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Autore: miss Gold_394    19/01/2017    2 recensioni
Una raccolta di coppie canon, het, slash con Severus Piton come protagonista indiscusso, dove verrà svelata ogni singola sfumatura del suo carattere.
Dal capitolo 29, paring Severus Piton/ Lucius Malfoy (Bella addormentata, prequel) " Tocchi impercettibili, sguardi maliziosi, sfrontati, lanciati in un silenzio urlato, che non avevano nulla di innocente. Loro non erano e mai sarebbero stati innocenti in qualcosa"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Severus, Hermione/Severus, Lily/Severus, Severus/Narcissa
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Paring: Delusional Beaker 
Personaggi: Severus Piton e Sibilla Cooman
Contesto: quinto libro
Genere: Sentimentale, romantico 
Titolo: Sherry 




Stucchevole. Il sapore che invade la sua lingua è stucchevole. 
L'aria che respira, che filtra dalle sue narici, è stucchevole, oltre che decisamente soffocante. Non è abituato a tutto quel caldo, il freddo dei suoi Sotterranei si confà di più al suo essere. 
Ma come accidenti gli è venuto in mente di salire? Ah, sì, ora rimembra, l'hanno costretto a trovarla, lui ancora non è impazzito del tutto. 
Le sue colleghe invece sì, loro sono completamente folli se pensano che potrebbe aiutarla a farla stare meglio. 
"Tutti siamo andati a farle compagnia, Severus. Manchi solo tu" aveva affermato Minerva. Certo, sembrava che lui non avesse niente di meglio da fare in fondo che consolare una svitata (tutti pensano che lo è, anche la tanto "compassionevole" Minerva), ha un'agenda totalmente libera dagli impegni, tra fare lezioni extra a quell'imbecille di Potter e l'Oscuro Signore, ne ha proprio di tempo libero! 
Era stato costretto a  salire quell'infinita scala a chiocciola, gradino per gradino, per assistere a quello strazio, ai piagnistei di quell'inutile donna. 
Era distrutta, Sibilla. Lo stress e le umiliazioni subite dalla Umbridge avevano fatto finalmente centro sulla sua psiche  già visibilmente provata.  
Le lacrime scivolano ininterrotte dal viso, cadendo sul suo té ormai freddo con piccoli plin plin che di certo non  smorzavano l'opprimente silenzio. 
Non l'aveva nemmeno cacciato dalla sua aula. Ecco, sperava che la collega l'avrebbe fatto, d'altronde (come tanti altri) non poteva sopportarlo e lo detestava (sentimento reciproco). Lo sperava, così il suo compito sarebbe finito ancor prima di cominciare, invece era costretto ad assistere a questo penoso spettacolo. 
Che poi lui non era mai stato bravo ad aiutare le persone. Se lo fosse stato forse sarebbe riuscito ad aiutare se stesso.
In qualche modo Sibilla gli ricordava sua madre, e ciò non migliorava la disastrosa situazione. 
Si assomigliavano, facevano entrambe finta che i problemi non esistessero e vivevano nella costante depressione, dettata dalle loro insicurezze. 
Sì, Sibilla soffriva di una latente depressione, forse neanche tanto latente, e affogava i suoi dispiaceri nell'alcool (ecco in questo somigliava più a suo padre, con la differenza che Sibilla si limitava a spaventare gli studenti, non umiliava e non metteva le mani addosso a nessuno, lei). 
Poi lei beve Sherry. Severus non sa come fa a sopportarne il gusto. Arriccia il naso solo a sentir nominare il nome di quella disgustosa bevanda.
Ma la donna sembra apprezzarla parecchio. Una moltitudine di bottiglie faceva compagnia alle cianfrusaglie sparse per la sala. Aveva provato a nasconderle malamente ma era impossibile non accorgersi di esse. 
L'unica piena era disposta sul suo tavolo. Mezza vuota, il suo liquido sembrava attirare i pochi raggi del sole presenti nella stanza,  rilucendo, come se volesse attirare l'attenzione. 
Delle dita sottili e magre afferrarono il ventre panciuto della bottiglia. Le unghie corte, colorate di uno smalto viola ormai rovinato, graffiavano la superficie del vetro, come gli artigli di un corvo su una povera preda. 
