Sogno o realtà?
Quella
volta avevano rischiato grosso.
Se non fosse stato per
l'imminente intervento di Uranus e Neptuno, sia lei che Mamoru
avrebbero rischiato di morire.
Aveva trascorso un compleanno
proprio fuori dal comune, come tutti i giorni della sua vita
d'altronde.
Sospirò, mentre si trovava tra le braccia di
Mamoru.
“Mi dispiace che il tuo regalo sia andato perduto,
Usako.”
“Non devi dispiacerti, non è colpa tua. Se non
fosse
stato per questo mio capriccio infantile, non ci saremmo trovati in
questo brutto guaio.”
“Non dire così, era il tuo compleanno,
era giusto che ti facessi un regalo.”
“Ed io l'ho apprezzato
tantissimo, ti ringrazio tanto. Mi hai comprato le scarpe nonostante
ti avessi dato quello schiaffone.”
“È acqua passata Usako,
non preccuparti.”
Usagi si sciolse da quell'abbraccio e si alzò
in piedi. Continuò:
“Io non ti avevo informato della mia data
di nascita, non sapevi nulla e mi sono arrabbiata ingiustamente con
te. Tra l'altro, non so nemmeno quando è il tuo
compleanno... so
poco e nulla di te, io sono una stupida pasticciona, somara, non sono
capace nemmeno di prepararti dei biscotti... - mise la testa fra le
mani – per colpa di un mio capriccio, stavi per perdere la
vita...
non me lo sarei mai perdonato”
Mamoru si alzò e le si avvicinò
prendendo le sue esili spalle tra le mani
“Si può sapere cosa
ti è preso? È andato tutto per il meglio, tu non
hai nessuna colpa.
Come potevi sapere che i nemici avrebbero scelto proprio te come
obiettivo questa volta? E poi non è vero che non sappiamo
nulla
l'uno dell'altro...”
Lo interruppe.
“Scusa Mamo-chan, mi
sento stanca... voglio andare a casa”
Mamoru annuì:”Ti
accompagno in auto”
In macchina non proferirono parola.
Mamoru
pensò bene di non dire nulla, lasciandole la
possibilità di
riflettere.
Era sicuramente scossa e si sentiva tremendamente in
colpa per tutto ciò che era avvenuto, una bella dormita le
avrebbe
giovato.
Rientrando in casa, salutò i genitori che stavano
guardando un film alla teelvisione, sicuramente sua madre le avrebbe
chiesto cosa le avesse regalato Mamoru e lei non sapendo cosa
inventarsi, non voleva sentirsi costretta a dover inventare una bugia
su due piedi.
Era stata una giornata abbastanza stressante, non
era il caso di girare il coltello nella piaga.
Quella fu una
notte travagliata.
Strani sogni turbarono il sonno di Usagi,
demoni, Kaolinite che uccideva Mamoru con una scarpetta di cristallo,
le amiche che l'accusavano della sua morte e Chibi-Usa che le puntava
il dito contro per aver causato la morte del padre.
“Sei una
pessima mamma, spero di nascere da Mamo e da un'altra. Sei proprio
una pasticciona, Usagi!”
Ed ecco Mamoru che passeggiava
mano nella mano con un'altra ragazza.
Era avvenente, sexy e di una
bellezza straordinaria.
Lui le sorrideva ed erano complici.
Lei
li seguì quando entrarono in una libreria.
Avevano gli stessi
gusti!
“Io invece leggo solo manga e guardo stupidi film
d'amore, Mamoru legge testi impegnativi, si interessa di vari
argomenti, è intelligente e colto... io invece? Sono una
stupida
ragazzina che non fa altro che pretendere attenzioni. E lui si
è
stancato di me...”
Decise di seguirli ancora, ma sparirono. Li
cercò con lo sguardo,quando a un certo punto
sentì una spinta che
la fece cadere di faccia a terra.
“Stupida ragazzina, cosa stai
facendo?”
Era l'avvenente ragazza che era con Mamoru.
Lui le
cingeva i fianchi morbidi e sodi, da donna, con le mani.
Usai
restò senza parola, accucciata a terra e con gli occhi pieni
di
lacrime.
“Perchè piangi adesso? Per Mamo-chan?”
la
canzonò
Rossa dalla rabbia Usagi si avventò su di lei “non
ti
permettere, solo io posso chiamarlo così”
Mamoru rise e baciò
appassionatamente la donna avvenente.
