggi unici e insostituibili, li ho adorati tutti dal primo all'ultimo, purtroppo questa come tutte le storie ha una fine.
La sola cosa che posso dirvi ancora è arrivederci, addio è un termine che non mi piace, arrivederci fino al prossimo viaggio insieme...
Grimilde.