L'uomo però fu più veloce della strega, e con un gesto rapido gliela strappo dalle mani. Da parecchio tempo non vedeva uno sguardo così carico d'odio negli occhi di qualcuno. 
-Ridammela!- gracchiò, con voce roca, la donna. 
-Assolutamente no. Penso, mio modesto parere, che ne hai bevuta abbastanza di questa robaccia - la mosse lievemente, il liquido manda quasi  dei bagliori evanescenti. - Ti sei scolata già mezza bottiglia e sono solo le dieci  del mattino. Non ti vergogni neanche un po'? Inoltre mi chiedo come tu faccia a ingurgitare questa roba senza rimettere - 
-Ridammela!- ripetè la maga,  senza aver dato segno alcuno di sentirlo. -Ridammela!- e si sporse per riprenderla, peccato che perse l'equilibrio cadendo a terra. La sua rovinosa e umiliante caduta almeno fu attutita dall'imbottitura di una delle piccole poltroncine di chintz.  Severus non potè non guardarla beffardo, un sadico sorriso dipinto sul volto. 
La Cooman provò a rialzarsi, ma come un bambino che prova per la prima volta a camminare, cadde un'altra volta, facendo divertire ancora di più Piton. 
Lei, come ultimo tentativo, allungo il  lungo braccio, facendo tintinnare i numerosi braccialetti. Quello sforzo sembrò costarle parecchia  fatica, vista la smorfia che si formò sulle sue labbra, ma l'uomo non sembrò curarsene, anzi, si alzo dallo sgabello e allontanò ancora di più la bottiglia. Un gesto davvero cattivo. 
Come ultimo tocco buttò la bottiglia nella pattumiera. 
-Oh, che peccato, mi è scivolata -  disse in maniera fintamente dispiaciuta   -Ma sono sicuro che striscerai per riprenderla -
Quest'ultima provocazione sembro rianimare la Veggente, riuscendo ad alzarsi in piedi, anche se malamente,  per fronteggiare il pozionista. 
-Sei un essere spregevole. Nessuna meraviglia che tutti ti odino- 
-Senza offesa, ma non credo di essere stato io ad averti umiliato davanti all'intera scuola. Non sono stato io a ridurti in questo stato. Forse è con qualcun altro che dovresti alzare la voce- 
-Oh, hai ragione, tu non mi hai umiliata davanti a tutta la scuola! Ti limiti a farlo solo nel mio ufficio! Come sei gentile! - 
-Lo so , è una delle caratteristiche più peculiari del mio carattere- rispose Severus, sarcastico. Il ghigno sempre più largo. 
-Tu!- strillò Sibilla, ma non  fece in tempo a dire altro che perse l'equilibro. Sarebbe caduta sul pavimento, facendosi molto male, se Severus non l'avesse afferrata  in tempo. 
-Stai bene?- domandò lui con un soffio sul suo orecchio. Pochi millimetri e le loro guance si sarebbero toccate. 
-Sì, credo di sì - l'imbarazzo nella voce della strega era palese. Le guance erano tinte ormai di un rosa accesso e i suoi  occhi enormi guardavano verso il basso per la vergogna. Per non parlare delle sue labbra sottili, che tremavano vistosamente. Pareva una bimba nella sua fragilità. 
Qualcosa si mosse nel cuore di Piton, un moto di compassione improvviso. Avrebbe voluto stringerla di più tra sé e forse chiedergli scusa per il comportamento di prima, ma non ce ne fu bisogno ( e lui diciamolo non l'avrebbe mai fatto). Sibilla gli sorrideva, anche se con un sorriso debole, lo stava facendo. 
-Potresti accompagnarmi in camera? Non è molto lontana, e io non ho la forza di arrivarci da sola, come puoi vedere-
Non rispose l'uomo, ma bensì le passo un braccio sul fianco sorreggendola in un muto assenso. La stese sul letto, desideroso di lasciarsi quel luogo e le emozioni che lo stavano travolgendo. 
Un bacio casto e leggero, di cui Sibilla si sarebbe scordata per colpa dei fumi  dell'alcool, fu il suo ringraziamento. 


E Severus dovette ammettere che lo sherry era decisamente più buono preso dalle labbra di Sibilla. 








   
 
  
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