Lei fece lo stesso e
ricambiò il bacio.
“Lui è mio. Ha scelto di avere accanto a
sé
una donna matura, bella, di classe e soprattutto intelligente... tu
sei soltanto una stupida”
Apparvero Luna e le sue amiche, che
iniziarono ad insultarla.
“Sei così poco femminile!”
“Una
ragazzina immatura e pasticciona... non sei in grado di preparati un
panino, come pretendi che Mamoru voglia passare la sua vita con
te?”
“Non può rischiare di farsi prendere in giro dagli
amici
facendosi vedere con te in giro...”
“Per te va bene Umino”
sentì, alle sue spalle, una voce che ben conosceva
“Chibi-Usa!!!
Ma ti rendi conto di ciò che dici? Se io e Mamoru non ci
sposiamo,
tu non potrai mai nascere!”
“Ti sbagli Odango!” questa volta
fu Mamoru a parlare
“Mamo-chan!”
“Mamoru-san, ragazzina
impertinente! Chibi-Usa e figlia mia e della donna che amo
davvero”
“Ma... ma non può essere...lei...
noi...” si portò
le mani al viso e cadde in ginocchio. “Come potete farmi
questo?”
“Abbiamo cambiato il futuro... mi dispiace Usagi!”
rispose Luna
“Luna, anche tu...”
“Ah... e non sei più
una guerriera sailor. Sei troppo piagnucolosa per combattere...
adesso il potere è passato alla nuova fidanzata di
Mamoru.
“Minako!!!”
“Mi sono stancato dei tuoi capricci,
Odango. Sono troppo intelligente per te, al mio fianco voglio una
vera donna...”
Si raccolsero in cerchio intorno a lei per
schernirla e chiamarla numerose volte: “STUPIDA”
Ridendo delle
sue lacrime.
Puntandole il dito contro.
Aggredendola.
E si
svegliò
Si
portò seduta
lanciando un urlo.
Luna, che dormiva ai piedi del letto, fece un
balzo
“Usagi, cosa è successo? Hai fatto un brutto
sogno?”
“È
stato terribile Luna. Ho sognato che Mamoru mi lasciava per una
ragazza più bella di me, che le ragazze mi cacciavano dal
gruppo e
che Chibi-Usa non era più figlia mia... c'eri anche tu e mi
dicevi
che non potevo più essere na guerriera perchè
sono troppo
pasticciona”
Iniziò a singhiozzare.
Luna le si avvicinò
strusciandosi sul viso di Usagi per consolarla.
“È stato solo
un sogno. Probabilmente sei stressata per l'attacco che hai subito e
hai avuto gli incubi. Stai tranquilla.”
“Sicuramente è così.”
rispose triste
“Fa una cosa. Vai da Mamoru, raccontagli il tuo
sogno, così ti farà sentire più
sicura”
“Non voglio
disturbarlo per queste stupidaggini, mi passerà.”
Luna annuì,
sapendo già cosa fare.
Mentre Usagi era a scuola, corse a
casa di Mamoru, sperando di trovarlo.
Spiando dalla finestra del
terrazzo, lo vide mentre era intento a leggere un libro,
grattò con
la zampa sul vetro per attirare la sua attenzione.
Mamoru si girò
e corse ad aprire.
“Luna, tutto bene? È successo qualcosa ad
Usagi?”
“Sì, va tutto bene. È solo che
stamattina aveva
l'aspetto di un fantasma”
Mamoru la fissà curioso
“Perchè?
Non è stata bene?” iniziava a preoccuparsi
“Moralmente. Credo
abbia avuto un brutto incubo la notte scorsa, volevo solo chiederti
se potevi rincuorarla un po'.”
Mamoru annuì, sapendo già cosa
fare.
“Le farò una sorpresa, mi farò trovare
davanti il
liceo.”
Luna sorrise, poi lo salutò e corse via.
Prima di
andare verso la scuola di Usagi, pensò bene di fare una
tappa in un
negozio.
Più afflitta che mai Usagi uscì da scuola.
Quel
giorno non aveva aperto bocca, limitandosi a dire a Naru che aveva un
forte mal di testa.
A capo chino, non si accorse che, appoggiato
alla sua moto, c'era Mamoru con una rosa rossa in mano che
l'aspettava sorridendo.
Alzò lo sguardo e incredula, lo
scorse.
Le labbra s'incurvarono in un sorriso e corse da lui che
l'accolse tra le braccia.
“Come mai sei venuto? Non avevi da
studiare?”
“Ho voluto prendere una pausa e ho pensato che
avremmo potuto trascorrere il pomeriggio insieme, che ne
pensi?”
La
colse impreparata ma la sua risposta non poteva che essere
positiva
“Penso che sia un'idea favolosa”
“Salta su
allora” le disse porgendole un casco
Andarono a casa di
lui.
“Come mai siamo venuti a casa tua, Mamo-chan?”
“Volevo
fare due chiacchiere con te, Usako”
“Cosa è successo? Ti sei
stancato di me, vero? Vuoi lasciarmi per una ragazza più
bella e
diligente di me, dì la verità!” esplose
piagnucolando
“Ma la
vuoi smettere di dire scemenze? Non è niente di tutto
questo. Ieri,
il tuo compleanno, è stato rovinato da quella strega, volevo
solo
passare la giornata con te. Se poi non ti va, posso anche riportarti
a casa...”
“Sì che mi va, Mamo-chan... scusa, è
che stanotte
ho fatto un brutto sogno e sono ancora scossa... tutto qui.”
gli
rispose a capo chino
La prese per mano e la fece sedere accanto a
sé sul divano, le carezzò il viso e con il suo
sorriso rassicurante
la invitò a raccontargli di quell'incubo che tanto l'aveva
scossa,
Usagi raccontò a Mamoru tutto quello che aveva sognato e
lui, non potè trattenere un risolino.
“Ecco vedi? Facevo meglio
a stare zitta... mi prendi anche in giro...”
“Calmati Usako.
Non volevo ridere del tuo sogno... mi ha fatto sorridere la
situazione surreale.”
“È vero? Vuoi lasciarmi per una più
attraente? Dimmi la verità!”
“Ma non dire sciocchezze. Io ti
amo e non ti lascerei per nessuna al mondo”
“Sembrava così
vero quel dannato sogno...”
“Era soltanto un sogno. Non
accadrà mai niente de genere, chiaro?”
le rispose
abbracciandola.
Usagi rispose al suo abbraccio
stringendosi.
“Mamo-chan?”
“Dimmi”
“Quando è il
tuo compleanno?”
Mamoru rise alla domanda: “È il 3 agosto,
Usako”
“Non me ne dimeticherò!”
“Non ho dubbi” le
rispose sciogliendo l'abbraccio e prendendo un cofanetto dal tavolino
posto davanti il divano - “questo è per
te”
“Mamo-chan, non
dovevi”
“Invece sì. Te lo meriti”
“Cosa ho fatto per
meritarmelo?”
“Hai riempito... di vita... la mia vita.
Semplicemente.”
Aprì il pacchetto sotto gli occhi curiosi di
Mamoru e alla vista del dono rimase estasiata.
“Orecchini a
forma di luna... in oro bianco... Mamo-chan, sei... sei
unico!”
“Tutto per la mia principessa!”
“Non so cosa
dire...”
“Dimmi semplicemente che non crederai a degli stupidi
sogni, ma esclusivamente in quello che ti dico io. Io ti amo e per i
miei occhi, non ci sarà mai nessuna, più bella
della mia
Regina!”
“Ti dirò molto di più, io ti amo. E non
crederò a
degli stupidi sogni.”
Non sarebbero servite altre
spiegazioni, dopo la bella dichiarazione fatta da Mamoru.
Si
appartenevano, seppur con caratteri contrastanti.
Ed ella lo
sapeva che per lui era la migliore donna che potesse incontrare e che
nessuno avrebbe preso il suo posto. Mai.
Erano
anni che non aggiornavo la raccolta di Missing moments e
così, ho
voluto scrivere qualcosa in più sul compleanno di Usagi.
Ho
praticamente avuto un momento di super romanticità... eheh
spero sia
di vostro gusto!
Tutto questo,
anche per dimostrarvi che sono
tornata in piena attività e che il capitolo 15 di
“Forever You and
Me” è già in elaborazione, con tante
novità.
Questa missing
è
stata scritta in due ore in un momento di fluida ispirazione, per
cui, se ci dovessero essere errori o altre cose che non vanno, vi
chiedo scusa in anticipo.
Aspetto i vostri
pareri, a presto!!!